Può succedere di avere reazioni emotive intense senza capire cosa ha scatenato tale risposta; quando per esempio sentiamo una profonda antipatia nei confronti di una persona appena conosciuta, quando siamo tristi senza motivo apparente, quando ci irritiamo per un piccolo imprevisto, quando ci arrabbiamo in modo eccessivo… Se ti capitano situazioni simili è probabile che tu abbia un’ipersensibilità emotiva.
Avere sempre le emozioni a fior di pelle
Ognuno di noi ha una peculiare soglia di sensibilità. Le persone molto sensibili hanno una soglia di attivazione molto bassa, ciò significa che il cervello di queste persone, nell’elaborare gli stimoli, trasmette continuamente il messaggio «questo è importante, fai attenzione!». Lo fa anche quando la persona si trova di fronte a stimoli neutrali. Saper tollerare un brutto imprevisto non è cosa facile ma per coloro che sono particolarmente ipersensibili può risultare davvero complesso! Vorrei precisare che essere ipersensibile non è un disturbo e per certi versi presenta dei vantaggi. In questo articolo vorrei però soffermarmi sugli aspetti negativi che questa condizione comporta.
Le persone che si inquadrano nell’ipersensibilità emotiva perdono facilmente la visione globale e questo li porta a reagire in modo eccessivo davanti a dettagli che magari possono passare inosservati agli altri. Per esempio, una parola o una frase detta magari in modo ironico o con lieve umorismo può provocare nella persona ipersensibile una forte aggressività, fastidio o rabbia. In pratica, interagire con una persona ipersensibile emotivamente può sembrare un percorso a ostacoli più che a una normale conversazione dove inciampare è facile. Basta un niente per provocare una reazione sproporzionata.
Caratteristiche dell’ipersensibile
”Ho sempre saputo di essere troppo sensibile. Fin da quando ero piccola mi accorgevo di non percepire le cose come gli altri bambini, ma di sentirle in maniera molto più profonda, intensa, lacerante, da qualche parte fra il cuore e la pancia. Però non riuscivo a esprimerle in nessun modo..Mi dicevano che ero troppo sensibile”. Federica Bosco La vita non è affatto semplice per chi ha un temperamento ipersensibile dato che è prigioniero delle sua stessa ipersensibilità. Questa condizione potrebbe essere causa di diverse problematiche nel corso della vita, a livello personale o interpersonale. Riconoscere la propria natura è la premessa indispensabile per cambiare. E per lavorare su quello che sembra un difetto e che, invece, si può trasformare in una grande e positiva risorsa.
Quali sono gli effetti negativi?
- Ha maggiori probabilità di esperire ansia o depressione rispetto alle persone con un livello di sensibilità nella norma
- Al minimo intoppo o imprevisto diventa teso o nervoso
- Non è in grado di misurare la portata delle parole, così si possono ferire gli altri per mancanza di tatto
- Reagisce impulsivamente, specialmente quando è preda di emozioni come rabbia, odio, risentimento o paura
- Nei momenti di alta intensità emotiva, non tiene conto delle emozioni delle persone con cui si relaziona
- Prende le decisioni lasciandosi trasportare solo dalle emozioni, senza analizzare le conseguenze delle proprie azioni
- E’ estremamente suscettibile agli eventi della vita
- Crolla facilmente davanti agli ostacoli
Fattore aggravante è la bassa autostima, condizione che lo porta a preoccuparsi eccessivamente e ingiustificatamente del parere della gente; nella sua mente pervadono sentimenti di intolleranza o irritazione quando gli altri non soddisfano le sue aspettative. Inoltre, si percepisce come goffo o inappropriato in situazioni sociali di gruppo o in momenti di intimità romantica. In pratica, è eternamente preoccupato di essere giudicato dal proprio partner, parenti o amici!
E i vantaggi delle Persone Altamente Sensibili?
Nonostante i possibili svantaggi e le sfide che possono affrontare, le persone altamente sensibili possono anche trarre numerosi vantaggi dalla loro sensibilità unica. La capacità di cogliere sottili sfumature e dettagli può essere un’abilità preziosa in diverse aree, come l’arte, la musica, la scrittura e la terapia. Le persone altamente sensibili spesso hanno un’intuizione acuta e una profonda capacità di percezione, che può arricchire le loro esperienze creative e relazionali.
La sensibilità alle emozioni e all’energia degli altri può essere un dono nel campo delle relazioni interpersonali. Le persone altamente sensibili sono spesso ascoltatrici attente e compassionevoli, in grado di capire le sfumature delle emozioni altrui e rispondere in modo empatico. Questa capacità di connessione e comprensione può contribuire a relazioni più significative e soddisfacenti. In ambito professionale, le persone altamente sensibili possono eccellere in ruoli che richiedono un’attenzione ai dettagli, la capacità di percepire le esigenze degli altri e una mente analitica. Sono spesso persone creative, innovative e riflessive, che portano una prospettiva unica alle sfide che affrontano.
Ipersensibilità emotiva nelle relazioni sentimentali
Nella coppia, chi ha una ipersensibilità emotiva è vittima di frequenti incomprensioni che non fanno altro che instillare in chi ne soffre il dubbio fondamentale di non essere amato abbastanza o, al contrario, di non essere all’altezza. Da qui un’escalation di pensieri negativi che in taluni casi portano all’appiattimento emotivo.
Come imparare a gestire le proprie emozioni?
L’Ipersensibilità emotiva può essere gestita con l’Autocontrollo emotivo. Consiste nell’imparare a gestire le emozioni in modo assertivo, così da non invalidare te o gli altri. Per controllare la rabbia, l’irritabilità e liberarti dallo stress è importante fermarsi, fare un bel respiro e analizzare la situazione. Le reazioni, come abbiamo detto, sono passeggere.
Dovrai innanzitutto capire cosa ha scatenato la reazione (a volte ci si può sentire offesi, irritati, delusi e tuttavia non riuscire ad identificarne il motivo), cercare di razionalizzarle il più possibile, e prendersi il tempo necessario per rifletterci, smettendola di incolparsi di tutto, e ricordandosi anche che non si sceglie di nascere altamente sensibili, e soprattutto, che non c’è niente di sbagliato nell’esserlo.
Può essere utile tenere un diario: annotare l’episodio e le principali emozioni provate e il motivo scatenante. Spesso anche solo individuare la causa del proprio malessere può tranquillizzare. Per esempio, riconoscere i pensieri parassiti che assorbono energia, bilanciare corpo e mente, liberarsi dei giudizi negativi su se stessi, focalizzare l’attenzione stabilendo delle priorità, usare bene l’empatia, regolare il ritmo di funzionamento interno (né troppo accelerato né troppo rallentato), tenere sotto controllo le situazioni che rischiano di diventare stressanti. Non si tratta di reprimere, negare o nascondere quelle emozioni, ma canalizzarle affinché possano svolgere le loro funzioni nel miglior modo possibile.
La plasticità cerebrale
Sai, il nostro cervello è «plastico». Ma cosa significa? Significa che il nostro cervello ha la capacità di cambiare la sua struttura e il funzionamento per tutta la vita, in risposta a numerosi fattori, come anche le esperienze di vita che facciamo. Fino a oggi, semplicemente, non hai mai sperimentato un senso di profonda calma in grado di fornirti le rassicurazioni necessarie a valutare gli stimoli in modo più tenue. Essere sensibili può essere molto faticoso. Puoi nutrire la tua mente mantenendo l’entusiasmo e il brio per le piccole gioie della vita e, al contempo, sviluppare la sicurezza necessaria per vivere gli eventi scomodi della vita in modo meno sopraffacente. È nelle tue facoltà.
Da adulti ci comportiamo come se avessimo resettato tutto il nostro passato emotivo. Invece è tutto lì, in un bagaglio emotivo che pesa sul cuore. Per alleggerirci, abbiamo bisogno di guardarci dentro, di frugare nel nostro passato a caccia di risposte. Già, per vivere bene, abbiamo solo bisogno di imparare a conoscerci e alleggerirci il cuore. Sai, ho scritto un libro che può interessarti, i primi capitoli sono dedicati proprio all’elaborazione delle emozioni. Ha già aiutato decine di migliaia di persone, tanto da essere considerato il libro più consigliato dagli psicologi. Il libro è s’intitola “D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce“. Ti prometto che, quando avrai letto l’ultima pagina, avrai la considerazione di cui hai bisogno. Mollerai la presa e smetterai di affannarti dietro a persone o cose che ti tormentano. Puoi trovare il pluripremiato manuale in qualsiasi libreria d’Italia o su Amazon, a questo indirizzo.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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