Ecco come ami se da piccolo non sei stato amato come meritavi

| |

Author Details
Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

C’è un amore che nasce nel grembo del calore, nella cura premurosa di uno sguardo che ci riconosce, in una voce che ci rassicura anche quando il mondo sembra troppo grande. E poi c’è un amore che nasce nell’assenza, nel vuoto, nella fame di contatto e nell’incomprensione. Un amore che si costruisce a tentoni, senza aver mai ricevuto un modello chiaro, senza aver mai provato sulla pelle cosa significhi davvero sentirsi amati.

Chi non è stato amato da piccolo non è semplicemente “una persona che ha avuto un’infanzia difficile”. È una persona che ha imparato ad amare senza sapere come si fa. Ha imparato a leggere tra le righe, ad intuire, a dare molto, spesso troppo, nella speranza di ricevere un briciolo di conferma. Ha imparato che l’amore va guadagnato, meritato, rincorso.

Questo articolo è per chi ama con il cuore stanco. Per chi si sente sempre “troppo” o “non abbastanza”. Per chi ha costruito la sua capacità di amare sulle macerie di un’infanzia emotivamente carente. Per chi oggi cerca di comprendere i suoi comportamenti affettivi, non per colpevolizzarsi, ma per liberarsi.

Perché c’è una verità scomoda ma necessaria: se non sei stato amato da piccolo, il tuo modo di amare sarà, inizialmente, una forma di sopravvivenza. Ma puoi guarire. Puoi imparare un amore nuovo, uno che non ti consumi, ma ti nutra.

Quando non sei stato amato: cosa significa davvero

Essere amati, da piccoli, non significa soltanto avere un tetto sulla testa o ricevere un’istruzione. Significa essere visti, sentiti, accolti. Significa che le tue emozioni avevano un posto nel mondo. Che c’era qualcuno capace di tenerti emotivamente, non solo fisicamente.

Non essere stati amati non è sempre una storia di abusi o trascuratezze eclatanti. Spesso è una storia silenziosa. Genitori emotivamente assenti. Freddi. Critici. Genitori che si aspettavano troppo. O troppo poco. Genitori che ti volevano diverso.

Ecco come ami, se da piccolo non sei stato amato

È così che molti imparano a nascondere chi sono, per diventare ciò che serve agli altri. Bambini che diventano “facili”, “bravi”, “adulti”, troppo presto. E che crescono con l’idea che l’amore sia qualcosa che va guadagnato.

1. Ami in modo ansioso

Se non sei stato amato, potresti sviluppare uno stile di attaccamento ansioso. L’amore diventa un campo minato: ogni messaggio non risposto, ogni gesto freddo, ogni silenzio, diventa una minaccia. Vivi nella costante paura che l’altro ti abbandoni. Hai bisogno di continue rassicurazioni, ma spesso ti senti “troppo”.

2. Ami chi non può amarti

Se l’amore per te è sempre stato qualcosa di distante, potresti inconsciamente cercare persone che non sono disponibili emotivamente. È un copione familiare: rincorrere qualcuno che non ti vede, proprio come da bambino rincorrevi lo sguardo di chi avrebbe dovuto amarti.

3. Ti senti responsabile del benessere dell’altro

Hai imparato presto che, per essere amato, dovevi essere utile. Così oggi ti senti in dovere di salvare, aggiustare, compiacere. Ami attraverso il sacrificio. Spesso ti perdi nell’altro. E ti dimentichi di te.

4. Hai paura dell’intimità vera

La mancanza d’amore ti ha insegnato che avvicinarsi è pericoloso. Che l’intimità può ferire. Così, mentre una parte di te desidera profondamente l’amore, un’altra lo sabota. Alzi muri, ti raffreddi, scappi quando la relazione si fa profonda.

5. Confondi amore con fusione

Non avendo mai avuto un confine sano tra te e l’altro, potresti credere che amare significhi fondersi. Vivere per l’altro. Diventare l’altro. Questo porta a relazioni simbiotiche, dove perdi la tua identità pur di non perdere l’amore.

6. Hai una fame d’amore che non si placa

C’è dentro di te un bambino affamato. E questa fame ti rende vulnerabile. Può portarti a tollerare poco, ad accontentarti di briciole, ad attaccarti a chiunque ti dia un minimo di attenzione. L’amore diventa dipendenza. E non basta mai.

L’amore che cura: come spezzare il ciclo

La buona notizia è che non sei condannato a questo tipo di amore. La tua infanzia ha scritto un copione, ma tu puoi cambiarlo. Non con la volontà cieca. Ma con la consapevolezza.

1. Riconosci il tuo passato senza colpevolizzare

Non serve odiare chi ti ha cresciuto. Ma è fondamentale riconoscere ciò che è mancato. Dare un nome a quel vuoto. Validare il dolore del bambino che sei stato. È da lì che inizia la guarigione.

2. Impara ad amare te stesso come nessuno ha fatto

Prenditi cura di te. Parla a te stesso con gentilezza. Ascoltati. Rassicùrati. Più riesci a darti ciò che ti è mancato, meno cercherai negli altri la conferma del tuo valore.

3. Fai spazio a relazioni sane

Smetti di rincorrere chi non può amarti. Smetti di cercare di farti vedere da chi è cieco. Coltiva relazioni dove puoi essere te stesso senza dover lottare. L’amore non deve essere una battaglia.

4. Impara a stare nella solitudine

Non come punizione. Ma come spazio sacro in cui impari a bastarti. Quando stai bene con te stesso, smetti di accontentarti. E cominci a scegliere.

5. Vai in terapia se serve

Alcune ferite non si curano da sole. Serve uno spazio sicuro, accogliente, dove essere visti davvero. Dove puoi finalmente raccontarti, senza filtri, senza maschere.

L’amore dopo l’assenza

Quando non sei stato amato da piccolo, imparare ad amare davvero è un atto rivoluzionario. Un processo lento, fatto di piccoli passi e grandi consapevolezze. Ma possibile. E sai qual è la parte più bella? Che quell’amore che non hai ricevuto, puoi imparare a donarlo a te stesso. E poi, solo dopo, agli altri.

Perché l’amore sano non nasce dalla fame. Nasce dalla pienezza. E tu meriti un amore che non ti chieda di essere diverso. Che non ti faccia sentire in difetto. Che non ti tolga la voce, ma ti restituisca la vita. Non è mai troppo tardi per imparare a ricevere l’amore che ti è mancato. Ma soprattutto, non è mai troppo tardi per imparare a dartelo.

Se senti che queste parole parlano di te, se stai cercando un percorso che ti aiuti a sciogliere i nodi emotivi del passato e costruire una felicità che somigli finalmente a te, ti invito a leggere il mio nuovo libro “Il mondo con i tuoi occhi”. È molto più di un libro: è uno spazio sicuro, uno specchio che ti accompagna a guardare la tua vita con occhi nuovi, liberi dai condizionamenti e dai copioni appresi. Un invito dolce ma potente a smettere di rincorrere modelli irraggiungibili e a creare la tua versione autentica di felicità.

Perché guarire è possibile. E l’amore – quello vero – comincia proprio da lì: dal mondo visto finalmente con i tuoi occhi. Se desideri un cambiamento, se senti che è il momento di dare spazio alla versione più vera di te, «Il mondo con i tuoi occhi» ti aspetta. Perché il viaggio più importante è quello che fai dentro di te. E questa volta, hai una guida che ti accompagna con calore e profondità. Il libro  puoi ordinarlo qui su Amazon  oppure in libreria.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.