Il Natale è la festa dell’anno forse più ricca di elementi e significati psicologici: l’albero, i festoni, gli addobbi, le luci possono assumere dei significati molto importanti a livello emotivo. Quello che più mi fa impazzire del Natale sono le luci… penso che la stessa cosa valga per molti di voi.
Già da bambina restavo incantata a guardare per ore le lucine dell’albero di Natale. Da adulta, lo ammetto, le luci mi fanno ancora impazzire; rimango estasiata quando vedo il mio albero di natale acceso.
Che dire, le decorazioni luminose quasi mi ipnotizzano! Ho la fortuna tra l’altro di vivere a Salerno, città che ospita la più spettacolare e suggestiva esposizione di opere d’arte luminose.
L’archetipo della luce è molto potente proprio perché è collegato alla nascita, alla rinascita e all’inizio. Luce e tenebra, notte e giorno, veglia e sonno. La vita è possibile solo dove c’è luce.
Un Natale senza luci è come una torta di compleanno senza candeline
Dunque possiamo affermare che il Natale è anche luce….e mi piace pensare anche all’aspetto terapeutico della luce.
La luce non ha solamente il compito di illuminare ma di evocarne stati d’animo. Negli ultimi anni, infatti, sono stati approfonditi studi proprio per capire le relazioni tra la luce e i fenomeni bio-fisiologici e psichici che ne derivano. Non a caso la luce è stata sfruttata come terapia per alcuni disturbi psicologici e neurologici. Sappiamo anche che la luce solare stimola un precursore della serotonina ed è efficace nella cura della depressione.
La luce, o la sua assenza, creano una alternanza che ci accompagna per tutta la vita
A molti il Natale non piace; ho anche spiegato il perchè nell’articolo ” Gli effetti collaterali del Natale“. In ogni caso, oltre agli effetti collaterali ci sono quelli benefici e sono rappresentati proprio dai festoni luminosi che adornano le strade.
Tuttavia, siamo così abituati al susseguirsi del giorno e della notte, della luce e delle tenebre, che non teniamo neppure conto di questi cambiamenti, ma il fatto interessante è che la luce può influenzare il nostro comportamento, le decisioni e gli stati emotivi, anche se la maggior parte di noi non è consapevole di questo.
1. Quanto più intensa è la luce tanto più intense saranno le emozioni
Non importa se vi sentite bene o male, le vostre emozioni saranno più intense in un ambiente illuminato e brillante. O almeno è quanto affermano i ricercatori dell’Università di Toronto. Nel corso di una serie di esperimenti nei quali veniva manipolata la luce e la sua intensità, i partecipanti allo studio erano esposti a diversi stimoli appositamente progettati per suscitare diversi stati emotivi, dall’attrazione fisica all’aggressività. In questo modo i ricercatori videro che una luce brillante ci fa vivere più intensamente le emozioni e ci porta a reagire in modo più estremo, e questo è stato denominato: “Effetto incandescenza”.
Perché?
Questi ricercatori ritengono che la luce intensa incida direttamente nel nostro sistema emotivo facendoci sentire più calore, agendo insomma come una sorta di detonante emotivo. In realtà, non è che la luce generi delle emozioni, ma le intensifica. Pertanto, una delle implicazioni pratiche di questo studio è: se si vuole prendere una decisione più razionale e meno emotiva è meglio farlo in un ambiente scarsamente illuminato.
2. Una luce lampeggiante ci fa propendere per le posizioni estreme
Una luce fissa non esercita lo stesso effetto come una che lampeggia, quest’ultima cattura la nostra attenzione mentre la prima passa quasi inosservata. Tuttavia, i ricercatori dell’Università di Utrecht si sono chiesti se una luce lampeggiante potrebbe influenzare il nostro comportamento e le decisioni che prendiamo. Per verificarlo hanno semplicemente fermato dei passanti in strada chiedendo loro di immaginare che un collega di lavoro abbia ricevuto lo stesso bonus o superiore a quello che avevano ricevuto loro stessi. Alle persone veniva chiesto quanto giusto consideravano questo sistema di distribuzione dei bonus aziendali. È interessante notare che, coloro ai quali veniva posta la domanda vicino ad una luce lampeggiante mostravano delle posizioni più estreme, indicando che il sistema era estremamente giusto o ingiusto.
Perché?
Questi psicologi ritengono che la risposta risiede nel fatto che associamo le luci lampeggianti ad un segnale di pericolo, quindi verrebbero percepite come una sorta di sistema di allarme che ci spinge a prendere delle decisioni più rapide e così reagiamo in modo estremo, anche se in realtà la nostra vita non corre alcun pericolo. Questo esperimento indica che, se desideriamo prendere delle buone decisioni evitando gli estremi, è meglio decidere in un ambiente nel quale non vi siano segnali che possono scatenare il nostro sistema d’allarme perché questo influenzerà anche il nostro senso di giustizia.
3. La luce blu migliora l’attenzione e potenzia la concentrazione
In fatto di luce non conta solo l’intensità, ma anche il colore. Questo è quanto hanno dimostrato i ricercatori dell’Università di Harvard. Questi psicologi hanno esposto un gruppo di persone ad una luce blu ad onda corta e un altro gruppo ad una luce verde. I partecipanti hanno dovuto semplicemente svolgere il loro lavoro quotidiano sotto la propria luce per un periodo di 6,5 ore. Terminato questo periodo di tempo si sono stati tutti sottoposti ad un test per valutare il tempo di reazione agli stimoli, il livello di attenzione e le onde cerebrali. In questo modo si è potuto constatare che la luce blu migliora la concentrazione e l’attenzione, anche se le persone non ne erano consapevoli.
Perché?
La luce blu stimola direttamente il cervello e attiva numerose aree dello stesso, tra cui il talamo e il tronco encefalico, che sono coinvolte nella regolazione del nostro livello d’attenzione. L’amigdala e l’ippocampo sono anch’esse strutture cerebrali che reagiscono alla luce blu, e sono collegate ai processi emotivi e alla memoria. Così ora sappiamo che per migliorare le prestazioni sul lavoro non è necessario bere una tazza di caffè, basta illuminare l’ambiente con una luce blu. Ma bisogna stare attenti, perché l’esposizione prolungata e notturna a questa luce può influenzare la qualità del sonno.
La luce può anche essere usata come metafora dell’esplorazione, una torcia che si addentra nei meandri del nostro inconscio e fa luce su ciò che ancora non conosciamo di noi stessi.
Purtroppo l’incidenza delle luci Natalizie a livello psicologico è un fenomeno ancora poco studiato
In ogni caso, utilizzare nel nostro percorso di crescita la potenza del simbolo della luce – soprattutto nel periodo natalizio può aiutarci a stimolare esperienze di rinascita e di focalizzazione sui desideri. Soffermare lo sguardo e il pensiero sulle luci di Natale è un’esperienza piacevole e vivificante. Ed è quello che auguro a tutti voi per questo Natale.
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