Ciclotimia: essere in balia del proprio umore

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor
Illustrazione Robert Neubecker

Nel disturbo ciclotimico (ciclotimia) il soggetto presenta lievi sintomi di depressione e di mania. I sintomi non raggiungano la gravità cui arrivano negli episodi maniacali o di depressione conclamati tuttavia le persone che soffrono di ciclotimia subiscono marcate fluttuazioni dell’umore.

Si stima che circa il 4% della popolazione possa soffrire di disturbo ciclotimico (Regeer, Jen Have, Rosso et al. 2004) ma che cos’è la ciclotimia e cos’ha in comune con gli altri disturbi bipolari?

Indice:

Differenza tra disturbo bipolare e ciclotimia

I disturbi dello spettro bipolare vanno dal disturbo bipolare I alla ciclotimia, passando per il disturbo bipolare II. Il DSM V, infatti, individua tre forme di disturbo bipolare. Il disturbo bipolare I e il disturbo ciclotimico sono posti alle due estremità opposte dello spettro. La ciclotimia è anche nota come disturbo bipolare ciclotimico.

Ognuno di questi disturbi è caratterizzato da sintomi maniacali e depressivi ma si caratterizzano in base all’entità e alla durata dei sintomi. Vediamo i dettagli per capire quali sono le differenze tra disturbo bipolare I, II e ciclotimia.

Disturbo bipolare I

Questa diagnosi va a sostituire quello che un tempo era noto come disturbo maniaco depressivo. E’ caratterizzato da manie incontrollabili con sintomi psicotici e episodi depressivi invalidanti.

Non tutti lo sanno ma i disturbi bipolari, più che per la depressione, sono caratterizzati dalla mania. Per rispondere alla diagnosi di disturbo bipolare I, infatti, non è necessario riferire un episodio depressivo anche se 3/4 delle persone affette da disturbo bipolare I finisce per esperire anche almeno un episodio di depressione.

Il disturbo bipolare I è tra le forme più gravi di disturbo mentale: 1/3 dei soggetti colpiti è senza lavoro almeno da un anno dall’ultimo ricovero ospedaliero per episodio maniacale (Harrow, Goldberg, Grossman et al. 1993).

Disturbo bipolare II

Tali disturbi sono definiti “bipolari” perché la maggioranza degli individui che manifestano i sintomi della mania esperiscono, nel corso della loro vita, anche quelli della depressione. Mania e depressione, dunque, sono considerate due bipolarità opposte. La depressione è necessaria per diagnosticare il disturbo bipolare II.

criteri diagnostici per il Disturbo Bipolare II prevedono che la persona abbia avuto almeno un episodio di depressione maggiore e almeno un episodio di ipomania.

I tassi di suicidio sono elevati sia nel disturbo bipolare I che nel disturbo bipolare II (Angst, Stassen, Clayton et al. 2002).

Disturbo ciclotimico o ciclotimia

Nella ciclotimia si abbassa il volume dell’intensità di mania e depressione ma siamo ben oltre la soglia dei classici “sbalzi d’umore” che possiamo sperimentare tutti noi.

Per la diagnosi del disturbo ciclotimico si fa riferimento a marcati cambiamenti d’umore ricorrenti per almeno due anni, senza episodi maniacali o depressivi.

Ciclotimia

Se è vero che l’intensità dei sintomi è più bassa, è altrettanto vero che le persone ciclotimiche raramente possono attraversare periodi di reale stabilità. I cambiamenti d’umore sono lievi ma persistenti, quindi continui. Ciò entra in contrasto con l”esperienza che molte persone hanno con il Bipolarismo I dove  possono trascorrere mesi o addirittura anni, tra un episodio e l’altro.

Sintomi

La ciclotimia può avere sintomi nascosti: il disturbo può essere un ostacolo per la stabilità lavorativa e sentimentale. A causa dell’imprevedibilità degli stati d’animo, la persona solo difficilmente riesce a perseguire i suoi obiettivi. L’incostanza è il segno distintivo di questo disturbo.

I sintomi riportati nel DSM-5 sono, per almeno due anni:

  • Numerosi periodi con sintomi ipomaniacali che non soddisfano i criteri per l’episodio ipocamiacale.
  • Periodi numerosi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per l’episodio depressivo maggiore.
  • sintomi non scompaiono per più di due mesi ogni volta.
  • I criteri per una diagnosi di episodio depressivo maggiore, maniacale o ipomaniacale non sono mai stati soddisfatti.
  • I sintomi causano un grado significativo di disagio o di compromissione funzionale.

Le persone affette da un disturbo dello spettro bipolare tendono ad ammalarsi più frequentemente per malattie cardiovascolari, diabete, obesità e disfunzioni della tiroide (Kupfer, 2005).

Nella ciclotimia mancano tutti i sintomi propri della depressione e della mania. Se i sintomi depressivi sono ben noti, non tutti conoscono i sintomi della mania. Tra quelli più estremi ricordiamo deliri e allucinazioni.

Disturbo ciclotimico: come riconoscerlo

Riconoscere le forme più lievi dei disturbi bipolari non è affatto semplice. Anche le interviste più utilizzate a scopo diagnostico, spesso si rivelano inaffidabili.

In genere l’umore è accompagnato da contenuti coerenti come senso di colpa, disagio o pensieri di inutilità associati al basso tono dell’umore. Fiducia in sé, voglia di fare ed energia sono contenuti associati con un tono dell’umore più alto.

Tra gli altri possibili sintomi segnaliamo l’incapacità di sentirsi sollevati in seguito ad eventi positivi, oppure svegliarsi due ore prima, frequenti fluttuazioni del peso corporeo, rallentamento psicomotorio… In alcuni periodi la persona può sentirsi più socievole e incline al flirt, energica e produttiva.

La bassa autostima si intervalla con la buona autostima, la scarsa energia si intervalla alla produttività. Quando di cicli sono molto brevi possono presentarsi sentimenti di disperazione e disorientamento.

Nota bene: più che ricercare test fai da te, è essenziale che chi pensa di avere un disturbo dell’umore cerchi la valutazione di un professionista. Per la diagnosi, il paziente non deve aver mai sperimentato i sintomi della depressione bipolare o della mania.

Cause

Nessun disturbo mentale può derivare da una singola causa. L’insorgere della ciclotima, così come degli altri due disturbi bipolari, è legato a un concorso di numerosi fattori. In più, la comunità scientifica nel ricercare le cause dei disturbi bipolari si è soffermata sul disturbo bipolare I, trascurando completamente il disturbo ciclotimico.

La ciclotimia, come gli altri disturbi dell’umore, è guidata da cambiamenti neurobiologici. Poiché i sintomi del disturbo ciclotimico tendono a essere meno debilitanti, la ricerca si è focalizzata sul disturbo bipolare I. Eppure, di solito, proprio a causa delle costanti fluttuazioni dell’umore, chi soffre di ciclotimia ha un bilancio relazionale drammatico, sia in ambito affettivo sia lavorativo.

Stando alla ricerca i disturbi dello spettro bipolare sarebbero da ricollegare alle seguenti cause:

  • Familiarità e genetica
  • Disfunzione dei recettori di dopamina e serotonina
  • Disregolazione del cortisolo
  • Modificazione dell’attivazione neurale nelle aree cerebrali coinvolte nelle emozioni
  • Attivazione dello striato in risposta alla ricompensa

Cura e farmaci

Molti esperti sconsigliano il trattamento della ciclotimia con i farmaci. Gli stabilizzatori dell’umore non sempre risultano efficaci e hanno un buon numero di effetti indesiderati, mentre gli antidepressivi possono innescare ipomania. Il disturbo ciclotimico cronico può essere difficile da curare, soprattutto perché la maggior parte delle persone non diviene consapevole del suo disturbo o non riceve una diagnosi adeguata.

Nella ciclotimia è fondamentale scandire una buona routine quotidiana. Le circostanze di vita stressanti rendono più facili gli slittamenti dell’umore. Ridurre le cause dello stress, scandendo una routine sono-veglia rigorosa e seguendo una dieta sana, l’individuo per essere in grado di mantenersi stabile più a lungo.

Altri accorgimenti prevedono l’astinenza dalla caffeina o da eccitanti (almeno dopo le 15) oppure forzarsi per una passeggiata di appena 10 minuti quando il tono dell’umore è basso.

La psicoterapia rappresenta la corsia preferenziale per la cura e il trattamento del disturbo ciclotimico.

Gli obiettivi personali da prefissarsi sono: migliorare le relazioni e creare routine sane. Le relazioni possono essere una significativa fonte di stress per chi soffre di ciclotimia, imparare a stabilire confini sani con gli altri tutela e protegge la stabilità dell’umore.

In assenza di cura, chi ha un disturbo ciclotimico, a lungo termine, può iniziare a sviluppare fluttuazioni dell’umore sempre più marcate e potrà rispondere ai criteri diagnostici del disturbo bipolare I o II.

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