Alcune persone credono che sia impossibile mantenere l’amicizia con l’ex-partner, in realtà le ricerche ci dicono tutt’altro: l’amicizia tra ex è possibile ma solo a determinate condizioni. Costruire un rapporto di amicizia con quella che è stata la persona amata, sicuramente non è semplice ma se ci pensi bene, è meraviglioso. Significa, infatti, mantenere una relazione che sopravvive al dolore della perdita, alla rabbia e ai rancori che solitamente emergono durante la rottura. Il passaggio da amanti ad amici non avviene dall’oggi al domani, necessita di tempo e soprattutto buon senso. Spesso, i componenti di una coppia, decidono di rimanere amici dopo la rottura per questioni pragmatiche: figli in comune, stessi amici, luoghi di lavoro condivisi…
In questo caso, la motivazione che spinge a costruire un rapporto basato sulla tregua è di tipo estrinseca, cioè legata a esigenze esterne e non alla volontà di preservare ciò che di buono può ancora offrire il rapporto. Ecco cosa significa rimanere amici con il proprio ex: preservare ciò che di buono può ancora offrire la relazione.
Quando è disfunzionale?
I vissuti irrisolti non aiutano mai. Se ci sono ancora sentimenti irrisolti verso il partner (che siano di odio, di amore, di rabbia … di qualsiasi natura! I sentimenti irrisolti non permettono la costruzione di una reale amicizia), questi andrebbero analizzati ed elaborati. Talvolta un sentimento irrisolto può essere la causa della ricerca di amicizia con l’ex, ma è chiaro che quando ci sono questioni lasciate in sospeso, quella persona vorrebbe di tutto eccetto che una genuina amicizia.
Può essere deleterio quando uno dei due è ancora attratto dall’altro e pertanto mantenere l’amicizia significa implicitamente alimentare un barlume di speranza. In questo scenario, ciò che si costruirà non potrà mai essere un rapporto di sana amicizia. L’attrazione verso l’ex partner può generare forti gelosie, invidie, conflitti e persino infedeltà se nel frattempo sono state costruite nuove relazioni romantiche.
Ancora, cercare l’amicizia con l’ex è disfunzionale quando tale ricerca è motivata da un senso di insicurezza radicato o quando ci si aggrappa all’idea dell’amicizia per non soffrire. È naturale, anzi, è sano soffrire dopo una perdita: il dolore spaventa ma in caso di rottura, evitarlo significa non viversi la separazione, rimanere intrappolati in un limbo e non riuscire ad andare avanti.
L’amicizia a convenienza è anche uno scenario possibile. È disfunzionale (e anche un po’ egoistico) voler preservare un rapporto di amicizia con l’ex con la pretesa di ricevere il medesimo trattamento prioritario. Quando la relazione romantica termina, tutto cambia: cambiano priorità, abitudini, tolleranza, compromessi, capacità d’ascolto, attitudine al supporto (…). Quindi rimanere amici con l’ex richiede una forte flessibilità per accogliere tutti i cambiamenti.
Spezzare il cuore a qualcuno e poi pretendere un continuo investimento emotivo con “la scusa dell’amicizia“, è estremamente egoistico. Nel voler preservare un rapporto di amicizia bisogna tenere ben presente che la relazione cambierà, che bisogna dare oltre che ricevere (dare spazio, soprattutto!) perché se le aspettative sono differenti e si è già reduci da una relazione sbilanciata, allora mantenere l’amicizia è semplicemente ingiusto.
Quando è funzionale?
Durante una rottura, pronunciare la classifica frase «spero che possiamo rimanere ancora amici», è sicuramente un modo gentile per ridurre il dolore della separazione. È sicuramente un modo per esprimere sensibilità, stima e un affetto di fondo che si vuole preservare.
Rimanere amici con il proprio ex, è sano quando la ricerca di amicizia è motiva da rispetto, stima e affetto che trascendono le circostanze stesse della relazione romantica. Se i partner arrivano a questo non significa solo che si sono tanto amati, significa anche che durante il percorso condiviso hanno maturato molte consapevolezze.
Se è possibile o meno rimanere amici con un ex, dipende dai vissuti dei due e dalla storia personale. In un’amicizia residua sana, i confini sono chiari e nessuna delle due parti nutre aspettative di «qualcosa in più». Non ci sono strascichi, invidie, gelosie e gli eventuali rancori e vissuti di rabbia sono ormai dissipati.
Chi vuole un’amicizia con l’ex deve essere pronto a rinunciare completamente all’idea di quello che poteva essere e non è stato. Nel vedere l’altro farsi una nuova vita sentimentale, dovrà abbandonare l’idea del «lì potevo esserci io» perché nel frattempo avrà maturato la consapevolezza che si trova esattamente dove vuole essere!
Prendere atto che il partner è la persona con la quale si sceglie di condividere la vita e non la fonte di tutte le certezze al mondo, non la persona che deve risolvere per te i tuoi problemi o guarire per te le tue ferite. Sono queste le aspettative che causano problemi di coppia e che spesso conducono alla rottura. Se a te è andata così, forse la relazione romantica non potrà evolversi in amicizia, a meno che non facciate un percorso di crescita ed elaborazione personale.
Cosa suggerisce la ricerca
Prima di vedere cosa dice la letteratura scientifica al riguardo, voglio condividere un piccolo vissuto personale. La mia migliore amica di oggi, un tempo è stata la mia compagna di vita. Della relazione d’amore è rimasta una profonda stima e un pizzico di complicità, il tanto che basta da renderci perfette amiche. Nel mio caso, l’amicizia post-rottura è nata per… fiducia, oltre che per stima e ammirazione.
Dopo aver condiviso tanto, il nostro affetto è riuscito a trascendere quella che era una relazione romantica e ha fissato le basi per un’amicizia genuina e sicura. Di un amico ci si deve poter fidare, ecco, se durante la rottura ingredienti importanti come la comprensione reciproca o la stima vengono a mancare, potrebbe non essere indicato preservare un’amicizia.
Nel mio caso, sono stata io quella lasciata, quindi ho dovuto gestire il classico rancore legato a quel sentirsi rifiutati e soprattutto il forte dolore di una perdita imposta. Guardandomi alle spalle e analizzando a posteriori tutto, non mi è stato difficile elaborare e capire. Anche nelle fasi critiche di separazione abbiamo continuato a sentirci, a interessarci genuinamente dei vissuti l’una dell’altra. L’amicizia è stata una naturale evoluzione post-rottura. È ovvio che per rimanere amici del proprio ex bisogna:
- Rispettare la scelta della separazione
- Elaborare la fine della storia
- Non cercare colpevoli
- Accettare che tutto, inevitabilmente, cambierà
(se le cose non cambiano, qualcosa non va!) - Vivere nel presente e non nel passato
Vediamo adesso cosa dicono le ricerche. Un dato statistico ci fa notare che le persone estroverse hanno meno probabilità di rimanere amiche con un ex partner e che le amicizie formate da ex partner che si fidavano l’uno dell’altra, sono destinate a durare e a essere di elevata qualità.
Un team di ricercatori ha scoperto che più gli individui erano soddisfatti durante la storia d’amore dissolta, più era probabile che rimanessero amici. Quindi la probabilità di un’amicizia post rottura è direttamente proporzionale alla qualità della relazione. Se in coppia c’era comprensione, stima, reciprocità e pieno rispetto, ci sono più possibilità di rimanere amici e costruire anche una bellissima amicizia.
Inoltre, più era maturo e sano il rapporto di coppia terminato, più era probabile che i due s’impegnassero in comportamenti pro-sociali atti a mantenere l’amicizia (comportamenti di supporto, ascoltarsi, esserci nel momento del bisogno… insomma, ciò che fanno gli amici!).
Quindi se c’era reciprocità nella relazione d’amore, questa rimaneva anche nel rapporto di amicizia: un dare e avere ben equilibrato. Il team di ricercatori ha anche scoperto che il mantenimento dell’amicizia mediava completamente l’associazione tra la soddisfazione romantica passata e la soddisfazione dell’amicizia attuale! (Bullock M, 2011).
Insomma, l’amicizia tra ex è possibile solo se nasce con naturalezza. Tutte le relazioni cambiano nel tempo, l’amicizia tra ex non è altro che la sintesi di una relazione mutata nel tempo in cui entrambi i componenti si rispettano e sono pronti ad andare avanti tracciando per sé il proprio cammino.
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Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
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