Il fascino seducente dei manipolatori perversi: l’arte di abbindolare le persone più sensibili

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor


Iniziare una relazione sentimentale è sempre un punto interrogativo: sarà quello/a giusto per me? Un’ennesima cantonata vorremmo proprio evitarla, soprattutto se siamo reduci di una storia finita male o di una profonda delusione amorosa.

Che sia un amico, che sia addirittura il proprio partner sentimentale, avere un manipolatore accanto non è affatto cosa semplice. Un manipolatore perverso mette costantemente a dura prova la nostra già esile autostima, è per questo che abbiamo bisogno di cacciare tutte le nostre risorse.

Profilo del manipolatore perverso

Il manipolatore perverso seduce in modo subdolo! Per esempio, fa credere di avere una condizione sociale che non corrisponde alla realtà. Simula attenzione verso l’oggetto desiderato, ma non ha alcun rispetto per l’altro. Ostenta macchine, gioielli, abiti, frequenta ristoranti costosi, ma la sua generosità non è rivolta che a se stesso.

Il suo scopo è quello di intrappolare la vittima di turno con gesti, attenzioni, parole e lussi che lasciano presagire un seguito molto piacevole, se non ideale. Quando finalmente riesce a esercitare il suo potere sulla vittima, questi atteggiamenti spariranno immediatamente, destabilizzando il partner, per riapparire soltanto in pubblico.

E’ bene sottolineare che il manipolatore può celarsi dietro le sembianze sia femminili sia maschili.

“La seduzione basata sulla menzogna e l’inganno è quindi una manipolazione. Il manipolatore imbroglia l’altro a sua insaputa. È privo di etica, ma ha la capacità di far credere, almeno per un certo periodo di tempo, di possederne una, come tutti”

Quel che è certo è che, contro ogni logica e ogni statistica, ci sono un’infinità di persone che si sposano o instaurano un ménage duraturo con quello classica persona “egocentrica e vanitosa, per non usare quello più calzante: narcisista perverso!

L’egocentrico seducente, è quel tipo di persona che ha una smisurata considerazione di sé, che si ama tantissimo, tanto che poi non gli resta altro amore da dare agli altri, e non fa niente per nasconderlo. È affascinante e un sorriso abbagliante: altrimenti come farebbe a piacersi (e piacere) tanto?

A chiunque, prima o poi, capita di incontrare la classica persona piaciona, carismatica

E’ piuttosto semplice cadere alle lusinghe di una persona così interessante e seducente…di rimanerci sotto e scoprire che tutte le attenzioni che ci aveva dedicato all’inizio della storia, pian piano spariscono!

Ovviamente, non è detto che il classico seducente debba per forza connotarsi in questo contesto: per fortuna esistono persone seducenti che si rivelano ottimi partner. Ma non è di questi che voglio parlare.

Mi riferisco al classico seducente, alias, perverso manipolatore narcisista, una sorta di Dr Jekyll e Mister Hyde, con mille facce che rende quindi molto difficile individuarlo al primo colpo.

Appena il manipolatore sa di averci in pugno, inizia il suo processo di svalutazione. Approfitta dei nostri errori e delle nostre mancanze poi passa all’azione non appena avverte la nostra fragilità. Come un ragno, tesse la sua tela e aspetta il momento opportuno!

Quando l’egocentrico seducente finalmente ci avrà in pugno, si sentirà libero di essere distratto e distante, di dedicarsi ad altro, di dare per scontata la storia, salvo poi dirsi sorpreso e offeso per quelle accuse “ingiustificate” ogni volta che gliene chiederemo conto; perché sappiamo quanto sia bravissimo a fare la vittima. Insomma, finirà male e, se nel frattempo saranno arrivati dei figli, finirà peggio.

Perché puntualmente cadiamo al loro fascino seducente?

Secondo gli psicologi, alla base di ogni relazione sbagliata c’è una mancanza di autostima. C’è quella profonda insicurezza che induce a pensare che si abbia bisogno di qualcun altro per stare bene. E se questa è la premessa, allora è ovvio che quando si incontra un individuo simile, non si sta tanto a guardare i dettagli, a pesare i pro e i contro, a valutare i rischi.

Semplicemente non si ascolta la ragione e ci si fa trasportare dalle emozioni. Anche perché il fascino di queste persone è innegabile: come si può resistere a una simpatica canaglia che gioca secondo le sue regole?

Come se non bastasse, poi, c’è la grande grande illusione.

Ci convinciamo che con l’impegno, l’amore e la dedizione possiamo cambiare questa persona e trasformarla in un partner perfetto.  Il problema è che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire…

E solo con l’esperienza diretta, dopo tante e tante sofferenze capiremo che c’era poco da risolvere che si tratta di un amore che fa soffrire…ci si rende conto che un partner sbagliato prima o poi possa diventare quello giusto era solo un’illusione.

La poca autostima è deleteria non solo all’inizio del rapporto, ma anche nel suo sviluppo, quando le cose si complicano

Quando il seducente perverso inizia a mostrare la sua vera natura, le persone poco sicure di sé, anziché aprire gli occhi, iniziano a pensare di essere in difetto, di aver sbagliato qualcosa, di doversi correggere. E così, invece di fare le valigie, si condannano a una vita che non si augurerebbe nemmeno al peggior nemico.

Sono le stesse persone che confondono (o vogliono confondere) il bisogno di controllo con l’amore.

E quando queste simpatiche canaglia iniziano a mostrare una gelosia ingiustificata, loro interpretano questo comportamento come una dimostrazione d’interesse e di affetto. Invece è pura e semplice volontà di controllo. Che a volte, e le cronache ne sono tristemente piene, può degenerare in situazioni anche più gravi.

Inutile nasconderselo: uscire dal tunnel e svelare l’inganno non è cosa facile. Ci vuole una bella seduta di autocoscienza, partendo dall’immagine che si ha di sé; se si sta male, bisogna darsi da fare per cambiarla e capire nel profondo quello che si vuole veramente nella vita.

Come liberarsi?

Decidere di combattere un manipolatore non ci porta su di un sentiero semplice da percorrere, incontreremo molti ostacoli. Molte volte questo implica il rinunciare alle posizioni comode che abbiamo assunto per tutta la durata della nostra vita, che sia nell’ambiente familiare o sul lavoro, ma senza dubbio ci permetterà di essere più coerenti con noi stessi.

La risposta “voglio una persona che mi ami”, non va per niente bene, è solo la classica paura primordiale della solitudine, una ferita che ha le radici nella paura dell’abbandono.

La difficoltà principale consiste ovviamente nell’identificare questa relazione patologica e avere la possibilità e il coraggio di allontanarsi. Una volta presa coscienza delle conseguenze nocive di questa relazione per se stessi, bisogna troncare. Non si deve cercare di capire il perverso narcisista, né trovargli delle giustificazioni.

Letture consigliate: difendersi dai narcisisti

Difendersi da un partner o da un semplice amico narcisista non è affatto un compito semplice. Per ottenere risultati apprezzabili è necessaria una forte autoconsapevolezza e un’altrettanta conoscenza delle dinamiche di coppia.

Il narcisismo è un grave disturbo di personalità, in Italia è ancora troppo sottovalutato eppure gli effetti sulle altre persone possono essere davvero devastanti. Per imparare a fronteggiare il rapporto con un narcisista, vi consiglio la lettura del libro “Difendersi dai narcisisti. Come non farsi rovinare la vita da chi pensa solo a se stesso“. 

L’autore è Les Carter, psicoanalista esperto in relazioni patologiche e nel libro dà una serie di consigli su come gestire il rapporto con un narcisista e in generale, fa luce sulle dinamiche tipiche che il narcisista mette in atto.

Il libro “Difendersi dai narcisisti” è proposto su Amazon al prezzo di 9 euro. Il libro descrive molto bene le dinamiche in ambiti diversi (famiglia,matrimonio, lavoro) i narcisisti vengono differenziati tra passivo-aggressivi e controllanti, differenza questa molto interessante che non si trova nei classici testi.

La lettura è semplice ma ricordate: con i narcisisti non esistono soluzioni facili ma, come premesso, il primo passo per fronteggiare qualsiasi situazione è la consapevolezza.

Illustrazione: Macarena Salinas – Upsocl

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