Concediti il lusso di celebrare te stesso, lo meriti

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Il termine orgoglio si riferisce ad un forte senso di autostima e fiducia nelle proprie capacità, unito alla gratificazione conseguente all’affermazione di sé. Alcune persone sono naturalmente orgogliose di sé nella giusta misura, altre, proprio non riescono ad apprezzarsi e altro ancora, invece, lo sono eccessivamente! L’orgoglio che eccede ogni limite e del tutto svincolato a meriti tangibili, prende il nome di superbia.

L’orgoglio immotivato può essere ricondotto a comportamenti di vanità e arroganza. Mentre la completa assenza di orgoglio può costituire un fattore di vulnerabilità: può farci accettare situazioni scomode, compromessi, può causarci difficoltà a dire «no» e può intrappolarci in relazioni insoddisfacenti.

Coltiva l’orgoglio vero

In psicologia si parla di falso orgoglio (anche detto come orgoglio positivo) e orgoglio vero. Il primo è riconducibile all’arroganza, ai tratti narcisistici, alla superbia e alla prevaricazione. Questo tipo di orgoglio fa sì che chi lo sperimenta si senta migliore degli altri. Poi c’è l’orgoglio vero (anche noto come orgoglio positivo), che è quello che promuove fiducia, motivazione, volontà a realizzarsi come persona completa. In questo contesto, la persona non sente neanche il bisogno di paragonarsi agli altri, ne’ quindi di sentirsi superiore, è in grado di stringere legami paritetici dove riceve in cambio ciò che dà.

Quando l’orgoglio è negativo o assente, invece, la persona tende a stringere rapporti sbilanciati dove prevarica o si lascia prevaricare dall’altro.

Hai disperatamente bisogno di sentirti orgoglioso di te

La ricerca di considerazione, apprezzamento e stima, nasce da un bisogno del tutto naturale. Basterà pensare a un bambino che, andando in bicicletta, vuole far vedere alla mamma quanto è bravo! «Mamma! Guardami, vado senza mani!», «Mamma, guardami! Sto lanciando il pallone…». Tutto questo, con il desiderio di crogiolarci nel luccichio degli occhi della madre, per renderla fiera di chi siamo, per essere accettati. 

Quando diventiamo adulti, qualcuno riesce a seppellire e ignorare questo naturale bisogno di considerazione mentre altri, invece, soffrono per l’assenza di apprezzamenti: vorrebbero essere notati, vorrebbero che qualcuno, osservandoli, fosse orgoglioso di loro! Beh, quel qualcuno puoi essere proprio tu. Puoi osservarti e sentire sentimenti di fierezza, fiducia e stima.

È vero, da adulti può essere difficile ricordare quando eravamo bambini ma ogni tanto, quando osserviamo un bambino, potrebbero riaffiorare alle nostra mente quelle esperienze dimenticate. Pensa alla felicità di un bambino di soli quattro anni, orgoglioso e fiero di sé perché riesce ad allacciare le scarpe da solo! Oppure un bambino di due anni, che si illumina raggiante perché ha imparato a identificare diversi colori.

Il bambino che sa allacciare le scarpe e quello che ha imparato a identificare i colori, vivono con fierezza la loro conquista e si illuminano di riflesso alla gioia del genitore che li osserva. Può capitare che non c’è nessuno a osservare, oppure che questi traguardi non vengono riconosciuti come tali perché alcuni genitori danno per scontati questi risultati. Per il bambino, imparare a muovere i primi passi o anche imparare a mantenersi in equilibro in piedi, imparare a scrivere il proprio nome a riconoscere le lettere, sono delle eclatanti sfide evolutive. Sono compiti difficilissimi da assolvere!

Ricordi quanto tempo hai impiegato a imparare a leggere? Se tu potessi tornare indietro nel tempo e incontrare il bambino che sei stato, riusciresti a sentirti fiero di lui? Riusciresti a fargli vedere il luccichio di fierezza nei tuoi occhi? Un bambino non chiede altro e, quando cresce con delle mancanze, anche l’adulto che diventa non vuole altro che considerazione. Beh, oggi che sei adulto, puoi dare a te stesso la considerazione che meriti, puoi sentirti fiero per tutte le sfide evolutive che hai dovuto superare, da solo!

Sii orgoglioso di te stesso

È luogo comune pensare che possiamo essere orgogliosi di noi stessi solo quando raggiungiamo un determinato traguardo, qualcosa di grande e di eclatante. Niente di più sbagliato! Quando l’autostima è un po’ bassina e i traguardi faticano ad arrivare, allora diviene indispensabile auto-celebrarsi.

I motivi sicuramente ci sono, solo che quando l’autostima è giù fatichiamo a guardarli e a valorizzarli a dovere. Fatichiamo a considerarci! Ecco perché, in questo articolo, ti chiedo di concederti un po’ di tempo per celebrarti! Prova a scavare nella tua memoria e rispondere a queste domande:

  • Cosa hai fatto, negli ultimi anni, di cui sei orgoglioso?
    Sappi che sei la stessa persona e che puoi ancora sentirti così.
  • Fai fatica a riconoscere i tuoi meriti?
    Se è sì, perché ritieni di non riuscirci?
  • Per cosa pensi che gli altri siano orgogliosi di sé?
    Per te usi lo stesso metro valutativo?

Mentre rifletti su queste domande, ti fornisco alcuni input cosicché tu stesso potrai coltivare sentimenti d’orgoglio nella tua mente. Ricorda di rievocare, ogni giorno, questa emozione dentro di te. Nessuno lo dice mai ma le emozioni che proviamo sono come muscoli. Se non sperimenti mai stima, fiducia, sicurezza interiore, fierezza, auto-appagamento… come dei muscoli, queste sensazioni si atrofizzano!

Il nostro sistema nervoso centrale tende a riproporre le emozioni (e quindi a far funzionare i network cerebrali) che si attivano più spesso. Va da sé che se alleni emozioni che ruotano intorno al dominio dell’auto-appagamento, potrai sentirti più spesso orgoglioso e allontanare sentimenti di sfiducia e insicurezza! I bambini che hanno ricevuto un adeguato riconoscimento, hanno avuto modo di allenare bene il muscolo dell’orgoglio e della stima, ma non temere, se sei stato un bambino trascurato e che ha dovuto sempre arrangiarsi da solo, non è mai troppo tardi per agire e meritare il meglio!

Ecco alcuni input

Come premesso, ti lascio alcuni input ma puoi costruire anche i tuoi personalissimi pensieri auto-celebrativi. Ricorda di dare a te stesso (e su base quotidiana) una buona dose di amorevole considerazione!

Nel provare orgoglio di te, adegua anche la tua postura. L’orgoglio produce un’espressione fisica riconoscibile, simile a quella assunta dai mammiferi in posizione dominante. Fai un leggero sorriso accompagnato dalla testa inclinata all’indietro, le spalle larga, la schiena dritta e il petto in avanti.

Posture eccessivamente chiuse, quasi accartocciate su di sé (spalle chiuse, collo in avanti e mento protratto in basso) sono testimoni di vissuti difficili, in cui abbiamo sentito la necessità di farci piccoli piccoli e occupare meno spazio possibile per non essere di peso a chi ci faceva già sentire di peso.

Puoi essere orgoglioso di te per:
Aver lasciato il tuo ex o aver chiuso i ponti con qualcuno. Decidere di non inviare più messaggi a qualcuno che affermava di volerci bene ma che a conti fatti ci feriva, è un autentica manifestazione di amor proprio. Se almeno una volta nella vita ti sei ritrovato in questa situazione e hai scelto te stesso, puoi essere fiero di te.

Muoversi in situazioni scomode. Puoi essere fiero di te per ogni volta che ti sei districato in situazioni spinose, tra amici o a lavoro, tutti noi abbiamo gestito una patata bollente.

Aver fatto un passo indietro. Puoi essere fiero di te per ogni volta che hai scelto di fare un passo indietro, non alimentando sterili liti. Ciò denota grande maturità e orgoglio: non hai sentito il bisogno di sopraffare l’altro per sentirti in pace con te stesso! Complimenti.

Essere sopravvissuto. Se hai una famiglia disfunzionale, dovresti essere fiero di te per essere sopravvissuto in un ambiente familiare trascurante o addirittura abusante.

Per aver imparato qualcosa di nuovo. Che sia un apprendimento di ieri o di anni fa, sii fiero di te per tutto ciò che hai appreso nella vita. Se riesci a sperimentare fierezza anche al termine della lettura di questo articolo, potresti essere orgoglioso di te per questo nuovo apprendimento! Ricordati di concederti, su base quotidiana, tutta l’amorevole considerazione che ti è stata negata e che sai di meritare!

Nel mio libro (già tra i più venduti del 2022) «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» ti prendo per mano per accompagnarti nel tuo mondo interiore, è lì che troverai il bambino (spaventato, arrabbiato, deluso…) che sei stato. Bambino che è ancora bloccato nelle mancanze che ha subito, nella trascuratezza e nella carenza d’amore che ha vissuto. In ogni pagina, ti insegno a rivendicare il tuo valore di persona completa, degna di stima e meritevole di amore. Ti insegno ad ascoltare i tuoi bisogni e, soprattutto, farli rispettare. Perché sì, si nasce due volte: la prima è lasciata al caso ed è quando vieni al mondo, la seconda puoi sceglierla tu, ed è quando impari a celebrare te stesso e volerti bene! Per tutte le info sul libro ti rimando a questa pagina Amazon o presso la tua libreria di fiducia (editore Rizzoli).

Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» edito Rizzoli
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