Frequentare uno psicopatico senza accorgersene. 8 segnali per identificarlo

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Che si tratti di un amico o di un conoscente, ci domandiamo se la persona con la quale abbiamo scelto di condividere la nostra vita sia davvero quella che sembra o nasconda un lato oscuro. Quante volte ci è capitato di sentire di qualcuno o qualcuna in apparenza del tutto normale che, all’improvviso, commette un delitto che nessuno si aspettava potesse mai commettere. Potremmo descriverlo come uno psicopatico e, magari lo è o magari no!

“Questa persona non mi sembra del tutto normale”

Quante volte lo abbiamo pensato di qualcuno…. abbastanza, da poter affermare che tutti noi conosciamo almeno uno psicopatico. Può sembrare assurdo ma in effetti, di psicopatici ce ne sono in giro e anche bene integrati nella società! Si stima, infatti, che circa il 4% della popolazione mondiale sia affetto da qualche disturbo mentale anche grave; parliamo di manipolazione, narcisismo, bipolarismo, schizofrenia e chi più ne ha più ne metta.

Un mito da sfatare sugli psicopatici

Può accadere, quando interagiamo con una persona nuova, di chiederci se per caso non si tratti di uno psicopatico. Quesito magari legittimo a causa di certi atteggiamenti “strani”, ma che però non hanno valenza. Quello che comunemente, in ambito relazionale, descriviamo come “uno psicopatico” ha poco a che fare con uno psicopatico vero. Quello che intendiamo in quei casi è magari una persona folle, che non agisce secondo la nostra logica.

Uno psicopatico, infatti, è riconoscibile, ma da caratteristiche insospettabili. Per esempio fascino magnetico, enorme capacità persuasiva e intelligenza brillante. Una persona psicopatica, pertanto, non è diversa dagli altri. Viceversa, agli occhi di tutti, può apparire piacevole, molto carismatico persino buono e disponibile, almeno questo è ciò che sembra.

Spesso, associamo gli psicopatici a criminali e omicidi ma non è sempre così, anzi. Le persone con disturbi mentali conducono una vita del tutto normale, senza uccidere o ferire nessuno. Il paranoico, il narcisista perverso, il bugiardo patologico, il manipolatore, lo schizofrenico….sono tutti individui che possono vestire perfettamente i panni del cittadino gentile e rispettoso.

Come è stata l’infanzia di uno psicopatico?

Nel corso degli anni, la psicoanalisi ha identificato diversi fattori che sono altamente correlati e associati a comportamenti psicotici di alcuni individui. Se escludiamo fattori genetici, l’infanzia è un aspetto da non sottovalutare, dato che durante questo periodo alcune mancanze possono dar vita ad atteggiamenti disfunzionali in età adulta.

Non è da sottovalutare nemmeno l’abbandono o gli abusi fisici e psicologici da parte delle figure di accudimento durante l’infanzia. Questi aspetti aumentano il rischio di acquisire un disturbo in età adulta.

Come riconoscere uno psicopatico

La psicopatia è il disturbo più pericoloso della personalità antisociale, poiché lo psicopatico è un manipolatore e può essere ossessionato dall’avere tutto sotto controllo. Sa perfettamente come  manipolare il prossimo; mostra spesso delle forti capacità interpersonali ed appare come una persona per bene alle prime impressioni. Non solo, può anche avere molto successo all’interno della società.

Lo psicopatico è un vero e proprio predatore in natura!

Tende a vedere gli altri come delle possibili prede o individui con cui competere.  E’ in grado di instaurare dei legami emotivi anche piuttosto forti e può persino provare (falsa) empatia per gli altri, nonostante i suoi disagi.  Riesce a guadagnarsi la fiducia delle persone molto facilmente, poiché impara col tempo ad imitare le emozioni, nonostante la sua incapacità di provare sentimenti.

E’ molto bravo a mentire ed è ben istruito a mantenere stabile il suo posto di lavoro. Qualcuno è talmente bravo a manipolare che mette su famiglia instaurando delle relazioni durature. Le persone intorno a lui non sospettano assolutamente nulla sulla sua natura.

8 caratteristiche importanti per identificare uno psicopatico

Come ho già accennato, lo psicopatico è una persona che a prima vista sembra normale, non da alcun segno evidente che consenta di capire che soffra di psicopatia, per questo è tanto difficile individuarlo. In generale, sono il comportamento e il modo di essere a caratterizzare uno psicopatico, ed è pertanto probabile incontrarne uno e non accorgersi della sua malattia finché non lo osserviamo attentamente.

Infatti, esistono degli atteggiamenti e comportamenti molto comuni negli psicopatici. Ma quali sono i comportamenti che possono portarci ad individuare uno psicopatico?

1. È un bugiardo patologico

Tutti mentiamo, ma mentire in modo patologico è un’altra storia! Uno psicopatico mente in modo costante per riuscire a manipolare e usare le persone che ha intorno. A volte, lo fa anche con lo scopo di ferire gli altri. Quando lo psicopatico si pone degli obiettivi non si fa nessun tipo di scrupolo pur di raggiungerli. Le sue bugie coprono tutto lo spettro, da quelle innocenti a quelle gravissime.

2. È irresponsabile

Sapete cosa significa non sentirsi legati a niente e a nessuno? Come ho già accennato, lo psicopatico può avere un buon lavoro e mettere su famiglia…ma tutto questo a caro prezzo! Lavora mostrando disprezzo verso il suo lavoro! E’ poco produttivo perchè è troppo impegnato a sabotare qualche collega.

In famiglia è dispotico, manipolatore, lunatico…oggi questa cosa va bene ma domani e domani no! Ha repentini cambiamenti d’umore, sereno e socievole un minuto e l’attimo dopo diventa cupo e nervoso, senza un motivo apparente.

3. Inganna con il suo fascino fasullo

Lo psicopatico è in grado di mostrare il meglio di sè di fronte agli altri, nascondendo abilmente le sue vere intenzioni. Inoltre non si fida di nessuno, solo di se stesso. In modo del tutto ingiustificato si sente anche minacciato anche dalle persone con cui è in stretto contatto:  può essere un amico, il suo o la sua partner, un parente…..

La cosa assurda è che, si mostra come una persona della quali ci si può fidare, alla quale poter raccontare tutti i propri segreti. Questo ci porta a cadere dritti tra le fauci del lupo…più ci fidiamo di lui, più siamo vulnerabili. Il suo fascino fasullo è una vera e propria trappola.

4. Ha avuto un’infanzia fatta di abusi fisici e/o psicologici

È probabile che ora uno psicopatico sembri del tutto normale, ma se andiamo indietro di qualche anno, di sicuro troveremo un passato molto significativo.

5. Manipola e controlla gli altri

Come ho già ben spiegato, lo psicopatico manipola gli altri per raggiungere i suoi obbiettivi. Tuttavia, sa molto bene che non tutte le persone sono facilmente manipolabili ed è per questo che instaura una relazione solo con quelle più predisposte alla sottomissione. Per uno psicopatico, una persona non è un essere umano, bensì un oggetto da essere usato e sfruttato a sua disposizione per ottenere tutto ciò che desidera.

Altro aspetto da sottolineare è che uno psicopatico cercherà sempre di vivere sulle spalle di qualcun altro. Crede che gli altri siano lì per servirlo; è convinto che debbano essere gli altri a dover lavorare e a doversi sforzare. Sono gli altri a dover lavorare duramente.

6. Non è una persona empatica

Lo psicopatico non prova alcuna emozione, non conosce la tristezza, la malinconia pensieri emotivi o altri elementi irrazionali (con la sola eccezione dell’ego); non è nemmeno in grado di indossare i panni degli altri.

Può abilmente farci credere di essere una persona attenta e partecipe ai nostri problemi ma il suo unico scopo è quello di rivelarsi carismatico per ottenere la nostra fiducia. In realtà, non ha la più pallida idea di come ci sentiamo.

Non prova mai vergogna, senso di colpa o pudore…..insomma non gli dispiace nemmeno per gli altri: uno psicopatico pensa solo a se stesso. Uno psicopatico  riesce a emulare atteggiamenti di intelligenza emotiva, arrivando a essere insospettabile e persino vulnerabile ma senza mai sentirsi emotivamente coinvolto.

7. Non accetta le regole

Lo psicopatico ha problemi comportamentali spesso oltre il limite, ed è poco incline a seguire le regole della società, ama tutto ciò che è deviante e, nei casi estremi, può diventare un criminale, tra i più spietati e lucidi. Ovviamente e per fortuna, lo psicopatico non è necessariamente un criminale come del resto non tutti i criminali sono psicopatici.

Ha la tendenza a umiliare, sminuire, deridere, maltrattare, alzare le mani…. si accanisce maggiormente con bambini, subordinati, anziani, persone con handicap e gli animali.

8. E’ saccente

Lo psicopatico sa tutto, sa far tutto e meglio di qualsiasi altra persona. Ha un’idea esagerata e grandiosa delle proprie capacità e ovviamente raramente sono veritiere. Gli hanno aggiustato l’auto? Lui sarebbe stato più bravo! Gli hanno estratto un dente? Lui lo avrebbe fatto meglio. Una sua frase tipica: “Non ho abbastanza tempo altrimenti potrei sistemare io qualsiasi cosa”

E quando la maschera che lo psicopatico indossa si frantuma?

Pur di mantenere una falsa immagine di perbenismo verso moglie, amanti, genitori e colleghi (per manipolarli meglio), lo psicopatico conduce un’esistenza più o meno regolare: torna a casa in orari normali, ha un lavoro rispettabile e si integra perfettamente nel sociale.

Quando si verifica una crisi e la sua maschera va in frantumi, tutta la sua vita va a rotoli. Non potendo più apparire una persona perbene in quanto gli altri si sono finalmente accorti di cosa c’è dietro alla maschera, viene divorato dalle sue stesse devianze e illimitate perversioni.

Una volta smascherato, quello che è sempre stato dentro di lui inizia a essere evidente anche fuori, agli occhi degli altri.  La cattiveria e sfacciataggine prendono il sopravvento sulla sua stessa esistenza inquinando le vite di tutti coloro che rimangono al suo fianco.

Come difendersi da uno psicopatico. Il mio consiglio?

Non escludere l’idea che uno psicopatico possa far parte della tua vita! Se pensi di avere al tuo fianco uno psicopatico non cadere nella trappola del perdono. Perdonare uno psicopatico per paura di restare soli o per colmare un senso di vuoto è calpestare la nostra vita. Non ha senso accettare ciò che non è accettabile. Non accettare mai, per pietà o per qualsiasi altro motivo, di passare sopra il suo vero carattere.

Magari cercherà di persuaderti, ti dirà che gli/le devi “qualcosa”, ma ricorda questo: “tu mi devi” è stata la frase chiave degli psicopatici per migliaia di anni, letteralmente, e continua a esserlo. Tendiamo a prendere “mi devi” come una dichiarazione irresistibile, ma non è per nulla vera. Non ascoltare. Inoltre, ignora la frase “tu non sei meglio di me.” Non è affatto vero.

Difendi la tua psiche!

Non permettere a nessuno senza coscienza di convincerti che l’umanità è un fallimento. La maggior parte degli esseri umani ha una coscienza. La maggior parte degli esseri umani è capace di amore.

Devi solo avere il coraggio e prendere atto che la tua vita è alla mercè di uno psicopatico. Impara questa importante e deludente lezione di vita che non puoi controllare il comportamento e nemmeno la struttura caratteriale di uno psicopatico nonostante le tue lodevoli intenzioni.

Ricorda… il comportamento di uno psicopatico non è in alcun modo colpa tua. Questa non è la tua missione. La tua missione è la tua stessa vita. Potresti pensare piuttosto a come vendicarti per tutto ciò che ti ha fatto…..e sai qual è la migliore vendetta? Cercare la tua serenità! Dimentica il passato, concentrati sul presente e ti garantisco che la troverai.

È dentro di te che troverai l’ascolto, la comprensione, l’amore, la considerazione e la stima mancati. È con i tuoi occhi che potrai dire «wow». Non ci sarà nessuno da stupire, le bellezze che ti porti dentro non dovranno essere “scoperte” da nessuno se non da te stesso! Se hai voglia di iniziare questo cammino, ti consiglio la lettura di due manuali di psicologia.

Sono i libri che io stessa avrei voluto leggere ancor prima di laurearmi in psicologia. Manuali perfetti per imparare a conoscersi e guardarsi per ciò che si è e non più per come ti hanno fatto sentire.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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