Frasi ingannevoli tipiche del partner per influenzarti

| |

Author Details
Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Avere una relazione con un manipolatore emotivo è profondamente tossico. Il suo comportamento è fortemente destabilizzante per l’equilibrio psicologico di chi cerca di comprendere i suoi bisogni e soddisfare le sue richieste. La manipolazione emotiva è una sorta di passo a due, ballato da due persone con caratteristiche complementari: una delle due (tipicamente il manipolatore) ha bisogno di mantenere il controllo, la percezione positiva di sé e di avere sempre ragione, mentre l’altra (la vittima manipolata) è caratterizzata da un bisogno fortissimo di fusione ed approvazione, che la porta a permettere al manipolatore di ri-definire la sua idea di realtà, idealizzandolo e cercando costantemente il suo consenso.

Frasi tipiche utilizzate dai manipolatori per influenzare le loro vittime

I manipolatori sono abili nel controllo e nell’influenza delle persone che li circondano. Spesso utilizzano frasi sottili e ingannevoli per manipolare le loro vittime, minando la loro autostima e cercando di ottenere ciò che desiderano. Ecco alcune delle frasi tipiche che i manipolatori utilizzano per sfruttare e controllare le persone intorno a loro.

Il complimento disonesto

Uno dei modi più comuni utilizzati dai manipolatori per ottenere il controllo avviene attraverso il complimento disonesto. Ad esempio, potrebbero dire: “Sei così intelligente, ma mi chiedo perché non riesci mai a prendere decisioni giuste.” Questo tipo di complimento ambiguo sembra positivo superficialmente, ma allo stesso tempo mina la fiducia della vittima, facendole dubitare delle proprie capacità decisionali.

La colpa imposta

I manipolatori spesso cercano di far sentire le loro vittime in colpa per le loro azioni o decisioni. Utilizzano frasi come: “Se mi amassi davvero, lo faresti per me.” In questo modo, cercano di controllare i sentimenti di colpa della vittima e costringerla a conformarsi ai loro desideri. Questo tipo di manipolazione può portare la vittima a rinunciare alle proprie esigenze e desideri per soddisfare quelli del manipolatore.

La negazione e la minimizzazione

I manipolatori spesso negano o minimizzano i problemi o le preoccupazioni delle loro vittime. Ad esempio, potrebbero dire: “Non è così grave come pensi” o “Non stai capendo correttamente la situazione.” Questo crea confusione nella mente della vittima e la fa dubitare delle proprie percezioni e dei propri sentimenti legittimi. In tal modo, il manipolatore mantiene il controllo e impedisce alla vittima di esprimere le proprie preoccupazioni.

L’isolamento e il controllo

I manipolatori cercano spesso di isolare le loro vittime dagli altri. Utilizzano frasi come: “Solo io ti capisco davvero” o “Gli altri non ti apprezzano come faccio io.” Questo crea dipendenza emotiva nei confronti facendo intendere alla vittima di non avere un supporto esterno. Di conseguenza, la vittima diventa più suscettibile all’influenza e al controllo del manipolatore.

La minaccia e il ricatto emotivo

I manipolatori spesso ricorrono a minacce o ricatti emotivi per ottenere ciò che vogliono. Utilizzano frasi come: “Sei l’unica ragione per cui sono ancora qui” o “Se non fai ciò che ti chiedo, non so cosa potrei fare.” Queste minacce alimentano la paura e l’insicurezza nella mente della vittima, costringendola ad accondiscendere alle richieste del manipolatore per evitare conseguenze negative.

Altre frasi tipiche del manipolatore

“Sei troppo sensibile, stai esagerando”: Questa frase viene utilizzata per invalidare i sentimenti della vittima e minimizzare preoccupazioni legittime. Il suo scopo è far sentire la sua preda irrazionale o eccessivamente emotiva.

“Lo fai sempre sbagliato, lascia fare a me”: Con questa frase, il manipolatore cerca di minare la fiducia della vittima nelle proprie capacità, facendole credere che non sia in grado di compiere azioni o decisioni corrette senza il suo intervento.

“Faresti qualsiasi cosa per me se davvero mi amassi”: Questa frase sfrutta il senso di colpa della vittima per ottenere ciò che desidera. Costringe la vittima a dimostrare il proprio amore o devozione attraverso azioni o comportamenti che possono non essere sani o appropriati.

“Nessun altro ti amerà come faccio io”: Questa frase cerca di isolare emotivamente la vittima dal resto del mondo, facendole credere che il manipolatore sia l’unica persona in grado di amarla o comprenderla veramente. In tal modo, il manipolatore mira a creare dipendenza emotiva e a controllare la vittima.

“Sei troppo sensibile, non capisci il mio senso dell’umorismo”: Questa frase viene spesso utilizzata per giustificare comportamenti offensivi o insultanti del manipolatore. Invece di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, il manipolatore cerca di far sentire la vittima in colpa per non essere in grado di apprezzare il suo “umorismo”.

“Non puoi farcela senza di me”: Con questa frase, il manipolatore cerca di creare dipendenza e controllo sulla vittima, facendole credere che sia impossibile avere successo o essere felici senza il suo coinvolgimento.

“Se mi amassi veramente, lo faresti senza chiedere nulla in cambio”: Questa frase cerca di manipolare la vittima facendole sentire in colpa per richiedere reciprocità o attenzione nel rapporto. Il manipolatore cerca di ottenere ciò che vuole senza dover offrire nulla in cambio.

“Non posso credere che tu stia pensando di fare una cosa del genere”: Questa frase viene utilizzata per far sentire la vittima colpevole o sbagliata per aver considerato un’azione o una scelta che potrebbe andare contro i desideri o le aspettative del manipolatore. Si cerca di scoraggiare la vittima dall’agire in autonomia.

“Ti ho fatto un favore, adesso mi devi qualcosa in cambio”: Con questa frase, il manipolatore cerca di instaurare un senso di obbligo nella vittima, facendole credere di essere in debito e di dover ripagare il favore ricevuto. In tal modo, il manipolatore cerca di ottenere ciò che desidera sfruttando la gratitudine o la colpa della vittima.

“Solo io so cosa è meglio per te”: Questa frase cerca di minare l’autonomia e la fiducia decisionale della vittima. Il manipolatore cerca di convincere la vittima che solo lui/lei può prendere decisioni valide  che la vittima non è in grado di valutare da sola.

“Non posso credere che tu non mi sostenga”: Con questa frase, il manipolatore cerca di far sentire la vittima in colpa per non appoggiare o supportare le sue azioni o decisioni, anche se possono essere dannose o sbagliate. Si cerca di manipolare la vittima per ottenere il suo sostegno indipendentemente dalla validità della situazione.

“Sei così fortunato/a ad avere me nella tua vita”: Questa frase cerca di creare un senso di dipendenza nella vittima, facendole credere che il manipolatore sia indispensabile per il suo benessere e la loro felicità. Si cerca di convincere la vittima che non potrebbero fare a meno del manipolatore.

“Ti preoccupi solo di te stesso/a, non ti interessa davvero il mio benessere”: Questa frase viene utilizzata per far sentire la vittima egoista e colpevole per aver preso in considerazione le proprie esigenze o priorità. Si cerca di mettere la vittima sulla difensiva e di manipolarla per mettere sempre al primo posto i bisogni del manipolatore.

“Non puoi fare nulla senza di me, sei debole”: Questa frase cerca di minare la fiducia e l’autonomia della vittima, facendole credere che senza il manipolatore sia incapace di affrontare le sfide o di prendere decisioni. Si mira a creare una dipendenza e un senso di inferiorità nella vittima.

Ricorda che queste frasi sono solo alcuni esempi comuni utilizzati dai manipolatori. È importante riconoscere i modelli di manipolazione e cercare il supporto necessario per proteggersi da tali comportamenti.

Analizza come ti fa stare una relazione

Cerca di essere vigile sul rapporto così da catalizzare un cambio di rotta o capire se è giunto il momento di allontanarsi. Allontanarsi non significa rompere per sempre o dichiarare guerra all’altra persona, semplicemente prendersi del tempo per sé e mettere una distanza di sicurezza.

Nelle relazioni, così come in tutti i rapporti umani, si è tutti sullo stesso livello, ciascuno con le proprie specificità, ma mai diversi o inferiori. Nessuno può ritenersi “umanamente” superiore a qualcun altro e quando questo accade, quando si tende a prevalere sull’altro, invadendone lo spazio vitale, è indice di un rapporto non sano.

“D’Amore ci si Ammala, d’AMORE si Guarisce”. Il mio secondo libro

Ed è il PRIMO libro di Psicologia a fornire un’analisi schietta e sincera su come funzionano le dinamiche psicoaffettive che ci accompagnano, dalla nostra nascita a oggi. È, in assoluto, il primo libro di psicologia che tiene conto, a 360° delle basi biologiche che accompagnano lo sviluppo umano e di come queste influenzano processi come l’attrazione, l’innamoramento, l’amore e… gli incastri emotivi! Sì, gli incastri emotivi sono diversi dall’amore e nel libro tracciamo un netto confine tra quelle che sono le dinamiche interpersonali sane (e che fanno bene) e ciò che invece è disfunzionale e finisce per danneggiarci o addirittura distruggerci nella nostra identità.

Per essere pienamente appagati nella vita -da single o in coppia- possiamo e, anzi, dobbiamo, imparare a guardarci con occhi diversi, perché ogni piccola sfumatura interiore può essere, per noi, motivo di sorpresa, stupore e perché no, di meraviglia! Credimi, quando imparerai a riconoscere la bellezza che ti porti dentro, allora sì che potrai capire davvero le parole che stai leggendo. Puoi mantenere tu stesso, quella promessa di riscatto infranta da sguardi troppo distratti che per anni hanno costellato la tua vita. Non lasciare che il tuo sguardo sia altrettanto disattento. Non deludere le tue stesse aspettative. Concediti le giuste attenzioni, dedicati cure e premure, impara a maneggiarti con l’amore e la stima che meriti. Tutto ciò che hai già dentro, non cercarlo fuori. Nel mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», imparerai a concederti, in piena autonomia, quel riscatto tanto ambito. È vero, meriti di essere notato, ma la prima persona che deve imparare a farlo, sei tu! Perché come scrivo nel libro “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”. Il libro lo trovi su Amazon, a questo indirizzo  e in tutte le librerie d’Italia. Se hai tanta voglia di prenderti cura di te è il libro giusto per te.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.
Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @Psicoadvisor
Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*