Comportamenti tipici di chi sta insieme al partner per paura della solitudine

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Può capitare di stare in una relazione in cui l’amore è l’ingrediente maggioritario. L’iniziale periodo di innamoramento è, per la coppia, un idillio: spesso, inconsapevolmente, ci ritroviamo a filtrare i soli aspetti positivi dell’altro, notiamo unicamente le cose in comune, i comportamenti più originali: mercurio e venere si sono allineati e il destino non può che compiersi per noi! Questo, naturalmente, vale sempre (o è auspicabile che lo sia in una coppia sincera) ma a volte può essere confondente, per esempio quando esistono incompatibilità significative. Quando si trova una persona che ci ama e che ci fa sentire apprezzati e speciali, è facile venire offuscati rispetto a questioni che, invece, andrebbero forse valutate con maggiore lucidità.

Non è una colpa, anzi, è un atteggiamento comprensibile, ma essere innamorati dell’amore (e di come ci fa sentire) non basta a far funzionare una relazione, specie nel lungo periodo. All’inizio di una storia è molto difficile capire se siamo di fronte al vero amore o se tutto o è un illusione. Quando ci si innamora, soprattutto i primi tempi, si vede solo ciò che si vuole vedere di una relazione, non si notano difetti, scorrettezze, non si litiga mai e sempre tutto perfetto

Vivere in coppia non è sempre facile, ci vorrebbe un manuale di sopravvivenza in alcuni casi. Possiamo comunque convenire che l’odio e il rancore che germogliano nel cuore non fanno stare bene, riuscire a perdonare e ricominciare è benefico principalmente per se stessi. Ma attenzione, perdonare si ma lasciarsi calpestare, assolutamente no!

Su quante cose sorvoli ogni giorno pur di essere in compagnia?

La paura della solitudine ci porta a commettere grossi errori soprattutto in campo affettivo; instauriamo delle relazioni emotivamente dipendenti e poco sane basate sulla paura di perdere l’altro anziché sulla gioia di dare incondizionatamente. Ecco allora che si sviluppa attaccamento e desiderio di possesso: esattamente il contrario della libertà, principio fondamentale dell’amore e dell’amicizia.

Pur riconoscendo che quelle relazioni non siano fatte per noi e non ci facciano stare bene, non riusciamo a troncarle per paura di rimanere soli. Così facendo non solo prolunghiamo questa sofferenza, ma escludiamo ogni possibilità di aprirci a nuove relazioni più salutari e adatte a noi (e all’altro). Sopportiamo un partner disordinato, sbadato, poco collaborativo. Certo litigare alla minima incomprensione rende una relazione più un campo di battaglia che un nido d’amore e i pretesti per litigare sono sempre all’ordine del giorno. Armarsi di pazienza è importante ma a volte siamo talmente abituati a comprendere l’altro e a giustificarlo che non ci rendiamo conto che ci sono cose che assolutamente non vanno tollerate perché rendono una relazione malsana

Riconoscere che sei alle prese con una relazione che porta dolore e sofferenza alla tua vita richiede un grande sforzo (molte sono infatti le persone che continuano a negare la disfunzionalità della propria relazione anche quando familiari o amici li mettono davanti alla realtà dei fatti) È quando inizi ad adeguarti e a rinunciare alle tue convinzioni, desideri, idee e bisogni fondamentali che iniziano a sgretolarsi le solide basi della tua relazione. Ci sono  cose che dovrebbero essere molto chiare sulle relazioni e su come il tuo partner dovrebbe comportarsi con te. Ecco perché è fondamentale riconoscere sin da subito cosa non devi tollerare in una relazione al fine di evitare una relazione disfunzionale.

1. Essere sminuita/o

Che sia la famiglia oppure la carriera, ricordati sempre chi sei, dove stai andando e dove vuoi arrivare. Se ti senti sminuita dal partner, non devi fare finta di niente!   Una frase sotto forma di battuta, un “Ma dai scherzavo”…se divengono comportamenti sistematici alla lunga feriscono. Un rapporto di questo tipo può andare avanti per anni. Poi all’improvviso, tutto diventa chiaro e quelle frasi sottili e fastidiose non vanno più bene. Quando arriva la goccia che fa traboccare il vaso, è ora di fare qualcosa di concreto. Parlane con il partner, spiegagli/le come ti senti e quello che provi ogni volta che le sue affermazioni ti feriscono.

Non dimenticare che credere in se stessi non significa sentirsi meglio degli altri e nemmeno credere di essere perfetti e al di sopra delle critiche. L’autostima non serve a credere di essere invincibili. Ma a ricordarti chi sei e quanto vali. Avere fiducia in se stessi serve a capire quando ci viene rivolta una critica costruttiva e quando, invece, è fine a se stessa. Le prima sono davvero utili per migliorarci e crescere……le seconde servono solo a sminuirci!

2. Rinunciare alla propria identità

Quante volte si è talmente innamorati che si è disposti a fare qualsiasi tipo di sacrificio? In amore molto spesso si perde il controllo della ragione e ci si lascia trasportare dai sentimenti. Ma attenzione, c’è sempre un limite. Certo, è normale essere presi dall’altro nella fase iniziale dell’innamoramento. Tuttavia, quando la relazione evolve e cresce, dovrebbe instaurarsi un equilibrio naturale tra la nostra vita e quella del nostro partner, in modo che  possiamo continuare a fare le nostre esperienze anche al di fuori del rapporto di coppia.

L’amore sano ha a che fare con l’interdipendenza, non con la co-dipendenza. Questo significa che all’interno di una relazione siamo due entità distinte e separate! Il fatto di amare una persona non significa rinunciare a te stessa, annullandoti all’interno del rapporto. Non rinunciare ai tuoi spazi, agli interessi, agli amici.  In una parola: conserva il tuo carattere e il tuo stile.

3. Annullarsi per amore

Rendere felice chi amiamo è più importante che rendere felici se stessi?  Eppure, sacrificarsi per il partner ha sempre conseguenze negative e spesso fa soffrire persone terze (i figli, i genitori, gli amici…) Dunque, se si vuole il bene di una persona è naturale impegnarsi a sostenerla nei momenti facili e in quelli più difficili. Ma è giusto farlo senza che nessuno si annulli. Non importa quanto sia grande l’amore che provi per lui non rinunciare ai tuoi sogni. Se ti presentano delle opportunità per raggiungere il tuo obiettivo coglile al volo con la consapevolezza che sarà dura ma alla fine il tuo partner, se è quello giusto ti capirà.

4. Lasciare le questioni irrisolte

Ci si rende conto che a nessun problema viene messo un punto. Piuttosto che “lavorare” fino alla risoluzione di esso si lasciano aperti discorsi, non si ragiona su soluzioni e non ci si impegna a non far riaccadere più la cosa. Ci si saluta ancora arrabbiati, si dorme schiena contro schiena e il giorno dopo si fa finta di niente.

Questo comportamento lascia in continuazione ferite aperte e crea vissuti di incomprensione, e in più lo stesso problema può ripresentarsi in quanto non è stato fatto molto per evitarlo. Questo può essere causato da eccessivo orgoglio che non fa “piegare” nessuno dei due della coppia, o anche solo uno dei partner. I litigi e le discussioni possono, invece, essere un’ottima fonte di crescita sia personale che della coppia.

5. Non dire sì quando vorresti dire no

L’autoaffermazione di te all’interno del tuo rapporto di coppia implica il fatto che non ti farai mai sottomettere dall’altro. La sottomissione può essere molto sottile e subdola, spesso non è visibile così facilmente e non è solo quella eclatante o violenta. La peggior sottomissione è quella segreta e silenziosa, che si esplica attraverso la tua incapacità di esprimere liberamente quel che vuoi, che desideri, che pensi.

Dire di ‘sì’ quando in realtà vorresti dire ‘no’ non è mai un bene. Se il tuo partner ti propone una cosa che non ti piace, sappi dire di no. Se manifesta una idea che non condividi, sappi dire di no. Se ti chiede di sacrificare qualche cosa che per te è importante, sappi dire di no. Accettare tutto quello che viene per “amore” del tuo lui o per il ‘quieto vivere’ non porta a nulla di buono e alla lunga ti renderà schiava della relazione.

Non pensare che l’amore, o quello che credi sia tale, debba vincere sempre o essere incondizionato

Come tutti i sentimenti, come tutte le sfide che si accettano, anche lo stare in coppia deve mantenere ben chiari dei limiti non valicabili che siano rispettosi di entrambe le parti. Se ti senti senza energie e hai perso il controllo delle tue emozioni probabilmente hai permesso al tuo partner di prendere una posizione prominente e egocentrica. Probabilmente l’hai fatto per motivi molto diversi: per amore, per paura o per mancanza di fiducia in te stessa. Ma facendo ciò, ti sei dimenticata di te stessa e hai sacrificato il rispetto di te stessa per la voglia di soddisfare i bisogni e i desideri del tuo partner.

Il problema è che, toccando il limite, il tuo livello di autostima sarà sceso ancora più in basso. Ti chiederai perché hai accettato la situazione fin dall’inizio, perché sei rimasta nella relazione così a lungo, perché hai sprecato il tuo tempo prezioso. Tutti questi pensieri non fanno altro che abbassare ulteriormente la tua autostima. Il risultato è che finisci per perdonare la persona che ti ha mancato di rispetto o trovi qualcun altro che ti tratta nello stesso modo in cui ti trattava il tuo ex. E la storia continua a ripetersi incessantemente, convincendoti che il problema sei tu e che non meriti di meglio. E invece tu MERITI! Meriti il meglio per te.

Vivere la solitudine significa mettersi in ascolto di sé.

La maggior parte delle persone riesce a sopravvivere senza guardarsi mai davvero nel profondo e non ponendosi troppi perché… questo non è certamente una colpa. Ricordiamoci solo che sopravvivere non corrisponde a vivere. Solo se siamo capaci di stare soli con noi stessi e solo se impariamo a vederci dentro, possiamo dire di star vivendo.

Chi non vuole limitarsi a sopravvivere, dovrebbe interrogarsi sul ruolo che riveste la solitudine nella sua vita… dovrebbe provare a svegliare la sua capacità introspettiva ormai assopita.

Vivere la solitudine significa mettersi in ascolto di sé. Vedere ciò che siamo, dare valore alla propria unicità. La solitudine consente di apprezzare la sorprendente ricchezza e le innumerevoli potenzialità del proprio io… allora perché non provare?!

Troverai l’amore nella misura in cui tu stessa/o ti sentirai degna/o di amore

Se non credi di essere desiderabile, se non credi di meritare di essere amata/o, se non credi di avere tanto da offrire, difficilmente troverai la persona “giusta”. Forse pensi di aver già superato questo step, di essere già oltre e ti domandi come mai non riesci a incontrare un partner. Magari è il caso che tu faccia un passo indietro.

RICORDA SEMPRE… meglio una dignitosa solitudine, che la compagnia di qualcuno o qualcuna a cui di te non importa nulla. Voler bene a se stessi è proprio questo: non darsi in pasto a chiunque, e sentire di meritare qualcuno in grado di amare e capire. Qualcuno/a che sta scegliendo veramente te con i tuoi limiti e i tuoi pregi. Sii la tua migliore amica. Amati, mettiti al primo posto, sii la cosa più importante che possiedi. Non accontentarti e ricordati sempre che sei una persona, non un oggetto, e che meriti di essere trattata come tale, una persona meravigliosa, degna di stima e di amore.

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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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