Comportamenti subdoli delle persone passive aggressive

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Le persone passive aggressive possono presentare una sfida unica nelle interazioni sociali e professionali a causa dell’ostilità nascosta che caratterizza il loro comportamento. Sebbene possano sembrare apparentemente tranquille e non aggressive, sotto la superficie si cela una rabbia e un’ostilità latenti. Queste persone evitano il confronto diretto e utilizzano tattiche passive, come la resistenza, la manipolazione e l’indirettezza, per esprimere la loro frustrazione e disgusto.

Esperienza personale con un passivo aggressivo

Circa dieci anni fa, andai in Turchia con un gruppo di amici, tra questi vi racconterò di M., alto, muscoloso, moro e gentile. Eravamo in un baretto a giocare a biliardo quando M. si avvicinò al bancone del bar e chiese un bicchiere d’acqua, il barista, porgendoglielo, glielo fece pagare 5 euro. M. pagò, ringraziò e continuò a giocare a biliardo come se nulla fosse, dopo andò in bagno, ruppe uno specchio e gettò alcune delle palle da biliardo nella tazza del water, un gesto villano e vandalico per consumare la sua vendetta trasversale; doveva sedare l’aggressività per quella banconota ceduta passivamente ma decisamente controvoglia. Ecco un eclatante esempio di atteggiamento passivo aggressivo. Io ed M. non siamo mai stati buoni amici e quella fu l’ultima volta che lo vidi.

Le persone passive e aggressive fanno così: ingoiano passivamente un gesto scomodo per poi sputarlo fuori con aggressività, anche in contesti del tutto inappropriati. Sono persone che si mostrano disponibili, ma sono di una disponibilità che poi faranno pagare a caro prezzo.

Come si forma la personalità passiva aggressiva?

L’individuo passivo aggressivo convive con una costante ambivalenza che rappresenta il conflitto cardine sul quale si basa la sua intera personalità. E’ desideroso di affermare se stesso, profondamente insicuro e per questo sempre in cerca di controllo e affermazione. La personalità passiva-aggressiva esprime un’ostilità passiva perché durante la sua infanzia non gli è mai stato concesso di mostrare disappunto. Non avendo imparato a manifestare in modo funzionale emozioni negative come la rabbia, la delusione o il rammarico, manifesta tali emozioni in modo atipico. Con le sue esperienze precoci di attaccamento, ha imparato che qualsiasi manifestazione negativa, fosse in grado di minacciare il legame emotivo instaurato con il caregiver.

Crescendo, queste persone hanno assunto una visione catastrofica degli eventi che ha inevitabilmente innescato in loro risposte ostili. Si considerano sottovalutati e infelici. Sono persone che non riescono a soddisfare le aspettative di chi investe emotivamente in loro. Fanno fatica a mantenere legami gerarchici in cui sono subordinati. Ecco alcuni fattori chiave che possono contribuire alla formazione di una personalità passiva aggressiva:

Ambiente familiare

L’ambiente in cui una persona cresce può avere un impatto significativo sulla formazione della sua personalità. Ad esempio, un ambiente familiare in cui la comunicazione aperta e l’espressione delle emozioni non sono incoraggiate potrebbe portare a uno sviluppo di comportamenti passivi aggressivi come un modo per evitare il conflitto diretto.

Modelli di comportamento appresi

I modelli di comportamento che una persona osserva e apprende durante l’infanzia possono influenzare la sua tendenza a diventare passiva aggressiva. Se i genitori o i caregiver utilizzano frequentemente tattiche passive aggressive per esprimere la loro rabbia o frustrazione, il bambino potrebbe imparare che questo è un modo accettabile di comunicare e rispondere agli altri.

Problemi di autostima

Le persone con bassa autostima possono adottare comportamenti passiva aggressivi come meccanismo di difesa. Non essendo sicuri di se stessi o delle proprie opinioni, evitano il confronto diretto e utilizzano l’indirettezza per proteggersi da possibili critiche o rifiuti.

Paura del confronto diretto: Alcune persone passiva aggressive evitano il confronto diretto perché temono la reazione degli altri o non si sentono in grado di gestire le emozioni intense che potrebbero scaturire da una discussione aperta. Invece di esprimere in modo assertivo le proprie necessità o frustrazioni, scelgono comportamenti passivi come la procrastinazione o il sabotaggio.

Esperienze passate di conflitti non risolti

Esperienze passate di conflitti non risolti o situazioni in cui i bisogni della persona sono stati ignorati possono portare alla formazione di comportamenti passiva aggressivi come un modo per cercare di affermare se stessi o ottenere attenzione in modo indiretto.

Tratti individuali

Alcune persone possono avere tratti di personalità che le rendono più inclini a manifestare comportamenti passivi aggressivi. Ad esempio, l’evitamento del confronto o la tendenza a trattenere la rabbia possono contribuire alla manifestazione di comportamenti passiva aggressivi.

La personalità del passivo aggressivo

Presentano una certa instabilità emotiva che può manifestarsi in molti modi (spunti ansiosi, depressivi, paranoici…). La loro vita è impregnata di un forte pessimismo che presentano al prossimo come puro realismo. Faticano a vedere l’aspetto positivo degli eventi e possono essere invidiosi fino a manifestare rabbia per quelli che “hanno più fortuna” di lui.

Irritabilità e impulsività sono caratteristiche predominanti. Un meccanismo di difesa frequente è quello dello spostamento: allevia l’angoscia legata a questioni “troppo scomode” sfogandosi in situazioni emotivamente più accessibili. In pratica, se il passivo-aggressivo subisce un’ingiustizia da parte del suo datore di lavoro o una persona ritenuta “gerarchicamente superiore” non riuscirà a mostrare disappunto in modo diretto con chi l’ha ferito ma sposterà la rabbia e la frustrazione su qualcuno più accessibile (un partner sottomesso, il cameriere…). L’ostilità passiva può manifestarsi in modi molto disparati, i più occulti (e anche i più comuni) sono:

  1. Dimenticanze (ops… l’ho scordato!)
  2. Procrastinazione (sì sì, poi pitturo la parete… poi faccio questo e quello… poi.. poi.. poi…)
  3. Inefficienza (all’apparenza non riescono a organizzarsi, sono sciatti, svogliati…)

Le caratteristiche passive-aggressive sono spesso (ma non sempre) associate al disturbo dipendente di personalità. Quando l’ostilità passiva viene manifestata nei confronti di un caro (con il quale il passivo-aggressivo ha instaurato un legame affettivo), l’atteggiamento ostile è seguito da un successivo rimorso.

Personalità dipendente passivo-aggressiva

In questo contesto, la persona tende a fare ostruzionismo senza opporsi apertamente (per timore di perdere la benevolenza altrui) a cose che non gradisce. In apparenza si mostra inefficace, incapace, passivo… ma queste caratteristiche vogliono solo mascherare un disappunto di base, il soggetto non vuole prendersi la responsabilità di tale disappunto e per questo procrastina ogni impegno, appare sciatto e appunto, passivo.

La personalità dipendente passivo-aggressiva accetta di essere additata come inefficace, accetta infatti le lamentele di chi le sta accanto anche per questioni banali (es.: si rifiuta di eseguire dei compiti, sabota appuntamenti, rimanda impegni…). Con il tempo, queste persone tendono a diventare più arrabbiate e a vedere il mondo in modo estremamente negativo. La personalità dipendente passivo-aggressiva può mostrare atti espliciti di rabbia, ribellione e schietto disprezzo, tuttavia tali manifestazioni si trasformano rapidamente in sottomissione e passività di fronte alla paura di perdere il legame affettivo.

La classificazione di Theodore Millon

Non tutti i passivi aggressivi sono dipendenti, inoltre non è sempre come nel mio esempio in alto: è davvero difficile individuare il comportamento con cui si manifesta l’ostilità passiva. Theodore Millon, psicologo che ha contribuito alla nascita della teoria dell’apprendimento biosociale della personalità e dello stesso DSM, ha studiato molto il comportamento passivo aggressivo fino ad individuarne diversi sottotipi. Per le sue caratteristiche, il passivo aggressivo è stato anche detto «negativista». Stando alla classificazione di T. Millon esistono quattro sottotipi di negativisti.

  1. Il vacillante
  2. L’insoddisfatto
  3. Il tortuoso
  4. L’abrasivo

Ogni sottotipo ha tratti di personalità caratteristici. Stando alla classificazione di T. Millon, M. rientrerebbe nel sottotipo abrasivo. Premesso che tutti i profili mettono in atto comportamenti passivi e aggressivi declinati in diverse sfumature, concludo riportando i tratti di personalità caratteristici di ogni sottotipo.

Negativista vacillante

Questo sottotipo presenta alcuni tratti sovrapponibili a quelli del disturbo borderline di personalità. Le emozioni sono intense e fluttuano in modi sconcertanti, enigmatici, difficili da comprendere per chi osserva dall’esterno. Questa persona si mostra estremamente testarda, capricciosa, incoerente e assume atteggiamenti negativistici in un’ampia varietà di contesti. Tende a sentirsi incompresa e l’unica depositaria della verità… un verità anch’essa fluttuante, proprio come i suoi stati emotivi.

Negativista insoddisfatto

L’insoddisfatto si avvicina a un modello depressivo secondo il quale tutto sembra essere inutile. Si lamenta spesso, è meschino, facilmente irritabile, sempre amareggiato, lunatico e incapace di confrontarsi. Si lamenta per questioni concrete ma banali.

Negativista tortuoso

Traspare un’opposizione indiretta, ambigua, difficile da individuare: dimenticanze, procrastinazione, inefficacia, testardaggine… Il suo ostruzionismo non è mai esplicito ma sempre subdolo, trova modi impliciti per sfogare risentimento e rabbia. Alcuni tratti di personalità sono sovrapponibili con il disturbo dipendente di personalità e altri con il disturbo antisociale di personalità.

Negativista abrasivo

Si nutre di vendette trasversali e può essere lesivo per il prossimo, alcuni tratti sono sovrapponibili con il disturbo antisociale di personalità con tendenze sadiche. E’ litigioso, intransigente, tra i sottotipi è quello più sprezzante: nei comportamenti, mostra un’assoluta noncuranza del prossimo. Tende a sminuire chi gli sta accanto, è completamente privo di sensi di colpa o rimorsi. Si contraddice ritenendo, ogni volta, di essere nel giusto. E’ irritabile, irritante e controverso.

Affrontare l’ostilità nascosta nelle persone passive aggressive richiede un approccio oculato e un insieme di strategie adeguate. È importante essere consapevoli dei propri sentimenti e reazioni di fronte a comportamenti passivo aggressivi, evitando di cadere nella trappola del conflitto. Alcune strategie utili includono:

  • Mantenere la calma e la compostezza.
  • Adottare una comunicazione assertiva, esprimendo chiaramente i propri sentimenti e le proprie esigenze.
  • Stabilire confini chiari e far rispettare le proprie aspettative.
  • Confrontare direttamente la persona passive aggressive in modo rispettoso e non accusatorio.
  • Focalizzarsi sui fatti anziché sulle emozioni per evitare di alimentare ulteriormente l’ostilità.

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Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
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