Come capire che ti stai sacrificando troppo per il partner

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Quando si è in una relazione, è naturale dedicare tempo ed energia al proprio partner. Spesso si parla di “sacrifici per amore”. Tuttavia, in alcuni casi, il sacrificio per il partner può diventare eccessivo e dannoso per il proprio benessere. È importante capire quando si sta oltrepassando i propri limiti e agire di conseguenza. Quando si ama, si ha spesso la sensazione che si sarebbe disposti a fare di tutto per l’altro. Ma è giusto sacrificarsi per una persona a cui teniamo fino ad annullarsi? Fino a che punto è sano sacrificarsi? Quando si crea una relazione dovrebbe essere scontato porre le basi per un sano  basato sullo scambio e la reciprocità. Tuttavia si è soliti imbattersi in persone che si sacrificano troppo, che si annullano completamente per il partner, mettendo da parte se stesse, ponendo pertanto, le basi per una relazione che soffoca e strumentalizza l’altro.

Certo, mantenere un rapporto di coppia significa, a volte, fare sacrifici e concessioni. Spesso dobbiamo fare un passo indietro, limitare la nostra libertà per decidere in due. Questo è normale, dopo tutto; se pretendiamo un compromesso dobbiamo essere disposti a comprometterci. Infatti, per mantenere un rapporto di coppia nel tempo, ognuno deve essere disposto a sacrificarsi per l’altro. Diversi studi hanno dimostrato che le coppie più felici e quelle che durano più a lungo sono quelle che si basano nel sacrificio reciproco. Quando c’è l’amore, cedere in favore dell’altro non è nemmeno un sacrificio, ma un piacere. Ci fa sentire meglio con noi stessi.

Ma è anche normale che quando arriva il momento di sacrificarsi sorgano alcune domande. Perché dovrei farlo? Sacrificarsi significa rinunciare a ciò che si desidera e alla propria essenza? È probabile che ti chieda anche se si dovrebbe sacrificare il tuo partner al posto tuo.

L’amore si mantiene vivo ed evolutivo quando si gioca sullo stesso terreno, quello dello scambio. Sacrificare le proprie energie e la propria individualità crea un disequilibrio che può far sentire in trappola. Mettere i bisogni dell’altro sempre al primo posto, alla fine, esaurisce le risorse personali e provoca risentimento nei confronti del partner stesso. Pertanto, anche se i sacrifici possono essere utili e permettono il consolidamento del rapporto di coppia, è necessario sapere quali sono i limiti.

Perché siamo portati a sacrificarci troppo fino ad annullarci?

Innanzitutto dobbiamo dire che l’idea di “sacrificarsi in nome dell’amore” ha spesso un legame fortissimo con una idea svalutante di se stessi, e di conseguenza segnala una problematica nell’area della propria autostima. La paura di essere abbandonati in amore molto spesso porta a vivere le relazioni affettive in maniera distorta, al punto da annullarsi per far felice l’altro. Questa tendenza viene descritta come un problema di dipendenza affettiva. A causa della paura dell’abbandono, della separazione, della solitudine, chi soffre di dipendenza affettiva tenderà sempre a negare i propri desideri e bisogni.

Come capire che ti stai sacrificando troppo per il partner

Riconoscere un eccessivo sacrificio per il partner è un passo importante per preservare il proprio benessere e la salute della relazione. Capire se ti stai sacrificando troppo per il tuo partner può essere un processo personale e soggettivo, ma ci sono alcune considerazioni che puoi tenere a mente per valutare la situazione. Ecco alcuni segnali che potrebbero indicare che ti stai sacrificando troppo

Perdita della propria identità

Uno dei segnali più evidenti che indicano un eccessivo sacrificio per il partner è la perdita della propria identità. Quando ci si dedica completamente al partner, si può perdere di vista chi si è veramente e ciò che si desidera. Le proprie esigenze e passioni personali possono essere messe da parte per soddisfare il partner. È importante riconoscere l’importanza di mantenere una propria identità distintiva all’interno di una relazione.

Mancanza di reciprocità

La mancanza di reciprocità è un altro segnale che si sta sacrificando troppo per il partner. Una relazione sana si basa su un equilibrio tra dare e ricevere. Se si è costantemente impegnati a soddisfare le esigenze e le richieste del partner senza ricevere lo stesso impegno o supporto in cambio, potrebbe essere necessario riconsiderare la dinamica della relazione.

Senso di disagio

Un altro segnale che si sta sacrificando troppo per il partner è il costante senso di disagio, insoddisfazione o frustrazione. Quando si superano i propri limiti personali per soddisfare le richieste del partner, è naturale sentirsi scontenti. Questi sentimenti di disagio non devono essere ignorati e richiedono una seria riflessione sulla propria situazione e sui confini personali.

Isolamento sociale

Il sacrificio eccessivo per il partner può portare all’isolamento sociale. Se si è allontanati dagli amici, dalla famiglia o da altre attività sociali a causa delle richieste del partner, potrebbe essere un segno di una dipendenza eccessiva. Mantenere una rete di supporto sociale è fondamentale per il benessere emotivo e relazionale, quindi è importante valutare attentamente quanto tempo e impegno si dedica al partner rispetto al resto della propria vita.

Perdita di interessi personali

Un altro segnale di un eccessivo sacrificio per il partner è la perdita di interessi personali. Se si abbandonano i propri interessi, obiettivi e passioni a causa delle richieste del partner, potrebbe essere un segno che si sta mettendo le sue necessità prima delle proprie. Mantenere un equilibrio tra gli interessi individuali e quelli condivisi all’interno della relazione è importante per il proprio sviluppo personale.

Costante senso di dovere

Quando si è in una relazione, è normale sentirsi responsabili nei confronti del proprio partner. Tuttavia, se si avverte un costante senso di dovere nel soddisfare le richieste del partner, anche quando ciò provoca disagio o esaurimento, potrebbe essere un segno che si sta andando oltre i propri limiti. È fondamentale riconoscere e rispettare i propri bisogni e limiti personali all’interno della relazione.

Perdita di equilibrio nella vita

Il sacrificio eccessivo per il partner può portare a una perdita di equilibrio nella vita. Se si trascurano altri aspetti importanti della propria vita, come la carriera, la salute o il benessere emotivo, a causa dei propri sacrifici, potrebbe essere un segnale che si è oltrepassato il limite ragionevole. Mantenere un equilibrio tra i vari aspetti della vita è essenziale per una vita soddisfacente e sana.

7 domande da porsi prima di sacrificarsi per il proprio partner

In un rapporto di coppia, i sacrifici continuativi non rendono l’amore più grande né più romantico, tutto il contrario. Il sacrificarsi troppo in nome dell’amore  è un modo triste di annientare la propria autostima e di dare forma a un surrogato di amore, doloroso e indigesto. Fino a che punto è più giusta la felicità degli altri rispetto al nostro benessere? È importante chiedersi sempre se vogliamo davvero quello che stiamo per compiere…intanto dovremmo porci delle domande del tipo:

1. È la persona con la quale desideri trascorrere il resto della tua vita o hai ancora dei dubbi?

Il compromesso è un precursore del sacrificio. Perché un grande sacrificio valga la pena, devi essere sicuro che stai investendo in un rapporto che ha un futuro. Naturalmente, in amore niente è sicuro al 100%, ma il sacrificio è più accettabile quando ci aiuta ad avvicinarci alla persona con la quale desideriamo trascorrere il resto della nostra vita.

2. Il tuo partner è disposto a fare lo stesso per te?

Il sacrificio è una medaglia a due facce: mentre decidi di rinunciare a qualcosa per il tuo partner, il tuo partner dovrebbe decidere se è disposto a sacrificarsi per te. Quindi, prima di fare il grande passo, è importante che ti chieda se il tuo partner sarebbe disposto a fare lo stesso, almeno in futuro. Se questa persona non è disposta a impegnarsi e investire nella relazione, forse il tuo sacrificio non ha senso.

3. Condividete la stessa prospettiva?

Quando una situazione richiede un sacrificio, i risultati ottenuti di solito non beneficiano entrambi i partner.  Non avrebbe molto senso abbandonare un lavoro stabile e trasferirsi in un altro paese per una persona che non è sicura di voler mantenere un rapporto stabile, per esempio.

4. Il tuo partner sa che si tratta di un sacrificio?

Non c’è bisogno di parlare continuamente del sacrificio che si è disposti a fare, ma è importante che il tuo partner sia a conoscenza del fatto che ti sei compromesso a sacrificare qualcosa d’importante per la relazione. Infatti, quando uno dei partner deve perdere e sacrificarsi, il riconoscimento dell’altro rende la situazione più sopportabile. Anche se devi sempre tenere a mente che non si tratta di trasformare la relazione in un rapporto commerciale in cui la valuta è il sacrificio.

5. C’è una soluzione migliore?

A volte, dover rinunciare a qualcosa che rappresenta un sogno o a cui siamo rimasti legati per anni e che ci dà sicurezza non è una prospettiva piacevole. Quindi, prima di rinunciare a queste cose è auspicabile chiedersi entrambi se c’è una soluzione grazie alla quale nessuno dei due debba rinunciare eccessivamente. A volte basta aprire un poco la mente e cercare all’esterno tra le soluzioni convenzionali per trovare una soluzione meno dolorosa a livello emotivo, o meno costosa, per ciascuno dei partner.

6. Si può trattare?

Il sacrificio non deve essere imposto, deve venire spontaneo. Questo significa che se la persona prende la decisione e mette l’altro con le spalle al muro, non vi sarà alcun margine di negoziazione. Quella persona non ha semplicemente preso in considerazione la tua opinione, i desideri e i bisogni. Ogni sacrificio, in una relazione, dovrebbe avere il consenso di entrambi, ci dovrebbe essere spazio per trattare, perché in un certo senso, la persona che ne beneficerà maggiormente compensi l’altro per la perdita.

7. Che cosa ti motiva?

Questa è la domanda più importante. Stai cedendo per rendere felice il tuo partner e salvare il rapporto o semplicemente per evitare il conflitto? Si è riscontrato che i sacrifici che si fanno solo per evitare problemi, alla fine producono una forte insoddisfazione. Al contrario, i sacrifici fatti per contribuire a consolidare la relazione sono più efficaci.

Una domanda difficile da porsi

Nascondendoci dietro l’accontentare l’altro si può rinviare una domanda che per molti può essere veramente difficile da porsi: ovvero “Sto pensando alla mia felicità?”
Quando questa tendenza di sacrificarsi troppo diviene cronica, alla base c’è la difficoltà a sapersi occupare di se stessi e dei propri bisogni. In più dobbiamo aggiungere che l’idea di sostituirci all’altro nasconde spesso una pretesa ben precisa: ovvero quella di poter controllare il proprio partner affinché faccia quello che noi desideriamo.

Ma quali sono le cose che possiamo fare per evitare di cadere nel gioco del sacrificio per l’altro? Sicuramente iniziando a interrompere tutte le iniziative che sono volte a “far esclusivamente l’altro felice”. Prima o poi, tutte le relazioni richiedono sacrifici, ma non dobbiamo rinunciare o cedere senza pensarci prima bene. È importante considerare pro e contro, mantenere un canale di comunicazione ben chiaro con il proprio partner, porci le domande più difficili e, soprattutto, assicurarci che ci stiamo sacrificando per i motivi giusti. Ci sono sacrifici che generano felicità, ma ce ne sono altri che sono solo grandi errori.

Rimettiti al centro e salva…Te Stesso/a!

In una relazione sana non c’è né paziente né infermiere, ossia una asimmetria tra i partner. La relazione sana è paritaria, c’è reciprocità nel prendersi cura dell’altro. Certo, in un rapporto affettivo, è normale che entrambe le persone sacrifichino di tanto in tanto i propri desideri, i propri bisogni, e il proprio tempo l’uno per l’altro. Ritengo che questo sia normale, sano ed importante per creare una relazione fantastica.

Ma quando si parla di sacrificare il rispetto che hai di te stesso, la tua dignità, il tuo corpo, le tue ambizioni e il tuo scopo nella vita solamente per stare insieme a qualcuno, allora quello stesso amore diventa un problema. Una relazione amorosa dovrebbe integrarsi alla tua identità individuale, non danneggiarla o rimpiazzarla. Se ti trovi in una situazione dove stai tollerando un comportamento irrispettoso o abusivo, non fai altro che permettere al tuo amore di consumarti e negarti, e se non stai attento, di trasformarti in una controfigura della persona che eri.

Sei un essere dinamico, hai per natura bisogno di esplorare e se ti blocchi all’interno di uno spazio limitato, correrai il rischio di non vedere quel che di nuovo l’Universo ha in serbo per te e questo fa molto male all’amore. Se continui a saziarci solo delle briciole, non scoprirai mai cosa c’è oltre il sacrificarsi. Tu meriti qualcuno o qualcuna che riconosca il tuo valore e faccia di te, la tua priorità.

L’AMORE CHE GUARISCE È PRIMA DI TUTTO IL TUO ❤️

Quando ci sentiamo sbagliati, inutili, stupidi, quando preferiamo elemosinare vicinanza anziché pretendere rispetto…l’accettazione di sé è probabilmente la forza guaritrice più grande. Quando ci dicono che “L’amore guarisce” o che “Tutto ciò di cui hai bisogno è amore” è molto vero ma bisogna sottolineare che l’amore più importante è quello per se stessi. Eppure succede! Succede che non ci insegnano ad amare noi stessi, che non ci insegnano a sentirci meritevoli d’amore, che non ci insegnano ad accettarci con le nostre fragilità!Veniamo invece educati a dipendere dall’amore altrui.

Ma l’amore “esterno” non è quello più potente. Infatti quando ti senti inadeguato o sei convinto di essere “sbagliato”, se hai vicino qualcuno che ti ama forse può aiutare e farti sentire meglio; però non ti guarisce. Sei comunque convinto di essere inadeguato e continui a sentirti sbagliato (chi è da solo può credere che una persona che lo ami lo “salverà” da queste sofferenze, ma chi è in coppia sa che non è sufficiente).

Invece quando arrivi ad amarti, questo può veramente guarire la tua sofferenza: smetti di giudicarti, di criticarti, di condannarti, di vederti inadeguato, di combattere la tua natura. Pur nella tua imperfezione, arrivi a provare una tenerezza, un calore e un apprezzamento per te stesso stupefacenti. Finalmente “ti senti a casa” dove tutto è in pace e va bene. Se sei tra coloro che sono stati feriti, derisi, maltrattati, denigrati, sminuiti dall’amore, in tutte le librerie, trovi il mio secondo libro, un preziosissimo manuale che ti prenderà per mano e ti insegnerà a trattarti con amore. Ti accorgerai che l’amore che guarisce è prima di tutto il TUO. Il titolo del mio nuovo libro non poteva essere che questo: «d’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce».  Il libro lo trovi anche su Amazon  e su tutti gli store online.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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