Donare e perdonare non vuol dire farsi calpestare

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Le relazioni interpersonali sono un elemento fondamentale nella vita di ciascun individuo. Navigare in queste relazioni può essere una sfida, spesso richiedendo un equilibrio tra la generosità e la capacità di stabilire limiti. La generosità e l’atto di donare sono virtù apprezzate in tutte le culture. Donare può portare gioia sia a chi riceve che a chi dona. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la generosità non dovrebbe mai trasformarsi in un’opportunità per chiunque voglia sfruttare o approfittarsi di chi dona. Donare senza farsi calpestare significa che, mentre si è generosi, bisogna anche saper riconoscere quando è necessario porre dei limiti.

Tutto si può fare per amore a patto di non perdere se stessi…

A patto di mantenere intatto il patrimonio di dignità, autonomia orgoglio e rispetto di sé. Un rapporto sano è quello in cui non solo ci si ama reciprocamente, ma si difende la propria identità proteggendola da ogni possibile attacco esterno.

La relazione di coppia cresce quando oltre l’amore c’è rispetto reciproco

In ogni relazione in cui ci troviamo immersi, arriviamo con il nostro bagaglio di individui singoli. In questa valigia ci sono: la nostra personalità, i nostri talenti, le nostre stranezze, i nostri interessi e le nostre esperienze passate. Le differenze delle persone coinvolte nella relazione, a questo punto, diventano un valore per il rapporto. Ma la cosa più importante è che ci si sente rispettati nella propria vulnerabilità senza il timore di sentirsi giudicati. Se ti rispetto vuol dire che ti vedo, che esisti e ti accetto.

Quando mostriamo rispetto reciproco significa che stiamo accogliendo l’altro con le sue peculiarità. Quindi come non può sussistere il “Ti amo se…”, allo stesso modo non può esistere il “Ti rispetto se…”. Portare rispetto vuol dire proprio questo.. concedere a se stessi e agli altri la libertà di essere esattamente ciò che si sceglie di essere, nella piena consapevolezza del proprio valore e della propria dignità.

La mancanza di rispetto è una violazione del proprio territorio intimo

Accettare e tollerare la mancanza di rispetto, soprattutto se reiterata, vuol dire concedere all’altro accesso illimitato al nostro spazio vitale e il potere di ferirci, rafforzando così il messaggio che lo stesso permesso potrà essere accordato anche nel futuro. Il rispetto è speculare, perché se è vero che l’altro ci manca di rispetto, è anche vero che noi in parte glielo permettiamo e questa è una responsabilità di cui dobbiamo farci carico.

Quando una storia va in crisi, si crea una insidiosa forma di auto-svalutazione

Può succedere che il rispetto si consumi con il tempo perché lo perdiamo di vista nella nostra quotidianità. A volte capita di cadere nella mancanza di rispetto per via del troppo stress, dei problemi che riguardano una delle persone coinvolte nella relazione o addirittura della coppia stessa.

Questo potrebbe portare ad atteggiamenti irritabili e negativi e potrebbe spingere a sfogare le proprie frustrazioni sul partner. La situazione può arrivare a complicarsi se si innesca un circolo vizioso in cui ogni persona coinvolta nella relazione getta sull’altra la propria rabbia e frustrazione. E più sono allarmanti i segnali che si ricevono dall’amato, più aumenta l’angoscia di perderlo/a e il desiderio di compiacerlo/a in ogni modo per tentare di arginare la minacciosa crepa che si va aprendo.

Nasce un forte bisogno di adeguarsi alle aspettative che si attribuiscono all’altro/a; per piacere a lui o a lei si inventano – come camaleonti – nuovi comportamenti e nuove maschere; per non rompere quel rapporto si tollerano le assenze, le mezze confessioni, l’indifferenza, le piccole crudeltà. In questa fase si crea quella masochistica disponibilità a farsi calpestare continuando a donare e perdonare senza alcun riguardo per se stessi/e.

Dove non c’è rispetto è difficile che ci sia amore

Essendo l’amore un sentimento fondato sul desiderio di volere il bene dell’altro, non può sussistere se viene a mancare la considerazione. Ci si può mancare di rispetto in tanti modi: umiliando, sminuendo, maltrattando, prendersi gioco della persona che si dice di amare. Si è irrispettosi quando non si incoraggia il proprio partner, a credere in se stesso, a perseguire i propri sogni, a coltivare i propri interessi e amicizie, per invidia o gelosia.

Insomma senza il rispetto, l’amore, la considerazione, svaniscono. Per questo motivo, non dovremmo mai e poi mai tollerare nessun tipo di comportamento privo di rispetto nei nostri confronti. Quando le nostre parole restano inascoltate, è importante capire che per quanto possa essere doloroso allontanare chi amiamo o chi pensiamo di amare, non saremo mai felici e davvero sereni avendo con accanto qualcuno o qualcuna che non rispetta noi e il nostro modo di vedere le cose.

Cosa non accettare mai in una relazione

Tutti sappiamo che quando si ama intensamente è normale sentire una passione tanto forte e indescrivibile. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione. Nessuno, all’interno di un rapporto di coppia, dovrebbe essere subordinato all’altro, farsi annullare o ancora peggio manipolare. Per questo è importante capire quali sono le cose che non dovresti mai accettare nella relazione se ti ami davvero. Rifletti su queste dimensioni:

1. Non stare con un partner con l’idea di “riempire un vuoto”

La vita non ha come unico obiettivo quello di trovare l’altra metà della mela. La relazione deve essere costruttiva e questo si acquisisce diventando individui completi, persone equilibrate e mature in grado di essere felici in modo individuale e, allo stesso tempo, dare felicità agli altri. Non cercare persone che riempiano i tuoi vuoti o mettano fine alle tue paure. Nella coppia bisogna arricchirsi a vicenda.

2. Evita le relazioni che non ti consentono di godere di una certa libertà

Evita le relazioni che non ti consentono di crescere o che, addirittura, ti fanno perdere l’integrità o ciò che ti caratterizza. Amare è vincere, è crescere, non togliere o limitare. Essere prevaricati non è mai una buona cosa perché pone limiti alla nostra vita. Nel momento in cui mettiamo l’altra persona come unica priorità, perderemo molte altre cose.

3. Non fare mai l’errore di amare ciecamente

Ama con gli occhi aperti, ama in modo consapevole, rendendoti conto di tutto ciò che fai e riconoscendo ciò che l’altra persona fa per te. Rispetta le tue necessità? Ti ascolta e Ti tiene in considerazione? Ti permette di crescere come persona e ti aiuta anche a crescere nella coppia?

4. Non tenere tutto dentro

In amore, come per tutte le altre relazioni che vivi, se non comunichi onestamente all’altra persona cosa non accetti, e non mostri quali sono le ripercussioni del suo cattivo atteggiamento nei tuoi confronti, questa persona non ha nessun incentivo a cambiare, a migliorare. Continuerà a comportarsi come ha sempre fatto, e anche peggio. Si spingerà sempre oltre mancandoti di rispetto per vedere fino a che punto può permettersi di arrivare. Se non chiedi, niente ti sarà dato. Se non agisci, niente cambierà. La tua persona continuerà a pensare che a te sta bene la situazione e continuerà a comportarsi come ha sempre fatto.

Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore

Quando il rispetto viene a mancare lasciare il partner diventa la scelta più giusta per stare bene e vivere felici. Il punto è che siamo assaliti dai sensi di colpa, dalla paura di  quel senso di solitudine che sentiamo dentro perché non ci sarà più nessuno ad aspettarci a casa o con cui condividere una parte della nostra vita.

Immagina la libertà e la serenità che conquisterai

Piccoli compromessi per consentire al tuo rapporto di funzionare senza problemi sono apprezzabili e richiesti di volta in volta. È quando inizi ad adeguarti e a rinunciare alle tue convinzioni, desideri, idee e bisogni fondamentali che iniziano a sgretolarsi le solide basi della tua relazione.

È perfettamente comprensibile che ci costi molto accettare una realtà per molti versi dura, che non avremmo desiderato, ma più tardi accettiamo il cambiamento più tempo perderemo prima di liberarci del dolore ed aprirci totalmente ad un nuovo amore.

Assumere atteggiamenti del tipo: “non è successo niente” o vivere nell’illusione di una possibile riconciliazione in un futuro che non avverrà mai è una forma di auto-tortura psicologica…e tu non meriti di essere infelice e soprattutto non meriti di provare il vuoto del non essere amato/a, apprezzato/a e valorizzato/a.

Se stai uscendo da un amore distruttivo

Se stai uscendo da un amore distruttivo o vuoi chiamarti fuori da una relazione che ti sta logorando, se tutto ciò che vuoi è dimenticare il tuo ex partner, allora non ti resta che mettere te al centro della tua vita. Non hai altra scelta: hai bisogno di maneggiarti con cura e trattarti – come non ha fatto lui/lei – cioè, come la cosa più preziosa che hai! 

L’amore vero ti avvicina a te stesso, ti fa sentire libero, ti dà coraggio e fiducia. Il suo surrogato patologico ti allontana da te stesso, ti fa sentire schiacciato. come se da solo non bastassi, ti fa sentire spaventato e confuso. Ti proietta all’insicurezza. La mancanza di un’adeguata cultura emotiva ha fatto sì che molte relazioni (incluse quelle genitore-figlio) vertano sul surrogato patologico dell’amore e, in definitiva, sul disamore (perché, diciamocelo, l’amore patologico è tutto fuorché AMORE, ma… chi lo attraversa, spesso non conosce la differenza).

L’aspetto positivo è che non dobbiamo necessariamente aspettare che l’amore arrivi da fuori, possiamo (e anzi, dobbiamo) iniziare a concedercelo da soli. Se vuoi iniziare una relazione d’amore con te stesso, esplorare il mondo dell’emancipazione emotiva e dell’affermazione di sé, ti consiglio la lettura del mio libro (già bestseller) «d’amore ci si ammala, d’amore si guarisce», disponibile in tutte le librerie e su Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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