Considerazione, rispetto e stima: 5 passi per ottenerli

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Inizio con una frase dura ma sincera. Le persone delle quali ti circondi sono il riflesso della stima che nutri per te stesso. Se chi costella la tua vita sembra non considerarti e non stimarti, allora hai bisogno di fare un passo indietro e ripensare al rapporto che hai instaurato con te stesso. Pensi di stimarti? Rispettarti e dedicarti abbastanza considerazione? Capiamolo subito insieme. Ti farò delle domande dirette.

Quando devi compiere una scelta, vai deciso o senti il bisogno di analizzare ogni minimo dettaglio? Magari poi rimugini? Senti il bisogno di raccogliere un consiglio? Sei al centro commerciale di domenica, affollatissimo, per casualità, urti spalla a spalla con una signora impettita e ben vestita ti urta, la tua reazione istintiva è quella di scusarti? Se al supermercato chiedi tre etti di mozzarella e il salumiere te ne dà quattro, la prendi? Ancora, se al ristorante ti portano un piatto troppo salato o una pizza un po’ bruciata, la fai riportare indietro oppure te la mangi malvolentieri?

Sicurezza e autoffermazione

Con queste domande ti ho evocato scenari sicuramente già vissuti, comuni nella vita quotidiana. Da queste piccole cose puoi iniziare a riflettere su quanta considerazione hai di te. Certo, potresti rispondere a ogni domanda anche con un “dipende”, ma ciò significa solo che ti fai guidare dalle emozioni del momento. Significa, dunque, che non hai un nucleo ben saldo che ti guida. In assenza di un nucleo sicuro, saldo e che possa fungerti da riferimento permanente, è facile cadere perda di mancanze di rispetto e ingiustizie altrui.

Allora, ti dirai: per essere rispettato, stimato e considerato, ho bisogno di un nucleo stabile? Sì. Hai bisogno di autoaffermarti. Non avercela con te se non hai ancora sviluppato un nucleo forte e sicuro intorno al quale costruire la tua intera vita. Se oggi non ti senti rispettato ne’ considerato, probabilmente è perché l’opportunità di autoaffermarti non l’hai mai avuta.

Sai, uno studio un po’ datato (Dodge et al. 1986) ha scoperto che quando i bambini passavano da un gruppo all’altro (da una classe all’altra, da una scuola all’altra), tendevano a ricoprire sempre lo stesso ruolo. Anche quando crescevano. Più di recente, uno studio longitudinale che sta andando avanti da decenni (Sroufe, 2009) ha dimostrato che i bambini con un’esperienza precoce di rifiuto tendevano ad assumere un atteggiamento tale da innescare la stessa reazione di rifiuto anche con gli insegnanti!

In pratica, gli esseri umani (te compreso) danno continuità al proprio senso del sé riattivando sempre le stesse esperienze, anche se queste sono di disistima, mancata considerazione, tradimento, abbandono e mancanza di rispetto.

Allora da dove iniziare?

Ogni volta che provi a cambiare qualcosa, sappi che ti devi scontrare con…. quanti anni hai? Beh, ti devi scontrare con “tot” anni di apprendimenti contrari. Se per tutta la tua vita hai dato continuità a un senso del sé “piccino e timoroso”, non puoi ottenere un cambiamento da un giorno all’altro, ma puoi certamente avviarlo questo cambiamento! Puoi iniziare a fare nuove esperienze che si tradurranno poi in nuovi apprendimenti e nuovi modi di essere e sentire. Già, perché la tua personalità, il tuo “rinunciare” a chiedere al cameriere una nuova pizza quando te la porta bruciata, oppure il tuo rimuginare continuamente su una questione che tieni in sospeso, sono le risultanti di un apprendimento.

Allora è arrivato il momento di imparare qualcosa di nuovo, di imparare che sei una persona degna di stima e meritevole di considerazione. È solo così che darai alla luce quel “nucleo stabile e forte” che ti terrà al sicuro e che “costringerà” gli altri a portarti rispetto o…. stare alla larga! Da dove iniziare? Ti aiuto io.

1. Elementi non negoziabili

Quando fissi dei valori non negoziabili stabilisci dei confini chiari che comunicano implicitamente agli altri ciò che sei disposto (o meno) a sopportare. Un elemento non negoziabile potrebbe essere quello di non lasciarti trattare come un “tappabuchi emotivo” (es. quelle persone che ti chiamano solo per sfogarsi quando tu vorresti svagarti o per andare a letto quando tu vorresti invece costruire) ma puoi iniziare anche da cose più semplici.

2. Fai pace con la solitudine

A volte coltiviamo relazioni perché da soli stiamo male, ma se ci rifletti: la solitudine è più calda di un’amicizia o di una relazione che ti fa soffrire. Stare soli con se stessi può essere molto utile. Alcune persone soffrono così tanto la solitudine che non riescono a stare in silenzio, hanno bisogno di avere sempre musica o suoni in sottofondo. Se sei tra queste, puoi provare ad apprezzare la solitudine facendo qualcosa che ti gratifica e ti appassiona (un percorso trekking, un corso di musica, di fotografia…). Gli altri non sono stampelle alle quali appoggiarsi e quando avrai sviluppato un nucleo forte e stabile, te ne renderai conto.

3. Le piccole cose

C’è tanta concretezza nei punti 1 e 2 ma mi rendo conto che, per chi sta adesso iniziando ad autoaffermarsi, questi punti possono risultare troppo difficili o astratti. Allora ti darò qualcosa di più concreto e accessibile. Ricordi le domande che ti ho posto prima? Fai in modo che la tua reazione non dipenda dalle emozioni del momento. Se qualcuno vuole propinarti qualcosa che non ti sta bene (come un piatto salato al ristorante o un etto in più di mozzarella) fai valere i tuoi bisogno. Con calma e garbo, spiega le tue ragioni. Se sei tendenzialmente indeciso, prova a fare scelte da solo, senza consultarti con le tue persone di fiducia. Concediti questa libertà!

4. Lasciati guidare dal PIACERE

Quando non abbiamo un nucleo interiore ben solido, ci lasciamo influenzare da ciò che gli altri pensano di noi tanto da ritenere, inconsapevolmente, che l’opinione altrui sia più importante della nostra. Se pensi che questo non sia vero per te, prova a riflettere: hai mai fatto qualcosa solo per il gusto di poter raccontare di averla fatta? Hai mai scelto una meta solo per ottenere scatti da condividere sui social? Quando decidiamo di fare qualcosa, non dovrebbe mai essere per gli altri. Allora lasciamoci guidare dal piacere di fare
e non dai risultati. Metti da parte la performance e l’apparire, tu non devi dimostrare nulla a nessuno, nemmeno a te stesso. Sarà il tuo “nucleo interiore” a ricordarti costantemente quanto vali (si chiama autoaffermazione).

5. Lavora sulle tue convinzioni

Le convinzioni possono essere un ottimo slancio ma possono anche ingabbiare. Se sei affamato di considerazione, probabilmente sarai guidato da idee magiche tipo:

  • Se sono buono e sorridente, allora sarò amato
  • Se imparo tante cose, allora sarò considerato
  • Se digiuno abbastanza, avrò il potere e il controllo
  • Se sono abbastanza magro, allora mi noteranno e starò bene nel mio corpo
  • Se mi chiudo e mi distacco, allora non soffrirò più
  • Se faccio tutto bene, allora andrò bene
  • Se sono produttivo, allora avrò valore
  • (…)

La verità è che:

  • Potresti essere accondiscendente oltremisura, questo non ti garantirà l’amore.
  • Potresti avere tutta la conoscenza del mondo e quella considerazione non la sentirai mai.
  • Potresti sedurre chiunque e non sentirti appagato. Il potere e il controllo, non ti proteggeranno dal dolore.
  • Potresti conquistare muscoli o magrezza, non cambierà.
  • Potresti distaccarti, ammutinare le tue emozioni, anestetizzare con la vodka ció che senti, ma sarai comunque ferito.
  • Potresti essere produttivo fino allo sfinimento, non cambierà nulla.
  • Potresti fare tutto bene e non ottenere ciò che cerchi.

Sai quando otterrai rispetto, stima e considerazione?
Quando imparerai ad amarti. Allora sì che sarai protetto dal dolore, dalla paura della separazione e del rifiuto, allora sì che ti sentirai visto e considerato. Allora sì che la tua pelle, il tuo corpo, il tuo viso ti andranno benissimo. Allora sì che ti sentirai stimato, affermato… allora sì che tutto cambierà. Questo “punto 5” è stato ispirato (quasi tratto) dal mio libro «d’amore ci si ammala, d’amore si guarisce»… perché l’amore che riusciamo a donarci, è quello che ci dà un nucleo interiore stabile dal quale ripartire! Il libro è il più consigliato dagli psicoterapeuti ed è perfetto se intendi -concretamente- sfruttare al massimo le tue potenzialità di persona completa e degna d’amore. Puoi trovarlo su amazon o in qualsiasi libreria.

Autore: Anna De Simone, psicologa
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