Come sviluppare il proprio potenziale di coppia

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L’amore è un sentimento, ma non per questo non richiede sforzo e impegno. L’amore vuole azione, intenzione e apertura perché una relazione di coppia sopravviva. Non basta provare qualcosa, bisogna vivere l’amore, non darlo per scontato e non aspettarsi che sia sufficiente a tenere a galla un rapporto.

Per molto tempo, abbiamo sentito parlare della metafora dell’amore come un fiore che ha bisogno di essere annaffiato regolarmente per poter sopravvivere e crescere. È un luogo comune, ma serve a spiegare un concetto molto importante. Se si annaffia tanto una pianta, questa affogherà, ovvero se la si innaffia nel modo sbagliato, la pianta ne risentirà.

Se non vi preoccupate di annaffiare voi stessi, con quale criterio annaffierete gli altri? Ecco dove vogliamo arrivare: non si può amare un’altra persona senza amare prima se stessi, non si può aspettarsi dagli altri quello che non si dà prima a se stessi. Consigli per una sana relazione di coppia

Rispettate il partner e supportate i suoi obiettivi

Questo è il primo consiglio chiave per far sopravvivere un rapporto di coppia in modo sano, ovvero rispettando l’altro in maniera consapevole. A tutti noi piace sapere di essere necessari e utili, che il nostro partner capisca quello che facciamo e che valorizzi e rispetti le nostre decisioni.

Se in una coppia non c’è rispetto reciproco tra i partner, se non vengono riaffermate le credenze e i valori di ognuno, allora si perde l’obiettivo, la complicità e l’entusiasmo. A volte non è facile eludere le influenze che vengono dall’esterno, i giudizi di chi, da fuori, vede la situazione da un altro punto di vista.

La comprensione, la riconoscenza e il sostegno al partner nelle sue necessità e obiettivi di vita sono un ulteriore modo di mostrargli rispetto e di farlo sentire amato. Per questo motivo, chiedetegli con frequenza dei suoi obiettivi, dei suoi progressi, delle sue paure.

La comunicazione

La comunicazione è uno degli elementi più importanti in una coppia; sia che essa vada bene o male, portarla a termine soddisfa entrambi i membri di un rapporto di coppia. Una buona comunicazione, quindi, è garanzia di un rapporto soddisfacente e con un futuro, mentre una scarsa comunicazione assicura in pratica il fallimento non molto distante di una coppia.

In questo senso è molto importante sia il contenuto della comunicazione e il modo di trasmetterlo sia il contesto in cui avviene. Non è lo stesso dire “stupido” con una faccia arrabbiata e gridando che con un’espressione seduttrice e a sussurri. Dall’altra parte, non è lo stesso dire “sei un disastro!” che dire “Tesoro, la prossima volta fai più attenzione quando entri in casa dopo aver pestato la terra!”.

È importante:

1.- Non rimanere con il dubbio. Chiedete più volte quando non capite quello che il vostro partner vuole dire.

2.- Non interpretare. La nostra lingua non ha bisogno di interpretazione. Essa è per chi non è madrelingua. Le interpretazioni sono soggettive e sono tinte con il significato che viene esse dato e probabilmente quando lo fate, vi basate sulle idee e le emozioni che vi apportano.

3.- Non massimizzare. Ricordate che le persone sono uniche e hanno il libero arbitrio.

4.- Non proiettare. Non proiettate i vostri sogni e le vostre speranze sull’altro, sono i vostri.

5.- Fare una pausa. Se siete arrabbiati, fermatevi un momento. Domandatevi: “Quali prove ci sono di quello che penso?”.

6.- Non usare il lettore della mente. Nessuna persona può leggere la mente di un’altra. Il fatto di conoscere una persona da molto tempo non vi concede il potere di conoscerne i pensieri e le emozioni. Non dimenticare di allontanare la tentazione di interpretare tutto in base al senso che suscita in voi.

7.- Ricordate l’obiettivo della comunicazione. Si tratta di formare un canale attraverso cui le persone possono trasmettere le proprie emozioni, sensazioni e pensieri. A tale scopo, è necessario un ascolto attivo: interessarsi in modo genuino, chiedere al momento giusto. Non giudicare.

8.- Essere empatico. Mettersi nei panni dell’altra persona e poi tornare al proprio posto ed agire. Non è pensare al posto dell’altro. Come vi piacerebbe essere trattati? Questa è l’empatia. Agire come vorremmo che facessero gli altri.

9.- Riconoscere. Le idee ossessive sono il cammino che culmina in un disturbo psichiatrico, che deriva da idee paranoiche e, in alcuni casi, in psicosi. Sospettare, senza evidenze, che tutto quello che viene detto sia contro di noi, che le persone vogliono farci soffrire. È un evidente segnale della necessità di un aiuto di un professionista e non di doversi aggrappare al proprio ego e lottare per avere ragione.

10.- Allontanare il catastrofismo. Aspettare sempre il peggio è uno dei principali modi per chiudere male il canale della comunicazione.

Infine, resta forse l’ultimo ingrediente e probabilmente il più importante: l’intenzione. Quando vi rivolgete al vostro partner, fatelo con l’intenzione di costruire, con il desiderio di sentirvi meglio una volta finita la conversazione; probabilmente riceverete proprio questo alla fine, come se vi fosse uno specchio.