E’ solo una brutta giornata non una brutta vita

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

La formula della felicità è piuttosto semplice: quando la realtà della vita di un individuo supera le sue aspettative, egli è felice. Quando al contrario risulta inferiore alle aspettative, egli è infelice. Facile intuire, dunque, che il problema  sia riconducibile a una discrepanza tra le aspettative e il quotidiano reale.

Il modo migliore per sperimentare l’infelicità è crearsi delle aspettative

In realtà, spesso, la causa della nostra infelicità si trova a monte, ossia nell’abitudine di crearci aspettative su di noi, sugli altri e sulla vita in generale. Anziché vivere in modo aperto e libero il nostro percorso di vita, partiamo dall’idea di come sarà o di come dovrebbe essere e, così facendo, limitiamo l’opportunità di sperimentare come effettivamente potrebbe essere per noi. Possiamo pertanto dedurre che siamo noi a scegliere come pensare e come reagire alle situazioni della vita, e questo ha una grande influenza sul modo in cui ci sentiamo poi in generale. Se assumiamo questa prospettiva, possiamo capire che essere felici è una decisione personale che prendiamo ogni giorno.

Cosa differenzia le persone felici da quelle infelici?

Sentiamo spesso dire che la felicità è una scelta, che dipende solo da noi, da come vediamo le cose, se la nostra vita è felice o meno. Ma stando a quello che si dice allora, perché allora non siamo tutti sempre felici?

La realtà è che siamo noi con i nostri pensieri e con le nostre azioni, a segnare la strada a ciò che otteniamo. Così nella routine le azioni delle persone felici si intrecciano con quelle delle persone infelici. Chi ama osservare i comportamenti e l’atteggiamento delle persone, sa bene che si possono trarre degli insegnamenti o quanto meno dei segnali che indicano se certi pensieri o certe azioni sono per noi convenienti per realizzare risultati favorevoli.

Ognuno di noi ha la propria giornata “no” ma possiamo trarre insegnamento dai tratti comuni delle persone infelici e cercare di evitarli. Di seguito un elenco specifico con dei comportamenti “malsani” che se individuati, giorno per giorno, possono essere evitati e/o sostituiti per migliorare noi stessi e di conseguenza le relazioni con il mondo esterno.

1. Le persone felici accettano il cambiamento. Le persone infelici lo temono

Accettare il cambiamento è una delle sfide più difficili da affrontare nella vita. Per la maggior parte delle persone è più facile stare al riparo nella propria zona di comfort; sanno esattamente cosa aspettarsi e hanno tutto relativamente sotto controllo. Ma in quella zona scarseggia la felicità, perché essere felici è anche vivere nuove esperienze, avere il coraggio di andare oltre i propri limiti ed essere in costante evoluzione. In realtà, la felicità non contrasta con la paura e l’ansia, ma si intreccia con queste per permetterci di crescere.

2. Le persone felici parlano di idee. Le persone infelici parlano degli altri

Le persone felici si concentrano su se stesse, si sforzano di aver chiaro cosa desiderano e tracciano il cammino per raggiungerlo. In effetti, uno dei più grandi segreti della felicità è quello di abbandonare la critica malsana, il bisogno malsano di dipendere dagli altri e, soprattutto, la convinzione che siamo superiori e possiamo diventare i giudici dei comportamenti e degli atteggiamenti altrui. Le persone infelici, al contrario, si dedicano a criticare gli altri sprecando energia preziosa che potrebbe essere utilizzata per migliorare la propria vita.

3. Le persone felici assumono la responsabilità dei loro errori. Le persone infelici danno la colpa agli altri

Le persone infelici sono abilissime in questo: dare la colpa agli altri quando qualcosa  va storto.  Al contrario, le persone felici sanno assumersi la responsabilità delle loro azioni, senza sentire che hanno fallito o che hanno sulle spalle il peso della colpa. Queste persone comprendono che gli errori sono opportunità per imparare e ne approfittano per crescere. Così, quando sbagliano, piuttosto che piangere sul latte versato o cercare un colpevole, imparano la lezione e vanno avanti disponendo di una serie di strumenti per vivere in modo più serenamente.

4. Le persone felici perdonano. Le persone infelici provano rancore

Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente. Così diceva qualcuno che di un po’ di vita se ne intendeva: Nelson Mandela. Purtroppo le persone infelici  si fanno condizionare dai ricordi dolorosi; continuano a porsi domande come: “perché è successo?”  “E’ ingiusto…” “La colpa è sua…”.

Magari davvero hanno subito un torto ingiustificato e il perdono diventa assurdo e impensabile. Ma è giusto che ciò che è successo ieri debba condizionare la  vita di oggi? Non lasciamo che le azioni e le parole di qualcuno di ieri possano controllare la nostra vita di oggi. Imparare inizialmente a dimenticare e poi a perdonare, ci consente di gestire le nostre emozioni in modo funzionale.

5. Le persone felici si concentrano sul positivo. Le persone infelici vedono solo macchie sul sole

Le persone felici non sono ottimisti ingenui, al contrario, sono in grado di mantenere le proprie aspettative sotto controllo. Si concentrano sugli aspetti positivi delle situazioni, perché sanno che possono motivare se stesse e sentirsi meglio. Queste persone sono consapevoli che il bicchiere è mezzo vuoto, ma scelgono di concentrarsi sul fatto che è anche mezzo pieno.

Al contrario, le persone infelici si concentrano solo sugli aspetti negativi delle situazioni, così finiscono per sviluppare una visione pessimistica del mondo. Queste persone preferiscono vedere le macchie sul sole, invece di apprezzare il calore e la luce che dà.

6. Le persone felici approfittano delle opportunità. Le persone infelici incrociano le braccia e si lamentano

Una delle chiavi per avere una vita piena e felice è quella di cogliere le opportunità. Le persone felici lo sanno e sono sempre disposte a prendere in considerazione le alternative. Sanno che possono fare degli errori, ma preferiscono rischiare piuttosto che sedersi a guardare. Al contrario, le persone infelici sguazzano nell’amarezza  inventandosi delle scuse per lamentarsi della propria “sfortuna”. Non si rendono conto che sono loro che costruiscono il loro proprio destino!

7. Le persone felici seguono i propri sogni. Le persone infelici restano legate alle opinioni degli altri

Le persone felici sognano come se potessero vivere per sempre e vivono come se dovessero morire domani. Questo significa che hanno grandi progetti per il futuro ma, al tempo stesso, non si lasciano sfuggire il qui e ora. Non rinviano la felicità o la subordinano a un obiettivo lontano, ma sanno come approfittare delle piccole cose del presente che danno loro gioia e soddisfazione.

Al contrario, le persone infelici lasciano che siano gli altri a dettare i loro obiettivi, si affidano alle loro opinioni e valutazioni. Questo è il percorso più diretto per l’insoddisfazione, l’amarezza e il rimorso: seguire un sentiero tracciato da altri, e dipendere dalle loro opinioni. La chiave per la vera felicità è sapere di cosa abbiamo veramente bisogno e avere il coraggio di lottare per ottenerla.

Come uscire dall’infelicità?

Il centro della tua vita sei tu e il tuo presente e su entrambi puoi agire sempre e comunque. Citando Marco Aurelio: “Basta poco per rendere felice una vita; è tutto dentro di te, nel tuo modo di pensare”. Le circostanze esterne possono certamente rendere la tua vita complicata ma un ruolo estremamente importante  nel costante tentativo di essere felice è svolto dal tuo pensiero, dai tuoi comportamenti, dalle tue abitudini. In effetti, la felicità, così come il più profondo amore della tua vita, non sono lì da qualche parte fuori nel mondo, si trovano, già da tempo, dentro di te. Per viverli a pieno hai bisogno solo di scoprirti, conoscerti e accoglierti nel profondo.

Come tutte le persone che hanno finalmente capito che la vita non va sprecata, ho iniziato a dare valore al mio tempo, ho capito che per essere felice dovevo eliminare tutte le mie zavorre. Provaci anche tu, non perderti nell’infelicità, non accontentare e non accontentarti solo perché ti hanno abituata alle briciole! Accontentarsi e accontentare è dare un sostituto alla felicità. Accontentare declina il verbo perdersi: perdere di vista chi sei e la direzione del tuo andare verso una vita gratificante.

È venuto il momento di rispolverare i tuoi bisogni e metterli al centro di tutto!

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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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