ASMR, rumori e suoni che stimolano piacere e relax

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor
sigla ASMR
Nell’immagine, un frame dal canale YouTube di Chiara ASMR

L’acronimo ASMR significa «Autonomus sensory meridian response» (risposta autonoma dei meridiani sensoriali) e fa riferimento a quelle sensazioni di piacere localizzata in diverse parti del corpo, prodotte da stimoli uditivi, visivi e/o tattili.  I meridiani sensoriali non sono un organo fisico, ne’ corrispondono a un’area del sistema nervoso. Prima di spiegare il fenomeno in dettaglio, vediamo cosa significa la sigla ASMR.

Cosa significa la sigla ASMR

La sigla ASMR (Autonomus sensory meridian response) è nata solo nel 2010 per dare un nome a un fenomeno che all’epoca era ancora poco conosciuto. Il nome del fenomeno è tutt’altro che scientifico ma spiega ciò che accade: alcuni stimoli sensoriali innescano una risposta autonoma nel corpo, generando piacere.

La parola “meridiani” è stata impiegata per evocare i percorsi energetici noti nella medicina tradizionale cinese. Secondo la medicina tradizionale cinese, lungo il corpo umano scorrono dei canali di energia (qi) detti meridiani, che possono essere considerati gli analoghi dei nostri vasi sanguigni, capillari, arterie e del nostro sistema linfatico.

Il fenomeno ASMR

L’ASMR è un fenomeno sensoriale emerso solo nell’ultimo decennio e studiato, da un punto di vista scientifico, solo di recente. Gli individui sperimentano una sensazione di formicolio accompagnata da piacere e rilassamento mentale quando esposti a determinate esperienze sensoriali perlopiù di natura audio-visiva. Gli stimoli attivanti (trigger) possono essere anche tattili. Non tutte le persone sono in grado di sperimentare l’ASMR.

La teoria psicologica ci suggerisce che le esperienze ASMR sono caratterizzate da uno stato di intensa concentrazione (catalizzata dallo stimolo sensoriale) e da una ridotta consapevolezza del sé e del passare del tempo (che indurrebbe lo stato di rilassamento mentale).

Una ricerca condotta su un campione di 36.892 persone ha evidenziato che il 98% degli utenti che ricorre agli stimoli sensoriali tipici dell’ASMR lo fa per rilassarsi. Di questo campione, il 92% ricorre all’ASMR per facilitare il sonno mentre il 70% degli utenti che ricorrono all’ASMR lo fa prima di affrontare condizioni stressanti. Solo una percentuale ridotta (il 5%), afferma di utilizzare l’ASMR per ottenere una stimolazione sessuale.

Gli ASMR possono dare piacere sessuale? In effetti nel 2009, prima della nascita della sigla ASMR, questo fenomeno su forum e gruppi online era spesso descritto come brain-gasm orgasmo-cerebrale. C’è una zona grigia che separa il piacere meramente fisico dal quello sessuale e, per alcune persone, le sensazioni generate dai trigger dell’ASMR sembrano collocarsi proprio lì.

I trigger più efficaci nell’infondere uno stato di calma e relax e generare leggeri formicolii su determinati parte del corpo sembrano essere:

  • Sussurri (selezionata dal 75% dei partecipanti allo studio)
  • Rumori di oggetti per la cura personale come spazzole, pennelli… (69%)
  • Suoni nitidi come il battito delle unghie, forbici… (64%)
  • Movimenti lenti (53%)
  • Movimenti ripetitivi (36%)

La teoria del flusso

In psicologia, il flusso è uno stato mentale ottimale in cui una persona è completamente immersa in qualcosa che cattura a pieno la sua attenzione. Questo stato di coscienza è anche detto “trance agonistica” e descrive lo stato di gratificazione e motivazione che induce gli atleti a continuare allenamenti intensivi senza percepire la fatica.

I resoconti delle esperienze ASMR evidenziano una realtà simile a quella sperimentata nello stato mentale ottimale del flusso. Lo studio citato in precedenza ha trovato che c’è una netta corrispondenza tra l’esperienza di flusso e il numero di trigger in grado di innescare l’ASMR.

Le persone più abituate a sperimentare la cosiddetta “trance agonistica” sono anche più inclini a sperimentare l’ASMR sfruttando un numero maggiore di trigger.

ASMR: più di una semplice sensazione

L’ASMR è una sensazione che ricorda quel fenomeno più studiato dei brividi indotti dall’ascolto di una musica particolarmente suggestiva.

In effetti, tutti noi abbiamo provato esperienze sensoriali peculiari: brividi lungo la spina dorsale per emozioni intense, farfalle allo stomaco al contatto con l’amato… ma potremmo anche “paralizzarci” ed esperire una forte “rigidità muscolare” sentendo la frenata di un’auto, soprattutto se nella nostra memoria emotiva vi è stato un incidente stradale.

Il binomio “stimolo sensoriale = sensazione fisica intensa” non dovrebbe meravigliarci e per comprenderlo basta analizzare la natura del suono o dello stimolo che induce in noi particolari sensazioni di piacere.

Le esperienze emotive sono fenomenologicamente complesse e idiosincratiche, possono pertanto manifestarsi con vari parametri fisiologici: il formicolio, le farfalle allo stomaco, il brivido… sono solo alcuni esempi. Il fenomeno dei brividi, per esempio, è stato fortemente studiato ed è associato a una variazione della frequenza respiratoria e all’aumento della risposta della conduttanza cutanea. Con molte probabilità, anche chi sperimenta l’ASMR vedrà una frequenza respiratoria aumentata, questo spiega -in parte- la sensazione di calma.

Memorie emotive e sussurri

In precedenza abbiamo parlato di musica suggestiva e di suoni che risvegliano memorie emotive che a loro volta possono innescare reazioni fisiche, proprio come il suono di una frenata può causare batticuore e rigidità muscolare… ma quali sono le memorie emotive risvegliate dall’ASMR?

Non tutti sanno che le prime esperienze sensoriali umane vengono fatte durante la vita intrauterina. Il sistema dell’udito inizia a formarsi durante l’8° settimana dello sviluppo embrionale e si completa durante il 5° mese delle sviluppo fetale. Ciò significa che nell’ultimo trimestre di gravidanza, il feto percepisce suoni e rumori.

I sussuri, il respiro, così come il parlare a voce bassa, potrebbe risvegliare in noi memorie emotive di calma e quiete. Qualcuno dirà che i “neonati non hanno memoria“. In realtà, il neonato non ha memoria autobiografica (una memoria narrativa) ma già presenta una ben sviluppata memoria emotiva. Ad essere responsabile della memoria emozionale è l’amigdala. L’amigdala è ben sviluppata durante lo sviluppo fetale. Se un suono/rumore ci emoziona, quel ricordo emotivo lascerà una traccia in noi, pronta per essere risvegliata.

Gli studi di Neuroimaging sull’ASMR

Ad oggi, nessuna ricerca ha analizzato i parametri fisiologici legati all’ASMR ma nessuna sensazione è “solo una sensazione“. Una ricerca di neuroimaging* ha rilevato differenze dell’attività cerebrale a riposo tra le persone che sono inclini a sperimentare l’ASMR e persone che invece sono immuni al fenomeno.

Nello specifico, chi è incline a sperimentare il fenomeno dell’ASMR mostra una connettività funzionale ridotta (la co-attivazione delle regioni cerebrali nel tempo) in una serie di aree del DMN (Default Mode Network). Il DMN è una rete neurale macroscopica (che comprende la circonvoluzione angolare, il cingolo posteriore e la corteccia prefrontale mediale).  Si può presumere che le persone che tendono a sperimentare l’ASMR, tenderebbero a utilizzare aree del cervello più primitive. Le aree del DMN, infatti, sono state collegate alla mentalizzazione e all’elaborazione autoreferenziale.

Nella loro ricerca -Smith et all. «An examination of the default mode network in individuals with autonomous sensory meridian response (ASMR)».Neuroimage, 2017-, i neuroscienziati hanno scoperto che le persone che sperimentano gli ASMR, presentano difficoltà a inibire le esperienze sensoriali-emotive. Nella pratica clinica, questa difficoltà è tipica di chi ha avuto un vissuto difficile e ha sperimentato protratte disregolazioni emotive soprattutto nell’età infantile. In questi casi, la stimolazione protratta di alcuni circuiti (più primitivi) a scapito di altri (più evoluti, come la corteccia prefrontale) potrebbe essere un fattore auto-limitante.

*Il termine neuroimaging indica una tecnica di scansione cerebrale anche nota come risonanza magnetica funzionale. A questo post di Instagram ti spiego che cos’è e come funziona.