Come cambia la tua vita quando smetti di vivere come vogliono gli altri

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Sono stata per anni un “camaleonte sociale”, ho imparato l’arte di dire alle persone quello che volevano sentirsi dire ed essere qualcuno che avrebbero trovato interessante, preoccupandomi incessantemente di quello che gli altri pensavano di me, temendo le critiche e di conseguenza trattenendomi dall’essere me stessa”. – Sacha Crouch. Ti ci ritrovi? Un bel giorno apri gli occhi e ti accorgi del tempo perso. Delle occasioni mancate. Delle decisioni non prese. E che nella tua vita niente è andato nel modo che volevi. In genere non è un bel giorno. Il problema di questa totale accondiscendenza nei confronti degli altri è che non ti permette di mettere te stesso e la tua felicità al primo posto: i tuoi bisogni sono sempre sacrificati per soddisfare quelli altrui. Ma può essere molto utile per rendersi finalmente conto del valore del tempo che hai disposizione e decidere così di cambiare le cose!

Cercare l’approvazione degli altri vuol dire evitare di esplorare e cercare di fare cose importanti per noi

Non è facile iniziare a prendere decisioni che potrebbero essere disapprovate da altri. Probabilmente, quando abbiamo cominciato a farlo, abbiamo iniziato a cercare l’approvazione degli altri per qualche buona ragione; in alcune situazioni, probabilmente ci è sembrata la scelta più facile e meno dolorosa da fare. In determinate circostanze, non ottenere l’approvazione di altre persone può avere conseguenze fortemente negative. Tuttavia, evitando di scontrarci con chi non ci approva, viviamo una vita “incompleta”, il che inevitabilmente ci farà dubitare del nostro valore come persone.

Comportandoci come gli altri si aspettano, rimaniamo all’interno della nostra zona di comfort e questo ci evita moltissime ansie che probabilmente faremmo fatica a gestire. Avere bisogno di approvazione può portarci a rifiutare potenziali opportunità perché siamo troppo ansiosi e crediamo che la nostra performance debba essere perfetta. Può accadere che ci fermiamo ancora prima di cominciare proprio per paura di fallire. Questo è il motivo per il quale è fondamentale capire su come il nostro bisogno di approvazione ci trattiene dal fare cose importanti per noi. Una volta capito questo, siamo liberi di creare ciò che desideriamo nella nostra vita senza logorarci pensando a cosa gli altri stiano pensando di noi

A volte, niente di ciò che facciamo risponde alle aspettative di chi ci circonda

“Potevi fare meglio” Secondo me è sbagliato….non va bene quella persona per te, ecc.” Queste dinamiche relazionali sono molto comuni in tutti gli ambiti della vita; c’è sempre un familiare, un amico/a o un collega di lavoro per il quale, qualsiasi cosa facciamo o diciamo, non va mai bene. Eppure, le uniche opinioni o aspettative che importano dovrebbero essere le nostre.

Se ci soffermassimo per un istante ad osservare la crescente quantità di frustrazione che accompagna la vita quotidiana delle persone, noteremmo probabilmente che essa deriva in buona parte dal mancato appagamento di una serie di desideri che potrebbero non costituire le vere priorità della propria esistenza. Quante volte ci siamo resi conto di aver investito energie in qualche progetto, in qualche obiettivo o desiderio, e di aver poi realizzato che probabilmente le nostre autentiche aspirazioni erano altre?

Siamo noi stessi o siamo ciò che gli altri ci hanno detto che siamo?

Devo essere una persona carina perché le persone vogliono che io sia carina, devo essere intelligente perché la gente mi vuole intelligente, devo essere davvero divertente perché la gente vuole ridere alle mie battute così da essere amata, accettata e ben voluta dagli altri. ” Portando attenzione a quello che gli altri pensano di noi, ci focalizziamo su come gli altri ci vogliono. Pian piano diventiamo il risultato dei desideri degli altri per compiacerli e le nostre interazioni con le altre persone modella il nostro comportamento.

Le nostre priorità non si allineano con quelle degli altri

Può succedere di ritrovarsi in contesti in cui le opinioni divergono; possono verificarsi situazioni in cui le cose che noi valorizziamo sono disprezzati dagli altri. Parlo di situazioni nelle quali, per esempio, decidiamo di diventare vegetariani e la nostra famiglia ironizza questa scelta, situazioni in cui decidiamo una determinata carriera e la famiglia pronta a scoraggiarci e a farci cambiare idea. Quante volte ci è capitato di portare a casa un’amica o un nuovo partner e la nostra famiglia ha dimostrato disappunto ripetendoci la classica frase “tesoro, ti meriti di meglio”.

Non siamo dei satelliti che girano intorno a un altro pianeta

Ognuno di noi ha una visione diversa dello stesso concetto. Nonostante questo, c’è chi (il genitore, il partner, l’amica di turno…) cerca di imporsi, invece di rispettare e “lasciar vivere”, solo perché pensa che la sua realtà sia migliore della nostra. Ovviamente, non è la cosa giusta da fare. Pertanto, ogni volta che ci ritroviamo intrappolati in una situazione simile, dobbiamo ricordarci che non siamo dei satelliti che girano intorno a un altro pianeta: siamo persone libere con il diritto di vivere nel proprio universo con dignità. Nessuno ha il diritto di imporci come essere felici!

Ciò che mi rende felice va bene per me

È un dato indiscutibile, se gli altri non accettano o criticano le tue scelte, è un problema loro, non tuo. Sei tu a vivere la tua vita, non loro. Basta compiacere gli altri: è arrivato il momento di entrare in connessione con te stesso e con tue necessità. Se vivi solo per far piacere agli altri o per compiere le aspettative che hanno su di te, la tua vita non avrà senso. È normale sbagliare ogni tanto e, in questi casi, chi ti vuole bene davvero ti aiuterà a migliorare non a criticarti! Se ciò che fai, che dici o che difendi, ti rende felice, il resto non importa. Sono le tue scelte a definirti e ogni passo che fai traccia una strada che appartiene a te e a nessun altro.

Chi passa le giornate a corregge gli altri, a punirli, a umiliarli e a ridicolizzarli non aiuta, distrugge

Se frequentiamo persone che agiscono in questo modo, dobbiamo solo allontanarli; queste persone non cambieranno mai. Se una persona non sa provare empatia o non sa agire con reciprocità, è molto difficile che cambi da un giorno all’altro. In questi casi, non c’è altra scelta se non accettare una verità fondamentale: la vita è troppo breve per compiacere gli altri.

Spesso all’interno delle relazioni crediamo, infatti, che dedicarsi totalmente all’altro potrà per forza di cose portarlo a volerci più bene e ci sorprendiamo e rimaniamo delusi se l’altro non ci riconosce in questo ruolo e non ci ringrazia abbastanza per ciò che facciamo (e che spesso non ci aveva chiesto di fare). Ma il punto è che in questo modo perdiamo di vista noi stessi e ciò che è meglio per noi, perché ciò che accadrà, la maggior parte delle volte, è che l’altro si stuferà di avere accanto una persona priva di interessi propri e statica. E allora ciò che sarà importante in questi casi, sarà ritrovare o in alcuni casi proprio trovare il proprio baricentro e nutrirsi delle cose che ci fanno stare bene, che ci stimolano e che ci restituiscono quella vitalità e forza che ci fanno andare avanti nonostante tutto.

Decidi di diventare più egoista…

Molti potrebbero dire che essere egoisti è un sentimento dannoso. Assolutamente NO! L’egoismo è negativo solo quando fa male a qualcuno. Se viviamo la nostra vita seguendo i nostri valori e senza fare del male a nessuno, nessuna delle nostre decisioni può considerarsi negativa.

1. Decidi di dire addio alle relazioni tossiche

Il primo passo per smettere di compiacere gli altri, è allontanare le relazioni distruttive; quelle persone in grado di ferirci anche solo con una parola, quelle che non sono mai al nostro fianco quando ne abbiamo davvero bisogno. Quante volte abbiamo sentito la classica frase “Per qualsiasi cosa, chiamami” ma poi al bisogno reale, quante volte si sono fatte avanti?

Stesso discorso vale per il partner: se è pronto a sentenziare e farci sprofondare nella nostra insicurezza, chiudiamo la relazione. Amare non significa possedere, ma rispettare. E la prima persona da amare siamo noi stessi. Dobbiamo scegliere la persona con cui condividere la nostra vita soltanto perché ci piace, perché ci fa stare bene, ci fa sognare….non per una serie di motivi più complessi.

2. Decidi di circondarti di veri amici

Molti dicono di avere tanti amici, ma stiamo scherzando? Al massimo possiamo definirle conoscenze. Quante di queste conoscenze sono davvero persone che ci rispettano? Quante volte abbiamo dovuto tollerare  pur di essere accettati? I veri amici, sono quelli intimi, quelli di cui possiamo fidarci, quelli che non ci giudicano…..possono essere al massimo 2.

3. Decidi di dire addio persino ad alcuni membri della tua famiglia

Di solito quando pensiamo alla famiglia immaginiamo un ambiente sicuro, protettivo, dove rifugiarsi in caso di bisogno, su cui riporre la massima fiducia. Ma non è sempre così. Ci sono familiari tutt’altro che amichevoli, persone ostili e offensive che vanno tenute a bada se non, nei casi più estremi, allontanate. Certo, può essere complicato, ma si tratta di tracciare dei limiti. Forse a loro non piacerà, ma a te farà davvero bene!

Sii la tua priorità

Ascoltare i tuoi bisogni ti permette di entrare a contatto con una parte molto profonda di te che ti parla, e spesso ha molto da dire: ti segnala che per troppo tempo ti sei messo in disparte e che è giunto il momento di dare voce a quello che senti.  Non sono gli altri, i tuoi genitori o la tua famiglia, che devono aspettarsi qualcosa da te a tutti i costi: tu sei l’unica persona che ha voce in capitolo sull’aspettativa che puoi avere del futuro.

Non Permettere di trasformarti in una persona infelice

È la cosa più importante. Quando ti svegli la mattina, chiediti se sei felice. Chiediti sempre se la persona che hai accanto è quella con la quale vuoi invecchiare, la persona con la quale vuoi condividere la TUA VITA. Se il tuo partner ti apporta sicurezza, maturità e voglia di crescere, non dubitare: questa relazione è giusta e devi lottare per essa. Se invece ti senti vuota e percepisci che il tuo partner non ti regala sorrisi, ma lacrime…e tanta sofferenza, devi reagire. Meriti di essere felice. È il diritto vitale di qualsiasi persona.

La voglia di riscattarsi e… rinascere!

C’è una cosa che hanno in comune tutte le persone che hanno vissuto un’infanzia difficile: hanno voglia di riscattarsi! Il dolore, i torti, annichiliscono ma al contempo alimentano rabbia e frustrazione. È nella rabbia dell’ingiustizia subita che si può trovare il seme della reattività, il motore che può innescare un processo trasformativo utilissimo. Ogni giorno siamo artefici della nostra stessa evoluzione, siamo responsabili delle maschere che indossiamo, delle parole che diciamo… anche se non ne siamo consapevoli.

In realtà, esistono due modalità di vita: la prima ci pone come individui passivi-reattivi, cioè ci fa limitare a reagire alle cose che ci capitano nella vita. Ci fa vivere, quindi, in funzione del comportamento degli altri. Una modalità di vita molto più sudata (perché richiede esercizio, una buona dose di distacco, regolazione delle emozioni e tanta tanta riflessione) è la modalità attivo-reattivo. In questo caso, le persone non si limitano a reagire a ciò che capita ma sono pienamente artefici della propria vita, riescono a gestire le proprie maschere, a ridimensionarle o distruggerle!

Ricorda sempre…l’amore che guarisce è prima di tutto il tuo! E a tal proposito ci ho scritto un libro!

Lo so, ci insegnano che l’amore è cieco e così facendo ci dicono implicitamente che dobbiamo accontentarci di ciò che capita. Accontentarsi è sbagliatissimo e se ci rifletti, lo sai anche tu! La vita è unica e non è fatta per essere sopportata, non ci dobbiamo accontentare in amore, dobbiamo piuttosto imparare ad accogliere l’amore che meritiamo. Nel mio nuovo libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», ti parlo di relazioni ma, ancora di più, ti parto di te e di cosa puoi fare per te stesso per costruirti una storia d’amore appagante, lavorando sui carichi emotivi che ti porti dal passato. Come ti ho spiegato, le nostre esperienze ci rendono ciò che siamo ma noi non siamo impotenti. Sono molte le cose che puoi fare per te stesso. Perché come scrivo nell’introduzione del libro “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”. Il libro lo trovi su Amazon, a questo indirizzo  e su tutti gli store online. Se hai voglia di scoprire le immensità che ti porti dentro e imparare a esprimere pienamente chi sei, senza timori e insicurezze, è il libro giusto per te.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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