Come il cibo influenza il corpo, la mente e viceversa

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

“Non dovresti curare gli occhi senza curare la testa o la testa senza curare il corpo. Così anche non dovresti curare il corpo senza curare l’anima. Questo è il motivo per cui la cura di molte malattie è sconosciuta ai medici, perché sono ignoranti nei confronti del Tutto che anch’esso dovrebbe essere studiato, dal momento che una parte specifica del corpo non potrà star bene a meno che non stia bene il Tutto”  In effetti le parole di Platone esprimono esattamente il concetto di correlazione tra cibo, corpo e mente. L’uomo è ciò che mangia e in base a ciò che mangia pensa, e di conseguenza si comporta. Ciò che entra nel nostro organismo attraverso l’alimentazione, l’acqua, l’aria, il pensiero degli altri, i suoni ecc. costruisce il nostro organismo.

Mangiare del buon cibo preserva la salute generale e il benessere, ma ciò che mangi può anche avere un impatto su come ti senti

La ricerca suggerisce che non solo il cibo che mangi influenza il tuo umore, ma anche il tuo stato d’animo può influenzare i cibi che scegli di consumare. Il consumo di una grande varietà di ortaggi, frutta, noci, semi, cereali integrali, legumi, latticini a basso contenuto di grassi, carne magra e grasso di pesce, per esempio, è associato ad una diminuzione degli sbalzi d’umore, depressione e ansia. E il contrario vale per una dieta basata su cibi ricchi di zucchero raffinato (pensa alle caramelle), quella che unisce elevati livelli di zuccheri e grassi (per esempio dolci o pasticcini), o comporta un elevato consumo di caffeina o alcool.

ALTI E BASSI

In sostanza, i nutrienti presenti nei cibi sani sembrano lavorare in sinergia per indurre il cervello a produrre l’ormone che fa sentire meglio, la serotonina, che è associata a un miglioramento dell’umore e a sensazioni di relax. E mangiare cibi che mantengono un livello costante di zucchero nel sangue entro la gamma appropriata, come i cereali integrali, aiuta a stabilizzare l’umore.

Ma come fa il tuo stato d’animo a influire sugli alimenti selezionati?

I risultati della ricerca sulla connessione tra la selezione del cibo e uno stato d’animo basso sono ragionevolmente coerenti, le persone con uno stato mentale negativo sono più propense a scegliere cibi zuccherati, grassi o salati – indulgenza o comodità – rispetto a quelli nutrienti.

Gli alimenti consolatori possono aumentare l’energia e migliorare l’umore a breve termine ma questi effetti positivi sono di solito fugaci. Per alcune persone, tali effetti possono spesso essere seguiti da sensi di colpa (perché sappiamo che questi alimenti non sono buoni per noi) e un conseguente calo di umore. Questo può innescare un maggiore consumo di cibi non buoni e creare un circolo vizioso.

I modi migliori per superare i pensieri negativi includono l’esercizio, che ha dimostrato di migliorare l’umore riducendo ansia e stress o fare cose divertenti come ad esempio guardare un film, ascoltare musica o visitare amici. Tali attività non solo migliorano l’umore, ma aiutano anche a controllare l’assunzione di cibi consolatori.

Il giusto stato d’animo

Il collegamento tra la selezione di cibo e l’umore positivo (se ce n’è uno) è ancora poco chiaro. La ricerca suggerisce che le persone di buon umore sono più propense a scegliere alimenti nutrienti a basso contenuto di zucchero, sale e grassi e si concentrano sui benefici a lungo termine di questi alimenti sani. Ma altri studi indicano la possibilità, per le persone di buon umore, di consumare comunque alimenti golosi o mangiare in eccesso.

Ci sono anche indicazioni che suggeriscono come alcune persone in uno stato d’animo positivo sono più propense a scegliere alimenti sani quando ritengono che il loro buon umore è destinato a durare. Sennò, possono essere più propensi a scegliere cibi appaganti per sostenere i sentimenti positivi.

Un’altra ricerca indica che indipendentemente dallo stato d’animo, i pensieri a lungo termine incentrati sul futuro possono portare a scelte alimentari più sane. E c’è un’evidenza di differenze di genere negli effetti di umore sul consumo di cibi consolatori. Uno studio ha scoperto che le donne sono più propense a mangiare cibi appaganti quando si sentono depresse, sole o colpevoli. Mentre gli uomini sono più inclini a rivolgersi a zuppe, pasta e bistecche come ricompensa quando si sentono ottimisti.

Al posto di guida

Chiaramente, queste relazioni sono complicate, ma chi rischia di essere il pilota più forte: l’umore o il cibo? In altre parole, è il consumo di cibi particolari a portare al cambiamento di umore o è il nostro stato d’animo il fattore predominante nel determinare il cibo che scegliamo di mangiare?

La ricerca suggerisce che gli alimenti che consumiamo possono essere di fondamentale importanza e che ciò che è mangiato oggi può influenzare l’umore di un paio di giorni più tardi. Questa associazione è più forte per gli stati d’animo negativi, così il consumo di energia eccessivo (kilojoule), i grassi saturi e il sodio sono stati associati a un umore peggiore due giorni dopo. L’associazione tra mangiare frutta e verdura un giorno e di essere in uno stato d’animo positivo il giorno dopo era più forte per gli uomini, ma l’umore si è alzato negli uomini e nelle donne dopo aver mangiato verdure.

Che cosa, allora, possiamo concludere dalle attuali evidenze circa il rapporto tra cibo e umore?

Ebbene, la ricerca ha messo in evidenza alcune interessanti (e complesse!) relazioni che stiamo solo ora cominciando a valutare. Quello che possiamo dire con sicurezza è che una dieta equilibrata può conferire benefici per la salute non solo fisica, ma anche una migliore salute mentale attraverso un miglioramento dell’umore.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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