La stabilità emotiva è intesa come la capacità di percepire la realtà per ciò che è realmente senza subire condizionamenti legati alle emozioni. Le emozioni possono innescare cambiamenti d’umore, cambi repentini di rotta, oscillazioni, dubbi sentimentali e tanto altro.
Chi è emotivamente stabile è capace di regolare le emozioni e affrontare la vita in modo sano e produttivo
Le emozioni condizionano fortemente la nostra vita e ogni singola scelta. Il peso della tristezza, l’angoscia della paura, il vuoto della noia, l’esplosività della rabbia, il sollievo della gratitudine, il brio della gioia…Tutti noi conosciamo queste emozioni anche se innescano comportamenti differenti in base alla forza emotiva del singolo. Proviamo a capire, in termini pratici, che cos’è la stabilità emotiva.
- Se presi dalla paura della solitudine passiamo da una relazione all’altra, possiamo definirci emotivamente stabili?
- Se presi dal vuoto della noia decidiamo di ravvivare la nostra vita attaccando briga con chi ci è accanto, possiamo definirci emotivamente stabili?
- Se presi dalle tensioni ci lasciamo andare all’alimentazione incontrollata, possiamo definirci emotivamente stabili?
La risposta è no, no e ancora no. La stabilità emotiva si può misurare osservando il nostro comportamento: non solo ciò che facciamo ma anche ciò che non facciamo!
10 caratteristiche delle persone emotivamente forti
A volte finiamo per sentirci sconfitti e sopraffatti senza neanche capire cosa sta succedendo! Questo è certamente un sintomo di un’emotività fragile e di una bassa capacità introspettiva. La disregolazione emotiva è quel fenomeno che ci fa perdere la bussola ed è strettamente correlato alla stabilità psicologica. La stessa ansia è un chiaro sintomo di una certa difficoltà a regolare le emozioni, come ho già spiegato più volte:
L’ansia insorge quando il soggetto non ha abbastanza mezzi a disposizione per gestire un’emozione e, per questo, finisce per non elaborarla, quasi come se volesse cancellarla. Il problema è che, nella nostra mente, nessuna emozione viene cancellata e questa ritornano in forma di vari disturbi, tra cui, l’ansia. E’ chiaro, una persona emotivamente stabile è capace di regolare le sue emozioni e, grazie a esse creare confini, accrescere l’autostima, stringere relazioni sane e altro ancora.
10. Sono autosuffienti – sono immuni alla manipolazione
Le persone emotivamente sane sono autosufficienti, così non rischiano di instaurare un rapporto basato sulla dipendenza affettiva, non rischiano di essere manipolati ne’ controllati. La stabilità emotiva regala una certa immunità alla manipolazione e non solo. Non hanno paura di rimanere soli, ne’ di essere abbandonati. Non “devono essere salvati”, ne’ tentano di “salvare” o cambiare gli altri.
9. Hanno una sana autostima – sono immuni alla dipendenza affettiva
La popolarità del “tema narcisismo” innesca molta confusione sul concetto di autostima. Il narcisismo è legato a una falsa fiducia in sé che innesca il bisogno di screditare il prossimo. Chi ha una sana autostima è capace di riconoscere i suoi limiti, apprezzare i punti di forza e lavorare sulla crescita personale. Una sana autostima rende immuni alla paura del rifiuto ed è la base fondamentale dell’autosufficienza.
8. Non sono passive, non sono reattive ma sono proattive – sanno prendere decisioni consapevoli
Chi ha una buona stabilità emotiva sa di essere responsabile della sua vita e soprattutto, è in grado di prendere decisioni in linea con i suoi bisogni. Non vive la vita passivamente incolpando il destino delle sue frustrazioni, non ha una reattività che può mettere a rischio il suo benessere o le sue relazioni… piuttosto è proattiva: è orientata al cambiamento, al miglioramento e all’autoaffermazione.
Mentre le persone passive si sentono sopraffatte e subiscono qualsiasi evento senza riuscire a cambiare la situazione, le persone reattive passano all’azione ma “in automatico”, senza prendere decisioni consapevoli. Le persone stabili emotivamente sono proattive, dotate, cioè, di uno spiccato senso dell’iniziativa che è perfettamente in linea con emozioni e pensieri. E’ facile capre la differenza tra queste tre categorie, perché solo le persone proattive si muovono spinte da motivazioni egosintoniche, cioè in armonia con i propri interessi e bisogni più profondi.
7. Alfabetizzazione emotiva e auto-riflessione – sanno fare ordine nella loro vita
Per avere motivazioni egosintoniche (in sintonia con i propri bisogni) è necessario conoscersi a fondo. La stabilità emotiva è accompagnata da tutte le risorse necessarie per guardarsi dentro. Chi è emotivamente instabile si lascia guidare dalle emozioni primordiali che affiorano in superficie senza considerare le conseguenze a lungo termine di questo atteggiamento… senza neanche comprendere di essere vittima di un atteggiamento insano. Le emozioni possono essere considerate come una bussola nella vita: ci possono guidare verso i luoghi più magici o verso frustrazioni che ci appariranno come “inevitabili”.
Le emozioni possono essere le nostre più grandi alleate ma dobbiamo essere allenati all’auto-riflessione. Chi è emotivamente stabile è in grado di sperimentare un alto livello di consapevolezza: è capace di riconoscere ciò che sente, conosce le cause del suo sentire e il significato del “suo sentire” in rapporto alla sua esistenza.
Per chi è emotivamente instabile la vita è una corsa. Certo, può capitare a tutti: ci lasciamo sopraffare dalle emozioni e percorriamo il cammino della vita a briglie sciolte. Certo, può capitare anche a una mente sana… la differenza è che, grazie a una buona capacità introspettiva, basterà ritagliarsi un po’ di tempo per guardarsi indietro, riflettere su ciò che sta accadendo nel “mondo interno ed esterno” e fare un po’ di ordine nella vita. La quantità di ordine necessaria è proporzionale alla quantità di tempo e di esperienze trascorse in preda alla più totale inconsapevolezza o cecità emotiva.
6. Hanno una mente razionale – non si raccontano bugie
Chi è dotato di instabilità emotiva tende a distorcere la realtà: la sua percezione delle cose è viziata da carichi emotivi mal gestiti. Prima ho detto che le emozioni possono essere una bussola in grado di indicarci il cammino della vita…. ma non solo. Le emozioni fanno da filtro… proviamo a immaginarle come se fossero un paio di occhiali, ogni volta che indossiamo occhiali con un mix di emozioni diverse, filtriamo la realtà in modo differente.
La realtà è sempre quella ma i filtri emotivi ce la fanno percepire e vivere in modo diverso, ma di questo ho già parlato nell’articolo “3 modi per regolare le emozioni”… ora vediamo come può aiutarci la stabilità emotiva!
Una mente stabile riesce a vedere la realtà per ciò che è perché sa come regolare le sue emozioni e mantenere un punto di vista razionale. Il suo elevato grado di consapevolezza, connesso alla sua razionalità, gli consente di accettare ogni situazione senza mai ingannare se stesso. Una mente instabile, nel tentativo di accettare la realtà, la distorce e cade nell’autoinganno emotivo: finisce col raccontarsi una serie di bugie che poco o niente hanno a che fare con il mondo esterno.
5. Sono adattabili – sanno che non tutto si può controllare
La capacità di adattarsi a contesti diversi è uno dei tratti più utili da avere! Ci fa stare bene con noi stessi facendoci sentire sempre a nostro agio. Le persone mentalmente forti sono in grado di adattarsi ai cambiamenti anche in situazioni problematiche. Ciò significa che sanno fronteggiare le ingiustizie della vita perché sono consapevoli del loro valore. Capiscono che ci sono cose che non si possono controllare!
Voler controllare tutto a tutti i costi, è il sintomo più comune di una profonda insicurezza esistenziale, è sinonimo di ansia. Chi è emotivamente stabile sa distinguere ciò che si può e ciò che non può controllare. Quando c’è qualcosa che non può controllare, si adatta e sposta la sua attenzione su ciò che può cambiare per innescare una cascata di miglioramenti nella sua vita.
4. Hanno una buona elasticità mentale – sanno essere felici per lunghi periodi
Chi ha una mente stabile scopre sempre nuovi modi per essere felice. Non è radicato a un concetto di felicità univoco e assoluto, sa che la felicità ha molte facce e sa di poter accedere a ognuna di esse. Questo perché chi ha una buona stabilità emotiva non segue schemi rigidi, è dotato di una spiccata elasticità mentale che non lo tiene ancorato a etichette o stereotipi.
Tutti noi dovremmo prendere atto che la vita ci sottopone a continui cambiamenti, la nostra mente, il nostro essere, si trovano in una continua evoluzione. Le etichette e gli schemi mentali non fanno altro che limitarci le possibilità di essere felici.
Un esempio pratico? Chi è forte mentalmente non porta avanti una relazione solo perché un tempo nella coppia regnava la felicità. Sa bene che una relazione può finire, di certo fa soffrire ma non per questo vive la fine di una storia come il peggiore fallimento della sua vita. Chi è emotivamente forte sa che le inevitabili vicissitudini dolorose della vita possono essere affrontate.
3. Empatia e compassione – non giudicano se stessi ne’ il prossimo
Le persone mentalmente stabili provano empatia per se stessi e, per estensione, empatizzano anche con il prossimo. Sono capaci di un’empatia sana e funzionale e sono auto-compassionevoli: non si accusano se commettono un errore, non si condannano… perché si accettano per ciò che sono e sanno che da un errore può nascere un miglioramento.
Essere autocompassionevoli non significa essere immuni dalla sofferenza legata a un errore, significa sapersi perdonare e comprendersi a pieno. Chi ha una mente instabile può provare empatia, ma spesso si tratta di un’empatia disfunzionale così come ho spiegato nell’articolo “Gli aspetti negativi dell’empatia”.
2. Accettano se stessi – non cercano di soddisfare tutti ne’ sentono il bisogno di screditare il prossimo
Chi ha una buona stabilità emotiva sa riconoscersi, accettarsi, comprendere il proprio valore e sentirsi “coeso” con se stesso. La instabilità emotiva, al contrario, dà un eccessiva importanza al giudizio altrui. Ogni volta che qualcuno ci critica o ci fa sentire inadeguati, in mancanza di una buona stabilità emotiva finiamo per perdere una piccola dose di quell’amore che avevamo per noi stessi. La totale accettazione del sé non è vincolata al giudizio del prossimo. La verità è che non possiamo piacere a tutti, la verità è che basta accettarsi per capirlo e stare bene.
Accettarsi significa saper dire di no, accettarsi significa aiutare gli altri per gentilezza e non per bisogno di approvazione. Chi si accetta non sente il bisogno di screditare il prossimo per sentirsi migliore. Una mente instabile, invece, tende a essere permalosa e a subire amaramente le critiche del prossimo così come ho spiegato nell’articolo Perché si è permalosi.
1. Sono consapevoli e lavorano sulle loro ferite interiori – sanno instaurare relazioni sane
L’essere affermativi, il “sapersi confrontare”, la capacità di attivare azioni costruttive, anziché distruttive, la capacità di scegliere le persone con le quali stare bene… questi fattori ci indicano che la nostra vita è orientata verso il benessere, sono indicatori di un’emotività funzionale e matura. Al contrario, un’emotività instabile ci porta a stringere legami con vampiri energetici, narcisisti e persone che possono fare leva sulle nostre ferite interiori.
Nessuno ha mai tentato di impartirci un’educazione emotiva
Ci insegnano a dire «grazie» e «per favore» ma non ci insegnano ad ascoltare e rispettare i nostri bisogni. Ecco perché ho sentito il bisogno di scrivere un nuovo libro. S’intitola «Il mondo con i tuoi occhi» e t’insegna come imparare a conoscerti, come ascoltare le tue voci e come, finalmente, appagarle. Questo manuale ti fornisce un’analisi schietta e sincera su come funzionano le dinamiche psicoaffettiva che ci accompagnano, dalla nostra nascita a oggi. È, in assoluto, il primo libro di psicologia che tiene conto, a 360° delle basi biologiche che accompagnano lo sviluppo umano e di come queste influenzano processi come l’attrazione, l’innamoramento, l’amore e… gli incastri emotivi! Sì, gli incastri emotivi sono diversi dall’amore e nel libro tracciamo un netto confine tra quelle che sono le dinamiche interpersonali sane (e che fanno bene) e ciò che invece è disfunzionale e finisce per danneggiarci o addirittura distruggerci nella nostra identità. Quanti di noi, infatti, si sono persi fondendosi nella coppia? Quanti di noi, hanno trascurato i propri bisogni per il bene dell’altro? Purtroppo, molti!
Quando siamo in coppia, dimentichiamo di nutrire la nostra identità e di far valere quei bisogni legittimi che rappresentano l’ABC del benessere psicofisico personale. Eppure, un modo assertivo per affermare se stessi e far valere i nostri bisogni, c’è! È necessario “solo” imparare ad ascoltarsi, comprendersi profondamente e comunicare all’esterno ciò che ci portiamo dentro. Come? Anzitutto guarendo. In questo libro, infatti, non ti racconto una favola, non addolcisco la pillola, nessuno affermerà che risanare se stesso sia un gioco da ragazzi. Non ti racconterò una storia d’amore, piuttosto ti fornirò gli strumenti per comporne “UNA VITA TUA”, ricca, ricchissima e piena di emozioni tutte da vivere. Perché le emozioni vanno vissute e non subite, così come l’amore. Impara a vivere l’amore che meriti.
Un passo alla volta, una pagina alla volta, impariamo a trovare amore nella nostra stessa luce! Intendiamoci, un libro non può cambiarti la vita ma può aiutarti a costruire relazioni migliori, con te stesso e con gli altri. Il cambiamento, poi, sarà inevitabile. Non ti dico questo perché sono di parte, te lo consiglio da lettore a lettore. Il libro, «Il mondo con i tuoi occhi», è disponibile in prevendita su Amazon e sarà disponibile in tutte le librerie dal 29 ottobre. Per tutte le informazioni sul libro ti rimando a questa pagina Amazon.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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