Come sarà la tua vita domani se oggi ti ostini a piacere a tutti i costi

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’amore è il motore della nostra vita e della nostra felicità. Ognuno di noi vuole affetto e sente il desiderio di amare ed essere amato. Finché rimane entro certi limiti, non fa male questo desiderio di amore. Ma diventa una sofferenza quando si diventa ossessivi nella ricerca dell’amore dell’altro e in cerca constante delle sue attenzioni. Tutti abbiamo bisogno d’amore… E, subito dopo, tutti sentiamo il bisogno di sentirci approvati. C’è una stretta e potente relazione tra i due bisogni: piacere alla gente, essere popolari, essere guardati con ammirazione, è una delle cose che bramiamo di più, perché ci fa sentire degni di essere amati (o qualcosa di simile).

E’ un bisogno talmente pressante, che buona parte delle persone fa istintivamente di tutto pur di piacere a chiunque. E questo è molto pericoloso, per almeno due ragioni:

  • Per piacere a tutti i costi, si rischia di tradire se stessi.
  • Non si può piacere a tutti. Poiché è impossibile, provarci porta solo a fallimenti e frustrazione.

Non si può essere amati da tutti

Una delle rivelazioni più potenti e liberatorie ch’io abbia mai avuto, è: non potrò mai piacere a tutti. Fino a quel momento, come credo chiunque, avevo cercato di ottenere l’approvazione del mondo intero, sforzandomi e arrampicandomi sui vetri e persino, lo ammetto, fingendo. Perché è un bisogno talmente forte che, finché non ne diventi consapevole, ti manovra come un burattino; prima di quella rivelazione, sei come un “mendicante” che implora continuamente l’approvazione altrui. E’ una delle maggiori fonti di stress.

Inoltre, la persona che dipende fortemente dall’approvazione, suscita spesso sensazioni sgradevoli: è talmente protesa e bisognosa, che facilmente ispira un senso di tensione, falsità, manipolazione. Paradossalmente, più si ha bisogno di approvazione e più c’è il rischio di dis-piacere agli altri, di allontanarli.

E’ solo dopo molti anni, molta fatica e molta frustrazione, che sono arrivata a quella verità: poiché siamo tutti diversi, e abbiamo gusti, valori e opinioni diverse, anche la persona migliore del mondo non potrà piacere a tutti. Troveremo sempre qualcuno che non ci apprezza, o ci critica, o a cui siamo semplicemente indifferenti.

Dalla frustrazione alla liberazione

All’inizio può sembrare una brutta notizia, perché vuol dire che non potremo avere tutta l’approvazione che vorremmo. Ma è poi così necessaria? E’ più importante essere apprezzati dalle 10 persone che amiamo di più e che contano davvero per noi, oppure da 100 sconosciuti? (se latua risposta è “Da 100 sconosciuti”, è probabile che ci sia sotto una grave mancanza di autostima).

Ma, in seconda battuta, diventa una scoperta liberatoria. Se so che è impossibile, allora posso rilassarmi (tanto non ci riuscirei comunque!) e accettare la disapprovazione, quando accade: non è più un fallimento, ma solo parte naturale della vita! Libera dall’illusione ossessiva di piacere a tutti, potrò imparare a non preoccuparmi quando non piaccio a qualcuno, e invece concentrarmi sul diventare il tipo di persona che mi piacerebbe essere; e che, quindi, piace alle persone affini a me.

Amare o tradire se stessi

Cercare l’approvazione di tutti è un inferno, perché è un obiettivo impossibile, e ci induce a tradire noi stessi pur di conquistare l’approvazione di qualcuno. Purtroppo quando tradiamo noi stessi guadagniamo forse qualcosa, ma perdiamo la cosa più importante: perché è impossibile essere felici (o anche solo sereni) quando si è fuori sintonia col proprio sé.

Tradisci te stesso negando quello che sei, o fingendo di essere chi non sei. In entrambi i casi, se lo fai per ottenere approvazione è come se tu dessi via un diamante per ottenere qualche pietruzza colorata. Anche se in certe situazioni può apparire necessario od opportuno, alla lunga diventa inevitabilmente una sconfitta.
Perché l’unica persona che sarà sempre con te, sei proprio tu; e l’unica cosa che nessuno può portarti via, è la tua identità: chi sei. Senza rendertene conti butti via il tuo VALORE. Anche se, ovviamente, essere elastici e saper accettare dei compromessi sono doti necessarie per stare bene nel mondo e coltivare relazioni positive; l’integrità è una virtù, la rigidità no!

Sarò come tu mi vuoi?

Questo rischio è particolarmente insidioso in amore: “Farò/sarò tutto quello che vuoi, pur di essere amato/a da te”. Se a uno sguardo romantico può sembrare naturale, in realtà è una tragedia annunciata:

  • Non si può fingere per sempre di essere chi non si è; nel momento in cui la maschera cade, tutto ciò che è basato sulla finzione crollerà.
  • Quando il/la partner scoprirà la recita (e prima o poi accadrà), si sentirà ingannato e avrà una pessima reazione.
  • Anche mentre funziona, non ci sentiamo veramente amati: perché quell’amore è rivolto a chi non siamo, alla nostra maschera.
  • Recitare in continuazione è una fatica bestiale; col tempo, il piacere della relazione si trasforma in un peso opprimente.

In poche parole, o veniamo amati per quello che siamo, oppure non è davvero amore – ma finzione – e finirà male. Se all’altra persona proprio non piace come siamo, è meglio accettare l’inevitabile e cercare altrove chi può apprezzarci.

Non si può far contenti tutti

Proprio come è impossibile piacere a tutti, è anche impossibile fare contenti tutti:

  • Ognuno ha gusti ed esigenze diverse, per cui accontentare qualcuno renderà scontento qualcun altro.
  • Tutti vorrebbero essere messi al primo posto, per cui ogni volta che diamo attenzione a qualcuno, qualcun altro si sentirà trascurato.
  • Il nostro tempo e le nostre risorse sono limitati (come per qualsiasi essere umano), quindi dedicarli a qualcuno li renderà non disponibili per altri.

Quindi il desiderio di fare contenti tutti, per quanto ben intenzionato, non può che portare frustrazione e fallimenti. Inoltre, poiché nello sforzo di fare contenti tutti tendiamo a trascurare noi stessi, il risultato più comune è che per fare felici tutti gli altri, rendiamo infelici noi stessi.

Anche in questo caso, invece di inseguire l’impresa impossibile di accontentare tutti, è più saggio scegliere chi davvero conta per noi e chi vogliamo fare contento. In questo modo i nostri sforzi saranno più focalizzati e molto più efficaci. Inoltre, se sentiamo fortemente il bisogno di fare tutti contenti (anche a costo della nostra infelicità), c’è da chiedersi quanto siamo dipendenti dall’approvazione altrui (o, in altri termini, quanto temiamo di deludere gli altri ed esserne mal giudicati).

Non tutti possono piacerti

Se tu non puoi piacere a tutti, ne consegue che non tutti possono piacere a te. Ad alcuni appare ovvio, mentre altri credono che dovrebbero andare d’accordo con tutti, approvare tutti, amare tutti (e si sentono in colpa se giudicano o disprezzano qualcuno). Certo sarebbe molto bello, ma per le ragioni esposte sopra è alquanto irrealistico: dovunque andiamo, ci sarà sempre qualcuno per noi incompatibile, fastidioso o semplicemente troppo diverso. E va bene così: il mondo è grande, se qualcuno non ci piace possiamo sempre spostarci e andare incontro a persone più affini.

Liberarsi dal bisogno

Ma se il bisogno d’approvazione è così forte, e non sempre possiamo averla dall’ambiente, allora cosa fare? La soluzione è “interna”. Se è vero che l’approvazione piace a tutti, è anche vero che dipenderne indica un problema di autostima: in pratica, meno piacciamo a noi stessi, e più abbiamo bisogno di piacere agli altri. Questa mancanza genera anche un “bisogno infinito”: se non mi piaccio per niente, continuerò a cercare l’approvazione altrui senza sentirmi mai soddisfatto, perché quel “vuoto di valore” che sento dentro non può essere colmato dall’approvazione esterna (è il caso di quelle persone che devono sedurre in continuazione, perché nessuna conquista li appaga).

Bisogna allora puntare prima di tutto all’accettazione di sé, all’auto-approvazione, a coltivare l’autostima e stare bene nella propria pelle. A generare dentro di sè la convinzione di valere. Quando mi sento bene come sono, l’approvazione altrui diventa “optional”: fa sempre piacere, ma non è più indispensabile. E quando non arriva, posso scrollare tranquillamente le spalle.

Per finire, una storiella che rappresenta benissimo questo discorso…

C’era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino. Decisero di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo. Così partirono tutti e tre con il loro asino. Arrivati nel primo paese, la gente commentava:
“Guardate quel ragazzo quanto è maleducato… lui sull’asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano”.
Allora la moglie disse a suo marito: “Non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio.” Il marito lo fece scendere e salì sull’asino.

Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: “Guardate che svergognato quel tipo… lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l’asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa.” Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l’asino. Arrivati al terzo paese, la gente commentava: “Pover’uomo! Dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull’asino. E povero figlio, chissà cosa lo aspetta, con una madre del genere!” Allora si misero d’accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull’asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio.

Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: “Sono delle bestie, più bestie dell’asino che li porta. Gli spaccheranno la schiena!” Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all’asino. Ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo:
“Guarda quei tre idioti; camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!”

Conclusione: se non vuoi annullarti, vivi la tua vita, ignora le critiche

Come disse il grande Charlie Chaplin “Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Quindi: vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore… ciò che vuoi… una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Quindi: canta, ridi, balla, ama… e vivi intensamente ogni momento della tua vita… prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi“.

Un libro per affermare il tuo valore

Ormai molti già lo conoscono, si tratta del mio libro bestseller: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». E’ il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare uno psicologo. In ogni pagina, ti spiego come ridefinire la tua identità a partire dai tuoi vissuti del passato e dalle emozioni che provi oggi. Potrai finalmente concederti il lusso della politica dei piccoli passi, cioè riuscirai a migliorare la tua vita giorno per giorno, senza pretendere tutto e subito, in ogni capitolo, infatti, ci sono esercizi pratici e nozioni che possono aiutarti fin da subito a migliorare la qualità della tua vita a partire dalla relazione che hai con te stesso e con gli altri. Puoi ripartire ricostruendo quella fiducia perduta. C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Il mio libro puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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