Cosa non dire a chi sta vivendo un disagio emotivo

| |

Author Details
Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

La depressione è uno dei disturbi psicologici più comuni, quindi non sorprende che a volte qualcuno vicino a noi sia passato per una “fase grigia”. Se questa persona vi stava a cuore è probabile che abbiate cercato di aiutarla, ma forse siete andati a sbattere contro un muro apparentemente insormontabile. Perché? Il motivo è semplice: non sapendo realmente cosa sia la depressione e quali sentimenti provoca, si utilizzano le strategie sbagliate, che piuttosto che aiutare, servono solo ad ampliare il divario che si è creato tra di voi.

Infatti, esistono alcune strategie popolari che sono state tramandate da una generazione all’altra, ma che in realtà non funzionano. Una di queste consiste nel cercare di incoraggiare la persona a partecipare ad una festa o andare in un luogo dove tutti si divertono. Se si tratta di una semplice fase di leggera tristezza, questa tecnica può anche essere efficace, ma se la persona è profondamente depressa si otterrà che si senta ancor più triste e sola perché non riuscirà a sentirsi a proprio agio.

Un’altra strategia che viene spesso utilizzata per cercare di aiutare le persone depresse è quella di incoraggiarle a minimizzare i loro problemi. Frasi come “Non ti preoccupare, non è niente”, “vedrai che con il tempo tutto migliorerà”, causeranno solo che la persona si senta ancora più sola e incompresa. La depressione può essere un problema molto serio e non dobbiamo mai sottovalutarne i sintomi.

Come aiutare una persona che sta attraversando un momento difficile, raccomandazioni utili

Spesso, chi sta attraversando un malessere emotivo viene etichettata come persona debole, poco determinata. Accade molto spesso di sentire i parenti, dei pazienti depressi, attribuire al proprio congiunto la mancanza della forza di volontà per “tornare a essere come prima”. È credenza comune, infatti, che la depressione sia associata a mancanza di forza di volontà, e spesso si esortano i propri cari depressi con frasi del tipo “Tirati su! Senza forza di volontà non se ne esce.“ Questa affermazione non tiene conto di alcuni aspetti clinici fondamentali

La depressione è una malattia che ti logora dentro; il mondo perde i suoi colori, tutto diventa grigio, si maledice la propria esistenza e il giorno in cui si è nati. Molto spesso a questa condizione si aggiunge un’angosciosa paura che può aumentare fino a diventare un insopportabile panico. Insorgono disturbi del sonno e non si ha più appetito. Poiché non si ha più desiderio di nulla, non si riesce a fare nulla, è come se si fosse bloccati da una forza invisibile che aumenta a dismisura la fatica di vivere”.

Riesci a comprendere questo tipo di vissuto fino in fondo? Spero di no. In ogni caso, anche se comprendere empaticamente le difficoltà della persona depressa è molto difficile, è importante cercare di esserle di supporto. Aiutare una persona cara che soffre di depressione può, infatti, facilitarne il processo di guarigione.

Chi lo fa, merita di essere lodato perché il depresso è spesso un soggetto difficile e chi se ne prende cura rischia di essere, indirettamente, vittima della depressione dato che questa malattia finisce per proiettare il suo alone su tutti coloro che stanno intorno al depresso. Per questa ragione è giusto che, chi lo fa, abbia ben chiare alcune cose.

1. Informati in merito alla depressione

La persona depressa non si sente solo triste, ma pensa che il suo mondo è andato distrutto e non riesce ad uscire dal vuoto esistenziale nel quale è entrata. Spesso si sente sola, isolata e incompresa e il più delle volte deve lottare duramente per fare delle cose che noi tutti eseguiamo senza alcuno sforzo, come alzarsi dal letto o fare una doccia. Il primo passo per aiutare una persona depressa consiste nell’informarsi attentamente in merito al disturbo, quali sono i suoi sintomi e qual è il trattamento più appropriato.

2. La depressione non è una semplice malattia

La depressione non è una semplice tristezza che può essere allontanata con qualche buona parola, è qualcosa di molto più profondo che noi non possiamo guarire. Togliamoci subito dalla testa la convinzione di poter curare il questo modo il nostro parente o amico onde evitare di andare incontro a delusioni ed a frustrazioni e rischiare di fare dei danni invece che essere di aiuto.

3. La depressione comporta stati umorali oscillanti

Gli alti ed i bassi fanno parte dell’andamento della depressione, per cui, di tanto in tanto, possono esserci dei peggioramenti: non succede perché noi non gli siamo stati abbastanza vicini o perché il paziente non si è sforzato abbastanza, succede perché questo è l’andamento della depressione.

4. Mostrati disponibile

Se non si è provata, non si può capire la malattia depressiva e questo il paziente lo sa perché lui/lei questa esperienza la vive. È meglio, perciò, non dirgli/le “ti capisco”, ma mostrarsi semplicemente e sinceramente disponibili: questo lo aiuterà ad aver fiducia in te (ed il depresso ha bisogno di qualcuno di cui potersi fidare!).

5. Non sdrammatizzare

Evita le rassicurazioni facili del tipo: “Vedrai che ogni cosa andrà per il meglio”, evita anche di minimizzare o di sdrammatizzare. Anche se le intenzioni sono buone, il depresso si sentirà non capito e si chiuderà ancora di più in se stesso.

6. Trova il momento giusto per avvicinarti

La pertinenza è tutto. Il miglior consiglio detto nel momento sbagliato ha buone probabilità di cadere nel vuoto. Quindi, scegli attentamente il momento in cui parlare alla persona, assicurandoti che sia più aperta alla comunicazione e, opta per un luogo tranquillo dove nessuno vi disturberà. Vale la pena ricordare che in molti casi questi “momenti di connessione emotiva” si presentano spontaneamente da soli. Il tuo compito è quello di prestarvi attenzione per approfittarne.

Ci sono cose che è necessario evitare nel rapporto con chi ha un disagio emotivo?

Ciò che dobbiamo evitare, in assoluto, è banalizzare i disturbi del depresso: banalizzare non aiuta a migliorare la depressione ma, se possibile, la peggiora. Il depresso ha già di per sé difficoltà a convivere e ad accettare il suo disturbo: spesso non riesce a darsene una ragione e, nell’ottica pessimistica che lo caratterizza, finisce per viverlo ora come una colpa, ora come una punizione per le sue colpe; prova vergogna per le sue condizioni e si sente giudicato dagli altri o comunque non compreso.

Pertanto, espressioni che direttamente o indirettamente facciano riferimento ad una presunta mancanza di volontà o di impegno o di collaborazione possono avere un effetto anche drammatico su di lui/lei. Anche stimolarlo eccessivamente, oltre a quelle che sono le sue possibilità in quel momento, è controproducente.

Che cosa dobbiamo dire e non dire a chi ha un malessere emotivo?

Molte sono le cose che possiamo dire a una persona chesta attraversando un momento buio della sua vita e ancora di più sono quelle che dovremmo evitare di dire. Proviamo a farne un elenco.

Cose da non dire

– Devi darti una smossa, devi reagire
– Non devi star lì a pensare, devi svagarti, andare a divertirti
– In fondo ci sono tante persone che stanno peggio di te
– Non devi star lì a commiserarti, a piangerti addosso, devi reagire
– Sono tutte tue fantasie
– Devi crescere, non devi fare la vittima
– Non ti manca nulla per essere felice

– In fondo non stai così male, hai un ottimo aspetto
– È solo un po’ di stress, un po’ di riposo ed un buon ricostituente e passa tutto
– Le cose non sono poi così male, no?
– Devi uscire di più, devi svagarti
– Hai bisogno solo di una donna (di un uomo)
– Dovresti fare più sesso, è quello che ti manca

– Fai come me, quando sono un po’ giù mi faccio un bel bagno caldo e dopo mi sento un altro
– Sorridi e il mondo ti sorriderà
– A tutti capita prima o poi di essere depressi
– Buttati nel lavoro
– Ma se non sembri nemmeno depresso
– Secondo me lo fai per attirare l’attenzione

– I giorni neri capitano a tutti
– Alla tua età dovresti goderti a pieno la vita, non stare qui a compiagerti
– Facendo così, non solo fai del male a te stesso, ma fai star male anche chi ti sta intorno
– Basta volerlo, con la volontà si può ottenere tutto
– Devi sforzarti di più, non devi abbandonarti come stai facendo
– Non avrei mai pensato che tu fossi così fragile

– Esci, vai a comprarti qualcosa che ti piace, vedrai che poi starai meglio
– Dovresti pregare di più, affidarti a Dio
– Te lo sei cercato
– Non hai nessun motivo per sentirti così
– Alla tua età è normale essere depressi, la vita non ti riserva più niente di positivo

– È una tua debolezza
– Sono prove che ci manda il Signore
– Di che cosa ti preoccupi? Dovresti essere contento, non ti manca niente
– Basta non pensarci

– Fai diventare depresso anche me
– Il mondo non è poi così brutto
– Non pensare al passato, buttati sul presente
– Devi trovarti un hobby, uno svago, un interesse
– E se ti capitasse qualcosa di veramente grave che cosa faresti?

– Forse ti ci vuole un forte dispiacere per scuoterti e farti reagire
– Butta via tutte le medicine e vedrai che starai bene
– Smettila di lamentarti e datti da fare
– Vai ad aiutare chi ha più bisogno di te e vedrai che ti passerà la voglia di lamentarti
– Dai troppo ascolto ai dottori, a dar retta a loro saremmo tutti ammalati

– Tutti abbiamo la nostra croce da portare
– Nessuno è responsabile della tua depressione
– Prenditi una bella vacanza e ti passerà tutto

Cose da dire

– Ti starò vicino e non ti abbandonerò nemmeno nei momenti più difficili
– Ti aiuterò ad uscirne
– Ti posso offrire solo una spalla su cui piangere, ma almeno su quella puoi contarci
– La depressione è solo una malattia, non vuole assolutamente dire che tu sei un debole, un incapace, che non sei i grado di affrontare i problemi né       tanto meno che sei pazzo
– Devi convincerti che questa è una malattia e delle malattie non ci si deve vergognare: possono capitare a tutti
– Io ti posso stare vicino e cercare di fare il possibile per aiutarti, ma questo non può bastare, devi affidarti anche alle cure di uno specialista

La tecnica del paradosso

Se il depresso si lamenta, piuttosto che tirarlo su, provate a mostrarvi più negativo di lui, parlando con toni di esagerato pessimismo della vita e dei rapporti umani. Alcuni esperti hanno utilizzato questa tecnica con depressi non gravi, ottenendo dei risultati significativi. Quando lo psicologo si mostrava più depresso del paziente, in terapia si verificava un’inversione dei ruoli: il paziente cercava di consolare lo psicologo, e così facendo, il suo modo di vedere la vita cambiava radicalmente e il suo umore migliorava.

Come aiutare chi ha una sofferenza emotiva, l’importanza dell’ascolto

A volte il silenzio può essere scomodo, ma nella maggior parte dei casi dire cose incoerenti e prive di senso può essere molto peggio. Di solito le persone depresse non parlano molto, ma a volte hanno anche bisogno di sfogarsi. Infatti, è stato dimostrato che quando parliamo dei nostri problemi non solo riusciamo a sentirci meglio, ma spesso scopriamo anche nuove prospettive del problema che non avevano visto prima.

In un mondo dove ognuno è rinchiuso nei suoi problemi, imparare ad ascoltare è una abilità in via di estinzione, ma è anche imprescindibile se si vuole aiutare davvero qualcuno.

Tutto questo deve aiutarci a riflettere

Ognuno di noi può essere colpito, in un determinato momento, dalla depressione, sia direttamente sia indirettamente. Facciamo attenzione, cerchiamo di capire la natura di questi malesseri e, soprattutto, smettiamola di giudicare…

Sai, ho scritto un manuale di psicologia che può esserti molto utile

Non è incentrato sui meccanismi dell’ansia o della depressione ma approfondisce quelli che sono i pensieri automatici, quelli che possiamo ritenere stimoli minacciosi e soprattutto si concentra sul concetto di sicurezza e identità personale. Perché tutti noi abbiamo un disperato bisogno di sentirci al sicuro. Gli stimoli che riteniamo minacciosi, infatti, non minacciano la nostra sopravvivenza ma la nostra identità.

Il libro si chiama «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» e ha già aiutato decine di migliaia di persone. In ogni pagina ti spiego come  acquisire maggiore libertà di scelta, svincolandoti dai bisogni insoddisfatti e costruendo la tua piena autonomia. Leggendo il libro scoprirai che, seppur complesso, sei una persona meravigliosa che aspetta solo l’occasione giusta per vivere la vita che merita! E come scrivo nell’introduzione…sì, si nasce due volte, la prima quando veniamo al mondo, quando siamo impotenti e inermi dinanzi a tutto, la seconda, invece, quando prendiamo consapevolezza del nostro potere e iniziamo a a darci il valore che meritiamo. Se hai voglia di rivendicare il tuo valore, è il libro giusto per te! Puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.
Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @Psicoadvisor
Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina