Ci sono momenti in cui una frase, un semplice sguardo o un particolare gesto ci allarmano. Così ci mettiamo sulla difensiva, ci rinchiudiamo in noi stessi aspettando un colpo basso e, nel frattempo, prepariamo la nostra risposta.
Gli “altri” vengono vissuti come inaffidabili, imprevedibili o addirittura pericolosi, devono cioè in qualche modo essere tenuti a distanza allo scopo di evitare sentimenti spiacevoli e inquietanti pagandone però il “prezzo” in termini di isolamento ed emarginazione. Come ogni opzione della nostra mente, se la diffidenza diventa un atteggiamento costante rischia di creare molti più danni che benefici
Diffidenti a oltranza
Di esempi che racchiudono il concetto di diffidenza ne potrei fare tanti…quando, per esempio, non si è convinti della buona fede del partner o dell’amico. “Sono già stato scottato”, “chissà cosa c’è sotto”, “chissà che vuole in cambio”: sono alcuni dei motivi ufficiali che più spesso il diffidente adduce per giustificare il suo atteggiamento, senza riuscire minimamente a vedere l’aspetto affettivo e disinteressato di un determinato gesto o determinata azione.
Una sorta di profezia che si autoavvera, e che si sintetizza in quella famosa frase che a molti piace recitare “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci s’azzecca”. E non perché vi siano reali prove che avvalorino il sospetto: semplicemente perché “leggiamo” con un occhio distorto la realtà attorno a noi.
E’ fondamentale capire come nasce la diffidenza: iniziamo con il dire che il sentimento di fiducia si sviluppa sin dalla tenera età, per questo se parliamo di diffidenza, non possiamo non parlare delle figure di accudimento..
La famiglia è il nostro primo contesto d’apprendimento: un bambino impara a relazionarsi agli altri proprio in famiglia, sulla base di ciò che vede e sente; sono i nostri genitori a modellare quelle che sono le nostre convinzioni, i nostri sentimenti e la nostra fiducia.
Nei casi in cui la sfiducia dei genitori sia addirittura rivolta a membri della famiglia stessa, il messaggio fornito al bambino rischia di essere particolarmente ansiogeno (“Non ci si può fidare nemmeno di chi amiamo”).
Non stupiamoci dunque se le persone diffidenti spesso hanno alle spalle delle figure di riferimento altrettanto diffidenti;
I motivi che ci portano ad adottare un atteggiamento difensivo
…Perché crediamo che l’atteggiamento della persona sia minaccioso!
Quando percepiamo che l’atteggiamento dell’altro può mettere in pericolo il nostro “io”, adottiamo una posizione difensiva per proteggerci da un presunto attacco. Il problema è che spesso semplicemente fraintendiamo questi presunti segnali di allarme e reagiamo a un pericolo inesistente.
…Perché abbiamo avuto diverse esperienze negative in passato!
Quando per tutta la vita abbiamo vissuto varie situazioni negative, come abusi o delusioni nei rapporti di coppia, creiamo istintivamente uno scudo attorno a noi per proteggerci da situazioni simili in futuro. Pertanto, anche se una situazione o una persona non sono particolarmente minacciosi, li valutiamo attraverso le lenti del passato e ci mettiamo sulla difensiva.
…Perché stiamo attraversando un periodo molto stressante!
Quando siamo vqttime di stress, angoscia e ansia, diventiamo persone irritabili e ci mettiamo sulla difensiva alla minima provocazione. È una reazione “normale” dal momento che il nostro sistema nervoso autonomo è costantemente in allerta, aspettando di lanciare l’allarme in qualsiasi momento.
…perchè temiamo di perdere i nostri spazi!
Quando non vogliamo che qualcun altro invada la nostra intimità. Alcune persone sono molto protettive con la loro privacy e non permettono neppure alle persone più vicine di entrare in questo spazio. Infatti, mettersi sulla difensiva è comune nelle coppie appena sposate dove ognuno deve cedere una parte di quello spazio intimo ma non sono ancora pronti a farlo, così continuano a percepire inconsciamente l’altro come un invasore.
…Perchè facciamo proiezioni!
La diffidenza patologica può essere riconducibile a un meccanismo psicologico interno chiamato “proiezione” che porta il diffidente a mettere addosso ad altri pensieri propri o azioni da egli stesso compiute in passato, esattamente come nel detto: “Chi mal pensa mal fa”.
Come sapere se si è sulla difensiva?
Spesso, quando diciamo a qualcuno che è sulla difensiva, si offende oppure nega di esserlo. In realtà, spesso adottiamo questo atteggiamento senza rendercene conto perché siamo troppo coinvolti emotivamente che non riusciamo a vedere chiaramente ciò che sta accadendo nel mondo reale.
Alcuni segni che indicano che si sta assumendo questo atteggiamento sono:
- Si inizia a parlare in fretta senza dare all’altra persona il tempo di spiegare le proprie opinioni
- Non ci si sofferma ad ascoltare ciò che l’altro dice ma si continua ad elaborare tutti gli argomenti per contrastare le sue opinioni
- Si utilizzano delle giustificazioni che non sono del tutto certe, ma eliminano la nostra parte di responsabilità in materia
- Si percepisce l’altra persona come un nemico da abbattere
- Si fa delle parole “ma” e “però” la proprie parole preferite, in modo tale che la maggior parte delle nostre frasi iniziano con queste
- Si reagisce a una critica personale nascondendosi dietro agli errori degli altri e paragonandoci a loro
- Si usa il sarcasmo per denigrare l’altra persona
- Ci si sente costantemente tesi e irritati, come se la vita fosse una lotta continua.
Essere consapevoli del fatto che siamo sulla difensiva è il primo passo, ma certamente non è abbastanza per sradicare questo atteggiamento. Pertanto, è importante che siate davvero intenzionati a capire se realmente credete di ottenere qualcosa con questo atteggiamento o, al contrario, se invece questo è un ostacolo per le vostre relazioni interpersonali che vi impedisce anche di maturare.
Se continuate a cercare delle scuse per il vostro atteggiamento difensivo allora non siete ancora disposti a cambiare, avete ancora troppi dubbi e paure che vi impediscono di adottare un’attitudine più aperta e disposta al dialogo. Invece, se avete compreso che stare sulla difensiva non conduce in nessun luogo allora siete probabilmente pronti al cambiamento.
Come smettere di essere sulla difensiva?
1. Assumendo che le persone non sono degli avversari
È importante comprendere che le relazioni non devono essere un campo di battaglia. Quando si assume che in una conversazione ci dovranno necessariamente essere un vincitore e un perdente, allora ci si metterà sulla difensiva, perché ovviamente, non si vuole essere il perdente.
Pensare invece che si stanno solo scambiando dei punti di vista che possono arricchire entrambi, permetterà di assumere un atteggiamento più rilassato e aperto alle idee dell’altro.
2. Chiedendo, quando non si è compreso bene il messaggio
Non ci si deve basare nelle supposizioni, perché queste tendono a dipendere dalla propria visione del mondo che non sempre coincide con quella dell’altra persona. Quando non si comprendono alcune parole o comportamenti che ci sembrano strani, allora è meglio chiedere all’altro cosa intendeva dire prima di trarre delle conclusioni.
3. Tenendo le emozioni sotto controllo
Spesso le persone che sono sempre sulla difensiva sono molto emotive e reagiscono in modo eccessivo agli stimoli ambientali. A questo proposito, per esempio, le tecniche di mindfulness possono aiutare a gestire in modo più assertivo le proprie emozioni.
4. Sviluppando la vostra autostima
Alla base dell’attitudine difensiva di solito si nasconde un profondo senso di insicurezza e la convinzione che saremo comunque calpestati. Quando abbiamo una sana autostima e siamo fiduciosi nelle nostre capacità, tendiamo ad essere più aperti e ricettivi.
5. Considerando le critiche come dei consigli
Le persone che sono spesso sulla difensiva temono le critiche perché le recepiscono come un attacco alla loro integrità. Certamente esistono delle persone che non sono capaci di esprimere un parere negativo in modo assertivo, ma si può imparare a soprassedere il modo per concentrarsi sul messaggio. Il messaggio contiene un valido consiglio che vi permetterà di correggere un errore e crescere come persona?
6. Sviluppando la fiducia
Essere sulla difensiva significa, in qualche modo, avere una visione pessimistica del mondo e pensare che tutti ce l’hanno con noi. Tuttavia, di tanto in tanto è necessario un atto di fede, per azzardarsi a fidarsi delle persone e della loro buona volontà. Non si tratta di assumere un atteggiamento semplicistico e bonario, ma semplicemente di dare un opportunità agli altri perché possano esprimere chi sono e cosa vogliono invece di tarpare loro le ali prima ancora che abbiano spiccato il volo.
7. Rilassandosi
Lo stress, la tensione e i conflitti possono fare sì che ci si metta sulla difensiva. È normale, perché quando siamo in queste situazioni il cervello non è in grado di valutare con estrema precisione i dettagli delle situazioni stesse e reagisce impulsivamente, generando una risposta di attacco o fuga. Imparare le tecniche di rilassamento vi aiuterà ad affrontare la giornata con più calma.
È evidente che questi cambiamenti non avvengono da un giorno all’altro, perché richiedono una ristrutturazione cognitiva profonda. Tuttavia, se ci si mantiene attenti e consapevoli delle proprie reazioni e si impara a controllare il primo impulso che ci spinge ad attaccare e confutare gli argomenti degli altri poco a poco si adotterà un atteggiamento più aperto al dialogo che ci porterà solo dei benefici.
Ricorda sempre questa frase dell’imprenditore scozzese Thomas Dewar: “La mente è come un paracadute, funziona meglio quando è aperta.”
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