Comportamenti apparentemente innocui che portano alla rottura della relazione

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Nelle relazioni, spesso sono i piccoli dettagli che possono avere un grande impatto. Ogni coppia ha un proprio modo di stare insieme, di condividere, di comportarsi. Di trovare un assetto. Ma a volte in queste modalità possono insinuarsi atteggiamenti usuranti, provocatori, stressanti che possono portare alla rottura del rapporto.Purtroppo i rapporti d’amore possono finire, bisogna farsene una ragione, anche quelle coppie che all’apparenza sembrano molto forti e inseparabili, in realtà possono arrivare alla rottura. Quando una storia d’amore termina diventa inevitabile sentirsi impotenti, depressi e rancorosi. Di solito quando una delle due persone decide di mettere la parola fine a una relazione d’amore c’è poco da fare; dietro tale scelta ci sono sempre dei motivi ben precisi.

La fine di una relazione

Ogni storia ha le sue motivazioni, dato che è personale. Molte coppie si separano per colpa di terzi incomodi. Quando c’è una terza persona, infatti, all’interno della coppia è molto semplice capirlo. Lui cambia. Cambiano i tempi e cambiano anche le parole. Si comincia a parlare di meno e spesso anche la vita sessuale diventa latente. Ma non sono solo gli altri la causa della fine di un amore.

Molte volte i sentimenti cambiano e l’amore si trasforma in affetto e amicizia. Non si vede più l’altro come prima, quando era al centro dei nostri pensieri. Adesso troviamo molta più facilità nel guardare gli altri, nella voglia di fare nuove conoscenze. Questo è indicativo di un amore finito. Anche la voglia di trascorre del tempo insieme finisce.

9 dinamiche insane che minano la relazione

Oltre a imparare come far durare l’amore, occorre anche evitare che si instaurino dinamiche negative. Nella maggior parte dei casi, non sono grandi cataclismi a far appassire la passione. A volte, cattive abitudini e tendenze negative si insinuano, indebolendo la relazione. Ad esempio…

1. Pigrizia

E con questo non intendo la scarsa, se non nulla, voglia di iscriversi in palestra o di indossare la scarpe da corsa e fare due giri completi del parco. La pigrizia in una relazione diventa assai più grave quando ci fa credere di “stare bene” e di sentirci “a nostro agio nella relazione”, sebbene regni una totale apatia e disinteresse nella coppia.

Cosa succede allora? Letteralmente, ci si siede sul rapporto, che a sua volta scorre come un lungo fiume tranquillo, senza particolari scossoni ma neanche picchi di irrefrenabile felicità. Ma l’amore non accetta l’indifferenza.

Come contrastarla: mettendo in atto una routine che faccia bene alla coppia, anche se costa un piccolo sforzo.

2. Gli egoismi individuali

Sono il voler avere sempre ragione o la pretesa che le proprie esigenze siano sempre assecondate, escludendo di poter arrivare a un compromesso e senza curarsi dei bisogni del partner: il classico “facciamo come dico io”. Quando finiscono per prevalere sui progetti comuni, li minano alle fondamenta e la coppia crolla.

Come contrastarli: con il dialogo, e stabilendo una regola di equità, del tipo: una volta tu, una volta io.

3. La gelosia

In una certa misura può essere persino sintomo della buona salute della coppia, ma più spesso diventa una pulsione distruttiva, che affonda le sue radici nell’insicurezza e nella paura dell’abbandono di chi la prova, sfibrando la fiducia tra i partner. A mietere vittime è soprattutto la gelosia retroattiva, quella che si prova nei confronti delle ex del partner.

Come contrastarla: valutando lucidamente la situazione. Se sta con te e non con l’ex, un motivo ci sarà: non funzionava!

4. Stare sempre insieme

All’inizio si ha voglia di passare molto tempo insieme, in qualsiasi occasione. Così, oltre a perdere di vista gli amici, si rischia di abituarsi a un legame simbiotico, in cui mancano gli spazi individuali. E in questo caso, prima o poi la sensazione di asfissia arriva. Inoltre, la mancanza di spazi individuali porta a perdere di vista se stessi e i propri obiettivi personali, con il risultato che piano piano il partner non vedrà più la persona di cui si è innamorato.

Cosa fare: sforzarsi di prendersi del tempo per sé, per coltivare i propri interessi e amicizie; e poi si sa: stare da soli ogni tanto tiene vivo il desiderio!

5. La mancanza di sincerità

Che siano bugie grandi o piccole nei confronti del partner o mancanza di onestà verso i propri desideri, pensieri, bisogni, sentimenti. Nel primo caso, se vengono scoperte le bugie, si forma una falla nel tessuto della fiducia ed è facile che si estenda, fino a strapparla. Nel secondo, si rischia di ritrovarsi a vivere una relazione che non si desidera.

Cosa fare: guardarsi dentro; riflettere prima di agire, chiedendoci se le nostre azioni ci porteranno a mentire.

6. Evitare sempre il conflitto

A volte si chiude un occhio su atteggiamenti e comportamenti del partner che ci infastidiscono o ci feriscono. Ma se non si affronta l’argomento per paura di litigare, poi si rischia di esplodere come una pentola a pressione, provocando danni maggiori.

Cosa fare: imparare a discutere con calma e a trasformare il conflitto in un’occasione di crescita adottando le strategie del litigio intelligente.

7. Presumere, invece di chiedere e ascoltare

E’ quando pretendiamo di essere nella testa del partner, di sapere esattamente come si sente, cosa sta pensando, che cosa vuole e di cosa ha bisogno, come si comporterà a perché. Magari sbagliando.

Cosa fare: cercare di ascoltare il partner al di là dell’immagine – a volte stereotipata – che ci siamo fatti, e preferire una comunicazione diretta e sincera.

8. Pensare di non farcela da soli

Spesso si ha la tendenza a basare sul partner tutta la propria vita; ci si affida e ci si appoggia all’altro. Il risultato è che così si innesca un legame di dipendenza per cui non riusciamo più a vederci come individui, ma solo come parte di una coppia, e in cui la nostra crescita individuale rischia di bloccarsi, adagiata sulla sicurezza che “tanto c’è lui/lei”. Non bisognerebbe mai dimenticare che una coppia è formata da due persone indipendenti.

Cosa fare: ogni tanto chiedersi “cosa farei se non ci fosse lui/lei” e imparare ad agire in autonomia.

9. Le ingerenze

Tra moglie e marito non mettere il dito. E se la suocera ci mette del suo, anche i partner a volte si fanno influenzare negativamente da amici e parenti, che instillano dubbi. Ma solo la coppia conosce davvero com’è il rapporto, quindi solo alla coppia spetta prendere decisioni e fare il punto della situazione.

Come contrastarle: ringraziando per i consigli, ma sforzandosi di pensare sempre con la propria testa.

Ma perché è così difficile impegnarsi verso l’altro?

Quando due persone scelgono di stare insieme ognuno porta con sé il proprio bagaglio di conoscenze, competenze, esperienze, valori e credenze che sono diverse di quelle dell’altro, pertanto se vogliamo avere una relazione di coppia appagante, dobbiamo negoziare e a volte scendere a compromessi, altre volte essere più flessibili, disposti a mettersi in discussione, a uscire dalla propria zona di confort per modificare alcuni comportamenti e abitudini che non sono funzionali alla relazione.

Certo! Non è sempre facile, anzi, è molto difficile. Perché?

Forse perché l’impegno richiede sacrificio e rinunce che non siamo sempre disposti a compiere. I matrimoni duraturi si basano sull’impegno, su tutti quegli aspetti che si costruiscono nella quotidianità, nell’affrontare le piccole o grandi prove a cui la vita ci sottopone. Ci vuole impegno in tutte le dimensioni della nostra vita; da quella relazionale a quella psicologica, da quella lavorativa a quella affettiva e serve la volontà di accettarsi ogni giorno per quello che si è, nel rispetto reciproco delle proprie individuali.

Ciò che contraddistingue le coppie stabili da quelle instabili non è la presenza o assenza di conflitti, ma il modo in cui i conflitti vengono gestiti. Anche le coppie felici litigano, non sono preservate dalle difficoltà, il segreto però sta proprio nella capacità di entrambi di impegnarsi nella gestione delle difficoltà. L’amore non è dunque qualcosa che esiste, che dura, che resta. È piuttosto qualcosa che viene continuamente sfidato, scosso, messo alla prova. E che può continuamente rinnovarsi, rinascere. O, al contrario, attenuarsi, degradarsi, sparire.

Ricorda sempre…

Essere felici con il proprio partner non prevede l’uso di pozioni magiche; non serve delegare la nostra felicità a fattori  e circostanze esterne… la formula per stare bene con chi si ama è dentro il cuore di ognuno di noi.

Non siamo fatti per accontentarci

I legami non sono come i mobili IKEA, non si possono semplicemente assemblare i pezzi e via, c’è bisogno di attenzione, cura e impegno. Il problema dei legami è che questo concetto di “cura” e “reciprocità” sono davvero in pochi a capirlo. Si tratta di perle rare dall’inestimabile valore. Ognuno meriterebbe una perla così nella propria vita ma sono difficili da riconoscere e attrarre… ecco perché poi finiamo per accontentarci. Eppure, gli affetti più sinceri e gli amore, non dovrebbero mai essere QUELLI CHE CI CAPITANO PER CASO, dovrebbero essere quelli che abbiamo scelto con consapevolezza e partendo da una sana autonomia emotiva (così da non rimanere invischiati in incastri).

Se vuoi finalmente iniziare a darti in autonomia la considerazione e l’ascolto che meriti, ti consiglio vivamente di leggere il mio manuale di psicologia «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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