“Il sentir parlare di quella persona, mi scuote e tormenta […] Se questo è amore, che non lo so, questa è la prima volta che io lo provo in età da farci sopra qualche considerazione; ed eccomi di diciannove anni e mezzo, innamorato. E veggo bene che l’amore dev’essere cosa amarissima, e che io purtroppo (dico dell’amor tenero e sentimentale) ne sarò sempre schiavo”.
Così scriveva Giacomo Leopardi nelle sue opere giovanili per esprimere la sua scoperta dell’amore. Ma che tipo di amore? Egli parla di “amor tenero e sentimentale”, ma è ben facile comprendere che il tipo d’amore a cui si riferisce è in effetti un altro: quello ossessivo e sofferente.
Si potrà facilmente obiettare quanto Giacomo Leopardi fosse particolarmente incline alla sofferenza e come, conseguentemente, non lo si possa prendere a modello.
Ma chi può affermare di non aver mai provato il sentimento amoroso nella sua forma più sofferta? Basta ascoltare i testi delle più belle canzoni d’amore per rendersi conto di quanto sia legato alla sofferenza e di quanto i comportamenti da esso derivanti siano spesso ossessivi, possessivi, autolesionisti e angosciati.
La qualità delle nostre relazioni è la qualità della nostra vita.
Possiamo infatti scegliere di gestire le nostre relazioni in modo tale da far diventare la nostra vita un inferno oppure un paradiso. A chi non è capitato di vedere coppie che andavano aventi da anni stringersi la mando come tredicenni al loro primo amore, e coppie alla loro terza settimana litigare come se fossero costrette a stare assieme? Per quanto le dinamiche possano essere complesse, la differenza di fondo è molto semplice.
Si tratta di due tipi di amore completamente diversi. Amore benevolo e amore bisognevole. Potremmo anche dire che solo il primo sia amore, il secondo è solo la sua copia negativa.
Amore bisognevole e amore benevolo
L’amore bisognevole si esprime in una forma ossessiva e sofferta. A questa forma d’amore colleghiamo stati d’animo come la disperazione, la solitudine, la paura, l’angoscia, il disorientamento, la rassegnazione, l’illusione, la passione, il rimpianto. Nell’amore benevolo sono collegati stati d’animo come la solidarietà, la sincerità, la speranza, la tenerezza, la dolcezza, la decisione, la condivisione, l’integrità, la protezione, la fedeltà. È vero che normalmente le relazioni sono una miscela delle due forme e che ogni relazione è più o meno sbilanciata verso l’una o l’altra.
Il comune denominatore dell’amore bisognevole è il bisogno. Si tratta di relazioni egocentriche, rivolte verso se stessi e fondate sul bisogno dell’altro; il comune denominatore dell’amore benevole è il bene: sono relazioni volte al bene dell’altro, alla sua crescita e alla sua libertà.
Potremmo dunque affermare che esistono due modi di vivere l’amore, l’uno bisognevole, l’altro benevolo. I comportamenti espressi nelle due forme sono schematizzabili in 18 polarità, come si vede nell’immagine sopra.
Vediamo le 7 fondamentali differenza che contraddistinguono i due tipi di rapporto cercando di trarne un insegnamento
1) In un amore benevolo si vuole il bene dell’altro, si è disponibili e protesi verso il partenr in maniera incondizionata senza aspettarsi nulla in cambio. Amare per amore di dare. Nell’amore bisognevole, si ha bisogno del partner come un cibo vitale, come se fosse indispensabile per la nostra esistenza, cosa assolutamente falsa dal momento che si è fatto sempre a meno l’uno dell’altro prima che ci si incontrasse.
2) In un amore benevolo lo spirito della coppia è la condivisione, si apprende l’uno dall’altro, interessi, passioni, modi di vivere e di vedere il mondo, ci si arricchisce reciprocamente del proprio vissuto. In un amore bisognevole si cerca il dominio psicologico sull’altro, di prevaricare e di far valere il proprio punto di vista e il proprio vissuto come più importante di quello del partner per assoggettarlo alla propria presenza e al proprio pensiero.
3) Un amore benevolo è basato sul rispetto della libertà individuale, ogni spazio ceduto in favore del partner è una libera scelta e una piacevole offerta del proprio tempo che non viene sottratto agli impegni personali e alla cura delle proprie relazioni amicali e lavorative. In un amore bisognevole il tempo che non viene dedicato a noi è un torto imperdonabile, qualcosa di cui ci si deve assolutamente vendicare. Si è dipendenti l’uno dall’altro.
4) In un amore benevolo ci racconta la verità, spontaneamente senza aver paura di quel che si dice. Nell’amore bisognevole di dissimula.
5) Nell’amore benevolo si è umili. Nell’amore bisognevole si è presuntuosi.
6) Nell’amore benevolo si cerca il benessere reciproco. Si cerca lo sviluppo delle proprie personalità stando lontano dall’esibizionismo. Nell’amore bisognevole si vive nell’autolesionismo dettato dalla paura di perdere il proprio partner, non si sviluppa la propria personalità ma ci si comporta in modo da competere con l’altro in richieste di attenzioni e manifestazioni di orgoglio finalizzate alla ricerca di attenzioni come unica fonte di gratificazione.
7) L’amore benevolo è un legame, non un vincolo.
Per concludere….
Basandoci su queste semplici nozioni, potremmo concludere sostanzialmente che l’amore benevolo è creativo, nutre entrambi e cresce col tempo. Il secondo è una gara dove nessuno dei due guadagna e dove nessuno vince. A chi non è capitato di invischiarsi in un amore bisognevole? Quanti hanno avuto la fortuna di trovare un amore benevolo? L’amore benevolo è il sentimento più raro che si possa provare, il secondo è solo un illusione.
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