Come correggere i modelli disfunzionali che hai appreso nell’infanzia

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Ti ho spiegato come la trascuratezza emotiva durante l’infanzia possa innescare una serie di disturbi che si fanno tangibili in età adulta e come, il primo legame che si instaura tra figura di accudimento e figlio possa gettare le basi di un modello che andrà a ripetersi più volte nei legami instaurati in età adulta dal bambino ormai cresciuto.

Ora, se il primo legame che si andrà a instaurare tra genitore e figlio è solido, coerente e soprattutto se i bisogni del figlio sono in armonia con i comportamenti del genitore, il bambino, crescendo, acquisirà uno stile di attaccamento sicuro. Al contrario, se i bisogni del bambino non trovano soddisfazione in quelli che sono i comportamenti del genitore, il bambino acquisirà una serie di modelli disfunzionali che si riproporranno in tutti i legami che instaurerà in età adulta.

In base ai comportamenti del genitore, il bambino potrà sviluppare poi sintomi o disturbi più o meno tangibili. Il fattore determinante è che quei comportamenti non armonici si perpetuano per tutta l’infanzia del bambino è non sono episodici o condotte isolate, quindi il bambino cresce in una realtà quotidiana completamente inadatta a quelli che sono i suoi bisogni.

Ora, la domanda sorge spontanea, si possono correggere i modelli disfunzionali appresi nell’infanzia? Ti rispondo con un secco e sincero sì, ma non senza coraggio, tenacia e impegno. In questo articolo ti darò qualche spunto di riflessione da dove partire. Il punti di partenza sono sempre due: accettazione e consapevolezza.

Analizza tutto: inizia un diario emotivo

Un diario emotivo è diverso dal classico diario dove, a flusso di coscienza, si getta tutto nero su bianco. Il diario classico è una valvola di sfogo che, in un certo senso, rischia di alimentare determinati malesseri. Un diario emotivo serve, invece, ad analizzare i fatti e comportamenti, sensazioni e inneschi, cercando, indagando e scavando fino al passato, fino a individuare la cosiddetta “causa – effetto” che in apparenza non esiste.

Per esempio, quante volte ti è capitato di sentirti in ansia senza capirne il perché? Di portare avanti una relazione sentimentale anche se ti faceva stare male o, più semplicemente, di mangiare derrate alimentari pur stando a dieta? Si tratta di atteggiamenti che all’apparenza non hanno molto senso ma che presentano una causa e per giungere a capo di tutto, dovrai guardare molto bene dentro di te.

Scrivi i tuoi sentimenti per quello che sono e soprattutto senza cadere in rigidi schemi mentali. Sii descrittivo piuttosto che valutativo, metti da parte i giudizi. Lascia fluire le tue emozioni e analizzale. Se non sai come iniziare, posso suggerirti di scrivere una lettere ai tuoi “genitori negligenti”, “poco amorevoli” o “poco attenti”. Scrivi una lettera a tua madre, dove le dici ciò che da bambino provavi per lei e  ciò che oggi provi per lei… magari che sai spingerti oltre, prova a mettere nero su bianco anche quelle che reputi le conseguenze dei suoi comportamenti passati… mentre scrivi questa lettera, concentrati sulle emozioni che emergono in te e, sì, prendine nota!

Scrivi poi una lettera al tuo “bambino interiore”, spiegagli che non è responsabile per la dose di dolore che ha dovuto assumere ogni giorno della sua infanzia. Spiegagli che ciò che è stato fa parte del passato e che ora può contare su di te, che sarai per lui un’ancora, un punto di riferimento, il suo custode compassionevole.

Un diario è solo per i tuoi occhi e ha lo scopo di aiutarti a esprimere e a elaborare le tue emozioni, a sfatare definitivamente le credenze infantili. Rileggi i passi più significativi per elaborare meglio tutto.

Diventa genitore di te stesso per curare le ferite del tuo bambino interiore

Puoi essere, per te stesso, un genitore interiore migliore del genitore che hai avuto quando eri bambino. Che significa? Significa che da adulti arriva il tempo in cui impariamo a prenderci cura di noi stessi e che, per avere davvero successo, dobbiamo imparare a farlo meglio di quanto in passato abbiano fatto i nostri genitori biologici.

Molte persone spesso condannano i genitori biologici per errori commessi in passato senza notare che gli stessi errori continuano a commetterli nel tentativo disperato di prendersi cura di sé.

Con molte probabilità, anche tu non stai facendo un buon lavoro nel modo in cui ti prendi cura di te stesso. Non è una colpa ma una conseguenza naturale: in fondo, mai nessuno ti ha insegnato come farlo così come nessuno ti ha insegnato a validare le tue emozioni.

Per farti capire meglio questo concetto, ti riporto un esempio

Sara, un tempo, sarà stata sicuramente una bambina spensierata ma non ha memoria per saperlo. Quando era piccina, molto piccina, e arrivava il momento di fare il bagnetto, la mamma le insaponava il capo e lavandola, inavvertitamente, tutte le volte, le faceva finire la schiuma negli occhi. La reazione di Sara era quella di agitarsi per il bruciore e tirarsi giù, nella vasca da bagno, l’asciugamani per asciugarsi e togliersi il sapone dagli occhi.

La madre, puntualmente, si arrabbiava, si lamentava e rimproverava Sara di aver bagnato le asciugamani. Sara si sentiva inadeguata perché doveva subirsi un duro rimprovero per un errore commesso dalla mamma. Sara aveva solo 3 anni, non capiva che la colpa era del genitore, ciò che capiva è che aveva fatto arrabbiare la mamma perché doveva resistere al bruciore degli occhi… e così, inavvertitamente Sara iniziò a sentirsi inadeguata e non solo.

L’episodio del bagnetto non era l’unico a far sentire inadeguata la piccola Sara. Una volta, la nonna di Sara le regalò 10 mila lire, le nonne lo fanno… Sara prese quella banconota e la spezzò a metà perché voleva condividerla con il suo fratello maggiore, vedeva che i grandi davano tanto valore ai soldi e così credeva di fare qualcosa di nobile e generoso. Anche questa volta, Sara fu rimproverata duramente, anche questa volta, Sara era stata inadeguata. Questi sono solo due episodi ma l’infanzia di Sara è andata avanti, giorno dopo giorno, in questo modo. Tutte le emozioni di Sara venivano invalidate da genitori non di certo “malvagi” ma rigidi e inconsapevoli.

Sara oggi è adulta e con se stessa applica la stessa severità e rigidità appresa dai genitori. Quando si sente in difficoltà, o se qualcosa va storto nella sua vita, tende a essere severa con se stessa, è ipercritica e ha sviluppato la sindrome dell’impostore. Non riconosce i suoi successi e continua a invalidare le sue emozioni. Sara, oggi è adulta ma non ha capito che potrebbe iniziare a prendersi davvero cura di se stessa e troncare, finalmente, quella agonia emotiva che ha preso inizio nei suoi primi anni di vita.

Quello di Sara è uno dei tanti esempi di come, piccoli gesti all’apparenza innocui, se perpetuati nel tempo, possono devastare l’autostima di un bambino e ne possono limitare fortemente lo sviluppo emotivo.  Ora che sei adulto, puoi diventare il genitore sostitutivo di te stesso, cioè puoi proporti come figura di riferimento che possa darti supporto e aiuto, questo ti aiuterà a sviluppare dei “punti fermi”, quelli che ti sono mancati durante l’infanzia.

Esperienze emotive correttive

La qualità dell’esperienze che sperimenti è importantissima perché quello che vivi oggi può rinforzare le tua credenze passate (i tuoi modelli disfunzionali) oppure, al contrario, sfatarle. Le relazioni che instauri possono diventare per te una grande risorsa o viceversa un grande limite.

Le esperienze emotive correttive possono aiutarti molto a risanare i tuoi modelli. Con le esperienze emotive correttive acquisisci nuove informazioni e capisci che c’è un modo migliore per prenderti cura di te. Un modo che si discosta molto da quello appreso durante l’infanzia. Non solo, le esperienze emotive correttive possono darti quelle informazioni mancanti e aiutarti a costruire un modello di interazione e scambio più funzionale così da rilegare al passato i modelli disfunzionali che involontariamente hai appreso.

Come fare? Sii attento nella scelta del partner e degli amici. Trova modelli di ruolo funzionali e non sottovalutare la psicoterapia. Un buon terapeuta può aiutarti molto. Hai bisogno di apprendere nuovi modelli di comportamento sani per ottenere nuovi feedback.

Circondati di persone sane che possono aiutarti a creare un nuovo “modello interiore” per instaurare legami fatti di scambio e reciprocità. In questo modo, inizierai a sperimentare e a provare a te stesso che puoi essere amato, che sei degno di stima e di reciproco accudimento. Oltre a questo, un buon modello di ruolo può insegnarti molte cose pratiche ed eliminare i tuoi dubbi esistenziali.

Nuovi feedback atti a guarire le ferite interiori

Se sei cresciuto in una casa con un “genitore poco attento”, molto probabilmente hai acquisito poche nozioni su come preservare il proprio benessere. I genitori consapevoli insegnano ai loro figli come vivere, come prendersi cura di sé e come esplorare la vita.

I “genitori poco attenti” lasciano vagare i loro figli senza indicargli alcuna direzione, così, durante la vita, queste persone finiscono per essere costrette a fare tutto da sole e non sempre la direzione intrapresa è quella giusta. In genere, quel senso di non appartenenza, quella solitudine… permangono per molto tempo. Instaurando nuove relazioni sane, finisci per dare a te stesso, nuovi feedback. Acquisisci nuove informazioni che ti consentiranno di capire che esiste una sana stabilità e una sicurezza anche nei legami, concetti a te sconosciuti se sei cresciuto con un genitore negligente.

Ristrutturazione cognitiva

Costruendo legami sani e sperimentando esperienze emotive correttive, le tue credenze dannose saranno, via via, sostituite con nozioni nuove. Questo fenomeno è noto come ristrutturazione cognitiva ma non è così semplice come sembra. Innanzitutto se non hai mai sperimentato legami stabili e sani con uno o con entrambi i tuoi genitori, sicuramente da adulto avrai qualche difficoltà anche solo per riconoscerli… ma esiste una regola generale. Le relazioni devono basarsi sulla reciprocità e sul rispetto, non devono essere sbilanciate né da un lato, né dall’altro. Con il tuo genitore interiore, vigila sulle tue frequentazioni, presta attenzione a come vivi la tua vita. Pratica una buona auto-osservazione.

Con il diario emotivo, puoi provare a identificare alcune delle tue convinzioni malsane e provare a correggerle. Non è facile perché si tratta di credenze che hai interiorizzato nel corso degli anni della tua infanzia, in pratica la tua esistenza si è plasmata su queste credenze sbagliate.

Con il diario emotivo, prova a individuarle e a mettere in evidenza le correlate distorsioni cognitive. Per esempio, ritornando al caso di Sara. La sua credenza innata è “non valgo nulla, sbaglio sempre qualcosa”. La distorsione cognitiva è “questa torta che ho fatto non si può mangiare” anche se magari la torta che ha preparato è buonissima ma non è in grado di riconoscerlo perché proprio non riesce a concepire che può avere successo in qualcosa.

Una volta individuate, potrai iniziare a sostituire le tue credenze negative con nozioni più funzionali e in linea con la realtà. Sempre sul diario emotivo, scrivi una lista di pensieri che possono e dovrebbero sostituire le credenze dolorose che hai portato dentro di te per così tanto tempo.

Ecco alcuni esempi: “Sono meritevole d’amore”, “Sono abbastanza…” “Merito una relazione sana, un amore che mi faccia stare bene…” Nel costruire il tuo genitore interiore, pensa a qualsiasi consiglio o frase che un genitore sano e amorevole possa dire a un bambino insicuro… e inizia da queste frasi! Questa è una ristrutturazione cognitiva ed è un intervento molto efficace per la salute psicologica.

Accetta il dolore e poi lascialo andare

Questa è forse la parte più difficile: accettare se stessi, accettare il dolore del passato, elaborarlo e accettare i propri genitori. L’accettazione stessa del dolore e la sua elaborazione, ti aiuterà a lasciare andare tutto ciò che hai perso nell’infanzia. Le ferite interiori sono riconducibile a questioni irrisolte che possono essere le più disparate in base al vissuto.

Anche questa volta, per elaborare tutto, ti raccomando di iniziare scrivendo una lettera al tuo bambino interiore e uno al tuo genitore poco attento. Metti nero su bianco ciò di cui avevi bisogno e ciò, invece, che alla fine hai ottenuto e come questi fattori ti hanno fatto sentire in passato, di come ti fanno sentire oggi e di come stanno influenzando la tua vita.

Se ti piace ciò che scrivo, sappi che ho scritto un manuale di psicologia camuffato da libro sulla crescita. Spiego moltissime dinamiche utili per comprendere come nascono i nostri conflitti. Ti consiglio di leggerlo. Si intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» ed è già annoverato tra i bestseller del 2022. Lo puoi trovare nelle librerie o su Amazon, a questo indirizzo. Che tu sia un genitore o un figlio ferito, sono certa che ti farà capire tantissimo.

Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» edito Rizzoli
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