I sintomi della dipendenza affettiva e come imparare a superarla

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Illustrazione: Marion Fayolle

Quando un rapporto affettivo diventa un “legame che stringe” o, ancor peggio, “dolorosa ossessione” in cui si altera stabilmente quel necessario equilibrio tra il “dare” e il “ricevere”, l’amore può trasformarsi in un’abitudine a soffrire fino a divenire una vera e propria “dipendenza affettiva”.

Parliamo di un disagio psicologico in grado di vivere nascosto nell’ombra anche per l’intera vita di una persona, ponendosi tuttavia come la radice di un costante dolore e alimentando spesso altre gravi problematiche psicologiche, fisiche e relazionali.

I segni più evidenti della dipendenza affettiva

Individuare la dipendenza affettiva è semplice, se non ci auto inganniamo. L’amore dipendente si mostra con le seguenti caratteristiche:

  • è ossessivo e tende a lasciare sempre minori spazi personali;
  • è parassitario e basato su continue richieste di assoluta devozione e di rinuncia da parte dell’amato;
  • è caratterizzato dalla stagnazione e dall’autoassorbimento, ossia da una tendenza a ripiegarsi su se stesso e a chiudersi alle esperienze esterne per paura del cambiamento e necessita di mantenere fermi alcuni punti certi, soffocando qualsiasi desiderio o interesse personale in nome di un amore che occupa il primo posto nella propria vita.

Il vissuto del dipendente affettivo

  • Proviene da una famiglia in cui sono stati trascurati, soprattutto nell’età evolutiva, i suoi bisogni emotivi
  • Ha una storia familiare caratterizzata da carenze di affetto autentico che tendono ad essere compensate attraverso una identificazione con il partner, un tentativo di salvare lui/lei che in realtà coincide con un tentativo interiore di salvare se stesso/a
  • Ha una tendenza a ri-attribuirsi nella propria vita di coppia, più o meno inconsapevolmente, un ruolo simile a quello vissuto con i genitori così da poter riprovare a ottenere un cambiamento nelle risposte affettive quasi inesistenti ricevute nella propria vita
  • Non ha mai sperimentato nell’infanzia una sensazione di sicurezza, generando di conseguenza, nel contesto della co-dipendenza, un bisogno di controllare in modo ossessivo la relazione e il partner.

Personalità del dipendente affettivo

  • tende a sottovalutare la fatica connessa a ciò che serve ad aiutare la persona amata al punto da raggiungere, senza percepirlo in tempo, livelli elevati di stress psicofisico;
  • Ha il terrore dell’abbandono, di conseguenza è portato a fare cose anche precedentemente impensabili pur di evitare la fine della relazione;
  • tende ad assumersi abitualmente la responsabilità e le colpe della vita di coppia;
  • Ha autostima estremamente bassa e una conseguente convinzione profonda di non meritare la felicità;
  • Ha la tendenza a nutrirsi di fantasie legate a come potrebbe essere il proprio rapporto di coppia se il partner cambiasse, piuttosto che a basarsi su pensieri legati al rapporto attuale e reale;
  • E’ maggiormente predisposto verso persone con problemi con contemporaneo disinteresse e apatia verso persone gentili, equilibrate, degne di fiducia, che invece suscitano noia.

Tre passi per superare la dipendenza affettiva

Riconoscere l’esistenza del problema

Può sembrare una banalità, ma la verità è che normalmente tendiamo a mentire perché in questo modo tutto diventa più facile . Noi pensiamo che se ci nascondiamo il problema non esista. Quindi il primo passo per superare la dipendenza affettiva è identificarla. Per fare questo, è necessario considerare le seguenti domande e cercare di rispondervi onestamente:

– La tua felicità dipende da una sola persona?

– La tua felicità dipende da come ti trattano gli altri? Ti senti come se il mondo ti crolla addosso quando qualcuno ti critica o ti rifiuta?

– Ti capita spesso di mettere i bisogni e i desideri degli altri davanti ai tuoi?

– Ti senti bene con te stesso solo quando gli altri ti accettano?

Vale la pena ricordare che è normale che il rifiuto ci faccia provare qualche disagio e che vi siano delle persone che sono molto importanti nella nostra vita e che a volte mettiamo le loro esigenze davanti alle nostre, ma la persona che dipende affettivamente da altri mostra questi comportamenti sempre a livelli patologici

Riconoscere i danni causati da questi comportamenti

In questo caso, l’obiettivo è che la persona sia consapevole del danno che si è auto inflitto con questo tipo di comportamento. Per farlo, è utile elencare tutte le cose che hai fatto (presumibilmente per amore o affetto), ma che alla fine ti hanno causato dei problemi.

Probabilmente in un primo momento potresti non ricordare facilmente queste situazioni, non sapendo cosa scrivere, allora qui di seguito ci sono alcune domande che possono aiutarti a compilare questo elenco:

– Che passione hai trascurato per soddisfare gli altri?

– Quale sogno o obiettivo non sei riuscito a realizzare perché ti sei occupato degli altri?

– Quali situazioni negative hai dovuto sopportare perché l’altra persona non ti abbandonasse?

L’obiettivo principale di questa fase è che prendiate coscienza di tutta la sofferenza che avete sperimentato solo perché siete vittime di una dipendenza affettiva. In questo modo vi sentirete più motivati ​​a cambiare prendendo il controllo della vostra vita

Costruire la fiducia in se stessi

Il fattore principale che spesso è alla base della dipendenza affettiva è la scarsa autostima. Si tratta normalmente di persone che non hanno mai avuto abbastanza autostima o che l’hanno persa durante la vita.

Pertanto, la chiave per superare la dipendenza affettiva è quella di recuperare l’autostima. In primo luogo, è necessario convincere se stessi che si vale molto e che l’accettazione sociale è un aspetto importante ma non fondamentale. Ogni persona può avere i propri criteri di giudizio e gusti personali, e questi non si devono soddisfare sempre tutti.

Un ottimo esercizio è quello di ricordare i momenti in cui ci siamo sentiti davvero bene con noi stessi, sicuri e fiduciosi. Ricordiamo vividamente ogni dettaglio e, soprattutto, le sensazioni che stavano vivendo. In questo modo staremo attivando emozioni e sentimenti che si pensavano perdute, ma che sono ancora nascoste da qualche parte.

Impariamo a distinguere tra necessità e desiderio

Infine, un altro dettaglio importante è imparare a distinguere tra “necessità” e “desiderio”. Normalmente nella mente della persona che ha una dipendenza emotiva questi concetti si intrecciano come se fossero uno solo. Per fare un esempio, quando abbiamo fame, non abbiamo bisogno di soddisfarla necessariamente con un dolce o un hamburger, ma possiamo farlo anche con un alimento sano e naturale come una insalata. In realtà desideriamo l’hamburger o il dolce, ma non ne abbiamo “bisogno”.

Qualcosa di simile accade in amore, questo infatti non si deve basare nell’esigenza patologica ma piuttosto in un compromesso consapevole. Cioè….hai scelto di condividere la vita con il tuo partner ben sapendo che questi non è indispensabile alla tua sopravvivenza.


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