Cosa fanno le persone che hanno una elevata autostima

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Avere un’alta autostima vuol dire amare la persona che si è, dentro e fuori. Certo, non è semplice, occorre duro lavoro e alcune regole importanti che implicano un cambiamento radicale di pensieri, emozioni e azioni. Troppe volte gli stati d’animo negativi ci portano a distruggere tutto ciò che abbiamo creato in tutti i settori dalla famiglia agli amici. E’ questione di prospettiva mentale, di imparare a porsi in maniera positiva nei confronti degli altri, di se stessi e della realtà. Spesso le persone non riescono a trovare equilibrio nella propria vita, il sentimento dominante è una sorta di inadeguatezza alle situazioni, ma anche la convinzione di non essere all’altezza delle sfide che quotidianamente dobbiamo affrontare.

Le maschere che indossiamo ci allontanano dalla nostra autenticità

Molto spesso il nostro malessere è dato dalla presunta necessità, o semplice attitudine, ad assumere un modo di essere diverso a seconda del contesto. Abbiamo infatti la tendenza a pensare di dover apparire in un certo modo (forti, comprensivi, allegri, incrollabili…) in funzione del nostro ruolo.

Questo ad esempio significa che la madre che torna a pezzi da una brutta giornata lavorativa può sentirsi comunque in obbligo di apparire serena e fare credere ai figli di essere imperturbabile affinché si sentano al sicuro con lei. Un ragionamento analogo lo potrebbe fare una persona anziana e malata che non vuole dare a vedere a figli e nipoti di essere impaurita da quello che le accadrà. Tutte queste maschere però aumentano la tensione alla quale siamo sottoposti: non poter mostrare le nostre insicurezze grava sulle nostre spalle alla stregua delle preoccupazioni che già abbiamo.

10 caratteristiche delle persone con un’alta autostima

Non è possibile star bene con se stessi se poi siamo i primi temibili giudici di noi stessi e ci condanniamo senza appello ad essere inetti. Questo non significa che non dobbiamo analizzarci in maniera obiettiva, anzi: una coscienziosa autoanalisi è il primo passo verso la pace con sé stessi. Dopo aver fatto un bilancio dei nostri pregi, difetti, potenzialità e limiti diventa fondamentale accettarsi per come si è, non possiamo vivere la nostra vita inseguendo sogni di qualcosa di irrealizzabile perché questo finirebbe solo con generare un senso di insoddisfazione sempre maggiore.

Se ad esempio abbiamo una statura bassa difficilmente potremo ambire a fare il modello, per quanti sforzi possiamo fare. Questo però non deve né spingerci verso il baratro della disperazione, né portarci a lasciarci andare completamente: l’equilibrio sta nell’accettarsi. Per capire bene se le cure che ci concediamo di solito sono davvero preziose, ecco un elenco di come si comportano le persone che stanno bene con se stesse.

1. Si accettano per come sono e per i risultati che hanno ottenuto finora

Anche per quello che nel nostro passato ci è successo e gli errori che pensiamo di aver commesso è importante imparare ad accettarsi. Qualcuno dirà: “Facile a dirsi, ma non facile a farsi.” Ovviamente si tratta di un percorso graduale, che possiamo iniziare in modo graduale, intanto agendo razionalmente, cioè diventando consapevole che accettare se stessi “tutto incluso” è fondamentale.

2. Accettano la vita per come essa è

In ciascuno di noi ci sono aspetti che proprio non ci piacciono e che vorremmo fossero diversi. Il fatto è che molte cose nel mondo non possiamo proprio cambiarle. O, meglio, essere persone adulte e mature significa comprendere e saper distinguere quello che è giusto e possibile cambiare e quello che non è possibile cambiare ed è bene, per la nostra serenità e la nostra felicità, accettare.

3. Si danno da fare per migliorarsi

Diamoci da fare per influenzare gli aspetti del mondo esterno sui quali abbiamo un reale potere di influenza, cioè quelli che rispetto a una nostra azione precisa e definita hanno una reazione positiva, in equilibrio rispetto allo sforzo che ci è stato richiesto.

4. Hanno imparato ad adattarsi alle circostanze

Per quel che riguarda ciò che non riusciamo a cambiare, usiamo il sano principio naturale dell’adattamento: adattiamo i nostri comportamenti all’ambiente circostante e facciamolo solo se questo adattamento ci porta vantaggi concreti, tangibili e indubbi.

5. Si impegnano a migliorarsi

Per quanto riguarda le nostre caratteristiche personali, di sicuro ci sono degli aspetti che possiamo migliorare, come accade a tutti, nessuno escluso. Considerato che gli aspetti da migliorare innanzitutto vanno accettati (vedi passo 1), tenete presente che il fatto di crescere e di trasformarsi in meglio rende la vita degna di essere vissuta. Quindi, coltiviamo il nostro giardino interiore, potenziando i propri punti forti e avendo grande cura dei nostri punti di miglioramento, dando benzina sia alle nostre caratteristiche vincenti, sia a quelle che possono diventare tali.

Il nostro modo di muoverci per esempio, di parlare, di usare la voce, il nostro modo di ragionare e di stendere una relazione di lavoro. Un nostro talento nello sport, nella cucina, nelle attività manuali. E anche la tua capacità di entrare in empatia con gli altri, di incoraggiarli, di valutare le situazioni o le opportunità.

6. Accettano anche le sconfitte

Diceva Andy Warhol “La vita è troppo breve per prendersela per uno stupido errore. ” Ed è proprio così; se vogliamo stare bene con noi stessi, dobbiamo accettare i momenti “bassi” della vita, concedendoci il tempo giusto per “elaborare” i lutti, le delusioni e le sconfitte.

7. Celebrano i successi ottenuti

Quante volte ci sarà capitato di aver fatto qualcosa di molto bello e non aver dato la giusta importanza? Impariamo a celebrare e a dare risalto ai momenti “alti” della vita, concedendoci il tempo e il modo di festeggiare vittorie, obiettivi raggiunti, momenti di crescita e traguardi di consapevolezza.

8. Accettano gli altri per come sono

Noi non possiamo cambiare gli altri, gli altri non cambiano noi. Gli altri, poi, non sono qui per cambiare il mondo secondo le nostre direttive, i nostri desideri, le nostre preferenze. E Allora? Non permettiamo a nessuno di cambiarci…cerchiamo di non cambiare per compiacere gli altri.

9. Si documentano su tutto ciò che accade nel mondo

Coltiviamo il nostro spirito e la nostra mente leggendo, informandoci, migliorando la nostra cultura e la nostra conoscenza del mondo: questo ci permette di essere più accorti, più furbi, meno ingenui e anche di affrontare con più sagacia le persone e le relazioni. Altro che farci prendere in giro dal primo che capita.

10. Hanno fiducia nelle loro potenzialità

Abituiamoci a pensare che le risorse personali che abbiamo a disposizione sono più che sufficienti per permetterci di ottenere ciò che vogliamo dalla vita. Semmai il passo in più che dobbiamo compiere è quello di diventare davvero abili a usarle come ci è più utile.

La percezione gioca un ruolo importante: non è così importante chi sei, più importante è come le persone intorno a te ti immaginano

Benjamin Disraeli, scrittore e uomo di stato inglese, disse: “L’uomo non è la creatura delle circostanze; sono le circostanze le creature dell’uomo“. Ecco perché, se lavori duro su te stesso, puoi ottenere risultati sorprendenti nell’innalzare il livello di autostima.  Ricorda sempre la tua unicità…perché ognuno di noi lo è. Ciascuno è un essere speciale con una scintilla luminosa al proprio interno, come una perla, che aspetta solo di essere scoperta e di arricchire profondamente la tua vita. Ricorda sempre…Stare bene con se stessi è la prima cosa di cui bisogna occuparsi per migliorare la qualità della vita, per stare in mezzo agli altri e per portare all’interno della propria esistenza una ricchezza preziosa e costante.

Una regola preziosa: le prime volte non contano

Se sei bloccato in una fase della tua vita e non riesci a uscirne, vorresti fare quel passettino in più ma ti senti frenato, questa semplice regola può esserti utile. Cosa dice questo precetto: le prime volte non contano.

Siamo così abituati a condannare ogni minimo errore che non concediamo a noi stessi il lusso di provarci. La regola che “i primi tentativi non contano” puoi applicarla a te e anche agli altri (chi pretende troppo da sé, finisce per essere severo anche con gli altri). Le prime volte che provi a fare qualcosa -oppure se hai già provato, considera “a partire dalle prime volte che ci provi consapevolmente”- sappi che fanno parte del trainer, sono solo un allenamento, una sorta di prova per consentirti di familiarizzare.

Allora non aver paura delle figuracce, di deludere o di deluderti, non temere i tentativi mal riusciti… Ogni tentativo che ti concedi a cuor leggero sarà un successo perché avrà modo di insegnarti qualcosa. Ti avrà fatto crescere. Allora vai, sbaglia, commenti errori, fallisci e fallisci ancora. Dopo i primi tentativi in cui ti sarai concesso il lusso dell’errore, le cose andranno decisamente meglio!

Le prime volte non contano. Servono solo per fare esperienze. Noi umani viviamo e apprendiamo per tentativi, se non ti concedi un po’ di tentativi, sarai sempre fermo. Un tentativo dopo l’altro, riuscirai a rompere anche lo schema della dipendenza appresa. Riuscirai anche a conquistare quella sana indipendenza che ti permette l’indiscussa affermazione del sé.

Se vuoi diventare davvero la migliore versione di te stesso, ti consiglio di leggere il libro di psicologia e self-help: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» (disponibile a questo indirizzo Amazon e in tutte le librerie d’Italia), accumulerai un mucchio di consapevolezze su chi sei e cosa puoi fare per te stesso, per uscire dall’empasse e vivere meglio. Se il ristagno in cui ti trovi riguarda la sfera sentimentale e senti che il tuo scoglio più pesante è l’insoddisfazione dei legami che stringi e la mancata autonomia, allora puoi trovare gli strumenti che ti servono leggendo il manuale di psicologia «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce». Anche questo disponibile su amazon e in tutte le librerie.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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