Come cambia la vita di una donna con la maternità

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Lo stato interessante, in particolare la prima gravidanza, rappresenta per la maggioranza delle donne, l’affermarsi di sogni e desideri che si sviluppano fin dall’infanzia e anche, da un certo punto di vista, l’adempimento di un dovere socio-culturale (Stern, 1985).

Prima ancora di affrontare il magnifico viaggio di essere genitori, il cui inizio è rappresentato dalla nascita del proprio bambino, ogni mamma sa che questa esperienza stravolgente cambierà la sua vita in un modo che nessun libro o persona può riuscire a descrivere. Dal momento in cui ha inizio la gravidanza o scopre di essere incinta, ogni donna ripone moltissime aspettative su quella che sarà la nuova vita post parto. Ma benché sia l’esperienza più bella della vita e il più grande atto d’amore, è normale avere dubbi, perplessità e paure per tutte le novità in arrivo.

Le mille sfaccettature della gravidanza ci portano a riflettere sul fatto che questa fase non è sempre la stagione luminosa che tutti vorremmo, ma a volte i momenti bui possono prendere il sopravvento. Con la nascita del pargoletto ci si ritrova a dover fronteggiare cambiamenti che la cura di un bambino comporta. Il nuovo ruolo, per alcune mamme diventa più che un dono, una dura prova da affrontare.  C’è chi affronta questa esperienza in modo funzionale e chi si annulla totalmente per il suo piccolo, trascurando completamente le sue esigenze, quelle del compagno e tutto quello che non riguarda la cura del bambino; condizione che inevitabilmente  porterà disagio e stress. A questo si aggiunge, spesso,  la difficoltà di sentirsi poco compresa dal proprio partner.

Altro elemento estremamente importante è l’elaborazione della nascita del bambino. Spesso durante il corso della gravidanza le fantasie fatte dai futuri genitori portano all’ideazione di un “bambino immaginario” che, con la nascita,  si incontrerà con  l’evidenza del “bambino reale”; solo  raramente la figura del bambino immaginario è sovrapponibile a quella del bambino reale. Tanto più grande sarà il divario tra quanto ci si era prospettati e la realtà, tanto più esteso sarà il tempo di elaborazione psicologica necessario ai due genitori per ovviare alle tensioni che ciò ha scaturito.

Con la maternità possono verificarsi disturbi dell’umore (classico esempio è la depressione post partum) inoltre in alcune persone potrebbero manifestarsi disagi già latenti che possono fungere come fattore di rischio per lo sviluppo affettivo e cognitivo del bambino compromettendone la qualità di accudimento.

A tal proposito è bene precisare che anche le mamme sono esseri umani e la gioia che comporta l’arrivo di un bebè  non può certo annullare i dubbi, i timori, il senso di incapacità, di colpa, la fatica, l’insofferenza e, a volte, la collera. Dall’altra parte, anche Winnicott, illustre Pediatra e Psicoanalista, affermava che “Vi sono persone che rimangono colpite quando scoprono che un neonato non suscita in loro solo sentimenti d’amore”. E’ fondamentale essere a conoscenza del fatto che anche l’aggressività è una componente dell’amore materno e che ci si può sentire inadeguate, impotenti, in colpa, arrabbiate, esauste, distrutte ma ciò non significa essere madri “cattive”.

Diventare mamma, suggerimenti utili

Nei prossimi paragrafi troviamo alcune informazioni, suggerimenti e qualche consiglio  sugli argomenti più importanti di questa esperienza, non solo per permetterle di vivere una vita spensierata e felice con la propria famiglia, ma anche per sentirsi veramente sicure, forti e preparate a qualsiasi situazione.

L’allattamento

Allattare è uno dei compiti che spetta alle neomamme dopo la gravidanza. Anche se esiste l’alternativa del latte in polvere, molto in voga tra le neomamme della società moderna, ad esso bisognerebbe ricorrere nei casi di coloro che fossero impossibilitate ad allattare, e sempre consultando il parere di un pediatra o di un medico. Il latte materno è infatti, senza alcun dubbio, l’alimento migliore per vostro figlio, dalla nascita fino almeno ai primi anni di vita. Esso è naturale e igienicamente perfetto, sempre disponibile, alla temperatura ottimale e contiene tutti i principi nutrizionali e le sostanze protettive necessarie per una sana e corretta crescita dei neonati.

A differenza del latte artificiale, il latte materno non deve essere consumato in dosi prestabilite, ma ogni neonato può nutrirsi con grandi quantità, ogni volta che il suo corpo ne avverte il bisogno. Allattare è utile anche per le neomamme perché aiuta i loro piccoli ad essere più sereni e meno irritabili nell’arco della giornata, aiutandoli a prendere sonno e a dormire per più ore di fila durante la notte. Inoltre è bene sapere che il momento dell’allattamento serve ad instaurare un forte legame mamma-bambino, contribuendo a creare un magico momento di intimità. Per questo motivo è bene che i nostri bambini non vengano privati della possibilità di ricevere il latte materno.

Consigli pratici per allattare

Per una neomamma allattare è una pratica del tutto nuova e molte possono inizialmente trovarsi in difficoltà. Tuttavia ci sono dei piccoli trucchi e delle posizioni ideali per facilitare l’operazione.

Intanto è importante che fin dalla prima poppata in ospedale, il bimbo apprenda come attaccarsi bene al seno, ossia afferrando l’intera areola e non solo il capezzolo, cosa che spesso provoca alle mamme le dolorose ragadi; in questo modo non solo si assicurerà una suzione di latte più efficace e costante, ma anche più abbondante, favorendone una maggiore e continua produzione. Uno dei rimedi più efficaci per limitare e prevenire la comparsa di ragadi è quello di adottare una sana e regolare igiene e detersione della zona interessata, mantenendo idratato e asciutto il seno materno dopo la poppata.

Gli esperti consigliano inoltre di introdurre il ciuccio solo a partire dalle 4-6 settimane di vita, per evitare che interferisca con la prima fase di calibrazione dell’allattamento. Anche se può essere faticoso, ogni mamma deve accettare che, almeno nei primi due mesi di vita, i bimbi devono essere allattati con molta frequenza, fino a 8 volte in un giorno, quindi in media una poppata ogni 3 ore. Per questo, molti pediatri ed esperti consigliano l’allattamento a richiesta, accontentando il bimbo ogni volta che lo chiede, perché sembra che questa pratica contribuisca a farli rinunciare anticipatamente alla poppata notturna e a farli assestare su dei ritmi di poppata più regolari, intorno alle 6 al giorno.

Dato che allattare con questa frequenza può essere faticoso anche a livello fisico, ogni mamma deve trovare le posizioni più comode, per sé e per il piccolo, anche perché ogni poppata ha una durata media di 20 minuti. Riuscire a trovare una posizione comoda, che favorisca un contatto con la pelle della madre molto ampio, è una buona norma per avvicinarsi emotivamente al proprio piccino e per rilassarsi, facendogli anche affluire una maggiore quantità di latte. Se il tempo ve lo consente e trascorrete le giornate fuori con il vostro bambino e non a casa a letto, uno dei consigli è quello di indossare dell’abbigliamento comodo e pratico per allattare. Anche il tessuto è importante per non irritare il viso del vostro bambino. Questo renderà la giornata fuori più facile e rilassante.

Cosa mangiamo oggi?

Terminato il periodo dell’allattamento o, contemporaneamente ad esso, un’altra delle attività a cui si dedicano le mamme, e qualche volta anche i papà, è la preparazione dei pasti. Oltre allo spuntino per la scuola o alla merenda pomeridiana, ogni mamma deve stare molto attenta a preparare dei cibi sani e nutrienti per la salute del proprio bambino, man mano che cresce. Finché allattano, sono le mamme a doversi preoccupare di bere molti liquidi e di mangiare in modo sano e corretto, evitando cibi grassi e pesanti e alcolici. Con la fase dello svezzamento è il momento di preparare le prime pappine ed è importante basarsi su cose semplici, utilizzando prodotti di qualità e inserendo in ogni pasto tutto ciò che richiede una sana alimentazione infantile.

Quando i nostri bambini iniziano ad essere grandicelli, certi tipi di alimenti, poco graditi, causano l’insorgere dei primi capricci. A questo punto sta ai genitori instillare nei loro bambini, finché sono piccoli, una buona educazione alimentare, facendogli capire che certi cibi vanno mangiati perché fanno bene al proprio sviluppo e li aiutano a crescere sani. Insegnare subito ai propri figli ad avere una dieta varia e salutare, vi aiuterà quando cresceranno a non dover combattere ad ogni pasto per farlo stare seduto o fargli mangiare verdure l posto degli amati dolci.

Una cosa importante da fare è tenere sotto controllo la crescita dei nostri bambini, annotando su un diario informazioni specifiche su peso e altezza e confrontandole con le curve di crescita, in cui questi dati vengono incrociati con l’età di riferimento. Questo non tanto per evitare di comprargli delle scarpe che già la settimana dopo saranno da cambiare, ma per assicurarsi che non vi siano anomalie particolari e che i bimbi non abbiano dei disturbi o presentino dei sintomi per i quali sarebbe meglio sottoporli a degli esami.

L’aiuto necessario

Anche se alcune mamme vorrebbero essere sempre al 100% per i propri piccoli e avere tutte le risposte alle loro domande o ai loro bisogni, quello del genitore è un lavoro a tempo pieno, che non regala vacanze né lunghi tempi di riposo. Un buon trucco, soprattutto quando i bimbi sono molto piccoli, è quello di dormire quando anche loro dormono; la cosa non è facile, visto che alcune mamme preferiscono sfruttare i momenti in cui il bimbo dorme per svolgere tutte le faccende arretrate. Tuttavia dormire le ore necessarie è fondamentale per ricaricarsi e per non ritrovarsi esauste quando i propri bambini si svegliano e scorrazzano per casa.

Per diminuire un poco lo stress, non è sbagliato né un fallimento chiedere aiuto; intanto c’è il proprio partner, anche lui diventato genitore e che avrà piacere ad essere coinvolto nella cura del bebè e nell’educazione del bambino, ovviamente riguardo le mansioni che possono spettare a lui. Inoltre, ogni tanto, possiamo contare sulle persone care, genitori, nonni, parenti o amici di fiducia, a cui possiamo affidare un poco i nostri bambini per prenderci un momento libero per fare un bel bagno rilassante, come anche concedersi una serata di svago con le amiche o con il partner. Anche la coppia, spesso messa in secondo piano dall’arrivo dei figli, deve essere curata a dovere, perché il benessere di tutta la famiglia è alimentato anche dall’armonia della coppia.

Infine, per aiutarci nei nostri momenti di dubbio, sconforto o stanchezza, può essere davvero confortante e d’aiuto parlare con le proprie amiche, mamme anche loro. Confrontare le esperienze, rassicurarsi a vicenda, farsi due risate sui piccoli imprevisti legati alle rispettive maternità, sono momenti utili per tutte le mamme, che fanno bene all’umore e aiutano ad apprezzare i propri bambini e la propria famiglia ancora di più.

La cura di sé

Diventare mamma non è un gioco, bensì un impegno che mette a dura prova il carattere delle persone, con un gran numero di momenti di stress e di tensione, difficili da gestire, che danno la sensazione di essere cambiati, creando dubbi e insicurezze. Il segreto per non perdersi d’animo è continuare a credere in sé stessi e nelle proprie possibilità, ascoltando i consigli che ci vengono forniti dagli altri, genitori, parenti ed amici, ma poi scegliendo autonomamente con il proprio partner il modo in cui si desidera crescere i propri figli.

Per non snaturare troppo il vostro carattere anche una volta diventate mamme, una volta che si saranno un poco assestati i ritmi dei primi mesi e si sarà creata una funzionale routine casalinga, cercate di ritagliarvi dei momenti per voi. Anche andare a fare una passeggiata mentre i bimbi sono al nido o a scuola, o andare a farsi i capelli o in palestra può essere importante. Dedicare dei momenti al proprio io interiore o alla propria bellezza sono coccole di cui ogni mamma non dovrebbe privarsi.

Oltre che mamme, rimanete donne, con delle passioni, dei desideri e delle aspirazioni, che potete cercare di conciliare con il vostro essere genitori. Anche una volta che i bimbi saranno un poco cresciuti e sarà terminato il vostro periodo di maternità, per cui dovrete tornare al lavoro, non dovete sentirvi in colpa per il tempo non trascorso a casa con i bambini. Se le necessità familiari e personali vi portano al lavoro è importante che andiate, lasciando i vostri bambini a persone affidabili che li curino in vostra assenza, e dedicandogli poi il 100% della vostra attenzione al vostro rientro a casa. A quel punto conterà la qualità del tempo passato con i vostri bambini piuttosto che la quantità, e non è detto che questo sia un fattore negativo.

Se i vostri bimbi hanno una vita attiva e piena di giochi e attività, al rientro della mamma a casa saranno felici di vederla come se non fosse mai andata via. Inoltre, spesso essere appagati della propria vita anche dal punto di professionale, può migliorare l’armonia familiare, rendendo più felici anche gli stessi bambini.

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