Cosa puoi fare per disintossicarti da una relazione logorante

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Quando i sopravvissuti di abusi emotivi decidono di cessare ogni contatto con il loro “carnefice”, il viaggio verso la guarigione è appena iniziato ma per molte persone, la strada è ancora in salita. Un carnefice non è necessariamente un ex partner narcisista, può essere una madre anaffettiva, un padre manipolatore così come un amico nel quale avevamo investito un grosso carico emotivo. Questo articolo nasce valutando le reali difficoltà della vittima di abuso emotivo nel momento in cui intende interrompere la relazione. Confrontandomi con chi intende farla finita una volta per tutte e chiudere con il suo manipolatore, noto che i problemi più ricorrenti derivano dai sensi di colpa intrinseci o innescati da ricatti morali abilmente impiattati dal manipolatore di turno.

I sensi di colpa, in queste circostanze, sono sempre retaggi del passato. Il legame che s’instaura con un manipolatore è sempre il riflesso di un malessere che la vittima si porta dentro fin dall’infanzia. Ora, proverò a uscire un po’ dagli schemi tentando un approccio più diretto al problema. La soluzione per chiudere con un manipolatore emotivo non può prescindere dalla causa che ha dato il via alla relazione. Ti sei ma chiesta perché, a parità di situazione, alcune persone riescono a distaccarsi più facilmente dal proprio manipolatore e altre fanno più fatica? E ancora, ti sei mai chiesta perché alcune persone riescono a uscirne senza ricadere nei numerosi ritorni del manipolatore?

Questa “capacità” è proporzionale all’amore che tu nutri verso te stessa e quindi proporzionale anche alla tua capacità di stare da sola

Molte persone non lo vogliono ammettere e di certo mi beccherò parecchie critiche per quanto sto per dire ma… molte vittime non tollerano la solitudine ed è solo per questo che perpetuano la durata della separazione. Hanno paura della solitudine. Nei gruppi su Facebook, nelle domande che mi arrivano in privato e nelle conversazioni con amici e colleghi, noto che il focus della separazione è sempre il manipolatore. Nulla di più sbagliato! Bisogna cambiare registro! A meno che il manipolatore non stia attuando comportamenti da denuncia (cosa che, purtroppo, a volte accade), non c’è nulla che lui possa dire o che possa fare per farti ricadere nella sua trappola… a meno che tu non sia debole. Ecco perché in questa fase è necessario che tu lavori su te stessa e sulle tue risorse.

Bisogna che ti concentri su di te e sui tuoi obiettivi… se non ne hai o condividevi i tuoi piani con il manipolatore, c’è bisogno che ne fissi di nuovi, subito! Più che chiederti come sopravvivere un altro giorno senza sentirlo, dovresti chiederti come iniziare ad amarti. Più che concentrarti su come sia riuscito a voltare subito pagina, dovresti concentrati su come risanare la tua autostima ormai ridotta a brandelli. Inizia a riempire la tua vita. Inizia a lavorare su te stessa. Da dove cominciare?

Il manipolatore approfitta della tua ferita interiore… allora curala!

Un narcisista patologico, un borderline, uno psicopatico…. possono attuare atteggiamenti manipolativi e legare con te sfruttando una tua ferita interiore. Un gioco inconsapevole delle parti che porta solo dolore e allontana dal vero concetto di amore. Non riesci a liberarti di lui perché credi di amarlo? Capirai che il rapporto che hai non ha nulla a che vedere con l’amore, è solo un “incastro” nato a causa di ancestrali credenze e ferite interiori che hai sempre ignorato.

Pratica #1: fai introspezione. Pratica meditazione, impara a capirti e soprattutto prova a curare la tua ferita interiore

Da un predatore emotivo all’altro: sperimenta la felicità da sola. Dopo la fine di una relazione tossica, molti “sopravvissuti” possono essere tentati di riempire il vuoto ed evitare di affrontare il dolore, rimettendosi subito in gioco e instaurando un’altra relazione. Purtroppo, molte volte il sopravvissuto non fa altro che finire con un altro predatore emotivo, certo, che all’apparenza è diverso da quello appena lasciato ma con il quale ben presto riscontrerà dinamiche affini. Non hai una calamita per gli amori sbagliati! Se non lavori su te stessa, finirai per eliminare qualsiasi possibilità di instaurare una relazione con un partner sano! Quindi dipende da te… Non è colpa del destino.

Dopo una relazione tossica con un manipolatore emotivo è opportuno ritagliarsi del tempo da dedicare a sé. Essere single è fondamentale per il tuo viaggio di guarigione, soprattutto se nell’infanzia hai avuto un trascorso di abusi o trascuratezza emotiva, in questo caso la “pausa di riflessione” ti serve per interrompere il ciclo di abusi. Questa “pausa di riflessione” potrebbe cambiare il resto della tua vita, se credi di non farcela, meglio farti affiancare da un professionista!

Dal momento che la società pone troppa enfasi sull’importanza del rapporto di coppia, è importante ricordare quanto sia sano essere single. I rapporti di coppia sono importanti ma talvolta troppo sopravvalutati: la ricerca* ha dimostrato che le persone single possono sentirsi felici e appagate proprio quanto quelle in coppia.

Pratica #2: non gettarti a capofitto in un’altra relazione

Sperimenta un periodo felice da single, può funzionare! La tua felicità non dipende da un’altra persona. Costruisci la tua rete di supporto: instaura relazioni sane. Mentre provi a districarti tra le macerie lasciate dal tuo manipolatore emotivo, sfrutta una rete di amicizie; contatta vecchi amici oppure poni le basi per instaurare nuove relazioni amicali positive. Se fai fatica a creare una rete di supporto intorno a te perché ti senti inadeguata… Allora è il caso che tu consulti uno psicoterapeuta. In questa fase è importante che tu capisca di essere una persona meritevole, è importante che tu ti conceda lo spazio per riflettere e diventare autosufficiente.

Attenzione!

Essere autosufficiente non significa essere superiore, indifferente agli altri e soprattutto non significa isolarsi dal prossimo. Essere autosufficienti significa poter contare sulle proprie risorse e su se stessi. Confrontati con il prossimo, osserva ciò che hai intorno e instaura amicizie sane. Come capire che un’amicizia è sana? Beh, un amico ti incoraggia e ti sprona, non ti sminuisce!

Pratica #3: confrontati con amici e cerca di aumentare i tuoi standard a 360°

Dopo una relazione tumultuosa è normale avere alti e bassi. Sappi che il tuo corpo e il tuo cervello sono feriti quanto te. Un’esperienza traumatica* può lasciare segni a livello della corteccia prefrontale, dell’amigdala e dell’ippocampo. La meditazione contribuisce a rafforzare i percorsi neurali in modo positivo, aumenta la densità di materia grigia nelle aree del cervello connesse con la regolazione delle emozioni e attenua le reazioni automatiche che s’instaurano a seguito di un trauma. La meditazione è un buon mezzo per curare il tuo corpo e lenire la tua mente: ti rende più consapevole delle tue emozioni e ti fa entrare in contatto con ciò che desideri.

La meditazione non è l’unico mezzo da sperimentare per curare il tuo corpo. Un semplice corso di fitness potrebbe aiutarti molto. Evita la classica Sala Attrezzi, se decidi di iscriverti in palestra segui un corso di gruppo oppure prova a praticare sporto di squadra. Tennis doppio, pallavolo, calcio… avrai pur un’attitudine sportiva? Se non ti piace… c’è sempre la danza!

Pratica #4: ricorda che devi risanare mente e corpo

Prenditi cura di te e rendi più dinamica la tua vita con un corso di meditazione, yoga o semplicemente facendo attività di gruppo! Lavora sulle tue difese immunitarie emotive: riconosci ed evita gli abusi emotivi

Anche dopo aver lavorato tanto su te stessa, non c’è nessuna garanzia che in futuro un manipolatore emotivo non possa bussare alla tua porta. Per questo motivo, quando sarai guarita riuscirai a definire meglio i tuoi confini e a fidarti della tua voce interiore. Il miglior antidoto alla manipolazione emotiva è una sorta di immunità che, con il tempo, potrai costruire.

Devi avere fiducia in te stessa, credere che tu puoi soddisfare le tue stesse esigenze emotive, puoi imparare a gestire le tue emozioni senza la necessità che qualcuno debba convalidare il tuo valore personale. Queste squisite abilità ti serviranno per tutta la vita. Potranno davvero cambiare il corso della tua storia, definire nuovi standard e migliorare lo stato di benessere generale, da sola o in coppia. Un’alta autostima ti terrà al riparo dalle tattiche lusinghiere attuate dal manipolatore emotivo. Un’alta autostima ti servirà per instaurare relazioni autentiche.

Pratica #5: definisci i tuoi confini e inizia a credere in te stessa.

Forse il tuo viaggio non sarà perfetto ma sarà molto più autentico e liberatorio. Liberatorio perché ti sentirai decisamente libera quando capirai davvero il tuo valore, quando scoprirai che sei l’unica a poter salvare davvero te stessa.

Di cosa hai veramente bisogno?

Ecco, interrogati su questo e riparti da qui per costruire il tuo benessere. La vita è una sola e vale la pena viverla nel pieno rispetto di quella che è la propria identità (nel pieno rispetto di chi sei e cosa vuoi). In fondo la vita è tua, perché dovresti viverla in base a ciò che vogliono gli altri?!

Se ti piace la psicologia e hai voglia di capire tanto su di te, su come sei diventato quello che sei oggi e su come affermare al meglio la tua identità, ti consiglio la lettura del mio libro intitolato: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». È il libro più consigliato dagli psicoterapeuti ai propri pazienti ed è anche il libro italiano di Psicologia e Crescita personale più venduto di tutto il 2022. Se hai voglia di riscattare la tua vita così come la vorresti (e non in funzione degli altri), è il libro che fa per te. Puoi trovarlo in tutte le librerie o su Amazon, a questa pagina.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” – Rizzoli
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