Ognuno di noi ha bisogno di comprensione, vicinanza affettiva e sì, di realizzazione personale! Purtroppo, talvolta i vissuti emotivi che ci portiamo alle spalle, cozzano con questi obiettivi causandoci non pochi problemi. Per fortuna, non siamo inermi a tutto ciò. Per quanto possa essere stato difficile, traumatico e tortuoso il nostro cammino, c’è sempre qualcosa che possiamo fare per noi stessi, anzi, c’è sempre qualcosa che dobbiamo fare per noi stessi.. anche quando ci sentiamo sopraffatti!
Sentirsi sopraffatti è cancerogeno e può essere letale
Purtroppo le esperienze dolorose, ci spingono a considerare e sottolineare esclusivamente i lati e gli aspetti peggiori di una situazione in cui ci troviamo, di un’esperienza vissuta o che stiamo per vivere. Conosciamo tutti la sensazione di sentirsi sopraffatti: un migliaio di pensieri si rincorrono nel cervello, tante mansioni e compiti da fare, e non si sa da che parte cominciare. Non è per nulla piacevole, o peggio, produttivo. Ci si preoccupa eccessivamente di tutto, si temono sempre accadimenti disastrosi, si ha paura del futuro: “Cos’altro mi potrà succedere? E se la situazione peggiorerà?”.
Se spesso ti senti sopraffatto, scoraggiato, inibito… Sappi che non puoi essere deluso di te se nessuno ti ha mai insegnato come si fa a sentirsi forti e fiduciosi! Se nessuno ti ha mai aiutato a sviluppare un’identità sicura di sé e pro-attiva. Questa consapevolezza dovrebbe aiutarti ad accettare di più quelle parti di te che tanto vorresti cambiare. Quelle fragilità sono lì per un motivo, si sono sviluppate nel contesto in cui hai vissuto e non potevano essere diversamente, fino a oggi! L’accettazione e la consapevolezza sono i due ingredienti di base per vivere pienamente in base alle proprie ambizioni, svincolandosi da condizionamenti e vincoli affettivi.
Non è mancanza di carattere
Insomma, molti dei vissuti che associ a una tua presunta “indole innata“, sono in realtà da attribuire a una carenza di autostima. La verità è che di innato, nella nostra personalità, c’è ben poco. La nostra personalità è la sintesi delle esperienze che abbiamo vissuto dall’infanzia a oggi e diciamocelo, non sempre queste esperienze sono incoraggianti. A scuola, non tutti hanno avuto la fortuna di avere insegnanti o compagni di classe accoglienti e pronti a tendere la mano, così come ancora prima, nelle mura domestiche, non tutti hanno avuto la fortuna di venire su in una famiglia supportiva.
Frasi tipiche di chi ha una bassa autostima
La cosa buffa dell’autostima è che molti pensano di averla solo perché si reputano capaci di fare qualcosa… Possiamo riconoscerci delle abilità specifiche, ma non per questo essere dotati di una buona autostima. Se nei tuoi discorsi emergono spesso queste frasi, allora è il caso che tu ti ferma a prenderti cura del valore che hai di te stesso.
«Mi dai un consiglio?»
Una frase completamente innocente. Anzi, è buon segno chiedere opinioni e consigli, ci dà modo di analizzare le cose da più punti di vista. Il problema, emerge quando i “consigli” e le “opinioni” altrui divengono l’unico metro che hai per fare scelte.
«Mi sta meglio questa maglia o l’altra?», «dovrei fare questo, o quello?», «glielo dico, oppure no?»… Prendere decisioni può essere difficile ma quando ci si sente sopraffatti, farlo in piena autonomia diviene un’impresa ardua. Anche la scelta del menu del giorno può diventare motivo di attente analisi: cosa andrà meglio?. La bassa autostima, infatti, è alla base della sopraffazione patologica. Come invertire la rotta? Inizia a prendere decisioni da solo. Parti dalle cose più banali come può essere il pantalone da indossare in una data circostanza o la foto da caricare come immagine del profilo.. Poi, man mano, inizia a fidarti di te stesso anche per questioni di maggiore rilevanza.
«Non ce la farò mai»
Se la frase precedente, per essere considerata un indicatore di bassa autostima ha bisogno di essere contestualizzata, la frase «non ce la farò mai» non lascia spazio a dubbi. È esplicita di una persona che semplicemente ha smesso di credere in se stessa oppure… non l’ha mai fatto. In effetti, se nella tua storia evolutiva, nessuno ha mai creduto in te, come avresti mai potuto imparare a farlo da sola? Sì sa, noi, da bambini, impariamo per imitazione, siamo spugne che assorbono ciò che ci offre il nostro ambiente. Se, crescendo, nessuno avrebbe mai scommesso più di qualche monetina su di noi, come avremmo potuto comprendere l’entità del nostro valore?
«Non so cosa farei senza di te»
Cosa fanno le persone che si sentono perennemente sopraffatte? Semplicemente, sottovalutando le proprie doti, tendono a idealizzare quelle degli altri! Cosicché, anche poche attenzioni e un livello supportivo nella norma, divengono qualcosa di ENORME, come se avessero avuto la Luna. In effetti c’è una correlazione. Le persone con bassa autostima non sempre sono abituate a ricevere, quindi, quando ottengono qualcosa, gli danno più valore del dovuto… ma è sempre un valore che sottraggono a loro stessi! Questo passaggio, se non ti è chiaro, non preoccuparti, te lo spiegherò meglio più avanti.
«Ho bisogno di più tempo»
Questa frase è proposta con la variante: «Non sono pronto/a…». Chi si sente sopraffatto non si sente mai pronto per… allora rimanda. La procrastinazione, in realtà, è figlia dell’insicurezza, del dubbio, del non riconoscimento del proprio merito. Procrastinare significa rimandare tutto, se hai un impegno che può portarti una gioia a lungo termine… tu ti saboti! Contorto vero?
La bassa autostima fa sì che le gratificazioni fugaci e a breve termine, sottraggano spazio ad attività programmate che possono dare soddisfazioni a lungo termine. Anche in questo caso vi è una falsa credenza. In genere, chi rimanda gli impegni, pensa di essere uno smidollato, sfaticato o pigro… In realtà è solo spaventato delle soddisfazioni che potrebbero arrivare una volta raggiunto il traguardo. È spaventato perché, in cuor suo, pensa di non meritarsele… allora si sabota.
«Quando sarò… farò…»
Classico dei procrastinatori con bassa autostima… concedersi dei piaceri con la condizionale. Che significa? Che mettiamo in piedi un modo di ragionare basato su premi e punizioni. Per esempio: «quando sarò abbastanza magro/a, comprerò quell’abito…». Oppure: «sono stato produttivo, allora posso concedermi questo…». In realtà viviamo in un mondo di adulti. Non dobbiamo essere i genitori severi di noi stessi. In base alle tue possibilità, puoi concederci svaghi, vestiti e tutto ciò che ti fa stare bene. Non hai bisogno di raggiungere un traguardo per meritare il tuo affetto, la tua considerazione e la tua stima…! Già meriti tutto!
Il fatto che, nella tua mente, ragioni ancora in termini di premi (merito) e punizioni (non merito), la dice lunga sulla tua vita psicoaffettiva.
«Non potrei vivere senza di te»
Nella sua variante più estrema, quel «non so cosa farei senza di te», diviene un disperato: «non potrei vivere senza di te». In questo caso, la correlazione più palese è con la dipendenza affettiva. Non è raro che, chi è incapace di credere in se stesso e non riesce ad affermare il proprio valore personale, punta tutto sull’altro. Se nella tua vita, troppo spesso hai messo qualcun altro al centro del tuo mondo, sappi che al centro della tua vita puoi esserci solo tu! Puoi condividere i tuoi spazi, i tuoi valori, le tue emozioni… ma al centro di tutto puoi esserci solo tu. Non è una visione egoistica. Puoi condividere il podio della tua vita ma non dovresti mai scendere da esso per far salire qualcun altro! Non solo non è sano, è anche pericoloso! Riconoscere che quel posto, lì in cima, spetta proprio a te, è quanto di più saggio puoi fare per il tuo benessere.
Come affrontare la vita quando ci sentiamo sopraffatti
Quando ci si sente sopraffatti, si può reagire in modi che non solo non aiutano la situazione, ma che addirittura la peggiorano! Anche quando sembra che tutto vada bene, si possono presentare momenti in cui ci sentiamo sopraffatti. L’importante è non perdere l’obiettività e non permettere al pessimismo di avere la meglio su di noi. È naturale, forse anche sano, sentirsi tristi, arrabbiati o depressi. Non è normale, invece, restare bloccati in questi stati emotivi. Ecco alcune strategie per affrontare questi momenti critici e andare avanti. Ovviamente non sono formule magiche, ma semplici cambiamenti di atteggiamento.
1. Le difficoltà fanno parte della vita
Prima ancora di preoccuparsi di come affrontare le situazioni che ci mettono a dura prova è importante però capire qual è il primo passo della faccenda. Non si tratta infatti di comprendere come muoversi e dove andare per poter superare lo scoglio ma, in primis, di capire la natura della situazione in cui ci si trova. Insomma, il primo passo è quello di riconoscere la crisi.
Il momento di sconforto, il fallimento, va accettato e compreso per quello che è: una fase presente ma transitoria della nostra esistenza. Inizia a riconoscere il momento complesso e accettalo per quello che è. Pensare una vita senza difficoltà, senza imprevisti non è possibile e, se anche fosse, verrebbe a mancare qualcosa di estremamente importante. Prova a pensarci. Cosa ne sarebbe della tua vita senza difficoltà? Vai indietro negli anni e domandati: “Cosa ti ha fatto crescere?”. Sono proprio le difficoltà che ci permettono di costruire in noi qualità come forza, resistenza, resilienza.
Come sarebbero andate le cose se non avessi mai incontrato difficoltà. Se i tuoi genitori avessero fatto tutto per te, impedendoti di sforzarti per raggiungere qualsiasi obiettivo, se ti avessero dato sempre tutto ciò che chiedevi quando lo chiedevi? Prova ad immaginare. Molto probabilmente non saresti in grado di fare nemmeno un decimo di ciò che oggi sai fare e, soprattutto, avresti sviluppato una frustrazione incredibile a fronte della più piccola difficoltà che potresti incontrare nella vita.
2. Il peso delle aspettative
Pensa a tutte quelle volte in cui ti sei ripetuto “devo farcela a tutti i costi“, “non posso permettermi di sbagliare“, “non dobbiamo mai litigare“: queste sono aspettative totalizzanti che non prevedono alternativa, vengono vissute come dati di fatto, certezze assolute. E se l’aspettativa non viene confermata? C’è il crollo psichico. Se continui a porti obiettivi irraggiungibili, impossibili, obiettivi che nascondono il pensiero distorto che potrai avere il pieno controllo sulla realtà e sulle altre persone, la sconfitta è quasi scontata.
Di conseguenza anche il peso che viene dato a questo fallimento verrà ingigantito e vivrai continuamente con l’idea di non valere nulla, avrai un livello dell’autostima talmente basso da convincerti di non poter concludere niente nella vita.
3. Agisci, non re-agire
Azione e reazione non sono affatto sinonimi. Quando funzioniamo a briglie sciolte, non facciamo alto che vagare nella nostra vita sotto la spinta di re-azioni. Re-agiamo a emozioni soverchianti senza concederci il lusso di rallentare, riflettere, valutare ciò che è meglio per noi. Non siamo abituati a farlo perché nessuno nella vita ce l’ha mai insegnato. Tutto questo dovrebbe avvenire in modo naturale ma per chi ha un vissuto difficile e non ha potuto imparare a regolare le propri emozioni e i propri stati affettivi, non è affatto scontato.
Se ci sentiamo offesi, re-agiamo d’impeto e offendiamo a nostra volta oppure ci ritiriamo feriti, chiudendoci a riccio. Quando la vita deraglia succede proprio questo, le reazioni prendono il sopravvento sulle azioni. Le reazioni hanno intenzionalità astratte, servono a soddisfare un effimero bisogno di superficie.
Le azioni, invece, sono qualcosa di più profondo e richiedono a pieno le nostre capacità di organismi superiori. Ciò che differisce l’uomo dalle altre creature è la sua sfera complessa sfera cognitiva. Siamo capaci di ragionamenti complessi. Bene, applica queste capacità alla tua vita. Applicale come se dovessi risolvere un rompicapo matematico che certamente ha una soluzione. La soluzione è lì, aspetta solo di essere trovata.
Durante la giornata, quando un qualsiasi episodio attiva in te emozioni soverchianti, rallenta, concediti il tempo di comprendere quell’emozione e poi pianifica un’azione in base allo scopo che intendi perseguire.
Ricorda che le sfide, i cambiamenti e i problemi fanno parte della vita, non possiamo evitarli, ma possiamo scegliere come affrontarli e quanto peso dargli
Puoi modificare letteralmente la realtà attuale che vivi, proiettando una “nuova realtà” che crei consapevolmente dentro di te. E prima inizi il lavoro su di te per cambiare modo di pensare, prima riuscirai a trasformare la tua vita. Ma come prima cosa devi diventare consapevole del tuo potere. Sii coraggioso e ricorda sempre che non è mai troppo tardi per essere felice. Non è mai troppo tardi per amare ancora, per fare un viaggio o per acquisire nuove competenze. Fino a quando il tuo entusiasmo sarà forte, sarai accompagnato da salute e ottimismo, niente e nessuno potrà limitarti.
Immagina, vola con la fantasia, non considerare nulla come impossibile. Abbraccia la vita e le sue sfide, i suoi imprevisti e i suoi ostacoli, con la piena consapevolezza che potresti forse perdere, ma che se non lottati affatto, allora hai già perso in partenza…….Non è mai troppo tardi per ricominciare a SOGNARE. Tu meriti uno spazio e un tempo solo tuo, in cui dedicarti al tuo benessere! Ricorda, non devono essere cose eclatanti, ma quel quanto che basta per regalarti la tua dose di consapevole benessere quotidiano.
Spero aver scosso un pochino il tuo lato propositivo; ti lascio augurandoti un grosso in bocca a lupo per i tuoi progetti e dedicandoti questo bellissimo aforisma di Henry D. Thoreau ” C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera”
È il valore che ti attribuisci
Che valore ti attribuisci ogni volta che dai spazio alle necessità degli altri mettendo da parte i tuoi bisogni? Che valore ti assegni, ogni volta che scegli di stare accanto a una persona che ti fa stare male? Ancora, che valore ti attribuisci quando accetti delle scuse e sai, in cuor tuo, che ti ferirà ancora?
L’autostima, il valor di sé, è qualcosa che si sviluppa nel tempo ed ha una connotazione relazionale perché è attraverso le esperienze che facciamo con gli altri che impariamo a guardare a noi stessi. Insomma, se nella tua vita hai pestato un bel po’ di fango… è ovvio che andrai avanti con scarpe sporche. E finché non ti fermerai a osservarti e lucidarle, quelle scarpe saranno lerce. Imparare ad attribuirti il giusto valore, significa proprio questo: prendersi cura delle proprie scarpe e farlo a ogni passo. Cosicché non possano dolerti, ne’ metterti in imbarazzo… cosicché possano farti sentire a tuo agio nel cammino della tua vita.
Per sentirti sempre a tuo agio nella vita, hai bisogno di imparare ad amarti, hai bisogno di attribuirti il giusto valore. Per aiutarti in questa grande impresa, ho scritto un nuovo libro, s’intitola «Il mondo con i tuoi occhi». È la carenza d’amore che ha ridotto a brandelli la stima che avevi di te… ma è l’amore che oggi scegli di dedicarti che può guarirti, darti finalmente scarpe nuove di zecca con cui sentirti sempre a tuo agio! Curare i nostri legami, le nostre ferite, i nostri conflitti… curare il nostro benessere, è un dovere imprescindibile che abbiamo verso noi stessi. Nel libro, troverai molti esercizi psicologici pratici che potranno aiutarti in mondo tangibile fin da subito. Per tutte le informazioni sul libro “Il mondo con i tuoi occhi“, ti rimando a questa pagina Amazon.