Ogni persona che incontriamo nella nostra vita, al di là del modo in cui lo fa e del tempo che trascorre insieme a noi, arriverebbe da noi guidata da un filo invisibile. Persone destinate a cambiarci la vita, in un modo o nell’altro. E persino a stravolgerla, nel bene e nel male. Alcune ci aiutano a sviluppare la nostra versione migliore, a crescere ed espandere i nostri orizzonti. Ce ne sono alcune, però, che piuttosto che aggiungere qualcosa di prezioso alla nostra esistenza, che poi resterà per sempre nel bagaglio personale ed esperienziale, ce la tolgono, tirando fuori il peggio di noi. Queste persone possono distruggerci emotivamente, rendendoci incapaci di amare o fidarci nuovamente degli altri. Basta uno sguardo, una parola o una semplice allusione per iniziare un processo di distruzione dell’altro. Sono “predatori emotivi” in tutti i sensi.
Caratteristiche del predatore emotivo
Dal punto di vista etimologico, la parola predatore deriva dal latino praedātŏr che significa cacciatore ma che veniva solitamente utilizzato nel linguaggio popolare per riferirsi a banditi, predoni o persone dedite al saccheggio e, quindi, facevano di altri la loro preda. Solo più tardi questa parola fu trasferita alla natura per riferirsi a quegli organismi che cacciano gli altri per nutrirsi e sopravvivere.
Allo stesso modo, il predatore emotivo è una persona che trasforma gli altri in sue prede poiché li usa per nutrire il proprio ego o soddisfare i propri bisogni emotivi, finendo per prosciugarli emotivamente. In un certo senso, sono come i vampiri emozionali.
Il predatore emotivo è una persona come tante, almeno apparentemente! Può essere sia un uomo che una donna, svolgere i lavori più vari e appartenere al proprio ambiente familiare, lavorativo o sociale. Si può facilmente non riconoscere perché nella maggior parte dei casi è molto abile a confondere il proprio interlocutore con ragionamenti simil logici e nel distorcere le situazioni a proprio vantaggio.
Inizialmente si presenta come una persona sensibile, empatica, altruista e molto interessata alle nostre necessità. Gli serve per entrare nel nostro spazio personale. È un processo, il suo, che viene attivato in maniera subdola e silenziosa. Quando il predatore emotivo si avvicina alla vittima, infatti, lo fa sempre in maniera discreta e gentile. Si plasma alla volontà della sua preda, si adegua alle sue esigenze e ai suoi bisogni, ai suoi ambienti e alle sue abitudini ottenendo così la massima fiducia.
Frasi tipiche del predatore emotivo
Questi individui spesso utilizzano frasi specifiche per raggiungere i loro scopi, minando la fiducia e il benessere delle loro vittime. In questo articolo, esploreremo alcune delle frasi tipiche utilizzate dai predatori emotivi, e ti forniremo consigli su come riconoscerle e difenderti da tali individui.
1. “Non puoi fare a meno di me.”
Una delle tattiche principali dei predatori emotivi è quella di creare una dipendenza emotiva nella loro vittima. Questa frase mira a far sentire la vittima in balia del predatore, facendole credere che non può fare a meno della sua presenza o del suo sostegno. È importante riconoscere che ognuno deve essere in grado di condurre una vita indipendente e non dovrebbe essere costretto a dipendere da un’altra persona.
2. “Sei fortunato/a ad avere me nella tua vita.”
I predatori emotivi cercano di innalzare se stessi al di sopra delle loro vittime, sottolineando quanto siano speciali e unici nella vita della persona manipolata. Questo è un tentativo di instillare un senso di obbligo o gratitudine nella vittima, portandola a fare concessioni o accettare situazioni che potrebbero essere dannose per lei.
3. “Non puoi fidarti di nessun altro tranne che di me.”
Questa affermazione cerca di isolare la vittima dal suo supporto sociale e dalla sua rete di amicizie. Il predatore emotivo vuole che la vittima si senta completamente dipendente da lui per supporto ed empatia, riducendo così la sua capacità di cercare aiuto o consiglio da altre persone.
4. “Nessuno ti capisce come faccio io.”
Questa affermazione mira a far sentire la vittima unica e solamente compresa dal predatore emotivo. Questo può spingere la vittima a ignorare i segnali di allarme e a scusare il comportamento del predatore, credendo che solo lui possa comprenderla veramente.
5. “Devi fare questo per dimostrarmi che mi ami.”
I predatori emotivi spesso cercano di manipolare le persone utilizzando il concetto di amore o affetto. Questa affermazione mette in discussione il sentimento della vittima, costringendola a dimostrare il proprio amore attraverso azioni che potrebbero non essere desiderate o adeguate.
6. “Non dire a nessuno cosa sta succedendo tra noi.”
Il segreto è una parte comune delle tattiche di manipolazione emotiva. I predatori emotivi spingono le loro vittime a mantenere segrete le loro azioni o il loro comportamento, il che può impedire alla vittima di cercare aiuto o supporto da parte di altri.
7. “Non hai scelta.”
Questa frase cerca di privare la vittima della sua autonomia e del suo diritto di prendere decisioni. Il predatore emotivo cerca di imporre la sua volontà incondizionatamente, costringendo la vittima a sentirsi impotente.
8. “Non sarai mai abbastanza buono/a per me.”
Il predatore emotivo spesso mina l’autostima della vittima, facendole credere che non è all’altezza o che non sarà mai abbastanza per meritarsi il suo affetto o la sua attenzione. Questo mina la fiducia in sé stessi della vittima e la costringe a cercare costantemente l’approvazione del predatore.
9. “Sei così sensibile. Devi smetterla di essere così emotivo/a.”
I predatori emotivi spesso criticano e ridicolizzano le emozioni delle loro vittime, facendo sentire queste ultime che ciò che provano è sbagliato o inadeguato. Questo può rendere difficile per la vittima esprimere se stessa o cercare supporto emotivo altrove.
10. “Se non fai quello che voglio, mi farai del male.”
I predatori emotivi possono minacciare o insinuare autolesioni o comportamenti dannosi se le loro richieste non vengono soddisfatte. Questo mette la vittima in una situazione terribile, costringendola a fare scelte pericolose o controverse.
Come fermare chi ti usa a suo piacimento?
Il primo passo per difendersi dai manipolatori passa per la consapevolezza che i tuoi diritti sono stati violati. Sii pertanto consapevole che:
- Hai diritto di essere trattata con rispetto
- Hai diritto di esprimere i tuoi sentimenti, opinioni e desideri
- Hai diritto di stabilire le tue priorità
- Hai diritto di dire “no” senza sentirti in colpa
- Hai diritto di proteggerti da una minaccia fisica, mentale o emotiva
- Hai diritto di avere una vita TUA
RICORDA: vivere è scegliere liberamente, accettare i propri errori e cominciare nuovi progetti. Non riporre completamente la tua felicità nelle mani di qualcun altro. Non meriti di vivere soltanto di luce riflessa ed essere solo l’eco della voce di qualcun altro! Una delle strategie principali del manipolatore è quella di risvegliare il senso di colpa nella sua vittima. Quindi chiediti:
- Mi stanno trattando con rispetto?
- Le aspettative e le esigenze di questa persona sono ragionevoli?
- Si tratta di un rapporto nel quale solo uno dà e l’altro non offre nulla in cambio?
- Mi sento bene con me stessa in questo rapporto?
Sappi che essere consapevoli della manipolazione non significa diventare paranoici o sospettosi nei confronti di tutti. Si tratta di sviluppare una maggiore consapevolezza delle dinamiche relazionali e delle strategie utilizzate dai manipolatori, in modo da poter prendere decisioni più informate e proteggerti meglio.
Distaccarsi emotivamente da certe persone è la migliore cura, anche se non è facile
Ricorda, non è la solitudine che fa star male ma è la ferita e il senso di abbandono ed è li, nel profondo di queste leve, che devi andare a lavorare per guarire il tuo animo in frantumi. Contro ogni forma di manipolazione c’è solo L’AMORE. Poiché il manipolatore non è in grado di dare amore, questo va cercato dentro di te e nelle persone che ti vogliono veramente bene.
E ricorda anche che…
La vita ideale si realizza nel quotidiano. E’ un viaggio, non solo una destinazione. Ogni giorno, se sarai risoluta, se ci lavorerai, se farai il possibile per realizzare chi sei e cosa vuoi con uno scopo ben preciso, ti ritroverai senza nemmeno accorgerti che la tua vita ideale, LA VITA CHE HAI SCELTO DI VIVERE, la stai vivendo ogni singolo giorno, giorno dopo giorno….devi solo credere nel tuo straordinario VALORE, quel valore che lo stronz* di turno cerca a tutti i costi di sminuire.
Quanti di noi aspettano ancora di essere trattati con amore?
E non parliamo di un surrogato d’amore, quello indubbiamente l’abbiamo conosciuto. Molti di noi, purtroppo, non hanno mai avuto l’opportunità di accogliere un profondo amore incondizionato, quello fatto di accettazione, stima e validazione emotiva. No, questo legame amoroso in cui potevamo davvero esprimere noi stessi, non lo abbiamo conosciuto e ci appare quasi come una chimera. I legami che abbiamo stretto fino a oggi, più che basati sull’amore, vertono sui ricatti affettivi, sui compromessi, sugli obblighi morali indotti, sui sensi di colpa, sulla paura dell’abbandono… insomma su tante sensazioni sofferenti che niente hanno a che vedere con l’Amore. «Se fai questo, se mi appoggi, se sei abbastanza buono, silenzioso, ubbidiente, bravo, capace, intelligente… allora, forse, forse, allora sì, forse sarai amato».
Era questa la falsa promessa. Falsa perché l’amore non è fatto di «se sei…» o «se mi dai..». È fatto di vicinanza e accettazione. È fatto di tanti impliciti «tu vai bene così», «puoi esprimere te stesso perché hai un valore intrinseco!» Quel valore, non deve dartelo certo il legame, il legame deve riconoscerlo, deve fornire l’ambiente giusto per esprimerlo, per farlo sbocciare, fiorire…! Ecco, allora ripeto la domanda, quanti di voi stanno ancora aspettando di fiorire? Se sei tra questi, ti suggerisco la lettura del mio libro che ti prenderà per mano e ti insegnerà a trattarti con amore. Il titolo? «Il mondo con i tuoi occhi». Un libro incentrato sull’affermazione personale, cinque capitoli che ti porteranno alla scoperta di quel potenziale che, da troppo tempo, è assopito dentro di te e non chiede altro di esplodere! Per immergerti nella lettura e farne tesoro puoi ordinarlo qui su Amazon oppure acquistarlo in libreria.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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