Come riconoscere le relazioni spazzatura: il Junk Love

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Parliamo di quel tipo di amore che solo apparentemente rende felici, quello, per usare l’espressione inglese, viene chiamato Junk Love. Non c’è differenza di sesso, età o orientamento sessuale, di Junk Love si possono abbuffare tutti. Non ci sono regole precise, ma è comunque facile cogliere i segnali di un amore tossico.

L’amore tossico è quello di cui non si riesce a fare meno anche se ti avvelena lentamente, come le sigarette, come il cibo e come tutte quelle abitudine che dandoci piacere (o presunto piacere), contemporaneamente ci fanno male, a volte in maniera irreparabile.

Anche quando il sentimento sembra ricambiato, in realtà, non c’è una vera corrispondenza in quelli che sono i fondamenti della relazione: la condivisione, l’impegno reciproco, un progetto comune… è un amore che non cresce, ma che riesce comunque ad occupare tutto lo spazio vitale.

Le relazioni spazzatura

Anche se questo tipo di dinamica non è nuova e letterati ed esperti ne hanno sempre scritto, è Joanna Coles che ne conia la definizione nell’opera Love Rules, le regole dell’amore. La Coles, che è stata direttore di diversi importanti riviste americane destinate ad un pubblico prevalentemente femminile, ha stilato una guida per orientarsi tra le relazioni nell’epoca digitale.

A tale proposito descrive le relazioni d’amore tossiche come quei rapporti in cui uno o entrambi i partner ricavano qualche forma di piacere dallo stare insieme, ma non il corretto nutrimento.

Queste relazioni possono sembrare innocue. Possono anche basarsi su vantaggi e regole concordate, i cosiddetti friend with benefit, gli amici di letto per intenderci. Alla lunga, però, non portano da nessuna parte e non permettono né una crescita, né di cercare una persona con cui costruire realmente qualcosa.

Possiamo estendere il discorso anche ad altri tipi di relazioni

In questa categoria rientrano sicuramente quelle storie trascinate per un tempo indefinito, con un ex o un partner che magari torna, ma mai per restare. Il pericolo è illudersi di aver ricominciato o cominciato una relazione, salvo poi realizzare che quello che credevamo gratificante, in realtà è una dipendenza che non riusciamo ad interrompere.

Per rendere il concetto fruibile, la scrittrice fa l’analogia con il cibo spazzatura. Proprio come i junk food, che tutti ci concediamo perché gustosi, golosi ed economici, queste relazioni ci danno una temporanea soddisfazione, ma alla lunga possono rovinare la nostra salute.

Come capire se è junk love

Quali sono le caratteristiche di un Junk Love? Non ci sono regole ferree e nonostante il nome, ha poco o niente a che fare con l’amore o con una relazione d’amore. Un modo per riconoscere questo tipo di rapporti riguarda la soddisfazione.

Nel breve termine, la soddisfazione può anche essere molto intensa e immediata, a medio e al lungo termine, invece, lascia il posto a una dipendenza che si accompagna a frustrazione, sconforto, sensi di colpa. Infine ne può risultare un calo dell’autostima e malessere psicologico. Il vostro potrebbe essere un Junk Love se:

1. L’unica cosa che avete in comune è il sesso

Al di fuori del letto nulla vi lega realmente: interessi, valori o preferenze in genere. Il sesso è l’unico motivo per cui vi incontrate. Molte volte sono incontri notturni, ancora più spesso è coinvolto l’alcol. Oltre oceano è categorizzato come drunk sex, un’abitudine diffusa tra i giovani americani, ma non solo.

2.  Il trasporto è reale e autentico, ma non riuscite a stare bene insieme

La vostra routine è fatta di liti, pianti, separazioni e poi la pace. La “luna di miele” dura fino al prossimo litigio. Non riuscite a vivere senza la persona, la sua assenza è straziante, ma non riuscite nemmeno a vivere con lei, la sua presenza è ancora più ingombrante.

3. L’altro non si vuole impegnare

Vi cerca, dice di desiderarvi, ma di non sapere cosa vuole. Poi sparisce, anzi fa ghosting, diventa un fantasma che non chiama e che non si fa trovare. Prima o poi torna, ma scompare di nuovo. Così, senza fine. Non riuscite mai a leggere del tutto il suo atteggiamento nei vostri confronti. Vi tiene legati a lui, ma non vuole una relazione con voi.

Come si supera la dipendenza da junk love

Tornando all’analogia con il cibo, quando il junk food non è solo un piacere che ci concediamo colpevolmente ogni tanto, ma diventa la nostra alimentazione base, l’unico modo per smettere è mettersi a dieta. Allo stesso modo se vi accorgete di essere in una relazione tossica ci vuole un atto di volontà e bisogna interromperla. I primi passi da compiere sono

1. Ripartire da voi

da chi siete e cosa desiderate. Non esiste la persona ideale e, stando alle statistiche sui matrimoni e i divorzi, le favole sul “per sempre” non incantano più. L’amore per tutta la vita a cui bisognerebbe puntare è quello verso se stessi.

Incontrare la persona che sia “giusta” per noi e capire cosa vogliamo davvero in una relazione, richiede prima di tutto di conoscere e apprezzare la persona che siamo noi.

2. Stop al conformismo

in particolare verso i trent’anni sembra esserci una corsa al matrimonio. Una specie di gioco delle sedie in cui quello che rimane senza posto è condannato a rimanere solo per sempre. È un’idea irrazionale. Fortunatamente è un’epoca in cui si può scegliere con chi stare e soprattutto in cui uomini e donne non hanno la data di scadenza. Oggi la persona giusta è possibile incontrarla ad ogni età!

3. Qualità invece di convenienza

spesso l’unico motivo per cui si acquista qualcosa è perchè è lì davanti, disponibile e magari in offerta, salvo, a casa, rendersi conto che quell’acquisto non serviva. Le persone, ovviamente, non sono oggetti che si possono avere facilmente a pochi euro.

A volte, però, si segue l’impulso e si sceglie il junk love perché c’è il timore di rimanere soli. Quello che però sembra conveniente oggi, domani potrebbe precludere una relazzione di qualità.

4. La ricerca di un amore gourmet

pochi, potendo scegliere, preferirebbero una cena al fast food ad una cena in un ristorante stellato, ma mentre una cena di alta cucina è per pochi, l’amore “gourmet”, ovvero quello reale, genuino e profondo che si basa sulla complicità, la condivisione, il rispetto e l’intimità ed è alla portata di tutti.

A cura di Giuseppina Di Carlo, psicologa psicoterapeuta. Terapista EMDR. Riceve on line su appuntamento e nel suo studio di Milano. Email giuseppina.dicarlo@gmail.com

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