Chi ti critica è una persona che rosica! 12 motivi

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Riporto una conversazione con una mia amica: “vorrei fare un corso di meditazione, magari il mio stress diminuisce” E lei mi risponde “Ma che stress, il tuo vero problema  è che spendi troppo per cose inutili!” Quante volte sarà capitato anche a te: parli, il tuo interlocutore ascolta ciò che dici ma non lo processa, poi si limita semplicemente a seguire un copione prestabilito nella sua mente che a volte non ha nemmeno dei punti di contatto con quello che hai detto. E del mio stress? Si riduce al fatto che spendo troppo. Mah, ti pare una risposta sensata? Eppure ti garantisco che una persona mi ha risposto così!

Questa persona, come tante del resto, non comprende l’interazione come qualcosa che arricchisce, ma come una battaglia da vincere a tutti i costi, in cui uno deve avere ragione mentre l’altro ha torto. Tornando allo scambio riportato in precedenza, le mie intenzioni (di fare meditazione) e il mio problema (lo stress) non sono stati minimamente considerati dall’interlocutore che è passato a un virtuale “contrattacco” del tutto privo di senso.

Se è vero che questo atteggiamento è molto comune, potresti averlo subito o esserne stato l’artefice. Le critiche hanno diversi modi di esistere, possono essere celate (la classica frecciatina), possono essere palesi o anche dette alle spalle.Ti sei mai soffermato a pensare quante volte ti sei trovato a criticare qualcuno? O magari: quante sono le critiche che senti su di te o sugli altri? Sicuramente saranno tante, quelle che ti tocca ascoltare sia a lavoro  che con gli amici o parenti: “Guarda com’è ridicolo il suo abito” “Quello è un raccomandato” “Quella tradisce il marito”…. Ecco, un numero sempre troppo elevato di critiche che, anche se dette senza cattiveria, finiscono per minare la stabilità mentale di chi le riceve.

Chi critica è una persona che soffre (rosica): perché?

Uno dei segreti più tangibili per riscoprire la pace mentale è di non criticare, mai. Tuttavia, questo è probabilmente uno dei principi più difficili da applicare dato che siamo portati a criticare per natura. Vediamo qualcosa che non ci piace o non soddisfa le nostre aspettative e valori, e lo critichiamo immediatamente anche se la nostra critica ferisce qualcuno. Ci sono persone che sono veri e propri specialisti in questo campo, sono persone che vivono praticamente solo per criticare ciò che fanno gli altri. Ma ti sei mai chiesto cosa si cela dietro a una critica?

Fondamentalmente, chi critica lo fa per difendere, nutrire e incrementare il proprio ego;  assume una posizione di superiorità, anche se artificialmente. Chi è portato a criticare, dentro di sé attiva un modello di aggressione e di denigrazione.  La critica include sempre un messaggio non detto: io sono migliore. E le critiche non nascono solo da un disaccordo con certi comportamenti, idee o atteggiamenti, ma dal desiderio, spesso inconscio, di denigrare l’altro, perché così facendo, passa il messaggio non detto anche con il proprio io: io sono migliore di te.

Le critiche diventano, pertanto,  un modo per distrarre la mente dal disagio esistenziale che sta vivendo. Chi critica gli altri, lo fa per non sentirsi costretto a criticare se stesso e non dover prendere delle misure per risolvere i propri problemi. Quindi, si limita a guardare la pagliuzza nell’occhio altrui ignorando la trave che sta nei suoi occhi. Da questa prospettiva, la critica è semplicemente mancanza di fiducia in se stessi, è l’espressione della necessità di riaffermare il proprio ego, anche se ciò significa denigrare gli altri.

In effetti, molte delle persone eccessivamente critiche spesso sono state cronicamente criticate durante l’infanzia, per questo hanno assunto la critica come modello relazionale. Dal momento che la loro autostima è stata danneggiata con la critica distruttiva, hanno un profondo bisogno di alimentare il loro ego. Il dato interessante è che, chi è portato a criticare per alimentare il proprio ego cercando di fare in modo che l’altra persona sembri peggiore, ciò che in realtà trasmette è un’immagine d’insicurezza, superbia e rigidezza mentale.

Perché criticare diventa un bisogno?

A criticarti può essere un genitore, la tua migliore amica, una tua collega o peggio il tuo partner. Le motivazioni possono essere varie ma vi è un comune denominatore: è una persona che soffre nell’animo. Spesso non lo fa con consapevole cattiveria ma succede. E allora, se una persona a te vicina ha la tendenza a criticarti, cerca di tenere sempre presente questi concetti chiave:

1. Ti critica perché si sente minacciata da alcune delle tue qualità e utilizza la critica come arma per cercare di equilibrare il gioco. Senz’altro si sente inferiore a te, quindi attacca le tue debolezze nel tentativo di farti scendere al suo livello.

2. Ti critica perché la sua paura di sentirsi inferiore la porta a credere che le devi qualcosa. Oppure, semplicemente è troppo egocentrica e pensa che dovresti metterti al suo servizio e, se non lo fai, ti critica per farti sentire male. Dato che sente il bisogno di sentirsi l’artefice delle tue scelte in ogni momento della tua vita, si spaventa quando sente che sta perdendo il controllo su di te. In questi casi, criticarti le restituisce, almeno in parte, la sensazione di controllo perché così crede di sminuirti e assumere il controllo.

3. Perché vuole  guadagnarci qualcosa. In questo caso è probabile che ti critichi davanti a qualcun altro, per fare in modo di sembrare migliore, sia sul lavoro che con gli amici. Un comportamento che mostra che ti considera un rivale o un concorrente.

4. Perché vuole farti credere che ti stia aiutando, offrendo parte della sua saggezza o esperienza. In questo modo diventa più semplice manipolarti o plagiarti. Dato che pensa che solo i suoi punti di vista sono validi, ti critica quando hai il coraggio di suggerire qualcosa di diverso; lo considera un attacco personale, sempre a causa della sua bassa autostima e insicurezza.

5. Perché vuole attirare la tua attenzione. E dato che non ha abilità emotive, per esprimere il suo punto di vista in modo assertivo, finisce per criticarti, lamentarsi o piagnucolare.

6. Perché cerca ammirazione e approvazione. Infatti, dato che pensa di sapere tutto, critica qualsiasi operato per dimostrare quello che sa. In questo modo pensa di ottenere ammirazione.

7. Perché si sente una persona frustrata per il semplice fatto che tu non hai accondisceso a un suo bisogno o a una sua richiesta. Di conseguenza, scarica la sua rabbia nella critica.

8. Perché si sente ferita dalle tue parole o azioni, ma non osa dirlo direttamente e così esprime questa insoddisfazione sotto forma di critica.

9. Perché sta proiettando le sue paure e insicurezze. Infatti, quando a livello inconscio non accettiamo alcune delle nostre caratteristiche, queste generano in noi un profondo rifiuto, aprendo la strada alle critiche.

10. Perché vuole sentirsi potente, anche se questo significa passare su di te. Per raggiungere questo obiettivo, usa la critica come un’arma con la quale colpirti e prendere il controllo.

11. Perché ha la tendenza di percepire le tue parole o atteggiamenti come una critica, così è portata ad andare direttamente al contrattacco. Criticare, infatti, è l’atteggiamento principale delle persone estremamente permalose.

12. Perché ti invidia o ti ammira, ma non riesce ad esprimere quelle emozioni correttamente, così finisce per criticare proprio quelle qualità.

E’ giusto reagire alle critiche?

Dipende! Spesso è meglio non farlo, perché reagire alle critiche servirebbe solo ad esaltare ulteriormente l’altra persona e soddisfare il suo desiderio di protagonismo e controllo. In questi casi è meglio ignorare la critica (soprattutto se non si tratta di una persona a te molto cara), perché cercare di difendersi porterebbe solo in un vicolo cieco. Pertanto, se possibile fai finta di nulla.

Se chi ti critica è una persona importante per te è preferibile che le presti attenzione e le faccia sapere che nutri stima nei suoi riguardi e non solo, falle presente che le vuoi bene anche se non sei sempre d’accordo con la sua opinione. Affetto e punti di vista sono due cose diverse, faglielo presente. Puoi anche farle notare che rispetti le sue idee e gli sforzi, ma sempre affermando la tua indipendenza e il diritto di prendere le tue decisioni.

Ovviamente, non tutte le critiche generano esperienze negative, esiste una critica costruttiva che fa riflettere e aiuta a crescere. E’ però importante capire che cosa motiva quella persona a criticare un tuo operato! Ci sono motivazioni valide o, al contrario, si tratta solo di una strategia disfunzionale per esercitare potere, lamentarsi o umiliarti?

Nella vita bisogna imparare a passare oltre, specie sulle cattiverie altrui che vengono dette per ferirci, provocarci, farci sentire persone inadatte e insicure. In molti casi è meglio ignorare piuttosto che rispondere. Ignorando le offese, le provocazioni, le critiche non costruttive, proteggi la tua salute fisica ed emotiva. Agendo in questo modo alzi una sorta di muro tra te e ciò che ti ferisce.

Ricorda, nessuna critica ha il potere di offenderti, sei solo tu a concedergli questo potere

Sei solo tu ad avere il potere di controllare l’influenza che una critica ha sul tuo stato d’animo e sulle azioni che farai. Per esempio, immagina che la critica sia come una freccia che viene verso la tua direzione. Se la osservi attraverso un binocolo sicuramente aumenterà di dimensioni tanto da spaventarti al punto di pensare di non avere scampo. Se invece usi il binocolo al contrario, la freccia apparirà molto rimpicciolita tanto da non prenderla neppure in considerazione. La freccia, che in questo caso è la critica, non deve essere scartata a priori ma non deve neppure farci intimidire dalla stessa, bisognerebbe imparare a vederla in prospettiva, riflettere su di essa e quindi cambiare il nostro comportamento di conseguenza.

Ricorda, tu sei molto di più di quello che la gente vuole farti credere, tu vali più di quanto la gente pensi.

Il mio libro…

Se hai voglia di fare introspezione, guardarti dentro e metterti davvero in gioco, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Puoi trovare il libro in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina. Sarà il regalo più bello che tu possa farti.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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