Comportamenti che il partner adotta per sminuirti in modo sottile

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Sono mille e più i comportamenti che un partner può adottare per sminuirti in modo sottile, passando completamente inosservati alla tua consapevolezza ma veicolando un messaggio molto potente al tuo inconscio: «io sono più importante di te!», «i miei problemi sono più importanti dei tuoi», «i miei bisogni hanno il diritto di essere soddisfatti, mentre i tuoi no». Il messaggio nascosto è sempre lo stesso: «tu non hai valore». Portare avanti una relazione con un partner che non ci stima, può essere deleterio.

In una condizione ideale di benessere, in modo del tutto naturale, dovremmo essere attratti solo da coloro che ci fanno sentire bene con noi stessi. Dovremmo essere attratti da persone premurose, che ci stimano e ci accettano così come siamo. Purtroppo non va sempre così.

Alcuni di noi finiscono per essere attratti da persone in grado di farci sentire carenti. Questo accade soprattutto a chi non ha mai conosciuto l’amore incondizionato e anzi, ha interiorizzato l’idea che l’amore sia qualcosa da conquistare con estrema fatica e non la naturale evoluzione di una relazione intima. E così, a volte siamo attratti da persone che ci fanno sentire male per ciò che siamo e finiamo anche per iniziare con loro una relazione amorosa. Il tuo partner ti fa sentire carente? Riflettiamoci insieme. Ti segnalo alcuni indicatori che potrebbero essere visti come dei “campanelli d’allarme” per la tua relazione e per il tuo benessere personale.

1. Rifletti su come ti fa sentire

L’amore non riguarda solo ciò che tu provi per il tuo partner ma anche come questo ti fa sentire. Tu puoi affermare con veemenza e convinzione che lo ami, ma se nella relazione stai male, bada bene, non si tratta di vero amore. Stai probabilmente vivendo un incastro emotivo.

Un amore sano genera sentimenti positivi che si riflettono sul sé di entrambi i partner. I partner, infatti, arrivano a sentirsi amabili, meritevoli e motivati a fomentare un ulteriore condizione di benessere. I sentimenti d’amore, dunque, non arrivano mai a discapito di una persona.  L’amore diventa malsano quando il benessere di un componente della relazione è strettamente vincolato al malessere dell’altro.

Molto semplicemente, se fa male, non è amore. Nelle relazioni d’amore bisogna sentirsi liberi di essere sé stessi, di esprimersi e di avere i propri spazi, senza che qualcuno ci critichi, cerchi di manipolare o controllare quello che facciamo.

2. La relazione è «a senso unico»

In una relazione equilibrata, i ruoli sono interscambiabili. Se nella tua relazione sei sempre tu che dai, che cedi il passo e che ti fai da parte, qualcosa non va. Il tuo comportamento da donatore-estremo può lederti fino a erodere la tua autostima. Ogni volta che il tuo partner pretende da te qualcosa e prende senza dare, ti sta sminuendo in modo implicito. Il messaggio che veicola verso di te è questo: «i miei bisogni sono più importanti dei tuoi» e, quindi, «tu non hai valore».

3. Le razionalizzazioni

Molte persone, soprattutto se cresciute in una famiglia disfunzionale, hanno la tendenza a normalizzare gli abusi emotivi e fornire delle giustificazioni all’operato nefasto altrui. Queste persone hanno imparato a reprimere i sentimenti negativi ed escludere dalla consapevolezza le ferite ricevute, come se queste non fossero mai esistite. Purtroppo, ignorare una ferita non la fa scomparire e il dolore troverà altri modi per emergere. Intanto, però, noi siamo lì a normalizzare e razionalizzare i torti subiti.

  • Mi ha urlato contro perché è stressato per il lavoro.
  • È stato aggressivo perché dovevo stargli più vicino.
  • Non voleva offendermi, questo è il suo modo di fare.
  • È troppo preso dalle sue cose, per questo ignora i miei bisogni.
  • Decide sempre lui/lei perché conosce più cose.
  • L’ha fatto solo perché… lei/lui fa così.

Tutte queste razionalizzazioni hanno una cosa in comune: servono per rendere accettabile l’inaccettabile. Servono per farci mandare giù un altro boccone amaro. In superficie, razionalizzare i torti subiti sembra essere un meccanismo efficace ma, in realtà, una parte di noi sa sempre la verità. Una parte di noi sa che ci sta sminuendo, ci sta umiliando e ci sta urlando contro: tu non hai valore!

4. Autostima traballante

Spesso si parla dell’autostima come una proprietà che dipende solo da se stessi. In realtà, l’autostima dipende sia da fattori interni, cioè da schemi cognitivi che hai costruito durante l’infanzia (sempre in risposta a feedback esterni), sia da fattori esterni, come i traguardi che hai raggiunto e la qualità dei messaggi che ricevi da persone per te importanti.

Se accanto a te c’è una persona che ti svilisce costantemente, la tua autostima è la prima a risentirne. Per autostima s’intende la valutazione che ognuno di noi ha di se stesso. All’interno di questa valutazione ritroviamo:

  • la soddisfazione per noi stessi,
  • la consapevolezza del nostro valore,
  • la fiducia nelle capacità di poter svolgere un determinato compito.

Quando abbiamo una buona autostima, non mettiamo in discussione il nostro valore e le nostre capacità, non proviamo eccessivi timori nell’intraprendere attività nuove, anche se difficili e fuori dalla nostra zona di comfort. Una buona autostima ci rende tendenzialmente fiduciosi e sicuri di poter fronteggiare le avversità attingendo alle nostre risorse. Avere accanto un partner che ci svilisce e sminuisce, annienta tutto ciò, anzi, favorisce le tensioni, le paure del fallimento, le angosce per il non farcela… Al contrario, avere accanto un partner supportivo che ci ama davvero per ciò che siamo, rappresenta una vera iniezione di autostima.

5. Altri indicatori

Le parole hanno un peso importante. Possono lenire un dolore o possono ferire, affondando tenacemente la lama. Se il tuo partner ha la tendenza a sminuirti, di certo non ti stima e probabilmente sarà ipercritico. In particolare:

  • È sempre in disfattista se proponi un’idea o un’attività.
  • Se non sei d’accordo con lui/lei, ti offende.
  • Vive le opinioni diverse dalla sua come se fossero un attacco personale.
  • Se trovi la soluzione a un problema, la minimizza e la svaluta, anche se è stata efficace.
  • Quando una «buona idea» non è la sua, allora potevano pensarci tutti, è banale…
  • Fa sentire sempre in difetto e in colpa.
  • Cerca di controllare e manipolare l’esistenza dell’altro.

Quando uno dei partner non stima l’altro, innesca una reazione a catena per la quale si finisce per tenere il punteggio. «Tu hai detto…», «Tu hai fatto…». La relazione non è più un posto accogliente ma un luogo in cui si tiene il conto degli errori altrui. Invece di valorizzarsi a vicenda, si assegnano colpe e condanne.

Come conseguenza di una relazione disfunzionale, caratterizzata da disistima e ipercriticismo, possono insorgere problemi d’ansia cronica (emergono perché ormai la fiducia nelle tue capacità è completamente erosa) e sintomi fisici (i disturbi fisici legati al malessere affettivo possono essere numerosi e pervasivi).

Allora cosa fare?

Il recupero di coppia è un percorso a due: entrambi devono desiderarlo. Migliorare la relazione di coppia dovrebbe essere una necessità condivisa. Se il tuo partner non ha questa intenzione, probabilmente vuole mantenere lo status quo perché a lui/lei sta bene così. Allora cosa fare? Questo puoi saperlo solo tu. Vuoi continuare a metterti da parte per qualcuno oppure finalmente vuoi iniziare a dare priorità a te stesso? Sappi che tu meriti di essere amato quanto chiunque altro.

Ricorda, c’è un posto sicuro dentro di te, dove puoi entrare in contatto con il tuo coraggio, la tua forza, l’energia, la saggezza (…). Uno spazio privato, protetto e sicuro dove niente e nessuno ti può nuocere. Tocca a te entrarci e diventare protagonista del tuo benessere. Una volta che accederai a questo spazio, sarà il tuo partner a doversi adeguare, altrimenti, in modo del tutto naturale, non ci sarà più «posto» per lui/lei. Questo non è egoismo, si tratta di sapersi prendere cura di sé. Forse tu non l’hai mai saputo perché nessuno ti ha mai mostrato come si fa, beh, ora è arrivato il momento di imparare.

Una lettura preziosa

Se vuoi finalmente costruirti il tuo spazio, fai mille passi indietro, allontanati da chi non sa amare e inizia a costruire le tue consapevolezze. Sai, ho scritto un libro che è diventato il testo più consigliato dagli psicologi. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» e ti spiego come ripartire da te stesso per costruire il tuo spazio personale, entro quale prosperare e nel quale far entrare solo chi è davvero degno del tuo amore. È il libro italiano di Psicologia e Crescita personale più letto di tutto il 2022. Puoi trovarlo nelle librerie o su Amazon, a questo indirizzo.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” – Rizzoli
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