Indubbiamente, superati i 50 anni, si entra nella così detta età matura, in cui per fortuna o per sfortuna, si diventa più realisti, più intransigenti e anche meno propensi ad idealizzare le conoscenze e le storie, che siano d’amore o di amicizia. La personalità di un uomo o di una donna è definita e ben delineata a 50 anni: ognuno di noi è unico, ha una sua storia e si conosce così bene da essere in grado di ammettere i propri pregi e difetti. È un’età in cui, bene o male, ci si è realizzati nella vita, magari ci sono i figli, ormai cresciuti, intenti a camminare lungo il proprio percorso, un matrimonio archiviato o storie precedenti concluse.
Si fanno i conti con il vissuto, con le delusioni, le evoluzioni e i cambiamenti che la vita ci ha presentato nel corso degli anni. Le proprie sconfitte, le storie passate e le delusioni sono infatti un vero e proprio tesoro che ci portiamo dietro, consapevoli degli errori che non potremo più permetterci di commettere e forti delle scelte giuste che abbiamo invece portato avanti con convinzione nel tempo.
Tra le leggende metropolitane sull’amore, una purtroppo regna sovrana
L’amore giovanile può essere passionale e irrazionale, può tracimare gli argini della coscienza, mentre quello adulto e brizzolato assolutamente no, deve indossare i panni dell’amore prudente. Una voce comune correla la passione e il sentimento elitario dell’amore all’età anagrafica del protagonista di quel legame di coppia; quindi, la capacità d’amare dopo gli “anta” viene considerata una scelta azzardata, poco prudente, al confine con l’incoscienza e l’indecenza.
Questa è una grande falsità, perché il verbo amare non conosce età, colore delle pelle e genere. L’età media si è notevolmente allungata, molte malattie oggi sono curabili, e l’invecchiamento non si coniuga più con un peggioramento delle condizioni di salute psico-fisica. La qualità di vita è globalmente migliorata, quindi, i cinquantenni, sessantenni di oggi, corrispondono ai quarantenni di ieri; e la vita amorosa e sessuale appartiene al concetto di qualità di vita. Amare, emozionarsi, donare parti psichiche di sé e mettersi ancora in gioco, è un inequivocabile segno di fertilità dell’esistenza.
Quando ci siamo chiusi all’amore
È comprensibile che a volte nell’età adulta, ci chiudiamo all’amore. Quando siamo innamorati siamo più vulnerabili. Le delusioni di un amore che credevamo eterno e unico pesano nella memoria. Siamo innatamente programmati per ricordare in modo più vivido le esperienze negative, in modo da proteggerci dai pericoli e da delusioni future in questo caso. E ciò ci rende riluttanti ad innamorarci di nuovo.
Ma poi succede..
Avevamo già “archiviato la pratica” dopo un divorzio, un lutto, una fine.. certi di vivere da soli la “seconda parte” della nostra vita (trovandoci legittimamente dei lati positivi) e, invece, ci sorprendiamo innamorati come non mai. Sorprendersi a desiderare di nuovo, decidere di passare un po’ di tempo distanti da nuove relazioni e poi scoprire di non aver considerato quell’incontro, decidere consapevolmente per una vita da single e poi, semplicemente, innamorarsi di nuovo, anche se le candeline dei 50 sono state spente già da un po’.
Innamorarsi è qualcosa che spesso viene associato e ricondotto alla giovane età!
Si pensa infatti che solo i giovani possano essere travolti dal sentimento e dalla passione e vivere storie d’amore in modo forte e spensierato. Capita spesso che molte persone arrivate alla soglia dei 50 anni non considerano più la possibilità di amare ed essere amate, cadendo quindi nella disillusione totale, nello sconforto e rassegnazione, chiudendo così ogni possibilità alla vita e all’amore. Molto spesso a 50 anni ci si sente arrivati e di non aver più nulla da dare nei diversi contesti e questo per molti ha effetti negativi sull’immagine di sé, sulla consapevolezza delle proprie abilità, possibilità e anche bisogni.
Chi l’ha detto che dopo gli “anta” il cuore va in ibernazione?
L’innamoramento è qualcosa che spesso viene associato e ricondotto alla giovane età. Si pensa infatti che solo i giovani possano essere travolti dal sentimento e dalla passione e vivere storie d’amore in modo forte e spensierato. Nella realtà però è possibile innamorarsi ad ogni età. Quello che cambia sono forse i modi di esprimere il sentimento e vissuto, il modo di metabolizzarlo, il pizzico di coscienza e maturità in più dovuti all’età più avanzata e così via. Cambia il modo in cui ci si presta ad accogliersi reciprocamente e il modo in cui ognuno è ancora disposto a mettersi in gioco.
Un amore brizzolato è un amore che non si accontenta
Non si è mai vecchi per i sentimenti e per il desiderio di condividere il tempo con qualcuno, a maggior ragione se poi ci scappano coccole e abbracci. A 50, 60, 70 anni si ha voglia di avere accanto un partner che illumini e non che completi. A trionfare è l’amore per le piccole cose, di cui si comprende davvero il valore a differenza di quanto spesso accade in gioventù. C’è maggiore volontà di venirsi incontro e i lati del carattere più spigolosi a quest’età sono stati ormai smussati, rendendoci più predisposti all’ascolto e alla comprensione.
La propria individualità è già strutturata, si cerca qualcuno/a con cui proseguire gioiosamente insieme, non di un partner che ci definisca. Si ha molto più chiaro chi si è, e cosa si cerca. Se si è single da tanto, inoltre, la propria individualità diviene un tesoro che si fa più fatica a condividere, per cui l’altro deve essere un valore aggiunto e non un compromesso a cui piegarsi.
Ovviamente ci sono anche tante persone afflitte dalla solitudine e dalla paura di invecchiare da sole che farebbero di tutto pur di trovare un partner. Ma sono le stesse persone che a 30 anni non avevano imparato a capire chi erano e cosa meritavano, e che nel tempo hanno continuato a non comprenderlo e a non affrontare il problema. Sono questi i casi in cui l’avanzare dell’età non crea consapevolezza, ma aumenta il disagio. Portando a comportamenti ansiosi, in cui la ricerca del partner appare come l’unica via di scampo
Innamorarsi.. di se stessi a 50 anni
Finché vivi, mai accontentarti della tua vita.. anche se hai 50, 60, 70, 80 anni! E vivere significa essere padrone della tua vita. A 50 anni diventa fondamentale e davvero possibile non solo alzare di livello le proprie aspirazioni e ambizioni, ma anche avere uno stile di vita che vada concretamente nella direzione di “puntare alto”, per tutto quel che riguarda la tua esistenza. Proprio perché si hanno cinquanta anni e si sono accumulate molte esperienze è il caso che tu diventi più esigente.
50 anni è la cima della collina da cui osservi con discreto e sereno distacco
Non c’è nessuna regola biologica o sociale che ti impedisca di prendere in mano il tuo destino e svoltare completamente, per realizzare un sogno nel cassetto o semplicemente per abbandonare sentieri che non ti rendono più felice e realizzata/o. Invece di focalizzarti sull’irreversibilità o all’impossibilità delle scelte che vorresti fare, pensa che è proprio questo il momento adatto per compierle, perché sono frutto delle tue esperienze e del percorso che hai fatto, senza il quale forse non saresti mai giunta/o alla consapevolezza che hai ora. La consapevolezza che è il momento di cambiare qualcosa di importante nella tua vita. E se in questo momento tu stai valutando di cambiare qualcosa di fondamentale nella tua vita, e per farlo hai bisogno di investire su te stessa/o, l’unica persona da ascoltare sei tu.
NON DIRTI MAI “ORMAI”
Quando superi i 50 anni può capitare che d’improvviso tutto sembri avere una scadenza imminente. Il giorno del mio compleanno, mentre spegnevo le mie candeline, ho ripensato a tutte le frasi taciute, i pensieri non detti, le lettere scritte e mai spedite, gli abbracci non dati, le telefonate omesse, le occasioni perdute, i viaggi rimandati.. e ho avuto la sensazione di aver sprecato il mio tempo per troppi anni.
In quell’istante ho promesso a me stessa che avrei fatto di tutto per valorizzare ogni attimo della mia vita. E da allora, ho vissuto più nell’ultimo anno che negli ultimi 50 anni. Mi sono concessa il lusso di dire sempre ciò che penso, in modo adeguato e sempre nel rispetto del prossimo. Quando cade il pensiero su un vecchio amico, non esito a telefonargli e soprattutto, non ho rinunciato a nessuna delle splendide occasioni offerte dalla vita.
Mi sono decisa finalmente a scrivere il mio primo libro, progetto che rimandavo da tempo. Oggi è un bestseller…e devo ringraziare me stessa per aver osato, per aver alimentato il mio coraggio e ovviamente ringraziare tutti voi che mi avete accolta con stima e sostenuta. Come tutte le persone che hanno finalmente capito che la vita non va sprecata, ho iniziato a dare valore al mio tempo.
Provaci anche tu, non sprecare il tuo tempo ad ascoltare le critiche di chi non ti capisce o peggio, non ti conosce….
Probabilmente le persone che ami ti diranno che alcuni cambiamenti sono superflui, che non ti si addicono, che rovinerebbero la tua routine così comoda e tutto sommato felice… Sono spinti certamente dalle intenzioni migliori, ma non sono te. Non provano l’insoddisfazione che tu stai vivendo e forse, per proteggerti, stanno proiettando le loro paure su di te. Sicuramente non sentono con il tuo cuore, non vedono con i tuoi occhi e non pensano con il tuo cervello. Per quanto bene ti conoscano, non possono sapere che cosa significhi davvero per te una determinata scelta.
La chiave per sapere in che direzione portare la tua vita quando vuoi svoltare intorno ai 50 anni (come a qualsiasi età), è quindi ascoltarti con attenzione: dovrai rivalutare le scelte passate da un nuovo punto di vista, recuperare lucidità rispetto ai tuoi errori, definire la tua motivazione profonda nell’intraprendere una strada ed infine perseguire il tuo scopo fino in fondo. E io cara lettrice o caro lettore sono sicura che saprai cosa è meglio per te. Intanto dedico questi miei versi a tutti coloro che stanno per o hanno superato i primi 50 anni. E io cara amica o caro amico sono sicura che saprai cosa è meglio per te.
Vivere felici sia da single che in coppia…anche dopo i 50 anni
Quando siamo in coppia, dimentichiamo di nutrire la nostra identità e di far valere quei bisogni legittimi che rappresentano l’ABC del benessere psicofisico personale. Eppure, un modo assertivo per affermare se stessi e far valere i nostri bisogni, c’è! È necessario “solo” imparare ad ascoltarsi, comprendersi profondamente e comunicare all’esterno ciò che ci portiamo dentro.
Impara a osservare le relazioni che stringi e soprattutto, impara a sintonizzarti con il tuo mondo interiore, su quelli che sono i tuoi bisogni inconsci che cerchi di appagare mediante gli altri ma che potresti benissimo soddisfare da te! Semplicemente, nessuno ti ha mostrato ancora come si fa. Quando veniamo al mondo, ci insegnano a leggere e a scrivere, ci insegnano la matematica, la storia, tutti apprendimenti importanti, per carità… ma si dimenticano di fornirci una buona educazione psicoaffettiva, che è il presupposto necessario per crearsi una vita felice. Se ti va di fare un “corso di recupero accelerato”, ti consiglio la lettura del mio libro dal titolo «Il mondo con i tuoi occhi». Nel libro ti spiego “come funzionano” le relazioni affettive, apprendendo tutto ciò che c’è da sapere dall’A alla Z (da cosa fa scattare l’attrazione iniziale, fino alla più complessa dinamica di coppia, partendo, però, da quelli che sono i tuoi impulsi, i tuoi bisogni affettivi e le tue ferite del passato che ancora condizionano il tuo presente). Nel libro, troverai molti esercizi psicologici pratici che potranno aiutarti in mondo tangibile fin da subito. Per tutte le informazioni sul libro “Il mondo con i tuoi occhi“, ti rimando a questa pagina Amazon.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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