Funzione del padre nella psiche femminile

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Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia Alma Mater Sudiorum Università di Bologna, Psicoterapeuta e Psicoanalista
Tutti i papà hanno il loro fischio speciale, il loro richiamo speciale. Il loro modo di bussare Il loro modo di camminare. Il loro marchio sulla nostra vita. Crediamo di dimenticarcene, ma poi, nel buio, sentiamo un trillare di note e il nostro cuore si sente sollevato. E abbiamo di nuovo cinque anni: stiamo aspettando di udire i passi di papà sulla ghiaia del vialetto. (Pam Brown)

“..Sono come sono, lo devo a mio padre e a mia madre”, sembra una frase di carattere deterministico (causa ed effetto con precisione e certezza) ma proviamo a comprendere meglio i significati di concetti come autostima, fiducia in se stesse e rapporto con l’altro sesso in relazione al padre o alla madre.

Certo che la famiglia di origine insieme a molte circostanze presenti nei vari contesti, culturali, economici, epocali, influenza molto la vita di un adulto, ma le persone riescono ad evolversi indipendentemente da questi, anche se non sempre in tutte la parti interiori di Sé. Se l’autonomia interiore (e non solo l’indipendenza esteriore) cresce, la qualità della vita va meglio, perché i fantasmi che spesso bloccano l’evoluzione psicologica lasciano il posto a fantasie che scorrono e portano ad iniziativa, creatività e realismo. Veniamo come esempio però alla figura del padre nei confronti di una bambina, poi di una ragazza adolescente, quindi di donna adulta.

Quanto influisce il padre nell’evoluzione psicologica di una donna?

Dando per scontato che nell’età evolutiva la madre rappresenta per entrambi i sessi una figura basilare, tale identità si esplica dapprima nella differenziazione di genere, durante l’adolescenza, per proseguire da adulti nella relazione con l’altro sesso.

La figura del padre si articola in due modalità principali: da un lato è di aiuto e sostegno alla madre, in modo tale che possa svolgere la sua funzione affinché non si senta sola o troppo responsabile, dall’altro lato, il padre appare come figura centrale per far circolare l’affettività in famiglia sotto forma di giocosità, il contatto con una realtà vissuta come buona attraverso il buonumore, abbracci e baci: questi ultimi permettono ai bambini di prender confidenza con la loro stessa corporeità che in futuro sarà rivolta verso l’altro. Spesso i padri sono timidi e insicuri di fronte alla ragazza, lasciano che la madre diventa l’unica figura affettiva e loro si occupano di questioni hard, economiche, programmatiche e null’altro.

Penso che il padre svolga una funzione fondamentale, non sempre riconosciuta e cioè quella che rinforza il riconoscimento della femminilità. Nei primi anni di vita la bambina deve inizialmente identificarsi con la madre. In seguito, in occasione della pubertà, la ragazza dovrà fare ancora i conti con la madre per la seconda volta, proprio perché sarà giunto il momento nel quale la femminilità comincia a differenziarsi dalla mascolinità.

Una parte della femminilità viene ispirata dalla madre, però il padre esercita una funzione di riconoscimento dell’essere donna perché è in grado di offrire alla ragazza una parte che la madre non può darle, cioè quella valorizzazione di aspetti non facilmente riconoscibili.

Per esempio, la femminilità può essere trasmessa sotto forma di canoni estetici di base, ricavati dai messaggi che la madre lancia alla ragazza, il padre invece valorizza quegli atteggiamenti femminili, non legati a canoni estetici classici, ma ad atteggiamenti che fanno parte di un fascino nascosto che la giovane donna non sa di avere.

In termini pratici, se la madre insegna alla figlia il gusto per gli abiti, il padre valorizza ciò che riguarda la cura di sé e la cauta fiducia verso gli uomini; o ancora: se la madre sfoglia le riviste di moda con la figlia, il padre senza inibizioni riconosce che il modo di indossare una gonna può donare fascino senza confondere il proprio ruolo e funzione verso la ragazza-figlia. Si tratta di meta-messaggi impliciti che il padre trasmette alla figlia: valorizza aspetti della personalità che la ragazza scopre di avere grazie al padre che la ascolta, non ambiguo e che osserva attivamente senza troppo giudicare.

Un padre sano, affettuoso e presente migliora il rapporto che la donna vive di Sé e con l’altro sesso. Il caso di un padre debole che viene svalutato dalla madre sortisce un effetto negativo nella donna, la quale potrebbe non aver fiducia negli uomini né esserne particolarmente attratta, proprio perché li stima poco; o al contrario potrebbe idealizzare troppo la figura dell’uomo aspettandosi ciò che non potrebbe mai ottenere, con il rischio di incorrere in cocenti delusioni negli uomini.

Il caso di un padre freddo che dimostra egoismo o poco interesse produce anche quando è fisicamente presente in famiglia, solitudine e insicurezza.

Se è vero invece che dietro l’uomo che la donna cerca ci può stare un recupero del padre presente o una compensazione del padre mai avuto, è altrettanto vero che il modello maschile sarà meno confuso nell’interiorità femminile perché un punto di riferimento saldo si é installato in lei.


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