Cosa può succederci se non riceviamo affetto: conseguenze a livello cerebrale

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Chiamiamole dimostrazioni di affetto… coccole carezze, tenerezze, vezzeggiamenti. Sono loro a rendere la nostra vita meno triste, meno stressante, più felice ed equilibrata. Perché risiede nelle coccole il segreto dell’adulto dal carattere equilibrato e sereno. E’ istintivo il bisogno di ricevere le coccole o di sentirsi coccolato, perché ci sentiamo in dovere di essere al centro dell’attenzione delle persone che amiamo o stimiamo. Inoltre, il contatto emotivo ci aiuta ad amare noi stessi e gli altri. L’amore si propaga e si diffonde, soprattutto quando gli altri ci dimostrano di amarci, captiamo un messaggio meraviglioso, che meritiamo di essere amati.

È stato provato che il bisogno emotivo di contatto è una necessità fondante per la nostra esistenza

La sua assenza provoca insicurezze, ansia e disturbi dello sviluppo e nelle altre fasi della vita. Ma non solo. Significa incorrere in possibili nevrosi caratteriali e comportamenti antisociali. Farsi coccolare è il modo più genuino di ricevere attenzioni e conferme dagli altri e di sentire che siamo importanti per loro. Le carezze non sono solo manifestazioni fisiche del volersi bene, sono anche l’elemento emotivo e simbolico della trasmissione di rispetto e gratitudine per chi si ama. Ricevere le coccole e dare le coccole ci fa stare bene e accresce la nostra autostima e il nostro senso di sicurezza. Con le coccole ritorniamo un po’ bambini e ci ricordiamo quanto è straordinario riceverle, e anche quanto diventa importante coccolare chi ci sta intorno. E ottime notizie per chi ama gli animali: uno studio dell’università di Skövde ha dimostrato che anche scam­bi­arsi effusioni con il proprio cane può avere effetti benefici.

Il cervello ha bisogno di coccole per un corretto sviluppo cerebrale. Lo studio

Seth Pollak, e i suoi collaboratori psicologi dell’università del Wisconsin, sono arrivati a questa conclusione dopo aver esaminato 39 bambini di età media di 4,5 anni, di cui 9 adottati da almeno due anni da famiglie americane. I ricercaotri hanno osservato i piccoli mentre giocavano nelle loro case e venivano coccolati dalle madri, e hanno misurato loro la concentrazione nelle urine di due ormoni prodotti nel cervello: la vasopressina e l’ossitocina. La prima è ritenuta un indicatore legato al riconoscimento delle figure parentali e familiari, mentre il secondo aumenta la propria concentrazione nel sangue quando ci si sente sicuri e protetti.

La misurazione ha indicato che la vasopressina dei bimbi adottati era quasi invariabilmente più bassa di quello dei loro coetanei non adottati, e che l’ossitocina nei primi non si alzava nonostante le “coccole” materne. Il risultato è degno di nota- hanno dichiarato gli autori dello studio- se si pensa che i bambini una volta orfani erano già stati adottati da diverso tempo. Ciò significa che , con tutta probabilità, per un corretto sviluppo cerebrale è di importanza cardinale il primo periodo di vita.

Del resto, da sempre la letteratura psicologica, ha evidenziato l’importanza dei gesti affettuosi, delle coccole e delle carezze che i bambini ricevono dai genitori. Le coccole infatti nella relazione tra due persone sono uno strumento di comunicazione reciproca: coccolare qualcuno significa riconoscerlo e farsi riconoscere, significa ascoltarlo e farsi ascoltare.
Il messaggio di amore e rispetto passa attraverso il gesto affettuoso, sia esso verbale o meno, e comporta una certa dose di emozione in una o entrambe le persone coinvolte.

Tali forme di ri-conoscimento possono essere messe in atto nei confronti di se stessi, così come degli altri. Dunque coccolare e coccolarsi è salutare. Ecco perché è essenziale che il bambino “senta” le coccole dei genitori. Il contatto fisico e le parole sono alla base del suo sviluppo psicofisico, le carezze e le cure amorevoli della mamma e del papà costituiscono un aspetto fondamentale nella crescita tanto quanto la nutrizione e il cibo.

10 buoni motivi per essere affettuosi

Come ampiamente spiegato, gli effetti di un abbraccio vanno ben al di là di una mera sensazione fisica: il contatto fisico, ad esempio, riduce gli ormoni dello stress e attenua la respirazione e il battito cardiaco. Ma da cosa dipende questo? Il tatto, lo sfio­ra­men­to e la vicinanza fisica attivano, attraverso dei sensori cutanei, le fibre nervose cosiddette «CT».

Il cervello stimola così il rilascio dell’ormone della felicità, l’ossi­to­cina, che ci rende più ricettivi agli oppioidi endogeni o, più precisamente, alle endorfine. E quanti più studi esaminano queste correlazioni, tanto più lunga diventa la lista degli effetti positivi: basti pensare al rafforzamento del sistema immunitario, all’alle­via­mento del dolore e al tratta­mento di paure e stati d’animo depressivi. Vediamo nello specifico gli effetti benefici delle coccole

1. Il cervello ha bisogno di coccole e contatto

La concentrazione di alcuni ormoni ipofisari lo prova. Come già accennato, le affettuosità innalzano il livello di ossitocina, ormone del benessere che riduce ansia e paura e dona sensazione di calma. Aumenta durante l’orgasmo e quando siamo accarezzati (secondo studi recentissimi interviene anche in seguito a situazioni negative come paura, stress e ansia).

2. Le affettuosità fisiche rinsaldano il legame di coppia

Essere teneri l’uno con l’altro è un grosso collante. Manifestare il proprio affetto con i gesti tra partner è un modo per consolidare la relazione e favorire l’empatia. Un partner esprime amore attraverso la ricerca continua del contatto fisico come il tenersi per mano, toccare il viso, abbracciare, dare carezze, baci, dallo sfiorare e sentire il calore del corpo.

3. La vicinanza ha effetti sulla pressione sanguigna e non solo

La vicinanza emotiva non solo rimuove o riduce gli effetti negativi dello stress , ma genera effetti positivi di per sé. È noto da un po’ di tempo che ricevere manifestazioni di affetto può produrre molti grandi effetti sul corpo, tra cui l’abbassamento della pressione sanguigna, la riduzione della tensione muscolare e del dolore e il miglioramento della concentrazione e dell’umore.

4. Toccare ed essere toccati affettuosamente rinforza emotivamente

Ci fa sentire consolati, contenuti, amati. Infonde sicurezza. Quando due persone sono unite in un abbraccio si registra una sorta di sincronizzazione cerebrale sull’elettroencefalogramma, con effetti positivi sul benessere psicofisico. sistono poi studi che dimostrano che gli abbracci avrebbero addirittura un effetto curativo, e ci aiuterebbero a combattere le infezioni regolando il rilascio di ormoni che influiscono sul nostro sistema immunitario: secondo una ricerca del 2019, ad esempio, dormire accoccolati al nostro partner ci proteggerebbe dal raffreddore comune. In generale, gli abbracci ci fanno rilassare: e visto che è scientificamente provato che ansia e stress abbiano effetti negativi sul nostro organismo.

5. Ci rende degni di valere

Il nostro cervello è programmato per connettersi con le persone, per costruire dei legami che ci garantiscano di poter sopravvivere, per avere la capacità di essere degli individui sicuri e degni di dare e ricevere felicità. Gli abbracci aumentano la fiducia e la sicurezza e riducono il senso di solitudine: l’abbraccio aiuta a sbloccarsi emotivamente e migliora le relazioni sociali e alcuni problemi comportamentali, si tratta di un gesto che riduce in modo significativo le paure e la necessità di ricevere approvazione da parte degli altri. L’abbraccio contribuisce quindi anche a migliorare l’autostima: un effetto dovuto alla condivisione di energie positive scambiate durante questo gesto semplice ma tanto benefico. Per essere davvero benefico, un abbraccio dovrebbe durare almeno 20 secondi: sarebbe questo il tempo necessario a stimolare l’ossitocina, ormone che ha effetti benefici sulla salute.

6. Con abbracci, baci e carezze si abbassa il livello di colesterolo, l’ormone dello stress

Migliorano la concentrazione e l’efficienza, si dorme meglio e più profondamente. Il rilassamento innesca una risposta genetica che porta a una migliore funzione a livello cellulare nel corpo. I mitocondri, che sono le “batterie che alimentano le cellule”, diventano più resistenti. Viene potenziata la produzione di insulina, che controlla la conversione dell’energia. I telomeri, che proteggono i cromosomi (parte del DNA), hanno una vita più lunga

7. La manifestazione di affetto attraverso gesti è associato ad una maggiore soddisfazione della relazione di coppia

Alcuni studi dimostrano che più i partner sono affettuosi l’uno con l’altro, più sono soddisfatti della loro relazione. La tenuta di una coppia nel tempo è direttamente proporzionale al grado di intimità che i partner riescono a stabilire tra di loro. Le carezze, le coccole sono uno straordinario collante.

8. I vantaggi dell’affetto attraverso i gesti si protraggono nel tempo

I vantaggi non si limitano al momento ma si ripercuotono positivamente sull’umore e il benessere generale. I piccoli ricoperti di tenerezze dai genitori diventeranno adulti più socievoli, meno aggressivi e meno stressati. Le coccole ricevute durante la primissima infanzia determinano la stabilità emotiva dell’adulto. Ma ci sono benefici anche immediati perché è attraverso le carezze e il contatto che i neonati imparano a conoscere il mondo.

9. Con le carezze si stimola l’attività cerebrale dei neonati

Potenziano lo sviluppo cerebrale, ne stimolano la maturazione. I piccoli accarezzati mostrano una maggiore attività cerebrale (misurata tramite l’elettroencefalogramma), oltre che minori livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Non ricevere abbracci, infatti, provocherebbe la morte di alcuni neuroni: ciò ridurrebbe le capacità mentali e motorie del bambino negli anni successivi.

10. Un abbraccio attenua anche la sofferenza fisica

La pelle contiene moltissime fibre nervose che vengono attivate al contatto, quando siamo abbracciati o anche solo quando una mano si poggia sulla spalla. La loro stimolazione blocca il lavoro di altre fibre, che trasmettono i messaggi di dolore.

Ovviamente, tutto questo non significa iniziare a dispensare baci e carezze indiscriminatamente. La fisicità e il contatto devono essere espressi in modo consono alle varie età e al tipo di relazione. Perché ricevere confidenze e tenerezze da estranei provoca fastidio e paura. Così come è vero che in molte situazioni l’affettività fisica ha significato positivo anche tra persone semisconosciute, pensiamo al neonato o all’importanza di un gesto affettuoso da parte di un operatore sanitario quando siamo malati…

Inoltre personalità, cultura e educazione influiscono sulla manifestazione fisica di affetto. Non è detto quindi che persone “tiepide” non ci vogliano bene o non ci siano vicine. Ma non hanno imparato o sono bloccate nell’utilizzo di questa straordinaria forma di comunicazione emotiva dai risvolti positivi, totalmente priva di controindicazioni.

Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per guarire dalle carenze emotive

Ricorda a te stesso di iniziare da dove sei ora e con quello che hai a disposizione, facendo qualcosa che non hai mai fatto prima e che sia pienamente nelle tue possibilità, perché anche una sola azione coerente con ciò che è importante nella tua vita è un passo in più verso un’autentica felicità.

Il mio libro…

Se hai voglia di fare introspezione, guardarti dentro e metterti davvero in gioco, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Puoi trovare il libro in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina. Sarà il regalo più bello che tu possa farti.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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