Gestione della rabbia in base al carattere

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

La rabbia è un sentimento molto comune che ognuno di noi ha modo di sperimentare nella vita quotidiana. si tratta di un’emozione, in linea di massima,  del tutto normale, proprio come la tenerezza, l’amore, la gioia, la tristezza….che quindi si configura come un normale stato emotivo.

Ognuno di noi ha un modo molto personale di reagire e di gestire la propria rabbia

In molti casi la nostra personalità condiziona i nostri comportamenti e il modo di relazionarci con il mondo. Ma la gestione della rabbia diviene di fondamentale importanza quando ci si trova a relazionarci con gli altri.

Gestione della rabbia in base alla personalità

Generalmente, le persone sono in grado di gestire e modulare questo stato emotivo in in modo adeguato. Tale condizione rabbiosa, nella maggior parte dei casi, tende a scemare spontaneamente nell’arco di 10-15 minuti. Tuttavia molte persone falliscono nella gestione della rabbia che, in casi estremi, prende il sopravvento e perdura più a lungo in maniera disfunzionale e disadattiva.

In queste circostanze la rabbia può diventare “incontrollabile”, al punto da poter essere considerata come un sintomo, un allarme di un problema molto più serio. L’incapacità di gestire (in modo funzionale) la rabbia configura una serie di dinamiche disfunzionali che variano in base alla personalità. Vediamo come la personalità può incidere sulla gestione della rabbia

Chi è per natura generosa

Le persone generose ed altruiste, riescono a gestire la rabbia nel modo migliore: semplicemente sono in grado di elaborare in modo obiettivo l’accaduto e di lasciare fuori dalla loro vita i responsabili di questo stato emotivo. Gestiscono la rabbia nell’arco di pochi minuti senza conseguenze sul loro operato e senza scagliarsi indiscriminatamente contro altre persone e contesti.

Chi  per natura è estroversa

Le persone estroverse, in genere, gestiscono la loro rabbia concentrando le attività o gli interessi in qualcosa di diverso: correre, giocare a pallone, fare box…Si tratta di una strategia funzionale che consente loro la rabbia senza arrecare danno a se stessi o alle loro relazioni.

Chi per natura è molto loquace

Per gestire la rabbia, le persone loquaci si focalizzano sull’accaduto al punto da diventare locorroici; descrivono ogni piccolo dettaglio ripetutamente con il loro interlocutore senza dare adito a possibile confronto. Non assumono però un’atteggiamento verbale violento.

Chi per natura ama criticare

Le persone che sono solite criticare vivono la rabbia in modo molto disfunzionale. Non hanno atteggiamenti eclatanti di rabbia ma covano sentimenti di vendetta. Per questi individui il perdono è un concetto difficile da capire. Questa cattiva gestione della rabbia ha molteplici risvolti negativi. Tendono, per esempio a essere rancorosi, si proiettano al passato tanto da no riuscire a godere il presente.

Chi per natura è impulsiva

Durante una qualsiasi interazione,  se le persone impulsive percepiscono un commento ostile, reagiscono subito e rispondono in malo modo. Non hanno freni inibitori; ci si può aspettare di tutto a livello verbale. In casi estremi lanciano a terra tutto quello che capita loro tra le mani o iniziano ad urlare o a fare i capricci come i bambini.

Chi per natura è perfezionista

I perfezionisti non amano esternare i loro stati rabbiosi.  Inveiscono in differita quando non sono più al centro dell’attenzione. Possono esternare la rabbia in modo verbale. Per esempio: dopo un tamponamento, chi ha subito il danno invece di assumere un atteggiamento aggressivo nei confronti della controparte, implode e posticipa la reazione di rabbia quando si sentirà a suo agio.

Chi per natura è insicura

L’insicurezza porta a un atteggiamento simile a quanto descritto per il perfezionista: non vi è un’immediata reazione di rabbia ma non per perfezionismo ma per impotenza e bassa autostima. Queste persone saranno portate a rimuginare e a covare un sentimento di frustrazione che coinvolge altre sfere della vita estranee alla causa della rabbia.

Chi per natura è lunatica

Le persone lunatiche esprimono la rabbia in modi insoliti. A volte la loro rabbia è silenziosa e ribollente, altre volte è immediata e esplosiva. Questa modalità incoerente di esprimere la rabbia è tipica di chi ha tratti di personalità disorganizzata.

Chi per natura è presuntuosa

Sembrerà strano ma le persone presuntuose o prepotenti non sono inclini ad andare in escandescenza. In genere assumono un comportamento distaccato quasi come si disinteressassero quasi come se si disinteressassero della causa che ha innescato l’ira. Questo atteggiamento non nasce per un disinteresse reale ma ha lo scopo di indispettire l’altro suscitando nell’interlocutore frustrazione oltre che ulteriore rabbia.

Chi per natura è apprensiva

Tendono a non perdere il controllo; si focalizzano maggiormente sulle conseguenze che un loro atteggiamento inappropriato può comportare. Se perdono però subito la lucidità hanno scatti d’ira ingiustificata. Tendono infatti ad amplificare situazioni facilmente gestibili.

Chi per natura è una introversa

Le persone introverse gestiscono la rabbia con il bisogno di parlare. Solo parlando riescono a scaricare la rabbia.

Chi per natura è ansiosa

Le persone ansiose tendono a implodere qualsiasi emozione. Riescono a estrinsecare le emozioni quando ormai raggiungono una saturazione: sono ormai pieni di rabbia che possono scaricare sulle persone circostanti, a prescindere da quale sia la causa della rabbia! Per le persone ansione, tutto può assumere una connotazione negativa, queste persone tendono a generalizzare così tutti diventano cattivi, tutti hanno torto, nessuno li capisce…. insomma in alcuni momenti sono tutti da condannare.

PER CONCLUDERE

E’ chiaro come le persone possano ricorrere a modalità comportamentali estreme e disfunzionali nella gestione della rabbia piuttosto che utilizzare atteggiamenti innocui e funzionali come parlare con un amico, andare a correre………

“Non sempre riusciamo a trasmettere la cosa giusta con le nostre parole o i nostri atteggiamenti. Forse non abbiamo l’intenzione di infastidire o ferire gli altri, ma alla fine lo facciamo comunque”

Se lanciamo il sasso al primo stimolo, se rispondiamo prima di analizzare bene la situazione, se la nostra reazione iniziale è quella di arrabbiarci o di litigare, se siamo accecati dall’ira e vogliamo solamente ferire l’altro, vendicarci o urlare, allora è bene fare attenzione a cosa si nasconde dietro tutto ciò.

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