Frasi tipiche di chi ha una relazione tossica con se stesso

| |

Author Details
Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Negli ultimi decenni, le neuroscienze hanno portato alla luce un legame sempre più evidente tra le emozioni e la salute fisica. Questo campo di ricerca multidisciplinare si basa su studi che esplorano il modo in cui la mente e il corpo interagiscono, dimostrando che ciò che viviamo emotivamente può influenzare direttamente il nostro benessere fisico. La tossicità emotiva – caratterizzata da emozioni negative croniche come rabbia, stress, ansia e risentimento – può essere particolarmente dannosa, contribuendo a una serie di condizioni fisiche e psicologiche.

Il legame tra emozioni e sistema nervoso

Le emozioni sono elaborate dal sistema nervoso centrale, in particolare dall’amigdala, dall’ippocampo e dalla corteccia prefrontale. Queste regioni cerebrali regolano la risposta allo stress e altre reazioni emotive, attivando il sistema nervoso autonomo (SNA). Lo SNA si divide in due rami principali: il sistema simpatico, che prepara il corpo a rispondere alle situazioni di pericolo (“lotta o fuga”), e il sistema parasimpatico, che promuove il rilassamento e il recupero.

Quando una persona sperimenta tossicità emotiva, il sistema simpatico rimane cronicamente attivato, causando un aumento dei livelli di cortisolo e altre sostanze chimiche dello stress. Questo stato di iperattivazione può avere effetti devastanti sul corpo, portando a una condizione nota come “stress tossico”.

Cosa Significa Relazione Tossica con Se Stessi

Una relazione tossica con se stessi si verifica quando il dialogo interiore è dominato da pensieri negativi, autosvalutazione, critiche costanti e giudizi eccessivi. Questo tipo di relazione può portare a una visione distorta di sé, influenzando negativamente la salute mentale, il benessere emotivo e la capacità di affrontare le sfide della vita. In sostanza, una relazione tossica con se stessi impedisce di sviluppare autostima, fiducia e compassione verso sé.

Frasi tipiche di chi ha una relazione tossica con se stesso

Le relazioni tossiche non si verificano solo tra le persone; possono manifestarsi anche nel rapporto che abbiamo con noi stessi. Quando il nostro dialogo interiore è dominato da pensieri negativi, critiche costanti e giudizi spietati, rischiamo di costruire una relazione tossica con noi stessi. Ecco alcune delle frasi più comuni che indicano un dialogo interiore tossico, i loro effetti e come affrontarle per costruire una sana relazione con se stessi

1. “Non sono abbastanza”

Questa è forse una delle frasi più dannose che possiamo dirci. La sensazione di non essere abbastanza bravi, intelligenti, belli o capaci è una forma di autosvalutazione che mina la nostra autostima e ci fa sentire costantemente inadeguati.

Effetti:

  • Bassa autostima
  • Ansia e stress
  • Paura del giudizio degli altri

Come affrontarla:

  • Pratica l’autocompassione. Ricordati che nessuno è perfetto e che il valore personale non dipende dalle prestazioni.
  • Scrivi un elenco delle tue qualità e dei tuoi successi, anche piccoli, per ricordarti del tuo valore.

2. “Devo essere perfetto”

Questa frase riflette una mentalità perfezionista che spesso porta all’autoesigenza estrema. Il bisogno di essere perfetti in ogni aspetto della vita può generare un ciclo infinito di insoddisfazione.

Effetti:

  • Burnout
  • Paura del fallimento
  • Paralisi decisionale

Come affrontarla:

  • Accetta l’idea che sbagliare è umano e che i fallimenti sono opportunità di crescita.
  • Imposta obiettivi realistici e celebra i progressi, non solo i risultati finali.

3. “Non posso farcela”

Questa convinzione autolimitante è spesso il risultato della paura del fallimento o dell’incertezza. Quando ci diciamo che non possiamo fare qualcosa, creiamo barriere mentali che ci impediscono di provare.

Effetti:

  • Mancanza di fiducia in se stessi
  • Rinuncia alle opportunità
  • Stagnazione personale

Come affrontarla:

  • Sfida questa convinzione provando piccole azioni che dimostrano il contrario.
  • Ricorda le volte in cui hai superato difficoltà in passato.

4. “Non merito di essere felice”

Questa frase è spesso legata a sentimenti di colpa o vergogna. Può derivare da esperienze passate o da un dialogo interiore critico che ci convince di non essere degni di gioia o realizzazione.

Effetti:

  • Depressione
  • Autoisolamento
  • Mancanza di motivazione

Come affrontarla:

  • Lavora sul perdono verso te stesso e gli altri.
  • Cerca di identificare le origini di questa convinzione e sfidala con pensieri positivi.

5. “Gli altri sono migliori di me”

Il confronto costante con gli altri è un’abitudine tossica che ci porta a sottovalutare le nostre qualità e successi. Questa frase alimenta l’invidia e l’insoddisfazione.

Effetti:

  • Invidia
  • Insicurezza
  • Relazioni sociali deteriorate

Come affrontarla:

  • Concentrati sul tuo percorso personale e celebra i tuoi successi, senza confrontarli con quelli degli altri.
  • Pratica la gratitudine per le cose positive nella tua vita.

6. “Se fallisco, sono un fallito”

Confondere il fallimento con l’identità personale è un errore comune che può portare a un dialogo interiore estremamente critico.

Effetti:

  • Ansia da prestazione
  • Mancanza di resilienza
  • Paura di prendere rischi

Come affrontarla:

  • Separa le tue azioni dalla tua identità: il fallimento è un evento, non una definizione di chi sei.
  • Usa i fallimenti come opportunità per imparare e migliorare.

7. “Non importa quanto ci provi, non sarò mai abbastanza”

Questa frase combina autosvalutazione e senso di impotenza. È spesso alimentata da aspettative irrealistiche o dalla mancanza di riconoscimento personale.

Effetti:

  • Demotivazione
  • Esaurimento emotivo
  • Autoaccettazione limitata

Come affrontarla:

  • Riconosci i tuoi sforzi e dà valore ai progressi fatti.
  • Rivisita le tue aspettative e assicurati che siano realistiche e raggiungibili.

8. “Non ho il diritto di chiedere aiuto”

Sentirsi un peso per gli altri o pensare di dover affrontare tutto da soli è una convinzione tossica che limita il nostro accesso al supporto emotivo e pratico.

Effetti:

  • Isolamento
  • Sovraccarico emotivo
  • Esaurimento mentale

Come affrontarla:

  • Ricorda che chiedere aiuto è un atto di forza, non di debolezza.
  • Cerca di costruire una rete di supporto con persone di fiducia.

9. “Non ho tempo per me stesso”

Mettere sempre gli altri al primo posto a discapito dei propri bisogni è un segno di una relazione tossica con se stessi. Questa frase è tipica di chi si sente costantemente obbligato a soddisfare le aspettative altrui.

Effetti:

  • Stanchezza cronica
  • Mancanza di equilibrio vita-lavoro
  • Insoddisfazione generale

Come affrontarla:

  • Pianifica del tempo per te stesso e consideralo una priorità.
  • Impara a dire di no quando necessario.

10. “Se non riesco subito, è inutile provarci”

Questa frase riflette una mentalità fissa che non lascia spazio alla crescita o alla resilienza.

Effetti:

  • Mancanza di perseveranza
  • Opportunità perse
  • Frustrazione

Come affrontarla:

  • Adotta una mentalità di crescita: ogni tentativo è un passo avanti.
  • Celebra i piccoli progressi, anche se non portano immediatamente al successo.

Cacciamo il nemico che è dentro noi, guardiamoci con gli occhi di chi ci apprezza

Quando siamo chiamati a mostrare le nostre qualità, cerchiamo di concentrarci sulle capacità di cui siamo più fieri. E poi facciamo un esperimento: chiediamo a un’amica di descriverci. Rendiamoci conto di come ci vedono gli altri (nella maggior parte dei casi, molto meglio di ciò che crediamo di essere), daremo una spinta al nostro amor proprio. E metteremo a tacere il nemico che è dentro di noi.

Allenarsi alla costruzione di una sana relazione con se stessi

Nel nostro cranio custodiamo una formidabile macchina del buonumore. Il nostro cervello  trabocca di energia, basta che impariamo a lavorare bene con lui e ad allenarlo per stare sempre meglio. Spesso pensiamo al nostro corpo come una “macchina” da allenare e tenere in esercizio. Ma non pensiamo nello stesso modo alla nostra mente e al nostro spirito. Invece possiamo agire anche là allo stesso modo, fare degli esercizi per… fortificarci. E’ l’unico modo per riuscire a superare le esperienze negative o per avere una piena consapevolezza di quello che sappiamo fare e quello che non sappiamo fare.

Le neuroscienze hanno dimostrato che, in qualche maniera, è il nostro cervello che si abitua a “difendersi” dalle delusioni e dalle disillusioni. È un’abitudine come un’altra e può essere cambiata. Così come le lamentele, l’ansia, i brutti pensieri e la tendenza alla depressione sono risposte “automatiche” che il nostro cervello dà alle situazioni quotidiane, la felicità dovrebbe diventare un’abitudine che può essere costruita. Facile? Tutt’altro. Cambiare, reagire, provare a fare qualcosa è molto faticoso e richiede energie e costanza com’è per ogni esercizio fisico, ma in questo caso il premio è più grande di qualche muscolo in più: una vita più felice e serena.

L’auto-tossicità, uno squilibrio emotivo interiore

Se siamo circondati da relazioni tossiche, è il caso che facciamo una grossa auto-analisi. Cosa ci ha portato a stringere sempre legami tossici? Non è stato il caso o il destino, smettiamola di credere alla sfortuna perché la vita ci conduce dove ci portano le nostre scelte quotidiane, momento dopo momento. Ci sono dei circoli viziosi che iniziano fin dall’infanzia, dei quali non siamo consapevoli e quando iniziamo a osservare sotto “il primo strato”, diventa tutto molto doloroso e così smettiamo di guardare e continuiamo a incolpare gli altri per il nostro status.

Possiamo diventare tossici con noi stessi e con gli altri quando ci sottomettiamo di fronte alle esigenze altrui senza analizzare le nostre, senza assecondare i nostri desideri… in questo modo diventiamo vittime croniche e arriviamo a disprezzare i nostri pensieri e a smettere di riconoscere i nostri piccoli successi. In questa fase bisognerebbe imparare a comunicare con se stessi: il dialogo interiore è fondamentale per noi e per gli altri, ci aiuta a ritrovare delle risorse inaspettate. Sono quelle risorse a restituirci le redini della nostra vita. Non è mai troppo tardi per capire che la vita è davvero il frutto delle nostre scelte e non c’è nessuno da incolpare. Per uscirne bisogna passare per l’auto-accettazione e l’auto-consapevolezza, due pilastri difficili da ottenere ma che possono essere la chiave di svolta anche per chi è circondato esclusivamente da relazioni tossiche. È meglio un’auto-critica al momento giusto, che una profonda ferita emotiva nel nostro cuore, causata dal nostro stesso comportamento passato: non ci siamo fatti valere in tempo ma è sempre il giorno giusto per iniziare!

C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai

Quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Sai, ho scritto un libro che già sta aiutando tantissime persone; s’intitola «Il mondo con i tuoi occhi»  In ogni pagina, ti spiego come ridefinire la tua identità a partire dai tuoi vissuti del passato e dalle emozioni che provi oggi. Potrai finalmente concederti il lusso della politica dei piccoli passi, cioè riuscirai a migliorare la tua vita giorno per giorno, senza pretendere tutto e subito, in ogni capitolo, infatti, ci sono esercizi pratici e nozioni che possono aiutarti fin da subito a migliorare la qualità della tua vita a partire dalla relazione che hai con te stesso e con gli altri.

Il libro serve a questo: fornirti nuove consapevolezze, nuove prospettive su chi sei e chi sei in grado di essere. In ogni pagina ti spiego come le tue esperienze passate stanno condizionando il tuo presente e ti impediscono di guardarti per ciò che sei! In effetti, se ti sottovaluti, è perché per troppo tempo sei stato sottovalutato da persone che per te erano importanti. E come scrivo nell’introduzione del libro “Puoi decidere di vedere te stesso e il mondo come ti hanno insegnato gli altri oppure con i tuoi occhi”. Non è un libro per cuori infranti ma per chi vuole iniziare davvero a donarsi tutto ciò (considerazione, stima, fiducia, sicurezza, rispetto, amore…) che non gli è mai stato concesso. Ed è quello che ti auguro. Il libro “Il mondo con i tuoi occhi” puoi ordinarlo qui su Amazon  oppure in libreria.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.
Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @Psicoadvisor
Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*