L’ansia non è solo una prerogativa dell’adulto; infatti molti bambini e adolescenti vivono un disagio che può durare a lungo e in modo significativo nella loro vita. Diversi studi suggeriscono l’esistenza, anche nei bambini, di una vulnerabilità cognitiva al disturbo d’ansia generalizzata: l’intolleranza dell’incertezza. Questo significa che i bambini e i ragazzi con difficoltà a tollerare l’incertezza e l’impossibilità di controllare tutte le possibili conseguenze degli eventi futuri sono maggiormente esposti al rischio di ansia.
Cercano quindi di prevedere ogni possibile scenario ponendo una moltitudine di domande all’adulto. Sono alla continua ricerca di dettagli perché hanno bisogno di sapere che cosa potrebbe accadere loro in una determinata situazione.
Questo disturbo se non trattato tempestivamente, può portare a:
- Ripetute assenze a scuola o mancato completamento del periodo scolastico
- Deterioramento nei rapporti con i coetanei.
- Bassa autostima.
- Abuso di alcool o altre droghe.
- Problemi di adattamento in situazioni sociali
- Disturbi d’ansia permanente in età adulta.
Qui elencherò in modo semplice e schematico i vari tipi di disturbi d’ansia e i rispettivi aspetti sintomatici.
Disturbo d’Ansia Generalizzato
Bambini con questo disturbo sono estremamente preoccupati per le loro attività; di tipo scolastico, sportivo o nel relazionarsi coi coetani. Questi soggetti in genere sono molto ubbidienti, ma insicuri, introversi e sono fondamentalmente chiusi in cameretta davanti al pc. Possono lamentare mal di stomaco o altre condizioni che sembrano avere una causa fisica. In età più adulta potrebbe configurarsi un disturbo evitante della personalità.
Disturbo d’Ansia di separazione
I bambini che sperimentano ansia di separazione spesso hanno difficoltà a lasciare i loro genitori per andare a scuola o al campo estivo. In genere, non amano rimanere da soli. Spesso, loro si “aggrappano” ai genitori in presenza di altre persone inoltre hanno difficoltà ad addormentarsi. Il disturbo d’ansia di separazione può essere accompagnato da una costante tristezza o paura che un membro della famiglia possa morire. Tra i disturbi d’ansia è quello più comune tra i bambini.
Fobie
I Bambini affetti da fobie sono coloro che vivono le paure in modo eccessivo rispetto a determinate situazioni oltre che ad oggetti reali. Il disturbo può concentrarsi su animali, tempeste, l’acqua, luoghi alti o situazioni come essere chiusi in uno spazio ristretto. Dato che si tratta di bambini con una fragilità spiccata, è preferibile non forzare il bambino a superare determinate situazioni al fine di non invalidargli la vita.
Disturbo di Panico
Gli “attacchi di panico” nei bambini si esplicitano senza motivo apparente. I classici sintomi di un attacco di panico sono accelerazione cardiaca, sudorazione, vertigini, nausea o sensazione di morte imminente. L’esperienza è così terribile per il bambino da configurare frequenti attacchi di panico generati dalla paura stessa a tal punto da creare un circolo vizioso. Questi bambini tendono essenzialmente ad allontanarsi da fattori che secondo loro potrebbero essere motivo d’ansia come la scuola.
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Bambini con disturbo ossessivo-compulsivo sono intrappolati in un modello di pensieri e comportamenti ripetitivi.Anche se mparano a riconoscerli come pensieri insensati , diventa per loro molto difficile da gestire. Comportamenti compulsivi possono includere il lavaggio ripetuto delle mani, controllare ripetutamente lo zainetto, o controllare i compiti.
Disturbo post-traumatico da stress
Si configura nei bambini che hanno sviluppato stress post-traumatico dopo un evento, come ad esempio l’abuso fisico o sessuale oppure dopo un esperienza traumatizzante quale una disgrazia, un evento violento. Questi bambini difficilmente dimenticano, anzi tendono ad associare le situazioni con il trauma. Esempio, se hanno subito un trasferimento improvviso, ogni loro spostamento sarà associato al trauma.
Quanto sono comuni i disturbi d’ansia?
I disturbi d’ansia sono tra i più comuni problemi emozionali- comportamentali durante l’infanzia e l’adolescenza. Circa 13 per cento dei soggetti con età compresa tra 9-17 hanno una qualche forma di disturbo d’ansia. Le ragazze sono più predisposte al problema rispetto i ragazzi. Circa la metà di questi rischiano di sviluppare successivamente la depressione.
Chi è più a rischio?
Recenti ricerche hanno confermato che il carattere può svolgere un ruolo importante nei bambini. Per esempio, alcuni bambini che hanno difficoltà di apprendimento o di inserimento sociale sono più predisposti. È opportuno in tal senso avvalersi di un sostegno pedagogico al fine di indirizzare il bambino nella vita scolastica in modo più efficiente. le paure infantili spesso tendono a scomparire man mano che crescono.
L’età più delicata del bambino va tra i 6 e 8 anni. Un eccesso di ansia nei bambini di questa età può essere un segnale di allarme nella crescita dell’autostima.
Gli studi suggeriscono che i bambini hanno maggiori probabilità di sviluppare ansia se i genitori soffrono anche loro tale patologia. Non dimentichiamo che certi disturbi sono anche ereditari.
Cosa possono fare i genitori?
La Terapia familiare. Tecniche di psico-traslazione (Le tecniche proposte in questa sezione non vanno intese come un’alternativa alla psicoterapia, piuttosto come un’integrazione ad essa, o semplicemente come un esercizio di rafforzamento da poter fare a casa propria).
Nella psicoanalisi induttiva la risultante dell’equazione data dai coefficienti endogeni (struttura comportamentale) e il coefficiente esogeno del fiv, l’incesto traumatico, configurano il disturbo d’ansia. Di conseguenza il feedback del bambino viene stravolto.
Questa tecnica consiste nel riordinare il feedback del bambino. Ai fini di una riabilitazione psichica-comportamentale bisognerà quindi canalizzare un processo emotivo positivo attraverso associazioni di colori immagini azioni e parole. Esse interagiscono con “il fiv“, il quale non va eliminato ma sostituito con un nuovo fattore dedotto dalla sintesi di nuovi incesti positivi ricavati per l’appunto dall’elaborazione delle associazioni.
Vari esempi
-Il bambino ha paura del buio
In casa ci sono le luci accese in diverse camere; insieme al bambino si farà un gioco. Saltellando ed applaudendo si andrà a spegnere qualche luce. Di seguito si incoraggerà il bambino ad imitarlo.
-Il bambino ha paura degli animali
mostrare immagini belle e divertenti di animali, favole dove gli animali hanno uno sguardo amichevole.
Giocare insieme al bambino imitando il verso di animali. L’importante è non avere fretta ed essere molto pazienti.
Contro la paura infantile
- Rispetta le paure del bambino ed evita frasi come “aver paura è da stupidi“
- La punizione va utilizzata in rare occasioni , senza mai ricorrere a punizioni corporali
- Qualora fossero necessari dei cambiamenti, il bambino va gradualmente preparato
- Cerca di mantenere la calma e non perdere la calma in situazioni di stress , per esempio, se il bambino comincia a piangere in sala d’attesa dal medico
- Non essere super-protettivo con il bambino, ne uscirebbe una persona dipendente senza risorse per affrontare le complicazioni
- Minimizza i timori e le paure del bambino, senza sottovalutare
- Cerca di nascondere le tue paure proprio davanti al bambino . Ricorda che i bambini imparano per imitazione e diventano i contenitori delle frustrazioni dei genitori.
L’ansia , a differenza della fobia, non è legata a qualcosa di concreto. Ha a che fare con l’autostima, l’insicurezza, la paura di fare le cose sbagliate, di non essere accettato e amato, e così via. Un chiaro esempio è il bambino angosciato dalla perfezione del suo comportamento: “Ho fatto bene Ho detto la cosa giusta“. E’ importante sapere che cosa ci aspettiamo dai nostri figli senza pretendere cose che non sono in grado di fare.
“Insegnerai a Volare, ma non voleranno il Tuo Volo.
Insegnerai a Sognare, ma non sogneranno il Tuo Sogno.
Insegnerai a Vivere, ma non vivranno la Tua Vita.
Ma in ogni Volo, in ogni Sogno e in ogni Vita,
rimarrà per sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto” Madre Teresa di Calcutta
A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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