Cosa significa davvero essere ottimisti

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L \\\'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta.
Illustrazione: Aeppol

“L’Ottimismo è la fede che porta alle realizzazioni. Nulla può essere fatto senza speranza o fiducia” – Helen Keller

Introduzione: Seligman e Csikszentmihalyi definiscono la psicologia positiva come “… lo studio scientifico del funzionamento umano positivo e fiorente su più livelli che include la dimensione biologica, personale, relazionale, istituzionale, culturale e globale della vita.” Christopher Peterson definisce la psicologia positiva come “… lo studio scientifico di ciò che rende la vita più degna di essere vissuta“. In questo scenario, un ingrediente fondamentale è l’ottimismo e la fiducia che abbiamo nelle risorse (interne ed esterne). La dott.ssa Marta Laugeni ci offre un’interessante panoramica su cosa significa davvero essere ottimisti.

Ottimismo e Psicologia positiva

Uno dei costrutti fondamentali della psicologia positiva, l’ottimismo “può essere definito come la tendenza a credere che si possano raggiungere dei risultati positivi piuttosto che negativi” ( Scheier e Carver 1985). Rappresenta un atteggiamento mentale che consente di saper gestire momenti negativi, che vengono percepiti in maniera diversa dal cosiddetto “ottimista“.

L’ottimismo non è una capacità innata, ma è un atteggiamento di fiducia ed entusiasmo nei confronti della vita. Chi è ottimista non ignora le difficoltà ma riesce a trovare sempre una buona ragione per reagire. Puoi decidere di lasciarti sconfiggere dalle avversità e pensare di non avere via d’uscita o cercare e scoprire che c’è sempre un motivo per agire, c’è sempre un motivo per tentare o per essere soddisfatti, anche solo per il fatto di averci provato.

Non bisogna focalizzare l’attenzione solo sugli aspetti negativi, perché si finirà per ingigantirli ed è normale sentirsi scoraggiati o demotivati di fronte ad un ostacolo che sembra insormontabile, ma è proprio ciò l’ottimismo, non vedere un problema come non superabile.

L’ottimismo ha delle caratteristiche ben precise, alcune di queste sono:

  • Trovare la soluzione alle avversità
    Si individuano vantaggi e soluzioni possibili di fronte ai problemi, in modo da essere persone attive che si rinnovano e vanno alla scoperta
  • Buon umore
    Sicuramente rappresenta il miglior biglietto da visita in tutti gli ambiti di vita, persone dotate di entusiasmo, ma con capacità empatiche e di ascolto.
  • La speranza
    E’ strettamente collegata all’ottimismo, caratterizzata da sentimenti di aspettative nei confronti del futuro

Ottimismo sano

Un sano ottimismo è un modo di approcciarsi ad una determinata prospettiva ed un modo di percepire la vita nella sua complessità sia nei suoi aspetti negativi che positivi.

L’ottimismo ha degli effetti sorprendenti nella vita delle persone; infatti, le persone ottimiste:

  • Hanno la capacità di affrontare la vita in modo più rilassato , provando meno ansia e stress.
  • sono più flessibili al cambiamento e a vedere il mondo da prospettive diverse
  • sono più felici dei pessimisti, questo perché avere un atteggiamento mentale positivo soddisfa il bisogno di gratificazione e porta ad un aumento del desiderio di raggiungimento di obiettivi.
  • ottengono maggiore soddisfazione in molti ambiti di vita ( lavoro, relazioni sentimentali, scuola, sport e famiglia), infatti vi è un
  • incremento della vita sociale se ci si pone in un atteggiamento positivo.
  • si focalizzano sui loro punti di forza e sul risultato
  • sono meno vulnerabili alle malattie e possono ottenere diversi benefici che incidono sulla qualità di vita.

Come diventare ottimisti

L’ottimismo ha origine nell’infanzia e sin dalla prime relazioni significative, ma si può imparare ad essere ottimisti e anche il peggiore dei pessimisti può diventare ottimista. Vediamo come.

Coltiva l’ottimismo: allenati ogni giorno a trovare il lato positivo di almeno una cosa, in modo che ti venga sempre più spontaneo farlo. Ricordati non è importante ciò che ti accade, ma il modo in cui lo percepisci e reagisce ad esso.

Coltiva la gratitudine: prenditi alcuni minuti al giorno per essere grato a qualcosa della nostra vita. Basta scrivere anche 3-4 cose per cui sei grato.

Evita di pensare troppo e il confronto con gli altri: pensare e rimuginare su una cosa che non è andata come avremmo voluto non serve ed è un po’ come lamentarsi. Evita di pensare che gli altri siano meglio di te, le cose possono andare male a tutti.

Coltiva le tue relazioni: coltiva esperienze e trascorri del tempo con amici, parenti e partner di relazioni intime, queste porteranno valore nella tua vita.

Impara a lasciar correre: impara a perdonare e a non dare eccessivo peso alle situazioni negative causate dagli altri o dalla sfortuna. Questo ti permetterà di lasciar andare la zavorra per andare oltre i tuoi problemi.

Impegnati nel raggiungere i tuoi obiettivi: siamo più felici se raggiungiamo i nostri obiettivi; assicurati quindi, di fare cose che ti indirizzino verso il raggiungimento di essi.

Rivivi i momenti più belli della tua vita: per 1-2 minuti al giorno, concentrati sui momenti passati in cui hai sperimentato vero benessere, proiettati poi al futuro, al tuo prossimo obiettivo da raggiungere, fino a focalizzarti sulle cose del tuo presente.

Sviluppare l’ottimismo nella nostra vita porterà dei cambiamenti positivi nella nostra vita, poiché rappresenta un pilastro fondamentale contro lo sconforto in cui incorriamo spesso nella nostra vita quotidiana. La persona ottimista non è colui che si allontana dai problemi e dalle responsabilità e pensa positivo, ma è colui che fa uno sforzo continuo e costante in modo attivo.

Bisogna conoscersi a fondo per saper gestire le situazioni a cui la vita ci sottopone e traendo beneficio da esse, non dimenticando di sapere riconoscere un ambiente pessimista e le sensazioni che ci suscita per rafforzare il nostro ottimismo e la nostra speranza di superare anche questa ennesima prova della vita!!!

“Coltivate sempre pensieri positivi, l’entusiasmo non può fiorire in un terreno pieno di paura”
-Napoleon Hill-

Marta Laugeni, psicologa
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