Come mettere dei paletti con le persone invadenti

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Ti sarà capitato di avere a che fare con persone che vogliono mettere becco nelle tue cose (le classiche persone lancia-giudizi), che si sentono in diritto di decidere per te, di sentenziare o addirittura di indurti a fare qualcosa controvoglia. Se questo atteggiamento lo hai riconosciuto in un venditore, ci hai visto bene: sappi che chi non sa avvalersi dell’arte della persuasione, colma le sua mancanze con l’invadenza. Chi è invadente, infatti, tenta di colmare i propri limiti personali (spesso non riconosciuti) esercitando una forma di controllo nella tua vita e, ahimè, il malcapitato potresti essere proprio tu.

L’invadenza in un venditore può infastidire molto, tuttavia, quando l’invadente di turno è un genitore, un suocero, un collega di lavoro, un fratello… allora la sensazione che percepisci non è di mero fastidio. Puoi sentirti violato, braccato e, detta in modo definitivo, non ti senti libero di essere ed esprimere te stesso.

Ogni persona, nella tua vita, ha un suo posto e quel posto glielo assegni tu. Non parlo di vincoli parentali o legami, mi riferisco piuttosto a un posto emotivo. Quando qualcuno è invadente, in un certo senso, vorrebbe sostituirti a te. Fissare dei paletti non significa tagliare fuori chi è invadente, piuttosto significa mettere dei limiti invalicabili, mettere a suo posto la persona che sta tentando di prevaricarti.

Subisci l’invadenza altrui?

Prova a rispondere alle domande successive. Se alla gran parte dei quesiti rispondi con un «sì», allora hai davvero bisogno di fissare dei limiti a ciò che gli altri possono e non possono permettersi nella tua vita!

  • Hai la sensazione che qualcuno si approfitti della tua gentilezza?
  • Ti ritrovi a fare delle cose delle quali non sei convinto?
  • Tolleri situazioni scomode nei rapporti personali o sul lavoro?
  • Hai difficoltà a dire di «no» e ad accettare un «no» come risposta da qualcuno?
  • Sei sensibile alle provocazioni?
  • Stringi spesso relazioni sbilanciate dove tu dai tutto senza ricevere molto in cambio?
  • Pur di avere l’approvazione altrui, rinunci alla soddisfazione dei tuoi bisogni?
  • Frequenti persone che sembrano prosciugare la tua energia?
  • Nelle relazioni, sei sempre quello che ascolta e comprende tutti?
  • Ti sembra che gli altri ti coinvolgono nei loro problemi?
  • Se ti chiedono un’informazione personale che tu non vuoi condividere, ti senti costretto a cedere?

Questi interrogativi dovrebbero farti riflettere su quanti pochi paletti stai mettendo con gli altri. In psicologia si parla di confini per far riferimento a quelle barriere invisibili che ti proteggono dall’invadenza altrui, dai tentativi di manipolazione, dal gaslighting e da ogni genere di situazione scomoda.

È vero che siamo noi, con i nostri atteggiamenti, a comunicare implicitamente agli altri cosa possono e non possono fare. Con la nostra condotta insegniamo agli altri come trattarci, che grado di privacy abbiamo e quanto accessibilità hanno alla nostra sfera più intima. Tutto questo è vero, ma è altrettanto vero che ci sono persone che sembrano cieche a questi segnali. Per quanto tu possa sventolare bandiera rossa, loro continuano ad avanzare, continuano ad invaderti. Allora cosa fare?

Passa alla modalità di auto-protezione

Nessuno pensa mai di doversi proteggere da un genitore o da una persona cara, eppure talvolta è indispensabile. Guarda bene dinanzi a te chi c’è. Rifletti sulle sue azioni e soprattutto sul modo in cui ti fa sentire. Ti sembra che ti stia facendo del male di proposito? Oppure neanche se ne cura di te? Magari perché troppo assorbito dai suoi bisogni, pertanto, il male che ti provoca è solo un effetto collaterale del suo tentativo di autosoddisfazione? L’intenzionalità non è un punto cruciale, molto spesso ci arrovelliamo pensando: perché lo fa? Ma in realtà a noi questa risposta dovrebbe interessare poco. Possiamo rifletterci ma non farne un cruccio di vita. Ciò che dovrebbe interessarti è soprattutto come l’altro ti fa sentire con i suoi comportamenti prevaricanti.

Come ti fa sentire e come tu reagisci solitamente alle sue azioni? Rifletti su di te e sulle tue reazioni. Per gestire una persona invadente, infatti, potrebbe essere necessario modificare i tuoi schemi comportamentali. Magari allenarti a dire «no» più spesso e fare piani per mettere un po’ di distanza, senza sensi di colpa, perché la tua priorità è proteggerti. Costruire il tuo spazio personale. Ricorda che provvedere al tuo benessere non ferisce chi ti vuole bene, può ferire e pesare solo a chi nell’affermare di desiderare il meglio per te, fa solo il meglio per sé.

Aggiusta un po’ le tue aspettative. Ricorda che da persone invadenti, otterrai solo invadenza. Ancora una volta ti dico: sii consapevole di chi hai di fronte! Regola le tue aspettative in base a tale consapevolezza. In tal modo, i tentativi di controllarti o invaderti, non saranno più così dolorosi ma saranno prevedibili. Non innescheranno angoscia o rabbia, ma solo un po’ di sana delusione. Una delusione che presto o tardi lascerà spazio all’indifferenza.

Ricorda che hai sempre la facoltà di cambiare idea, hai tu il diritto di scegliere per te. Scegliere cosa fare o non fare, cosa condividere o non condividere, è una tua sacrosanta libertà!

Per finire, allo scopo di piantare i paletti giusti, smettila di considerare i tuoi bisogni emotivi come un intralcio o un segno di debolezza. I tuoi bisogni hanno diritto di esistere e tu hai l’indiscusso dovere, verso te stesso, di soddisfarli. Dal momento che non è possibile scegliere i tuoi sentimenti, limitati ad accettare ciò che provi. Ciò che provi per le persone che vuoi mettere al suo posto, è sempre legittimo. Le emozioni non sono folli, non sono irrazionali come tutti le dipingono: hanno sempre una ragione! Il più delle volte questa ragione sfugge alla consapevolezza ed è per questo che le riteniamo irrazionali. Ciò che provi va bene, non ti è permesso di giudicarti per ciò che provi anche se ti hanno insegnato a farlo… metti da parte questo insegnamento, perché la gestione di qualsiasi situazione scomoda, inizia con l’accettazione e non con il giudizio.

Chi ti invade, non ti conosce affatto

Quando ti rendi conto che alcune persone sono con te troppo invadenti, c’è un’altra verità che non puoi ignorare: quelle persone non ti conoscono per chi sei, perché ti vedono e continueranno a vederti solo per ciò che significhi per loro (una persona da usare per il soddisfacimento dei loro bisogni!). Quindi, tieni presente che potrebbero non conoscerti in alcun modo profondo o significativo. Ecco perché non si curano dei tuoi bisogni, perché non sono capaci (e non vogliono assumersi la responsabilità) di rispettarli.

Non sprecare le tue preziose energie a escogitare frasi a effetto, chi ti invade, non ti guarderà mai con occhi diversi perché è troppo radicato in se stesso per vederti veramente. La luce che hai dentro, è perfetta lì dove è. Non devi mostrarla a tutti per sapere che esiste. Ecco, per proteggere la tua identità da chi vuole invaderti, ti basterà diventare consapevole di quella luce.

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Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” – Rizzoli
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