Comportamenti tipici che fanno allontanare le persone da te

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Essere se stessi è sempre il modo migliore per costruire relazioni autentiche. A volte, senza saperlo, assumiamo comportamenti scomodi che non ci appartengono, lo facciamo solo perché pensiamo che sia giusto usarli, per interagire! Oppure, addirittura, il nostro percorso evolutivo ci ha portato a sviluppare atteggiamenti che finiscono per interferire con le relazioni che vorremmo instaurare.

Ognuno di noi è il risultato di un’intricata rete di fattori causa-effetto. Ciò significa che siamo il frutto di quello che abbiamo appreso con le nostre esperienze passate, dall’infanzia a oggi. È chiaro che chi è cresciuto in un ambiente ostile, chi è stato escluso, schernito o addirittura bullizzato, ha imparato a rappresentarsi un mondo svilente, duro, con il quale fare a pugni ogni giorno o dal quale sentirsi schiacciato ogni giorno.

Al contrario, chi è cresciuto in un ambiente supportivo, è stato sempre coinvolto nelle attività di gruppo scolastiche e in famiglia sentiva che la sua opinione aveva un peso, ha imparato a rappresentarsi un mondo accogliente, nel quale poter agire in piena libertà. Un mondo che non schiaccia, che sicuramente a volte colpisce ma nel quale ci si può esprimere.

Eppure il mondo in cui viviamo è uno solo. Sono le esperienze che facciamo a renderlo diverso. La persona dello “scenario uno” (mondo ostile) difficilmente riuscirà nella sua vita a sperimentare ciò che vive la persona dello scenario due (mondo complicato ma da esplorare senza paura). Non è un peccato che esperienze pregresse debbano condizionare a vita il modo in cui percepiamo il mondo? La nostra visione delle cose è indotta dalle esperienze che facciamo, allora cambiando tipo di esperienza “sarebbe” possibile cambiare anche visione! Esatto! Ma dico “sarebbe” perché c’è una grossa trappola: la nostra visione delle cose ci guida nelle scelte inconsapevoli di fare nuove esperienze!

Si tratta di un tranello bello e buono! Un cane che gira su se stesso tentando di mordersi la sua stessa coda. Ma cosa c’entra tutto questo con i comportamenti che allontanano gli altri da noi? Quando nella nostra vita collezioniamo determinate esperienze sgradevoli o addirittura devastanti, esse si riflettono in noi condizionandoci in diversi aspetti e modi di fare. Alcuni dei quali, sono capaci di allontanare gli altri oppure gettare le basi per  relazioni tossiche. Vediamoli insieme.

7 comportamenti che fanno allontanare le persone da te

A volte una relazione sembra finire per incompatibilità di carattere, ma questo solo all’apparenza. Il più delle volte le relazioni finiscono perché logorate dal carattere di uno o di entrambi i componenti della coppia. Quel logorio è dato da modalità pressanti di vivere la relazione. Se la relazione non respira, finisce per soffocare e la dipartita non avviene affatto per incompatibilità di carattere, è piuttosto un omicidio! Questo si verifica nelle relazioni di coppia così come nelle amicizie, nei rapporti di lavoro e in tutte le relazioni interpersonali che stringiamo.

Ci sono dei fattori che fanno da repellenti o almeno allontanano le persone dello scenario 2, cioè quelle che vedono il mondo come un posto complesso, complicato, pieno di contraddizioni ma in cui potersi esprimere con pienezza, da esplorare e da vivere. Ecco quali sono questi comportamenti repellenti che allontanano le persone sane e tengono vicine le persone tossiche.

1. Indignarsi e avere un’opinione (negativa) su tutto

L’indignazione è la maschera che usa l’impotente, colui che per primo si è arreso alla sgradevollezza della vita che è riuscito a costruirsi. Riversa la propria frustrazione sugli altri, vicini e lontani. Fa continue iniezioni di tossicità e non risparmia mai nessuno, la società, le mode e i personaggi pubblici divengono prede facili. Nella vita di coppia trasferisce la sua impotenza sul partner che ritiene intimamente causa della sua insoddisfazione.

Indignarsi costantemente per tutto, sfoggiare rimostranze e additare tutto, non ha mai elevato nessuno. Se hai questa abitudine, riflettici sopra. Così facendo, che apporto credi di dare a questo mondo?

Al mondo non servono altri critici o giudici severi. Al mondo serve qualcuno che sappia dare il buon esempio, se ti ritieni in grado di farlo, inizia a prendere in mano le redini della tua vita e trasformala nel posto migliore in cui meriti di stare. Se pensi di non poterlo fare è solo perché fino a oggi, le tue esperienze ti hanno indotto a pensarla così, ma tu puoi! Hai molto più potere di ciò che immagini quindi non limitarti all’indignazione, agisci ma fallo nella tua vita. Più che sui comportamenti altrui, che il vicino di casa, il collega, la società o Maria De Filippi, meglio concentrarsi sulla propria condotta! Se ritieni che il mondo non vada bene così come è, comincia dal tuo orticello. Puoi renderlo meraviglioso.

Non è necessario avere un’opinione su tutto, soprattutto quando nella tua vita hai imparato a vedere il mondo nero. Rabbia, rancore ed esperienze di vita pregresse che richiamano impotenza e ingiustizia aprono le porte alle opinioni negative generalizzate. Diciamocelo, non so se tu sei tra queste ma alcune persone confondono la libertà di opinione con la voglia di insultare, con il bullismo e con la valvola di sfogo alle frustrazioni personali. Eppure c’è un netto confine tra offendere e dire la propria.

Possiamo imparare a esprimerci senza ferire o screditare. Anche se qualcosa ti indigna o vuoi esprimere la tua opinione sui fatti di attualità, puoi farlo in modo intelligente e non in modalità Selvaggia. Siamo più evoluti di così. Chi offende pesantemente qualcuno non sta esercitando la sua “libertà di opinione” sta solo palesando la sua inadeguatezza e la sua incapacità di rapportarsi al prossimo.

2. Mettere ansia (e vivere male)

Questo è un “difetto” che ha appreso chi è stato costretto a sacrificare tutto il sacrificabile. Alcuni di noi, crescendo, hanno appreso la pressione di dover fare tutto e subito. Questo apprendimento è stato così potente da rientrare a far parte nella propria personalità. Purtroppo questo apprendimento toglie la salute di chi lo vive: qualsiasi cosa da fare può diventare fonte di stress. L’impellenza vissuta in prima persona viene trasferita anche sugli altri.

Da un lato, c’è una persona che -diciamocelo- è quasi incapace a rilassarsi! Anticipa eventuali imprevisti, si prospetta il peggio (così come in precedenza gli ha insegnato la vita) e dall’altro c’è una persona che assorbe e subisce tutte queste pressioni. Tali pressioni possono trasformarsi in ansia. Vuoi davvero essere una persona che mette ansia? Impara a rilassarti, impara a evocare una buona dose di calma… il tempo troverà comunque il modo di scorrere senza che tu te ne renda conto, tanto vale rallentare e concentrarsi sul presente.

3. Vittimismo

Tutti attraversiamo momenti bui nella vita. C’è chi, però, ha imparato a vedere il mondo solo sotto una lente nera e si comporta come se fosse una perpetua vittima del partner, dei figli, del capo, dei genitori, del destino (…). Probabilmente queste persone sono state veramente vittimizzate o hanno subito gravi perdite e fatto enormi sacrifici. Ognuno, però, è chiamato ad andare oltre. È crudele, ma per quanto tu abbia perso ieri, la vita va avanti oggi. Non sposarti al dolore. Non rimanere prigioniero di ciò che hai vissuto ieri. Nel tuo passato forse sei stato vittima di un evento o di una serie di abusi, oggi hai la responsabilità di prenderti in carico il tuo benessere.

4. Dedicarsi troppo a poche cose

Ti piacerebbe se un tuo amico ti ripetesse costantemente sempre le stesse cose? Alcune persone sono monotematiche e ossessive, parlano sempre e solo di un argomento, lo ripetono fino allo svenimento (di chi ascolta) e, quando l’altro riprende i sensi, sono pronte a ripartire daccapo! Se tendi a parlare sempre dei medesimi argomenti (il tuo amante che si fa sentire a singhiozzi o quanto è assurdo il comportamento di tizio o caio), allora arricchisci la tua vita. Promettiti di fare un’attività diversa a settimana. Che sia una passeggiata a un nuovo parco pubblico, la visita a un museo o una corsa in riva al mare. Se hai tratti ossessivi, arricchisci la tua vita con cose nuove! Farà bene a te e alle relazioni che instaurerai.

5. La rabbia che ferisce

Chi ha imparato a fare a pugni con il mondo, sa bene che spesso è la vita a picchiare più forte. Così, dinanzi alle avversità, ha una soglia di sopportazione molto bassa: dentro di sé già prospetta il peggio. Questo approccio alla vita si traduce in irritabilità, intolleranza e rabbia facile. Se sei una persona che “scatta” per un nulla, sappi che la tua rabbia cronica può finire per ferire le persone che più ami. Se in passato hai subito tanti torti e ingiustizie, non è detto che debba succedere ancora. Non solo, sicuramente nella tua vita di oggi ci sono tante cose in grado di regalarti calma e serenità e se ancora non le vedi, allora hai solo bisogno di nuovi occhi per guardare.

6. Il sarcasmo difensivo

Il sarcasmo va tanto di moda. Basta vedere 5 minuti di qualsiasi varietà per ascoltare battute sarcastiche. Il sarcasmo, però, può essere molto caustico e ledere l’autostima di chi hai di fronte. Non ha niente a che vedere con l’ironia, infatti se questa è guidata dalla complicità e la condivisione, il sarcasmo è guidato dal disprezzo e dall’umiliazione.

Molte persone si nascondono dietro al sarcasmo per proteggersi, perché, in definitiva, hanno paura di essere feriti. Allora che fanno? Feriscono per non apparire deboli. Sono le classiche persone che, anche se la relazione va bene, decidono di lasciare l’altro per non essere lasciati! Lavorare sull’intimità, sulla capacità di sentirsi accanto a qualcuno, sul proprio senso di appartenenza, è la cura migliore all’eccesso di sarcasmo. Le persone saranno più disposte a sostenerti e starti vicino se elimini ogni scudo e getti via la maschera.

7. L’Accondiscendenza

L’accondiscendenza meriterebbe un trattamento a parte. È bello essere disponibili ma con dei limiti. Alcune persone, fin da bambine, hanno imparare a dire sempre «sì» pur di farsi accettare. Queste persone, finiscono per far parte di una coppia o di una comitiva solo per quello che sono in grado di fare e di offrire, così facendo, corrono il rischio di non conoscere mai il vero amore incondizionato. Imparare a dire, in modo assertivo, un «no» sentito e definitivo, senza paura o imbarazzo, sarà un salto evolutivo che ti consentirà di circondarti di chi saprà apprezzarti per ciò che sei e non per ciò che dai!

Liberati dal passato per costruirti il presente che meriti

Come premesso, quando cerchiamo di cambiare la nostra vita o anche solo un aspetto del nostro carattere, ci scontriamo contro un muro. Non è la forza di volontà che ci manca, ne’ la paura del cambiamento che ci frega, semplicemente non sappiamo come fare.

Come è possibile concedersi nuove esperienze, nuovi apprendimenti, se non sappiamo da dove iniziare? Allora finiamo per ripetere sempre gli stessi scenari, precludendoci delle opportunità che dovrebbero spettarci di diritto! Lavorare su te stesso è l’unica strategia efficace per trasformare la tua vita nel posto in cui meriti di stare. Nel mio libro «Il mondo con i tuoi occhi» trovi tutti gli strumenti essenziali per concederti finalmente le possibilità che fino a oggi ti sono state precluse. E’ da poco uscito ed è già il più consigliato dagli psicoterapeuti. Il libro lo trovi su questa pagina amazon o in qualsiasi libreria.  Per ispirarti, ti lascio la recensione che ci ha scritto un lettore su Amazon: “ci sono tanti bei libri di psicologia incentrati sull’autoanalisi e sulla crescita personale, ma soltanto uno è un capolavoro di efficacia: «Il mondo con i tuoi occhi»”. 

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia e genetica del comportamento
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