Come cambia la tua vita quando ti allontani da una relazione sbagliata

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Il nostro valore non dipende mai dal nostro status sentimentale, cioè dal fatto che stiamo in coppia e abbiamo una relazione. Certo, essere single non è uno status che piace a chiunque. Ma pensare di non poter essere mai felice e single nello stesso tempo, è un concetto totalmente sbagliato! Purtroppo, non avere accanto un partner attiva ancora tanti pregiudizi che possono farci credere che siamo sbagliati, strani e anche infelici. E ciò può far scattare una sorta di disagio, di svalutazione di noi stessi, fino a provare vergogna per essere single. Questo fenomeno di chiama “single shaming”

Eppure la solitudine, la possibilità di stare soli,  è stata riscontrata come una capacità tipica di menti brillanti, di persone capaci e creative. Uscendo, quindi, dalla visione carica di pregiudizio per cui la solitudine è un problema, potremmo scoprire ben altro. Ad ogni età infatti, la solitudine acquisisce un significato e un valore potenzialmente positivo per la persona, diventando scoperta, occasione, possibilità, stimolo creativo dall’adolescenza alla terza età

Purtroppo, sono tante le persone incapaci di essere felici senza un partner

Spesso si avverte la necessità di avere qualcuno al proprio fianco soprattutto quando finisce una relazione sentimentale; ci si chiude in se stessi senza mostrare nessuna forma di interesse, di qualsiasi genere, iniziando a star male. Una situazione che affligge fin troppe persone e che può persino sfociare in problemi più seri.

Uno di questi problemi è la conosciuta dipendenza emotiva che ci trascina verso relazioni tossiche. Altri problemi riguardano invece la nostra autostima, a volte talmente bassa da spingerci alla ricerca di qualcuno che ci ami per ciò che siamo. Ma avere una relazione vuol dire essere felice? Come dice un vecchio proverbio: non tutto il male viene per nuocere! Se individuiamo ciò che davvero ci appassiona e riusciamo, per quanto possibile, a coltivarlo rendendo questo nostro interesse parte integrante della nostra vita, troveremo una felicità che non è necessariamente correlata a una vita di coppia.

È possibile, dunque, essere single e felici?

Certo! Essere single può apportare alcuni vantaggi inaspettati.  È normale aver paura di rimanere single in un mondo in cui le relazioni amorose hanno così tanta importanza. Se pensi che non vi sia maggiore felicità dello stare in coppia, di sicuro hai commesso l’errore di lasciare la tua felicità in mani altrui; hai permesso che il tuo benessere dipendesse dalla relazione con il tuo partner senza considerare il fatto che bisogna essere felici per se stessi.

“Nessuno dovrebbe avere nelle proprie mani la nostra felicità”. E allora, cerca di capire quali sono i motivi per cui non devi essere giù di morale se ora ti ritrovi single. Ecco alcune considerazioni oggettive che ti faranno aprire gli occhi di fronte alla possibilità di stare bene anche da sola/o.

1. Possiamo conoscere meglio noi stessi

L’essere single, se vissuto in modo funzionale, può migliorare alcune cose del nostro carattere come ad esempio la crescita di se stessi. Molti pensano che non serva stare da soli per conoscersi meglio. Niente di più sbagliato! Con il passare del tempo la nostra percezione sulle cose, sulle persone, cambiano. Le nostre esperienze, inevitabilmente plasmano il nostro pensiero e questo ci porta ad evolverci caratterialmente.  E allora, approfittiamone per conoscerci di nuovo e riscoprirci. Ne avremo davvero bisogno.

2. Possiamo riscoprire ciò che ci piace veramente

Ti ricordi quando uscivi di casa senza dover dare spiegazioni a nessuno? Quando  non eri obbligata/o a informare nessuno dei tuoi spostamenti? D’accordo, l’idea può allettare ma preferisco non soffermarmi su questi banali concetti di cui il web è già pieno. Essere single non è solo questo! Questa condizione di single può arrecare benefici ben più importanti e tangibili soprattutto da un punto di vista emozionale.

Essere single ti consente di avere a tua disposizione più tempo e spazio da auto-dedicarsi. Puoi scoprire quali sono i tuoi hobby, interessi e passioni e dedicarti ad esse. E perché no, puoi ampliare anche la tua rete di conoscenze. In tal modo sarai in grado di fortificare la tua identità e a maggior ragione credere in te stessa/o. E cos’altro?

3. Possiamo migliorarci…svincolarci dalle nostre ferite del passato

Se ben vissuta la condizione di essere single, ci aiuta a forgiare la nostra personalità, a lavorare su nostri difetti, a rafforzare le nostre virtù, a conoscere le nostre qualità, i nostri punti di forza e di debolezza. Ci aiuta inoltre a guardare ai nostri valori e a impararne altri, ad avere chiari i nostri desideri, ciò che vogliamo e cerchiamo, ad AMARCI di più per poter amare qualcun altro.

Sai cosa comporta AMARSI di più? Ti aiuta a staccarti da tutto il tuo odio, i tuoi rancori, i tuoi risentimenti, le tue amarezze, insomma ti aiuta a curare le tue ferite. Per questo, prima di pensare a trovare la persona ideale, sforzati di essere tu stessa la persona ideale.

4. Possiamo essere molto più forti

Quando ci abituiamo a stare con qualcuno e poi improvvisamente la nostra situazione cambia, ci sentiamo impacciati. Non sappiamo cosa fare né come la nostra vita andrà avanti. Sai perché succede questo? La tua zona di comfort è crollata e sei stata/o catapultata/o fuori da essa. Accettare questa situazione e saperne approfittare ti permetterà di essere una persona molto più forte.

5. Possiamo riprendere i rapporti con i veri amici

Quando cominciamo a frequentare qualcuno, la novità ci porta ad allontanarci dai nostri amici, un errore in cui facilmente cadiamo. Non credi sia davvero un peccato? Ricorda:  i partner vanno e vengono, gli amici rimangono. Non ti resta che recuperare il rapporto con quegli amici sui quali sai bene di poter contare anche se li hai messi da parte!

6. Possiamo finalmente conoscere la persona giusta

Non possiamo stare con qualcuno se prima non impariamo a stare da soli. Se non impari a vivere in quella solitudine, allora la tua relazione sarà sempre una dipendenza, cercherai sempre di “riempire un vuoto”, e questo non aiuterebbe a crescere come coppia, non permetterebbe la nascita di un amore autentico. Peraltro, la capacità di essere così centrati su di sé è anche il modo migliore per scegliere meglio persone con cui condividere la vita.

Spunti di riflessione

  1. Se vuoi amare, ama prima te stessa/o, perché non puoi dare qualcosa che non hai.
  2. Se vuoi valorizzare, valorizza prima te stessa/o, perché non conoscerai il valore che ha una persona se prima non conosci quello che hai tu.
  3. Se vuoi far felice qualcuno, sii prima felice tu, perché altrimenti cercherai solo la tua felicità nell’altro, al punto da renderlo infelice.

I single non sono affatto quelle persone tristi e depresse che qualcuno immagina, anzi, tendono ad essere più socievoli, hanno legami più forti con i loro amici e familiari e sono generalmente più soddisfatti, perché hanno saputo trovare gratificazione in loro stessi, nella loro cerchia di amici e conoscenti, nelle attività preferite e nel lavoro. Smettila di frustrarti perché tutti attorno a te hanno un partner. In realtà non sei sola/o, sei con te stessa/o e ti stai godendo del tempo da dedicare unicamente a te.  La vita è preziosa, goditi il presente.

Cammina a testa alta e ricorda che essere single è una scelta e che non c’è assolutamente nulla di cui ti devi vergognare. Non sentirti mai in imbarazzo per non aver trovato l’amore in questo preciso momento. Se lo desideri chiediti cosa fare per averlo e se stai bene così, sii fiera/o di ciò che sei.

Non dimenticarti che tra le persone che ami ci sei anche tu

È mai possibile andare “contro se stessi”? Purtroppo sì, questo capita quando non ti hanno insegnato a riconoscere il tuo valore. Come spiego nei miei incontri e come ho dettagliato nei miei due libri (entrambi bestseller), siamo la sintesi dei nostri vissuti e, il modo in cui ci comportiamo con noi stessi, riflette in qualche misura il modo in cui gli altri ci hanno trattato durante l’infanzia. È lì, a quell’età che impariamo come scendere a patti con noi stessi, se rispettarci e stimarci oppure se metterci da parte e calpestare i nostri diritti emotivi e finanche negare i nostri bisogni! Se vuoi finalmente iniziare a rispettarti, ti consiglio vivamente di leggere il mio libro di crescita emotiva «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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