Quando gli eventi del passato influenzano ancora in modo sensibile il presente ci sembrerà di camminare sempre sul filo del rasoio, senza scorgere alcuna meta all’orizzonte. Teniamo presente, però, che facendo un passo alla volta e mantenendo una certa apertura mentale, possiamo arrivare ad accettare il passato come una parte di noi. In questo modo, troveremo la forza di lasciare alle spalle le abitudini negative, che ci hanno tenuto legati a sogni irrealizzati e promesse tradite.
Chiudere con il passato è spesso difficile, ma arriva un momento nella vita in cui bisogna farlo
Ci preoccupiamo troppo degli altri e mai di noi stessi, causandoci stress e ansie, e anche parecchia frustrazione. Se non chiudiamo certe porte, continueremo a trascinare con noi il dolore e il risentimento…e tutta questa sofferenza gratuita ci impedirà di andare avanti dato che siamo emotivamente bloccati. Avere il coraggio di chiudere non è un atto egoistico. Non è espressione di disamore, ma esattamente il contrario; è una dimostrazione d’amore per se stessi.
Il passato ha un valore assoluto nella nostra vita: ci segna e ci rende quello che siamo, sulla base delle esperienze vissute
A volte, il passato può anche essere un macigno che ci tiene legati ai ricordi, soprattutto quelli negativi che sono sempre più difficili da cancellare. Spesso anziché rompere certi legami preferiamo mascherarli: questo è però solo un blando tentativo di ingannare noi stessi, pensando che il tutto passerà oppure che si tratta di una situazione momentanea! Spesso ci dimentichiamo che proprio come gli inizi sono altrettanto fondamentali i finali. Chiudere certe porte non significa dimenticare, piuttosto accettare il nostro passato per andare avanti.
Le situazioni che abbiamo vissuto, i momenti in cui siamo stati male, i lutti, gli errori, le relazioni finite male… sono tutte esperienze che possono edificare un muro sulla strada della nostra vita, e impedirci di proseguire oltre, costringendoci a non vivere il presente. Il miglior modo per permetterci di iniziare con dignità una nuova fase di vita è proprio stabilire un contatto zero con le persone, o le situazioni, che prima ci rendevano infelici. Ciò può provocare sofferenza, ma è una sofferenza momentanea e indispensabile per stare meglio. In effetti, una delle lezioni più importanti che possiamo imparare dalla vita è quella di lasciare andare quei carichi che appesantiscono il nostro presente. Solo allora potremo continuare con il bagaglio più leggero e aperti a nuove esperienze.
Non possiamo vivere il presente rimpiangendo il passato
Non possiamo lasciare la porta socchiusa sperando in ritorni saltuari, nella rassicurazione di continuare ad essere amati. Quello che è accaduto è accaduto e bisogna lasciarlo andare, bisogna distaccarsene. Non ha senso pretendere vincoli con chi non vuole essere vincolato a noi. I fatti accadono e bisogna lasciarli andare! Hai mai analizzato i rischi di restare in una situazione che ti rende infelice? Se ti lasci influenzare da idee come “e se non trovo nessun altro?”, “e se mi pento?”, “e se tutto va male?”, non farai altro che aggrapparti a qualcosa che arreca dolore alla tua anima.
Capisco, non è semplice rivoluzionare la propria vita, il cambiamento è una delle cose che spaventa di più! A volte è più facile accettare situazioni “comode” rimanendo seduti a immaginarsi invece quello che realmente vorremmo piuttosto che soffrire. Ma se lasci troppe porte aperte al passato, non potrai mai concentrarti sulle cose che meritano la tua attenzione.
Conosco tanta gente che condivide la vita con un partner che non ama più per paura di provare dolore o per mancanza di coraggio nell’affrontare le conseguenze che ne scaturirebbero. Passano mesi o addirittura anni infelici dentro! Poi c’è chi si fa il segno della croce prima di interagire con la propria famiglia sperando che un genitore o un fratello non gli causi malumori….Questo renderà impossibile andare oltre. La decisione non è affatto semplice, tuttavia è importante capire che in alcune situazioni non esiste altra scelta: se questa strada farà nascere la felicità e ritrovare il benessere allora non esiste strada più giusta.
Chiudere le porte e lasciarsi il passato alle spalle ti darà l’occasione di dedicarti ai tuoi sogni e di prefissarti nuove mete da raggiungere
Alcune relazioni, situazioni e persone sono da definire con il loro nome: abuso, ricatto emotivo, legame traumatico, amicizie false, capi o colleghi tossici. Chiarire queste situazioni e il rapporto con queste persone ti aiuterà ancor di più a prendere la giusta decisione. Sappi che scegliere di chiudere alcune porte ti libererà dai legami che nel tempo hanno avuto un solo obiettivo: annullarti per compiacere gli altri. Non è una decisione “estrema”, né sbagliata: non temere. Non sei tenuto a dare nessuna spiegazione o giustificazione sul tuo comportamento. Quando sarai consapevole che questa strada era l’unica per ritrovare il benessere, la tua integrità e l’equilibrio necessario per una vita serena non sarà necessario spiegare ad altre persone il perché delle tue azioni.
Se decidi di chiudere la porta a qualcuno o a qualcosa fallo con la piena consapevolezza che tale scelta non arrecherà nessun senso di colpa. Le decisioni che prendi sono solo per proteggere te stesso, la tua integrità e felicità: sii l’artefice del tuo destino, e in questo non c’è alcuno spazio per i sensi di colpa. Passare la vita coinvolta in una relazione di coppia che non funziona più, può solo precluderti la possibilità di trovare l’amore che meriti. E lo stesso accade in qualsiasi ambito della vita. Se focalizzi la mente e i pensieri su un amico che ti ha deluso, ti levi la possibilità di apprezzare la compagnia di chi vorrebbe entrare nella tua vita. Se lasci che i tuoi genitori decidano al tuo posto, non potrai mai fare ciò che desideri davvero.
Se hai una relazione che non ti da modo di esprimere i tuoi bisogni, se devi sempre scendere a compromessi per farla funzionare anche nel quotidiano, se ti senti continuamente criticato o svilito, o sfruttato, e non puoi mai, se non raramente, essere libero di realizzare te stesso, di sicuro stai vivendo una relazione soffocante. Non dico che devi stare in una relazione perfetta, anzi! La relazione perfetta non esiste. Quello che conta stare in una relazione che ti faccia sentire appagato e leggero, che ti dia quella libertà che è alla base di una qualunque storia d’amore.
Cosa si può fare per cambiare serratura e non permettere al nostro passato di entrare nella nostra vita?
Il passato ti ha permesso di acquisire esperienza, ma tu non sei solo la tua esperienza. In realtà, tu sei molto di più di una storia, perché ciò che conta davvero è il potenziale che hai nel tuo orizzonte.
IL PRIMO PASSO
Poniti queste domande: le cose negative che sto evocando, hanno uno scopo? Possono aiutarmi a migliorare? Se la risposta a queste domande è “NO”, allora ripeti a te stesso: “Questa emozione non mi aiuta, perché sto focalizzando la mia mente in pensieri inutili e negativi, ora mi concentro su ciò che è veramente importante”. Un esempio: mia cognata ha scritto un libro di successo e io sto lì a dire ad amici e parenti che si tratta di un testo mediocre o peggio che non l’ha potuto scrivere lei non essendone all’altezza. Che sto facendo? Mi è utile screditare mia cognata? No! Sto solo spostando le mie frustrazioni su qualcuno che temo si sia realizzato! Questa emoziona non mi aiuta perché sto spostando la mia frustrazione su qualcuno che in fondo non ha niente a che vedere con il mio disagio emotivo. Devo dunque capire da dove nasce la mia frustrazione: perché non sopporto il successo altrui?
E’ un processo semplice ma per niente banale perché sto intrudendo e quindi proiettando la mente a configurare una nuova direzione. Mi sto proiettando a essere più propositivo….e fidati! Quando inizi a concentrarti sulle cose positive, inizi ad attirare situazioni positive, aumentando le visualizzazioni.
IL SECONDO PASSO
Il passo successivo è quello di creare un piano d’azione: “Il passato è il passato”. Dove stai andando adesso e come arrivarci? Spesso non si hanno le risposte, ma le opzioni aiuteranno la tua mente ad andare in una nuova direzione, lasciandoti alle spalle le emozioni e le sensazioni indesiderate. La chiave del successo quindi è quello di allenare la tua mente a muoverti in una nuova direzione e inviare nuovi messaggi al tuo subconscio, spezzando lo schema dei pensieri distruttivi.
IL TERZO PASSO
Ti sembrerà strano ma il passo finale è quello più semplice. Vivi nel presente e godi di tutto ciò che ti sta accadendo, cogli la bellezza delle cose anche in situazioni che appaiono semplici, ovvie o banali: un complimento, una giornata di sole, una chiacchierata a telefono……Quello che devi sforzarti di pensare è che il momento presente è tutto ciò che hai e che avrai sempre.
Se percorri ogni giorno lo stesso percorso per andare a scuola o lavoro, prova a viverlo da una prospettiva diversa, soffermati nei dettagli che non avresti mai notato prima se troppo impegnato a rimuginare: ricorda, la bellezza di un viaggio non è nella meta ma nel percorso! Certo, qualcuno potrà contestare ciò che scrivo soprattutto se sta vivendo un momento molto doloroso. Il punto è che per quanto siamo affranti da ciò che stiamo vivendo, siamo vivi…..e la vita non va sprecata! Ricordiamoci sempre, che forte non è chi non cade mai, ma chi cade e si rialza! Anche mille volte! In fin dei conti si tratta di visualizzare la nostra vita in modo diverso, di essere coraggiosi e di cambiare le serrature. Perché, in realtà, quello che conta è questo: imparare ad evolversi, aprirsi al cambiamento. Una volta fatto, non soffermiamoci su quello che abbiamo perso, ma su quello che possiamo guadagnare. La forza anche se nascosta è sempre dentro di noi, è lì che aspetta solo di uscire, bisogna amarci a 360° e questo comprende anche l’impegnarci ad essere felici.
Una lettura per vivere felici sia da single che in coppia
«d’Amore ci si Ammala, d’AMORE si Guarisce» è il secondo libro ed è il PRIMO libro di Psicologia a fornire un’analisi schietta e sincera su come funzionano le dinamiche psicoaffettiva che ci accompagnano, dalla nostra nascita a oggi. È, in assoluto, il primo libro di psicologia che tiene conto, a 360° delle basi biologiche che accompagnano lo sviluppo umano e di come queste influenzano processi come l’attrazione, l’innamoramento, l’amore e… gli incastri emotivi! Sì, gli incastri emotivi sono diversi dall’amore e nel libro tracciamo un netto confine tra quelle che sono le dinamiche interpersonali sane (e che fanno bene) e ciò che invece è disfunzionale e finisce per danneggiarci o addirittura distruggerci nella nostra identità. Quanti di noi, infatti, si sono persi fondendosi nella coppia? Quanti di noi, hanno trascurato i propri bisogni per il bene dell’altro? Purtroppo, molti!
Quando siamo in coppia, dimenticano di nutrire la nostra identità e di far valere quei bisogni legittimi che rappresentano l’ABC del benessere psicofisico personale. Eppure, un modo assertivo per affermare se stessi e far valere i nostri bisogni, c’è! È necessario “solo” imparare ad ascoltarsi, comprendersi profondamente e comunicare all’esterno ciò che ci portiamo dentro. Come? Anzitutto guarendo. In questo libro imparerai che non serve “tappare i buchi” e che si può vivere la solitudine come parte integrante del proprio essere… Allora sì che sarai capace di fermarti, prendendoti tempo per te stesso, senza l’urgenza di dover correre ai ripari, di dover cercare compagnia a tutti i costi, di dover occupare il tempo per non sentirti, per non ascoltarti, per non viverti… Perché, chi sa amarsi non è mai solo…E come scrivo nell’introduzione del libro “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”. Il mio libro lo trovi su Amazon, a questo indirizzo e su tutti gli store online.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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