Comportamenti tipici di chi vuole svalutarti e come difenderti

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Le relazioni interpersonali possono essere un aspetto vitale della nostra vita, ma possono anche comportare sfide e difficoltà. In alcuni casi, ci troviamo ad affrontare individui che cercano deliberatamente di svalutarci o metterci in difficoltà. Questi comportamenti possono essere dannosi per la nostra autostima e il nostro benessere emotivo. Tuttavia, ci sono modi efficaci per difendersi da tali persone senza compromettere il proprio equilibrio emotivo.

Quando amiamo qualcuno, siamo disposti a tollerare e rimanere in silenzio anche se l’altro ci svaluta o ci sminuisce, perché pensiamo che cambierà. Spesso tolleriamo perché in un certo senso siamo abituati: siamo stati sminuiti tutta la vita, dunque non ci sta accadendo nulla di nuovo. Magari in famiglia siamo stati sempre sminuiti e criticati ed essendo cresciuti in un ambiente di questo tipo siamo più tolleranti verso questo tipo di comportamento. Eppure, a prescindere da questi due aspetti dovremmo imparare a dire no a questo, anche se siamo cresciuti in un ambiente colmo di abusi emotivi e/o se amiamo l’altro.

Perché le persone ti svalutano: il comportamento compensatorio

Ricevere critiche nella vita è normale, anzi spesso sono anche qualcosa di utile. Ma il discorso cambia se veniamo criticati e sminuiti in maniera continua e sistematica. Si tratta di una modalità che nei casi peggiori può sfociare nella violenza psicologica. Può succedere nel lavoro, ma anche nelle relazioni, sia di amicizia che di coppia. Ci troviamo di fronte con tutta probabilità a soggetti dal tratto narcisistico molto sviluppato o con un vero e proprio disturbo di personalità. In linea generale si tratta di narcisisti covert che, a differenza degli overt, soffrono di un senso di insicurezza riguardo loro stessi che affrontano cercando di “affondare” gli altri attraverso azioni o frasi svalutanti più o meno marcati.

Quando parliamo di controllo della mente siamo ben lontani da “trucchi di magia”, ma parliamo di metodi per influenzare il comportamento altrui ampiamente studiati e validati. Manipolare un’altra persona di modo che questa arrivi a fare, dire e pensare cose che mai avrebbe creduto possibili, è una realtà, ed è una grave forma di abuso emotivo. La manipolazione mentale porta gradualmente a perdere il controllo su se stessi, a modificare le proprie credenze, i propri valori, i comportamenti, le abitudini.

Per capire cosa porta gli altri a criticare dobbiamo partire dal concetto che la nostra mente mette in atto delle operazioni mentali, per lo più in modo inconsapevole, definite con il termine “meccanismi di difesa”, la cui funzione è quella di proteggerci dal provare eccessiva ansia. Esistono vari meccanismi di difesa, alcuni più maturi e più funzionali, altri più immaturi e più nocivi. Il meccanismo di difesa alla base delle critiche è definito  “proiezione”.

Cosa sono le proiezioni in psicologia

La proiezione è un meccanismo di difesa arcaico e primitivo che consiste nello spostare sentimenti o caratteristiche propri, o parti del Sé, su altri oggetti o persone. Attraverso la proiezione il soggetto espelle da sé e localizza nell’altro pensieri, sentimenti, desideri o qualità che sono suoi ma che egli non riconosce o rifiuta in sé. “Io non potrei mai pensare o fare questa cosa!”. Ma se guardassimo bene e attentamente dentro di noi ci accorgeremmo che quelle persone che noi critichiamo sono portatrici di caratteristiche che noi stessi non riconosciamo di avere e rifiutiamo. Si tratta di quelle parti che noi non vogliamo accettare di avere perché questo ci farebbe entrare in crisi.

I comportamenti più efficaci per svalutarti e farti impazzire

Esercitare questo potere sugli altri non è affatto semplice; è necessario utilizzare tecniche diverse per convincere qualcuno a cambiare il proprio sistema di credenze, i processi di pensiero e il modo in cui si sente ed agisce. Sentirsi sotto esame e ascoltare un continuo sminuimento del proprio operato rischia di diventare una fonte di frustrazione e smarrimento. La paura di essere malgiudicati ci fa tacere di fronte alle situazioni di pericolo e ci mette sulla difensiva ad ogni mossa. Ma esiste un modo che funziona per affrontare chi ci critica e sminuisce? Vediamolo subito. Ecco le tecniche più efficaci che il manipolatore usa per avere il controllo sulla sua preda.

1. Difesa preventiva

Quando qualcuno sottolinea il fatto che sono dei “bravi ragazzi” (o ragazze), che “devi fidarti di loro” fin da subito o enfatizzano la propria credibilità senza alcuna provocazione di alcun tipo, diffida di loro. Le persone tossiche ed abusive esagerano nell’esaltare la propria capacità di essere gentili e compassionevoli. Spesso ti dicono che dovresti fidarti di loro a prescindere, senza prima costruire una solida base di effettiva fiducia.

Potrebbero “esibire” un alto livello di empatia all’inizio della vostra relazione per prendervi in giro, per togliersi questa falsa maschera soltanto in un secondo momento. Nella fase di svalutazione del ciclo dell’abuso, quando la falsa maschera comincia pian piano a cadere, si scoprono come in realtà terribilmente freddi, insensibili e sprezzanti. Le persone sinceramente gentili hanno raramente bisogno di dimostrare costantemente le proprie qualità positive – trasudano il proprio calore molto più di quanto non ne parlino e sanno che le azioni valgono molto più delle semplici parole. Sanno che rispetto e fiducia hanno bisogno di reciprocità, non di parole.

Cosa puoi fare?

Per contrastare la difesa preventiva, valutate il motivo per cui una persona dovrebbe decidere di esaltare le proprie buone qualità. È perché credono che voi non vi fidiate di loro o perché sanno che non dovreste? Fidatevi delle azioni più che delle parole vuote e notate come le azioni mostrano ciò che qualcuno è, non chi dice di essere.

2. Triangolazione

Con “triangolazione” si intende l’atto di inserire nella dinamica interattiva un’opinione, prospettiva o la minaccia possibile di una terza persona. Spesso usata per convalidare l’abuso della personalità tossica, invalidando allo stesso tempo le reazioni della vittima a suddetto abuso, la triangolazione può anche essere usata per inventare triangoli amorosi che ti facciano sentire insicuro.

I narcisisti maligni adorano triangolare il proprio partner con sconosciuti, colleghi di lavoro, ex, amici o persino familiari per evocare in te gelosia e insicurezza. Usano anche l’opinione altrui per convalidare il proprio punto di vista. Questa tattica diversiva serve ad allontanare la tua attenzione dal loro comportamento abusivo e portarla verso un’immagine di loro come di una persona desiderabile e richiesta. Ti porta anche a dubitare di te stesso – se Marta è davvero d’accordo con Tommaso, vuol dire che io ho torto? La verità è che i narcisisti amano “riportare” falsità che gli altri avrebbero detto su di te, mentre in realtà sono loro a che ti stanno diffamando.

Cosa puoi fare?

Per resistere alle tattiche di triangolazione, renditi conto del fatto che chiunque sia la persona con cui il narcisista ti sta triangolando sta a sua volta venendo triangolata dalla tua relazione con il narcisista. Praticamente, chiunque viene preso in giro da questa persona. Ritorci la triangolazione contro il narcisista trovando il supporto di una terza parte che non si trovi sotto l’influenza del narcisista – e anche trovando la tua stima verso te stesso.

3. Testare i tuoi limiti e poi “risucchiarti”

Narcisisti, sociopatici ed altre personalità tossiche tentano continuamente di testare i tuoi limiti per capire quali possono oltrepassare. Più violazioni riescono a commettere senza conseguenze, più porteranno le cose agli estremi. Questo è il motivo per cui le vittime di abusi emotivi e fisici spesso vengono abusate in modo sempre peggiore ogni volta che tornano dai loro abusatori. Gli abusatori tendono a “risucchiare” verso di loro le vittime con dolci promesse, falso rimorso e parole vuote sulla loro intenzione di cambiare soltanto per abusare della loro vittima in modo ancora peggiore. Nella mente malata dell’abusatore, questo testare i limiti è una punizione per aver reagito all’abuso e anche per essere tornato.

Cosa puoi fare?

Quando un narcisista prova a schiacciare il bottone del “reset emotivo”, delimita con ulteriore forza i tuoi limiti piuttosto che farli retrocedere. Le persone particolarmente manipolative non agiscono grazie all’empatia o alla compassione, ma solo alle conseguenze delle loro azioni.

4. Frecciatine aggressive spacciate per battute

I narcisisti “in borghese” si divertono a fare battutine maliziose a tuo danno. Solitamente le spacciano per “battute” in modo da potersi permettere di dire cose terribili mantenendo un’aria innocente e tranquilla. Eppure ogni volta che te la prendi per un’affermazione insensibile e cruda vieni accusato di non avere senso dell’umorismo. Questa è una tattica utilizzata spesso nell’abuso verbale.

Eppure, la smorfia sprezzante e il luccichio sadico nei loro occhi li smaschera – come un predatore che gioca con il cibo, una persona tossica gode della tua sofferenza e dal riuscire a farla franca. D’altronde è solo una battuta, giusto? Sbagliato. È solo un’altra tecnica di gaslighting che ti porta a credere che il loro abuso sia uno scherzo, un modo per distogliere l’attenzione dalla loro crudeltà e puntare il riflettore sulla tua presunta sensibilità.

Cosa puoi fare?

È importante che tu ti faccia valere in questi casi e che tu faccia notare che non hai intenzione di tollerare questo genere di comportamento. Far notare alle persone manipolative che ti sei accorto delle loro tattiche per buttarti giù potrebbe portare ad ulteriore gaslighting da parte dell’abusatore, ma mantieni la tua posizione nettamente contraria al loro comportamento e termina subito l’interazione se necessario.

5. Sarcasmo condiscendente e tono paternalistico

Sminuire e denigrare qualcuno è il punto forte di una persona tossica, e il loro tono di voce è soltanto uno degli strumenti in loro possesso. Il sarcasmo può essere una via comunicativa divertente quando entrambe le parti sono d’accordo, ma i narcisisti lo usano costantemente come metodo per manipolarti e denigrarti. Se provi a reagire in qualsivoglia modo, infatti, è evidentemente perché “sei troppo sensibile”.

Venendo costantemente trattato come un infante e preso di mira quando osi esprimere te stesso, comincerai a stare particolarmente attento rispetto all’esprimere i tuoi pensieri e opinioni al fine di non venir rimproverato. Questa autocensura permette all’abusatore di zittirti con sempre meno sforzo, perché purtroppo comincerai a farlo in autonomia.

Cosa puoi fare?

Ogni volta che venite accolti da un tono sarcastico o paternalistico, fate notare la cosa seriamente e in modo assertivo. Non vi meritate che vi parlino come se foste dei bambini – né dovreste mai silenziare voi stessi per soddisfare le aspettative del complesso di superiorità di qualcun altro.

6. Farti vergognare

“Dovresti vergognarti” è una delle frasi preferite di una persona tossica. Può essere usata anche da qualcuno di non tossico, certamente, ma nel mondo dei narcisisti e dei sociopatici, farti vergognare è un metodo efficace che ha come obiettivo ogni comportamento o convinzione che potrebbe mettere in pericolo il potere della persona tossica su di te. Può anche essere utilizzato per distruggere o assottigliare l’autostima della vittima: se la vittima osa essere orgogliosa di qualcosa, farla vergognare per quel particolare tratto, qualità o traguardo può servire a diminuire la loro stima di sé e allontanare ogni orgoglio che possono provare.

Narcisisti maligni, sociopatici e psicopatici godono a usare le tue stesse ferite contro di te, dunque ti faranno vergognare anche per qualsivoglia abuso o ingiustizia tu abbia subito in vita tua come modo per traumatizzarti nuovamente. Sei sopravvissuto ad abuso infantile? Un narcisista maligno o un sociopatico dirà che devi pur aver fatto qualcosa per meritartelo, o si vanterà della propria infanzia felice per farti sentire mancante di qualcosa e indegno. Quale modo migliore di ferirti, d’altronde, che rigirare il coltello in una vecchia piaga? Queste persone cercano di riaprire le ferite, non di aiutarti a guarirle.

Cosa puoi fare?

Se hai il sospetto di avere a che fare con una persona tossica, evita di rivelargli qualsivoglia vulnerabilità o traumi passati. Finché non ti mostrano il loro vero carattere, non c’è alcun motivo di rivelare informazioni che potrebbero potenzialmente essere usate contro di te.

Da oggi si apre un nuovo capitolo… lo devi a te stesso!

L’ostacolo che non ti fa elevare, che non ti porta in cima alla montagna delle tue realizzazioni personali, sei tu stesso, insieme a tutte quelle credenze sbagliate e non veritiere che maturi e consolidi. Se non acquisisci la consapevolezza che VALI come persona, che sei UNICO e che hai già tutte le risorse potenziali per raggiungere QUALUNQUE META, rimarrai sempre bloccato in una condizione limitante. Sarebbe come iniziare una partita (in un qualunque gioco) sapendo di essere già stati sconfitti: non credi che con un siffatto atteggiamento mentale si perderebbe ancora prima di iniziare? Dunque, non ti sabotare da solo e non cadere nell’inganno dei limiti autoimposti!

L’amore non prevede un prezzo per quello che si dona agli altri

La sua dimostrazione non si fonda sulla convenienza, ma sulla reciprocità. Ricordalo, ricordalo sempre. E ricordati sempre che l’amore non misura il tuo valore: se qualcuno non ti ama, non è perché sei una brutta persona o non vali niente… L’amore non fa male. Sono le persone a farci male. E siamo noi stessi a farci del male, quando chiudiamo gli occhi, quando non riusciamo ad andare oltre. Quindi, allontana chi non merita le tue attenzioni. È il gesto più importante che puoi fare per onorare l’idea di amore e te stessa/o. Impara a cambiare per te e non per qualcun altro. Quell’amore che hai dentro e che volevi svendere serve a te per ricordarti chi sei.

Se il tuo partner ti svaluta, ricorda

Il tuo problema è che spesso agisci in «modalità automatica», senza comprendere che nelle tue emozioni e nei tuoi bisogni, può esserci una componente volitiva. Grazie al tuo intelletto, puoi modularti al meglio per rompere determinati schemi e trasformare la relazione di coppia in un luogo magico e appagante. Il primo passo da fare è ricordare che non sei impotente, in ogni momento puoi cambiare tutto, stravolgere ogni cosa fino a trovare il tuo spazio, quello in cui finalmente far sbocciare le quattro dimensioni d’amore: io amo me, tu ami me, io amo te, tu ami te! 

Se stai uscendo da un amore distruttivo o vuoi chiamarti fuori da una relazione che ti sta logorando, se tutto ciò che vuoi è dimenticare il tuo ex partner, allora non ti resta che mettere te al centro della tua vita. Non hai altra scelta: hai bisogno di maneggiarti con cura e trattarti – come non ha fatto lui/lei – cioè, come la cosa più preziosa che hai! Se finalmente sei pronto a meritare il tuo riscatto, ti consiglio di leggere il libro bestseller «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce», ha già aiutato decine di migliaia di persone a ritrovare se stesse e mettersi finalmente al centro della propria vita. Puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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