Cosa succede al nostro cervello quando ci arrabbiamo troppo?

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

A chi non è mai capitato di perdere la testa a causa della rabbia?  La rabbia è un’emozione normale e utile. Ma diventa problematica quando si attiva troppo spesso o ti conduce in spirali aggressive fuori controllo. In effetti, ad alcune persone basta poco per permettere alla rabbia di prendere il sopravvento. Spesso la rabbia può risultare difficile da controllare, soprattutto quando la percezione è quella di non disporre di strumenti adeguati per fronteggiarla. Frasi come “non ci vedo più dalla rabbia” rendono l’idea dell’impossibilità di tollerare condizioni spiacevoli e dunque la tendenza a mettere in atto condotte aggressive, sia verbali che fisiche

La rabbia è un’emozione, ma le emozioni sono più complicate di quanto diamo loro credito

Arrabbiarsi è piuttosto facile: a lavoro, in famiglia, ma anche al bar o in macchina. Il nostro rapporto con questa emozione non è sempre positivo. Spesso infatti sotto l’effetto della rabbia possiamo dire o fare cose offensive, cattive e alle volte pericolose. Insomma, rischiamo di perdere l’autocontrollo. Eppure la rabbia è un’emozione primaria e se oggi continuiamo a esibirla è chiaro che avrà una qualche funzione. Questo è particolarmente vero per la rabbia a causa della sua sede nell’amigdala e l’influenza dell’amigdala sulle nostre funzioni fisiche.

Durante un episodio di rabbia, che succede nel nostro corpo?

Bastano un paio di contrattempi, un po’ di traffico e un messaggio male interpretato per farci vedere letteralmente rosso? Possibile? Ci ritroviamo vittime di quel sentimento (molto, troppo) forte che si manifesta quando ci sentiamo frustrati, quando sentiamo che le nostre convinzioni e i nostri valori siano minacciati o quando ci sentiamo vittime di un’ingiustizia – piccola o grande che sia. A volte è un sentimento più che giusto da provare, a volte invece prende il sopravvento: se la rabbia è forte, costante e si manifesta anche senza motivo sta per rovinarci la vita.

Perché accade? È tutta colpa della corteccia prefrontale

Quell’area del cervello che si occupa di regolare le emozioni – che a volte non riesce a ridurre l’intensità di quello che proviamo. Cosa ci succede quando siamo troppo rabbiosi? La nostra salute ne risente. Molte emozioni sono parzialmente causate da messaggeri chimici nel nostro cervello chiamati neurotrasmettitori. Diverse parti del corpo rilasciano questi neurotrasmettitori in risposta a uno stimolo esterno – cioè cose che accadono fuori dal nostro corpo. Questi neurotrasmettitori influenzano il modo in cui pensiamo e ci sentiamo, ma cambiano anche il modo in cui il nostro corpo si sente e funziona. In questo modo, la rabbia non è solo un’emozione; è un intero evento biologico.

Monti studi infatti hanno dimostrato come arrabbiarsi molto frequentemente aumenta il rischio di malattie cardiache e compromette il benessere del nostro cervello. Quando ci arrabbiamo la parte del cervello colpita si trova all’interno del lobo temporale ed è chiamata Amigdala. Essa controlla le emozioni e ci da la spinta a reagire in caso di stress, paura o sensazione di minaccia. In pochi millisecondi l’Amigdala è in grado di elaborale le informazioni pericolose che ci provengono dall’esterno e trasformarlo in istinto prima ancora di pensare a quello che si sta facendo.

La funzione dell’amigdala

Al di sopra dell’Amigdala, all’interno del lobo frontale, si trova la nostra capacità di prender decisioni, di risolvere problemi e di gestire i nostri comportamenti; quando ci si arrabbia il sangue scorre velocemente verso l’Amigdala “oscurando” la parte razionale. (Molti consigliano di contare fino a 10 appena ci si sta accorgendo di fare qualcosa di cui potete pentirvene). Successivamente le ghiandole surrenali producono adrenalina e cortisolo dando energia e forza al corpo per reagire. Questo provoca il defluire del sangue verso i muscoli che si preparano alla “lotta”, aumenta la pressione sanguigna e la temperatura corporea e il respiro diventa più affannato.

Una persona che si arrabbia molto frequentemente è maggiormente sottoposta a queste reazioni del corpo che non portano benefici: aumenta il rischio di infarto, di stress, di insonnia e di problemi digestivi. Uno studio su persone con frequenti attacchi di rabbia ha messo in evidenza che sono soggetti a rischio di malattie coronarie molto di più rispetto a soggetti che si arrabbiano più raramente. Arrabbiandosi, inoltre, diminuisce la capacità del nostro corpo di produrre l’acetilcolina, un ormone che riesce a moderare gli effetti dell’adrenalina e quindi a ridurre gli effetti della rabbia.

I rischi non sono solo fisici, ma anche psicologici

Provare continuamente rabbia influenza troppo spesso l’equilibrio emotivo e la nostra psiche perché “La fisiologia periferica della rabbia è vicina a quella dello stress, quindi questa emozione può portare allo sviluppo di ansia, fobie o comportamenti compulsivi”, ma anche alla tristezza e addirittura alla depressione, soprattutto quando la rabbia è rivolta verso noi stessi – e l’autostima ne risente.

Secondo gli esperti, per imparare a gestire e sconfiggere la nostra rabbia dovremmo fare il primo passo, ovvero riconoscerla e accettare di aver lasciato che prendesse il sopravvento. Potrebbe essere utile tenere un diario, raccontare i sentimenti provati per poi rileggerli e iniziare a capire cosa ci sta succedendo davvero. Un altro consiglio è quello di imparare tecniche di respirazione profonda, che calma e riduce il carico emotivo

Non dimentichiamocelo: salvare rapporti sociali e relazioni è possibile, l’importante è esprimere i nostri sentimenti all’altro, fare un passo indietro, chiedere scusa e spiegare le difficoltà che stiamo vivendo. Insomma, un viaggio emotivo da intraprendere soprattutto per il nostro bene.

Come gestire la rabbia

La rabbia fuori controllo può infatti essere distruttiva, minare i rapporti personali e lavorativi, e addirittura arrivare a compromettere la nostra salute e la nostra qualità della vita. Per questo e importante avere il controllo delle proprie emozioni, rabbia compresa, per evitare di trasformarsi in degli arrabbiati cronici e, anche sul lavoro, distruggere le relazioni che con fatica abbiamo costruito.

La prima cosa importante che dobbiamo tenere a mente è che l’opporsi a qualcosa di naturale e biologicamente determinato di sicuro non ci porterà effetti positivi. La strategia migliore non è mai quella della repressione della propria irritazione, ma il suo ascolto. Impariamo quindi a riconoscerla e darle spazio da subito, evitando che la rabbia aumenti al punto tale che l’unico modo possibile che troviamo per esprimerla è nella sua modalità furiosa.

Inoltre, se facciamo continuamente esperienza di una rabbia così distruttiva, di sicuro avremo sempre più timore di tornare ad avvertire questa emozione in futuro poiché la percepiamo come fuori dal nostro controllo. E di conseguenza la percezione di un’emozione così imprevedibile e furiosa andrà a rinforzare proprio quell’atteggiamento di opposizione che abbiamo detto di cercare di evitare perché non funzionale nella gestione della nostra rabbia.

Infatti, anche se non esprimiamo la nostra irritazione, il nostro corpo l’avvertirà comunque e noi saremo comunque tesi e nervosi, pronti ad esplodere. Per questo a volte ci capita di arrabbiarci furiosamente senza motivi apparentemente validi: stiamo facendo emergere rabbia accumulata. È sempre meglio cercare di non nascondere il disagio che proviamo nemmeno agli altri, anche se abbiamo il timore di distruggere un rapporto. Ma come gestire la rabbia?

1. Conoscere se stessi

Lo abbiamo detto e ripetuto, tutto parte dalla conoscenza di noi stessi. Siamo portati a infervorarci per gli errori commessi? Impariamo innanzitutto a prendere esempio da ciò che abbiamo sbagliato, cerchiamo di non criticarci più del dovuto e di non lamentarci: le lamentele, gli sfoghi, le critiche sono terreno fertile per la rabbia. Non potremo mai cambiare gli altri, quelli che ci fanno arrabbiare, ma possiamo cambiare noi stessi. Chiediamoci cos’è che ci infastidisce di più, e poi se quella cosa ci ha infastidito da sempre o ha iniziato a farlo solo di recente. Cerchiamo di capire se la collera che monta dentro di noi ha radici profonde, o è data da un’insofferenza generale che ci sta indicando che è giunto il momento di cambiare qualcosa, per esempio, il lavoro? Ovvero di metterci in discussione.

2. Il potere del no

Da un no detto senza remore può dipendere la nostra salute mentale, il controllo di noi stessi. Se siete abituati a dire sempre sì, magari perché vi trovate in una posizione di subordine, è ora di realizzare che dire no è possibile, è un vostro diritto, e farlo vi farà sentire meglio.

3. La pausa

Ogni ora cercate di prendervi 5 minuti per riorganizzare la mente, rimettere in fila i pensieri. In questi momenti off può essere utile sistemare la scrivania: mettere in ordine lo spazio che ci circonda spesso aiuta a fare ordine anche nella nostra teste. Se si lavora in un ambiente molto stressante e stressato può aiutare prendersi dei minuti solo per noi stessi, fuori dal caos e dalla routine lavorativa. Investite poi il vostro tempo personale per delle attività sportive o all’aria aperta che vi permettano di recuperare le energie fisiche e mentali.

La pausa può essere risolutiva anche per evitare gli scontri diretti: se vi trovate davanti a chi vi ha fatto arrabbiare, piuttosto che replicare e rischiare di complicare ancora di più la situazione, è meglio fare dei respiri profondi, magari allontanarsi e tornare sulla questione solo quando si è ritrovata la calma. Allo stesso modo mai rispondere alle email nei momenti di rabbia.

4. Scusa e grazie

Spesso per evitare i conflitti che potrebbero scatenare in noi la rabbia o fare innervosire qualcun altro, il cui nervosismo è destinato a cadere su di noi, basta imparare a dire grazie a chi ci ha aiutato e ci e stato vicino, e scusa a chi si è trovato coinvolto in un nostro errore o a chi abbiamo fatto un torto. Non è facile, ma si può imparare a farlo. Prevenire un incendio e sempre meglio che prepararsi a spegnerlo.

5. Il perché

Un buon metodo per superare in fretta la rabbia e chiedersi perché siamo arrabbiati, qual è stata la causa scatenante della nostra collera. Se la questione è seria avremo bisogno di tutto il nostro autocontrollo e di tutta la nostra lucidità per risolverla, non possiamo permetterci di essere arrabbiati; se la questione invece non lo è dobbiamo chiederci se valga davvero la pena perdere le staffe per una cosa di così poco conto.

Tutti sono in grado di arrabbiarsi, è facile…ma arrabbiarsi con la persona giusta, con la giusta intensità, nel modo giusto, nel momento giusto e per un giusto motivo, non è nella facoltà di tutti e non è un compito facile. (Aristotele)

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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