Giochi di potere nei rapporti di coppia

| |

Author Details
Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Il concetto di “giochi di potere” nei rapporti di coppia è uno degli aspetti centrali dell’analisi transazionale sviluppata da Stephen Karpman, un teorico noto per il suo celebre “Triangolo Drammatico”. Questo modello è uno strumento chiave per comprendere le dinamiche disfunzionali che spesso si instaurano nelle relazioni interpersonali, incluse quelle romantiche. Nel contesto di una relazione di coppia, i giochi di potere possono manifestarsi come una serie di ruoli e dinamiche ripetitive che spesso portano a conflitti, incomprensioni e tensioni.

Il Triangolo Drammatico di Karpman

Il Triangolo Drammatico è un modello che descrive tre ruoli principali che le persone assumono nei conflitti interpersonali:

  • La Vittima: Si sente impotente, perseguitata o incapace di risolvere i propri problemi. Cerca spesso di suscitare simpatia o di trovare qualcuno che la “salvi”.
  • Il Salvatore: Assume il ruolo di colui che vuole “aggiustare” la situazione o risolvere i problemi degli altri, spesso a discapito dei propri bisogni.
  • Il Persecutore: Tende a criticare, accusare o controllare gli altri, esercitando pressione o colpevolizzando.

Questi ruoli non sono fissi, e le persone possono spostarsi da un ruolo all’altro durante una singola interazione. Ad esempio, una persona può iniziare come Salvatore, diventare Persecutore quando il suo aiuto non è apprezzato e poi finire nel ruolo di Vittima quando si sente rifiutata o non riconosciuta.

Come si manifestano i giochi di potere nelle relazioni di coppia

Nei rapporti di coppia, il Triangolo Drammatico è spesso presente sotto forma di dinamiche ripetitive che coinvolgono i partner. Queste dinamiche possono essere inconsce e, nel tempo, erodere la qualità della relazione. Ecco alcuni esempi:

  1. Il partner Salvatore e il partner Vittima Un partner potrebbe assumere costantemente il ruolo di Salvatore, cercando di risolvere i problemi dell’altro, che si percepisce come Vittima. Questo schema, se perpetuato, può portare a squilibri nella relazione, con il Salvatore che si sente sopraffatto e il Vittima che perde la propria autonomia.
  2. La dinamica Persecutore-Vittima In alcuni casi, un partner potrebbe adottare il ruolo di Persecutore, criticando costantemente o esercitando controllo sull’altro, che reagisce assumendo il ruolo di Vittima. Questo tipo di interazione genera un ciclo di conflitti e risentimenti.
  3. La rotazione dei ruoli Non è raro che i partner ruotino tra i ruoli del Triangolo Drammatico. Ad esempio, un partner che inizia come Vittima potrebbe trasformarsi in Persecutore per difendersi, mentre l’altro partner passa da Salvatore a Vittima.

Le origini dei giochi di potere

Le dinamiche del Triangolo Drammatico spesso affondano le loro radici in esperienze infantili o modelli di comportamento appresi. Ad esempio, una persona che ha avuto genitori iperprotettivi potrebbe essere incline a cercare un Salvatore nelle relazioni, mentre chi è cresciuto in un ambiente critico potrebbe sviluppare la tendenza a diventare un Persecutore.

Inoltre, i giochi di potere possono emergere come risposta a bisogni emotivi insoddisfatti, come il desiderio di essere amati, riconosciuti o approvati. Questi schemi si ripetono inconsciamente fino a quando non vengono identificati e affrontati.

Come capire chi è Vittima e chi è Persecutore

Riconoscere chi assume il ruolo di Vittima o di Persecutore in una relazione di coppia può essere complesso, poiché i ruoli sono spesso fluidi e possono cambiare nel corso di una singola interazione. Tuttavia, ci sono alcuni segnali chiave che possono aiutare a identificare questi ruoli:

  • La Vittima tende a esprimere frasi come “Non ce la faccio”, “È colpa tua se mi sento così” o “Perché succede sempre a me?”. Si percepisce come impotente e incapace di gestire la situazione, cercando spesso conforto o supporto emotivo. Ad esempio, in una discussione sulla gestione delle finanze, un partner potrebbe assumere il ruolo di Vittima dicendo: “Non sono mai stato bravo con i soldi, per colpa tua siamo in questa situazione.”
  • Il Persecutore invece utilizza un linguaggio critico e autoritario, spesso accusando o colpevolizzando l’altro. Frasi tipiche includono “È sempre colpa tua”, “Non fai mai niente di giusto” o “Se non fosse per te, tutto andrebbe bene”. Ad esempio, lo stesso scenario finanziario potrebbe vedere un partner nel ruolo di Persecutore dire: “Sei completamente irresponsabile, è sempre un disastro quando ti occupi tu delle spese.”
  • Contesto e comportamento: A volte i ruoli emergono dal contesto specifico. Ad esempio, durante un conflitto su chi debba svolgere le faccende domestiche, un partner potrebbe iniziare come Vittima lamentandosi della mancanza di supporto e poi trasformarsi in Persecutore criticando l’altro per non fare abbastanza. Dall’altro lato, il partner accusato potrebbe iniziare come Persecutore rispondendo in modo aggressivo e poi assumere il ruolo di Vittima per giustificarsi.
  • Osservare i modelli ripetitivi: Una chiave importante è osservare se certi ruoli vengono assunti sistematicamente. Ad esempio, un partner che ricorre spesso al pianto o all’autocommiserazione per ottenere supporto è probabile che assuma il ruolo di Vittima. Dall’altro lato, un partner che alza regolarmente la voce o cerca di imporre decisioni potrebbe essere più incline al ruolo di Persecutore.

Capire chi è Vittima e chi è Persecutore richiede anche empatia e comunicazione. Parlare apertamente delle proprie percezioni può aiutare entrambi i partner a riconoscere le dinamiche in atto e a cercare soluzioni condivise.

Le conseguenze dei giochi di potere

I giochi di potere nei rapporti di coppia possono avere numerose conseguenze negative, tra cui:

  • Erosione della fiducia: Le dinamiche disfunzionali possono minare la fiducia reciproca e creare un ambiente relazionale tossico.
  • Perdita di autenticà: I partner possono smettere di essere sinceri l’uno con l’altro, nascondendo i propri veri sentimenti o bisogni.
  • Crescita personale limitata: Rimanendo intrappolati nei ruoli del Triangolo Drammatico, i partner non riescono a crescere come individui o come coppia.

Come superare i giochi di potere

Superare i giochi di potere nei rapporti di coppia richiede un impegno congiunto, consapevolezza e lavoro personale. Ecco alcuni passi fondamentali:

Riconosci i ruoli e interrompi i cicli

Il primo passo è diventare consapevoli dei ruoli che ciascun partner assume. Questo può essere fatto osservando le dinamiche ricorrenti e riflettendo su come ciascun comportamento contribuisca al conflitto. Una volta identificati i ruoli, è importante interrompere il ciclo, magari fermandosi durante una discussione per chiedersi: “Sto reagendo come Vittima, Persecutore o Salvatore?”

Sviluppa la consapevolezza emotiva

Spesso i giochi di potere nascono da emozioni non riconosciute o gestite. Imparare a identificare e accettare le proprie emozioni è cruciale per evitare di scaricarle sul partner. Ad esempio, se ci si sente frustrati, è utile riconoscere questo sentimento e comunicarlo in modo costruttivo: “Mi sento frustrato/a perché…” invece di attaccare o incolpare.

Migliora la comunicazione

Una comunicazione efficace è alla base di qualsiasi relazione sana. Questo significa parlare in modo assertivo, evitando sia l’aggressività che la passività. Utilizzare frasi in prima persona (“Io mi sento…”) aiuta a esprimere i propri bisogni senza colpevolizzare l’altro. Ad esempio, invece di dire: “Non mi ascolti mai”, si può dire: “Ho bisogno di sentirmi ascoltato/a quando parliamo.”

Coltiva l’autonomia

Uno degli obiettivi principali è uscire dalla dipendenza emotiva che alimenta il Triangolo Drammatico. Entrambi i partner devono lavorare per soddisfare i propri bisogni emotivi senza fare affidamento esclusivo sull’altro. Ciò potrebbe includere attività individuali, tempo per se stessi o lo sviluppo di hobby e interessi personali.

Pratica l’empatia reciproca

Comprendere il punto di vista del partner è fondamentale per rompere il ciclo dei giochi di potere. Ciò richiede uno sforzo consapevole per ascoltare senza giudicare e per rispondere in modo rispettoso, anche durante i conflitti. Ad esempio, invece di rispondere con un attacco a un’accusa, si potrebbe dire: “Capisco che ti senti così, possiamo parlarne per trovare una soluzione insieme?” Questo approccio aiuta a costruire una connessione più profonda e a ridurre le tensioni.

Stabilisci confini sani

I confini sono essenziali per evitare di cadere nei ruoli disfunzionali. Ogni partner dovrebbe essere in grado di esprimere chiaramente ciò che è accettabile e ciò che non lo è, rispettando allo stesso tempo i limiti dell’altro. Ad esempio, un partner che si sente sopraffatto dalle richieste dell’altro potrebbe dire: “Ho bisogno di un po’ di tempo per me stesso/a, ma possiamo parlarne più tardi.”

Investi nella crescita di coppia

Parte del superamento delle dinamiche disfunzionali consiste nel lavorare insieme per costruire una relazione più sana e soddisfacente. Questo potrebbe includere partecipare a sessioni di terapia di coppia, leggere libri sulle relazioni o dedicare del tempo a conversazioni significative che rafforzino il legame. Attività condivise, come progetti comuni o hobby, possono inoltre aiutare a riequilibrare la relazione, creando uno spazio sicuro e collaborativo.

Accetta la tua responsabilità

È essenziale che ciascun partner si assuma la responsabilità delle proprie azioni e reazioni. Riconoscere il proprio contributo alle dinamiche disfunzionali non significa colpevolizzarsi, ma prendere coscienza per apportare cambiamenti positivi. Ad esempio, un partner che si rende conto di assumere spesso il ruolo di Persecutore potrebbe impegnarsi a moderare il proprio tono e a esprimersi con maggiore calma e rispetto.

Sperimenta nuove modalità di interazione

Una volta interrotto il ciclo dei giochi di potere, i partner possono esplorare nuovi modi di relazionarsi basati sulla cooperazione e sulla parità. Ad esempio, invece di cercare di “salvare” l’altro o di assumere il controllo, si può lavorare insieme per trovare soluzioni condivise ai problemi. Questo potrebbe includere accordi su come gestire le responsabilità domestiche o decisioni finanziarie, evitando che uno dei due si senta sopraffatto o trascurato.

Sii paziente e costante

Cambiare schemi radicati richiede tempo e impegno. È importante essere pazienti con se stessi e con il partner, riconoscendo che il progresso potrebbe essere graduale. Festeggiare anche piccoli successi, come una discussione affrontata in modo più sano, aiuta a rafforzare la motivazione per continuare a migliorare.

E soprattutto “Amati sempre!”

Ricorda sempre che per vivere in modo equilibrato ogni tua relazione, devi prima di tutto imparare ad amare te stesso. Se riesci ad amarti e ad approvarti ogni giorno e ogni momento, ti sentirai continuamente bene. E una volta che avrai imparato ad amare te stesso, potrai imparare ad amare e ad accettare gli altri.  Amare se stessi vuol dire essere consapevoli di avere un valore che niente e nessuno può alterare o sminuire. Non c’è bisogno, quindi, di convincere gli altri del nostro valore, l’importante è accettarsi interiormente indipendentemente dalle opinioni esterne.

Già che ti stai cimentando in questa impresa, è ammirevole. Sappi che le persone che sono dure con se stesse non hanno affatto un passato leggero, quindi inizia a riconoscere che non sei stato tu l’artefice del tuo vissuto difficile ma puoi essere tu l’artefice di qualcosa di bello, che parla davvero di te, dei tuoi bisogni e delle tue sensazioni. Perché ad essere troppo duri con se stessi, si rischia di non conoscersi affatto e precludersi il bello della vita.

Ogni giorno, dedica tempo a conoscerti

Se ci rifletti, quando conosci una persona che ti interessa, gli dedichi attenzioni, gli fai domande, cerchi di comprendere i suoi bisogni e se la relazione si fa seria, cerchi addirittura di soddisfarli. Nella relazione che hai con te stesso, perché le cose dovrebbero essere differenti? Perché dovresti mettere da parte i tuoi bisogni?

Quando scappi da te stesso (e dai tuoi vissuti interiori) finisci solo in vicoli ciechi, fatti di insoddisfazione ed emozioni ambivalenti. Quando passeggi armoniosamente al tuo fianco, ecco che le più belle praterie si dispiegano dinanzi ai tuoi occhi, avrai occhi per guardare e gambe per camminare e raggiungere le mete che hai sempre desiderato.

Interrogati sui tuoi gusti, le tue reazioni, poniti domande sui legami che stringi. Quando provi un’emozione intensa, prova a chiederti quando è stata la prima volta che ti sei sentito così. Quando inizierai a conoscerti, per te, ogni giorno sarà una nuova scoperta. Smetterai di colpevolizzarti per gli errori commessi e li lascerai finalmente alle spalle, smetterai di detestarti per ciò che non sei e inizierai ad amare ciò che sei. Perché quando ti conoscerai davvero, non potrai fare a meno di amarti.

Inizia ora la tua trasformazione mentale..

Durante l’infanzia, tra mille difficoltà, avevamo un’esigenza: proteggere il legame genitoriale. Siamo venuti al mondo geneticamente programmati per stringere legami di attaccamento atti a garantirci la sopravvivenza. Durante la nostra crescita, ci siamo dovuti adattare ad ambienti non sempre adeguati al nostro sviluppo. Talvolta minacciosi, talvolta ostili… per proteggere il legame di attaccamento (quello che ci avrebbe tenuto al sicuro, e fatto sopravvivere) ci siamo raccontati molte bugie. Abbiamo vissuto molte illusioni e ci siamo allontanati da noi stessi, negandoci finanche la libertà di viverci pienamente chi siamo.

Impara a creare spazio intorno a te e dentro di te, quello spazio che ti consente di vedere, di ascoltare  cosa tieni dentro di te e che scegli di non portare fuori per paura, per difesa. Abbi il coraggio di prestare attenzione a te stesso, ascoltare quelle voci interiori che ti parlano di paure, torti subiti e bisogni insoddisfatti. Ti sembrerà di perdere una parte di te ma in realtà stai solo guarendo.

Ti sembrerà di sprofondare, ma in realtà stai solo evolvendo. Attraverserai molti dolori, ma va bene. Capita quando ignori i tuoi bisogni per troppo tempo, capita quando involontariamente serbi segreti con te stesso. Quando scappi da te stesso, vincoli il tuo benessere all’operato altrui, al modo in cui gli altri ti trattano. Allora ti chiedo, abbi il coraggio di prenderti per mano e concederti finalmente quel riconoscimento mancato che molte delle tue voci invocano

Sicuramente conosci il tuo colore preferito del momento (è normalissimo se cambia!), quando sei nato e le scarpe che preferisci indossare. Ci sono, però, tantissime cose di te che ignori completamente e per questo a volte ti senti confuso, disorientato sulle scelte da prendere o addirittura incoerente (stare con chi ti fa soffrire, procrastinare cose che a lungo termine ti fanno bene, ignorare i tuoi bisogni autentici…). In realtà, non c’è niente di incoerente nel provare desideri ed emozioni contrastanti. Anche queste sono il frutto di un “giudice severo”, perché se da un lato inneggi la forza, il controllo e la determinazione, dall’altro ci sarà sicuramente una parte di te che desidera la fuga e la perdita di controllo e che quindi spingerà verso delle condotte che sembrano remarti contro

Quando inizierai a conoscerti, per te, ogni giorno sarà una nuova scoperta. Smetterai di colpevolizzarti per gli errori commessi e li lascerai finalmente alle spalle, smetterai di detestarti per ciò che non sei e inizierai ad amare ciò che sei. Perché quando ti conoscerai davvero, non potrai fare a meno di amarti.

Ricorda sempre…Non è mai troppo tardi per amare ancora, per fare un viaggio o per acquisire nuove competenze. Fino a quando il tuo entusiasmo sarà forte, sarai accompagnato da salute e ottimismo, niente e nessuno potrà limitarti.

Regalati il mio libro per accrescere la tua consapevolezza

Siamo tutti il frutto del nostro passato, siamo diventati quello che siamo a causa, (o grazie) alle esperienze che abbiamo avuto in famiglia, con gli amici, a scuola, al lavoro, nelle relazioni. Possiamo però non limitarci a “essere la conseguenza di quello che è stato”, ma regalarci la possibilità di essere semplicemente come meritiamo di essere. Se vuoi migliorare la tua presenza e diventare più consapevole di cosa avviene dentro di te, ti consiglio la lettura del mio nuovo libro. S’intitola «Il mondo con i tuoi occhi». In ogni pagina, sarai preso per mano e condotto alla scoperta dei tuoi valori autentici, delle qualità e delle sfaccettature di te che ti rendono unico.

Ti insegnerò a usare in modo costruttivo i tuoi dubbi, così da non sentirti più in soggezione e soprattutto, così da non aver timore di esporti. Fidati: tu sei capace, degno d’amore, di stima e… di valore. Devi solo imparare a guardarti, per davvero. Senza la lente distorsiva dell’esperienze precoci che ti hanno segnato. il mio libro puoi trovarlo in tutte le librerie o qui su amazon e sarà il più bel regalo che tu possa farti.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.
Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @Psicoadvisor
Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina