Chiunque sia stato innamorato almeno una volta nella vita sa come sia normale credere, all’inizio della relazione, che tutto sia perfetto. La fase dell’infatuazione e del primo innamoramento corrisponde a quel momento idilliaco in cui ogni cosa non potrebbe andare meglio. Con il tempo, però, il rapporto si rafforza e stabilizza, dando origine anche a diversi malintesi e a episodi che provocano sofferenza. Quando tali eventi avvengono senza il rispetto reciproco e con costanza, allora si potrebbe essere in presenza di un amore malato.
Tuttavia, non si può parlare di un unico amore malato. Esistono varie specie di rapporti di coppia cosiddetti tossici, ognuno con le proprie particolarità e segnali che ne rendono possibile il riconoscimento.
Quando si può parlare di amore vero?
«L’amore è la poesia dei sensi. O è sublime o non esiste. Quando esiste, esiste per sempre e va di giorno in giorno crescendo.»
Honoré de Balzac. L’amore è, probabilmente, il sentimento umano più complesso in assoluto. Innanzitutto esso è declinabile in varie forme: da quello di coppia, che prevede una componente sia fisica che emotiva, a quello genitoriale, slegato da ogni vincolo, tanto da poter essere considerato incondizionato. In generale, l’amore vero si riconosce per il suo non volere nulla in cambio: una persona che ama veramente lo fa spontaneamente, senza un secondo fine.
Inoltre, si può parlare di amore vero solo quando esso prevede il rispetto reciproco per entrambi i partner, oltre alla loro felicità, benessere e senso di libertà per essere davvero loro stessi. Nel caso in cui questi principi fondamentali non vengano rispettati, allora non si sarà più in presenza di un rapporto sano, ma di uno tossico e malato.
Amori malati: come si può riconoscere un rapporto di coppia tossico?
Come già accennato, esistono diversi tipi di amore tossico. In ogni rapporto che nasconde sotto il termine “amore” atteggiamenti prevaricatori, manipolatori e persino violenti si riscontra una tendenza a ostacolare la libertà del partner e a volere allontanarlo dalle altre persone, compresi familiari e amici, così da interporsi, consciamente o meno, in qualsiasi modo alla sua felicità.
Tra le relazioni tossiche di cui si parla maggiormente, spiccano queste tre. Si tratta del rapporto di coppia con un narcisista, di un amore con dipendenza affettiva e di uno ossessivo e possessivo.
Amare un narcisista
Purtroppo, sono molti i casi di amore malato a causa di un narcisista. Avere un partner Narciso significa vivere un rapporto instabile, fatto di continui alti e bassi a livello emotivo e non solo. I narcisisti sono degli incredibili seduttori, capaci di affascinare con poche semplici mosse persino chi normalmente si comporta in maniera distaccata. Le loro “prede” preferite sono le persone empatiche perché proprio con esse è più semplice sfoggiare le capacità manipolatrici in loro possesso.
In una relazione con un narcisista si riscontrano sporadiche ma grandiose dimostrazioni d’affetto a cui seguono, però, lunghi periodi di distacco e silenzio. Di fronte a questa situazione, è normale che il tuo umore ne risenta e il partner manipolatore userà tutto ciò a suo vantaggio, dimostrando la sua superiorità psicologica nei tuoi confronti. Infine, quando cercherai di allontanarti, ecco che tornerà alla carica con un’inaspettata dose di gentilezza e charme. È così che uno pseudo-Narciso riesce a incantare persino per anni le sue “vittime”.
Amore con dipendenza affettiva
Soprattutto nei primi mesi di una relazione, è più che normale provare una sorta di dipendenza nei confronti del partner. Volergli restare accanto il maggior tempo possibile, sentire la sua mancanza anche dopo qualche ora che non lo si vede e avere continuamente voglia di trascorrere delle giornate in sua compagnia è una situazione che si presenta a quasi tutte le “giovani” coppie. Si parla, invece, di dipendenza affettiva quando la relazione che si sta portando avanti viene vista come l’unica ragione che sta alla base della propria vita. Esistono alcuni sintomi che possono permetterti di riconoscere se il tuo rapporto di coppia sia di questo tipo:
- Non riesci a prendere decisioni in modo autonomo;
- La tua autostima dipende dal giudizio dell’altro;
- Metti le tue emozioni e i tuoi sentimenti in secondo piano, dando priorità solo a quelle del partner;
- Senti come se non potessi mai lasciarlo, anche se ti ferisce e ti fa soffrire;
- Non dedichi più del tempo a te stessa.
Amore ossessivo e possessivo
Chi non ha mai provato un po’ di gelosia nei confronti del partner? Per quanto venga stigmatizzata da chiunque, se resta contenuta, la gelosia non è per forza un male. Tuttavia, la situazione cambia quando essa viene trasformata in ossessione e oppressione. Sempre più spesso si verificano casi in cui un uomo limita la libertà della propria compagna, negandole la possibilità di uscire e frequentare i suoi amici. Oltre a ciò, un partner possessivo controlla in modo capillare tutti gli aspetti della vita di quella persona che dice di amare, arrivando persino allo stalking e alla violenza psicologica, se non fisica.
Come abbiamo già accennato, l’amore vero consiste anche nella libertà di poter essere se stessi, senza remore o ripensamenti. Inoltre, esso non dovrebbe mai avere come scopo quello di creare una dipendenza morbosa e tossica. Tutti questi segnali sono indice di un amore malato detto ossessivo e oppressivo. Spesso è necessario chiedere aiuto per uscire da un rapporto di coppia del genere.
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